Come succede quando
un film mi colpisce particolarmente, cerco di descriverlo visto attraverso i
miei occhi. Molti che avranno visto il film non apprezzeranno eppure io ho
cercato di metterci tutto la passione possibile per
rendere giustizia ad un film cosi spettacolare. Per me ovvio. Quindi vi chiedo
solo di leggere e se ci scappa pure una piccola recensione è apprezzata! Grazie
a tutti e buona lettura!
V per
Vendetta
La sua maschera, un biglietto da visita, la sua
cultura una filosofia di vita.
E’ cosi che nasce “V”. Unico poeta anarchico, capace di
realizzare i propri grandi ideali di vita.
Una lotta continua con la sua natura lo tormentano
anima e corpo, la sua esistenza si svolge nell’ombra di Londra, passando per
strette vie e strade sconosciute per non dare nell’occhio, un uomo con la
maschera non è mai bene accetto, soprattutto se la politica che vige è la
dittatura.
Eppure in un giorno che per lui doveva essere di pura
vendetta conosce lei, e sapeva dal principio che quello non era uno incontro voluto dal caso ben si è stato il destino a
condurlo da lei.
Ritrova quella strana pace che regnava nel suo cuore prima di essere rinchiuso al Rose Mary, crede
quasi di essere tornato alla normalità con Evey al
suo fianco. La guerra ha intiepidito il suo spirito, eppure lei con la sua
innata intelligenza, con la sua caparbietà è riuscita a sciogliere il blocco
che lo teneva rinchiuso nel suo mondo fatto di morte, l’ha riportato alla luce.
Le sue giornate erano riempite della presenza di quella ragazza piena di paure ma cosi spudoratamente testarda che l’avevano piano
piano avvicinato al significato della parola amore.
Viene del tutto catturato quando
lei le confessa la sua vita, il suo passato, la sentiva vicino al suo modo di
essere e si senti in dovere di aiutarla. La portò con se in una delle mille
missioni e lei, confessando al malcapitato che qualcuno voleva ucciderlo,
spezzò in “V” tutto quello che lei era riuscita a creare. Scappò da lui, ed
ecco che il dubbio si insinua. Lui la amava, ma come
poteva donarle quello che le mancava?
I giorni scorrevano e lei, come quando le capitò nella
sua infanzia vide morire il suo amico, osservando inerme la scena da sotto il
letto. Questa volta non si sarebbe fatta scoprire, conosceva bene il
significato della paura.
“V” aveva trovato il sistema, poco ortodosso, ma
rivelatosi efficace. Le fece credere di essere prigioniera politica e di avere
i giorni contati se non avesse confessato l’identità
di “V”. Non lo sapeva davvero. Ormai sentiva che la morte la stava
raggiungendo, e la sua forza cresceva grazie a della parole
impresse su della carta igienica scritte da Valerie.
Raccontava di come ha vissuto la sua vita, amando una donna, di quei tre anni
felici passati a coltivare le rose, Scarlette Carson
(Non so come si scrivono di preciso) , e di come la
guerra e i pregiudizi le hanno separate ma come lei stessa scrive “Non doveva
chiedere scusa a nessuno”, quegli anni con la sua Ruth le sono bastati per
assaporare davvero la vita e non le importava più di nulla, la sua esistenza è
stata sufficiente a darle la forza di morire da una donna che ama una donna
senza vergognarsene.
Evey rimasta profondamente colpita da un
amore cosi forte, e dal coraggio di quella donna, che si ritrovò a pensare che
la morte non le faceva più timore, dimostrazione che anche lei era diventata
anarchica. Era libera…
Con sua somma sorpresa aldilà della porta trovò “V”
che l’attendeva, era stato lui a tenerla segregata in quel posto e lei lo
odiava.
Tuttavia imparò una grande lezione di vita, non temeva
di morire era pronta ad affrontare la dittatura e tutto ciò che ne comportava,
“V” era orgoglioso di lei e sapeva che era il momento di lasciarla andare, e
cosi fu. Ma prima di andarsene un ultimo favore le chiese, di rivedersi prima
che tutto finisse, sapeva in cuor suo che non sarebbe vissuto dopo il 5
novembre del anno venturo. Accettò senza esitazioni, anche in lei qualcosa
stava cambiando e non vedeva più “V” come un mostro, bensì come una persona
dall’animo buono e romantico tanto da commuoversi mentre guarda
il conte di Montecristo, il suo preferito a detta di
lui. Non lo capiva ma lo apprezzava e cosi si
lasciarono.
