Natale a bordo di una scatola blu
Dedico questa storia al Trio.

Quando cadeva la neve, bianca, fredda, rara e maestosa, tutto andava bene; tutto era bello.
Era nascosta in quei piccoli fiocchetti puri e candidi il segreto della felicità, e solo cinque cuori erano testimoni di tutto ciò.
Cinque cuori, sì, ma quattro individui.
Un suono – il più bello – accompagnava la neve, e quando quel suono arrivava, ogni cosa prendeva colore. Tutto assumeva un significato diverso.
Era Natale, era un bellissimo Natale.
Ma la neve era solo un contorno, una goccia di perfezione in quell’oceano infinito, dove si perdevano le possibilità e dove l’irrealtà diveniva quotidianità.
Lui arrivava per loro, nel cuore della notte, ovvio, e li portava con sé.
Cinque cuori, e battevano come uno solo.
Quando tutto diventava possibile, allora, non esistevano confini di tempo e spazio. Lo spazio che li aveva sempre traditi, che li aveva sempre divisi… Cessava di esistere.
Quel sogno durava un giorno, ma quel giorno – ogni anno – era il più lungo e il più ricco.
Ma non era mai abbastanza.
E il Dottore veniva per loro, una promessa sussurrata nel vento e che ogni anno manteneva. Veniva a prendere i tre e li faceva vivere.
Vivere come non mai.
Perché un solo giorno all’anno i tre del Trio potevano stare insieme, e quel giorno era l’infinito più bello, a bordo di quella magica scatola blu.
L’infinito non aveva limiti, e visitavano cieli nuovi e vecchi, e i loro occhi, i loro insaziabili occhi, fotografano nella propria memoria i più incredibili dei ricordi.
Tutto era permesso in quei giorni di Natale.
Un patto, un patto sancito con il tempo e il destino, garantiva loro i più preziosi dei momenti.
E poi arrivava la più terribile ora, la mezzanotte di un nuovo giorno. Al Dottore non piaceva salutarli, odiava dire addio ai propri compagni.
E ai tre del Trio non piaceva dire addio a lui.
Ai tre del Trio non piaceva dirsi addio.
Ma era quel pensiero, quel candido e dolce pensiero quanto la neve, a soffiare sulle loro lacrime e farle perdere fra le stelle. Un pensiero che sapeva di speranza, una speranza che era farcita di gioia.
Ci sarebbe sempre stato un altro Natale, un altro Natale da vivere insieme – o da vivere e basta.
E il Dottore li salutava e una mano sventolava, riportandoli uno ad uno a casa. Ed eccolo, quel suono, quel bellissimo canto della scatola blu che diceva loro addio, facendo battere i loro cuori all’unisono anche a mari di distanza.
Il sogno finiva.
E puntuale come ogni anno, la neve si scioglieva.




Note del dottore dell'autore:
Buongiorno-o-sera a voi! :)
(Da quanto non pubblico storie qui su EFP D: Quale migliore occasione se non il mio quinto anniversario qui? Me ne sono appena accorto LOL)
Lo so, lo so cosa vi state chiedendo. What the fuck did I just read?!
Bene, eccomi qui, vi spiego tutto io! :D
Principalmente questa FF nasce dal mio essere sonnambulo e non avere tempo per avere sonno (ma non preoccupatevi, rimedierò alzandomi direttamente per andare a pranzare).
Tra poco è Natale, e siccome per quanto mi riguarda sarà un pò diverso rispetto agli altri anni, ho provato ad immaginare cosa potrebbe renderlo migliore, cosa potrebbe renderlo... Perfetto.
Ammetto che gli special natalizi del Dottore mi hanno ispirato molto (e come avrete capito, soprattutto A Christmas Carol), ma la mia idea di perfezione coincideva con il passare questa festività con due dei miei migliori amici, Tina e Giordano, che nonostante ci conosciamo ormai da cinque anni, lei l'ho vista per la prima volta quest'anno, lui mai. Ma nonostante le costrinzioni e limitazioni dettate dalle distanze geografiche abbiamo legato e costruito insieme un rapporto che va oltre la parola speciale.
Il nostro caro Dottore, quindi, era perfetto in questo caso, ed è saltato nella mia mente praticamente costringendomi a scrivere queste folli riflessioni. (Sapete benissimo com'è fatto!)
Ed eccola quindi, una storia di un Natale speciale, con tre companion, il Trio, che viaggiano alla volta dello spazio e del tempo, insieme a lui.
Spero che la storia sia stata di vostro gradimento, e vi ringrazio infinitamente per essere arrivati fin qui!
(E se lasciaste un commento, anche uno piccino, quest'anno il Dottore potrebbe portarci TUTTI QUANTI in giro insieme! :D)
Allons-y,
Dean W.