Come la disputa tra Giganti e Maghi portò il sorriso a Harry Potter Inchiostro sui polpastrelli e anche un po’ sul naso.
Decisamente adorabile e… sì, anche sexy. Allungo la mano per sfilarla dai tuoi capelli, che cadono giù sulle tue spalle, accarezzandole lievi.
Ora sei la mia solita Hermione, con i soliti capelli arruffati e il solito ciuffo malandrino davanti agli occhi. Le tue mani sono percorse da un leggero tremolio e la piuma cade. Rotola sul tavolo.
Come puoi solo pensare certe cose? La sedia cade.
Succede tutto così velocemente che neanche io mi capacito di quello che sta succedendo.
Finché non sento più nulla.
Silenzio.
Hai smesso di parlare.
Ti sto baciando. Ti tocchi le labbra che ho appena accarezzato e mi guardi con stupore.
Che cosa ho combinato?
Harry, Harry, Harry. Il solito idiota che non pensa mai prima di agire. I tuoi occhi luccicano. Dio, quanto sei bella.
Guardi la pergamena per l’ultima volta e poi, mi baci tu.
L’ho sempre detto che è meglio agire…