Durante la loro separazione, “V” viveva in funzione di
quel giorno, di quando avrebbe rivisto quel viso, quel
sorriso che l’avevano estasiato fin dal principio. Eppure lui
sentiva che non l’avrebbe rivista
e la disperazione si fece spazio…
Evey invece guardava ripetutamente il Conte
di Montecristo, forse per sentirsi più vicino a
quello strano essere che l’aveva tirata nel suo mondo e che ora riusciva ad
apprezzare fino in fondo.
Il 5 arrivò in fretta, e lui perse le speranze di
rivederla pensò solo alla sua vendetta finale.
Mentre si crogiolava nei suoi pensieri senti provenire
dal suo jubox la loro canzone, cioè quella canzone
che aveva fatto da ricamo al loro rapporto e raggiunse a passi lenti la stanza,
lei era li ad aspettarlo.
Evey manifestò un grazioso sorriso e lui
senza esitare un momento ritrovò quall’amore e quel
desiderio che aveva perso lungo il cammino, credendola ormai morta e peggio
imprigionata, invece era lei, davanti ai suoi occhi. Lui riusciva a vederla per
com’era veramente, invece lei doveva immaginare il suo viso al di sotto di
quella maschera di Guy Fawkey(Personaggio
veramente esistito, era intenzionato a distruggere il parlamento
ma fu catturato e giustiziato). Inevitabilmente doveva essere cosi, lei
sarebbe rimasta inorridita di quello che lui era costretto a vedere ogni giorno
allo specchio, un uomo che non lo rappresentava, un mostro informe. Avrebbe
voluto fare di più, donarle tutto, eppure lo frenava il fatto che poteva rovinare
la vita di Evey con il suo egoismo e non l’avrebbe
permesso.
Un ballo, la loro musica, la mani
di lei appoggiate a lui gli davano un senso di benessere ed eccitazione allo
stesso tempo, avrebbe voluto togliersi quella dannata barriera che lo separava
dalle labbra di lei, ma non poteva! L’avrebbe ripudiato come si fa con i cani
bastardi (Cosa che io, Marica, non farei mai. Adoro
gli animali).
Il magico momento durò alcuni istanti, troppo pochi
per lui ed indimenticabili per lei. Era ora di agire e con lei al suo fianco
sarebbe stato tutto più facile, lei avrebbe reso quella notte unica.
Le gallerie erano buie e lei si sentiva spaesata,
persa, ma con lui al suo fianco ritrovava sempre la forza di incedere verso il
buio si fidava di lui. Si trovarono davanti una metro
in disuso piena di esplosivo, solo una leva lo separava dal Parlamento. Prima
di tirarla, però, doveva compiere la sua vendetta fino in fondo uccidere il
dittatore, L’alto cancelliere Adam Sedler.
Mentre si avviava verso un fato invitabile, con sorpresa
di lui, lei lo trattenne a se. Non voleva lasciarlo senza avergli donato ciò di
cui lei aveva bisogno e di cui lui bramava il possesso. Un bacio scambiato in
modo innaturale, dato che la bocca di lei sfiorò la maschera, niente aldilà di
quello ci fu, tuttavia a loro bastava perché l’amore li completava e non c’era
bisogno d’altro…
Combatté coraggiosamente senza risparmiarsi, “V” era allo stremo,
ma prima di cedere arrivò da lei e le confessò tutto quello che non le aveva
mai detto. Non pensava di potersi innamorare di nuovo, eppure lei è stata l’eccezione , la luce, la vita. Tutto quello che un essere umano
desiderava lei gliel’ha donato senza chiedere nulla in cambio…
Il 5 novembre fu la confessione di un amore, e la fine
stessa…Tuttavia è un evento che non passerà con gli anni, il suo amore morirà
con lei e l’ultimo suo respiro sarà dedicato a lui a quello che le ha donato,
coraggio, il coraggio di amare un uomo in maschera.
Spero sia piaciuto, questo è il mio
modesto punto di vista…Mi sono innamorata della loro storia, io che
sentimentale mai stata, mi sono trovata coinvolta nel loro mondo e per chiunque
non avesse visto il film(Purtroppo che io sappia il libro non esiste altrimenti
l’avrei senza dubbio letto) lo inviterei a dargli un occhiata…So
che non ve ne pentirete. Il mio desiderio di far conoscere la loro vicenda è
stato esaudito ora sta a voi…Ciao!!!