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Autore: LaRagazzadalCuoreinFiamme    30/11/2012    1 recensioni
Quante volte avevo guardato fuori dalla finestra sperando di vedere qualcosa di diverso ,un fiore appassito, una panchina con un giornale poggiato sopra, una foglia caduta, un po’ di neve sul prato, perfino l’erba non era cresciuta nemmeno di un paio di centimetri, proprio come me ,per sempre bella ed eternamente dannata.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quante volte avevo guardato fuori dalla finestra sperando di vedere qualcosa di diverso ,un fiore appassito, una panchina con un giornale poggiato sopra, una foglia caduta, un po’ di neve sul prato, perfino l’erba non era cresciuta nemmeno di un paio di centimetri, proprio come me ,per sempre bella ed eternamente dannata.
 La casa era dura come il diamante   proprio come il mio cuore, di pietra , senza sentimenti e senza anima , chi definirebbe un bevitore di sangue vivente o direbbe che ha dei sentimenti , nessuno ma per me è lo stesso ,anche perché io sono dannata non ho un cuore che batte e non batterà mai più ,anche perché ormai ha smesso di battere molti anni fa ,per essere precisi ben cinquecento sessantadue anni fa ,era estate, la scuola stava per finire avevo sedici anni all’ epoca ,stavo attraversando la strada ,che bella mattina era e che bel sole splendeva in celo che cosa avrebbe potuto rovinarmi la giornata?  Quando ero piccola pregavo per il mio povero padre morto in guerra e ogni volta gli promettevo che sarei andata da lui un giorno, ma non credevo così presto ,la macchina mi investì, caddi a terra, sapevo che stavo morendo sentivo il sangue colarmi dalla faccia e dal mento e le forze mi stavano abbandonando, ma io non pensavo al dolore fisico bensì il dolore che avrei procurato a mia madre se fossi morta ,non avrebbe resistito ad un’ altra perdita, quando lo vidi, era alto, magro, bellissimo, si sedette affianco a me, io credevo che era un medico e gli chiesi di salvarmi: < < aiutami ti prego , non lasciarmi morire > > gli dissi e lui rispose con la sua voce che avrebbe potuto competere con un canarino < < che cosa faresti pur di non morire ora in questo momento, scambieresti la tua anima con l’eternità?? > > la domanda non aveva molto senso  a quel tempo e non mi importava avrei dato tutto pur di non morire in quel momento  feci segno di si con la testa e mi morse, un brivido mi percorse la schiena , un dolore lancinante e poi non ricordo più niente  tranne che mi svegliai due anni dopo in una casa di montagna e venni a sapere che mia madre era morta per il dolore . ora sono qui nella mia vecchia, vecchissima casa nello stesso paese dove ho smesso di vivere. Entro in casa , e mi siedo sulla sedia della cucina ad aspettare la mia morte che so non arriverà mai, anche se ,ora che ci penso un modo per diventare di nuovo mortale c’era, innamorarsi ,era l’unico modo, ma io non sapevo cosa volesse dire, non avevo mai amato e poi per amare serve un cuore e io non lo ho più.
Come molti sanno i vampiri non dormono e io ho passato la notte a pensare  il modo migliore per suicidarmi ma sfortunatamente sono immortale, prendo il giubbotto e vado a fare una passeggiata ,l’aria è gelida per strada non c’è anima viva, e dico sul serio visto che io non sono viva, ripenso al fatto di innamorarmi, molti dicono che è come giaccio che si scoglie intorno al tuo cuore , altri raccontano di aver sentito un brivido quando hanno guardato negli occhi la persona che amavano e il loro cuore abbia ripreso a battere, io non so cosa si prova e credo che non lo saprò mai.
Continuo a camminare fino a che non mi accorgo che la strada si sta iniziando a popolare e capisco che è ora di andarmene quando alzo gli occhi vedo un ragazzo, niente di particolare in questo ma aveva qualcosa di diverso e credo di aver capito di cosa si tratta, in un attimo lo sto fissando e lui fissa me ,sento dopo molto tempo il sangue scorrermi nelle vene, il vento che mi scompiglia i capelli, e il battito del mio cuore.
Si avvicina e io per la prima volta non so cosa dire e mi sentì in imbarazzo sono sicura che le guance mi siano  diventate rosse ,balbetto qualcosa che può somigliare al mio nome e a un ciao, lui dice di chiamarsi Harry ,lo guardo e non riesco ad abbassare lo sguardo, lui sorride  mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro  < < grazie, grazie di avermi fatto tornare a vivere > >.
  
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