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Autore: telesette    01/12/2012    0 recensioni
[Ci hai rotto papà]
Paolo e Zibbo dovettero fare uno sforzo immenso per non mettersi a ridere, rischiando così di far saltare in aria il meglio della serata. Adesso si trattava di mandare in scena Mozart e godersi pazientemente l'epilogo tanto atteso.
L'austera zitellaccia se ne stava immobile, guardando verso la fontana e sospirando romanticamente, mentre Andrea e Carletto si avvicinarono quatti quatti per far accoccolare Mozart sulla panchina. Non appena la signorina avvertì la presenza del SanBernardo accanto a lei ( senza vederlo, ovviamente! ), Zibbo si diede da fare per imitare il più possibile la voce del colonnello, stando nascosto tra i cespugli assieme agli altri...
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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FotoCi hai rotto papà è un film del 1993, diretto da Castellano e Pipolo. L'ultima pellicola diretta dalla coppia di registi e, al tempo stesso, una storia tuttora in grado di suscitare sorrisi e nostalgie varie.
Siamo a Roma, quartiere Prati. Un gruppo di ragazzi che abitano nello stesso stabile è solito ritrovarsi al cinema Esperia, chiuso per essere trasformato nel solito supermarket. Quando sono tra di loro si fanno chiamare "Gli Intoccabili", dal nome dell'ultimo film proiettato in quel cinema. Il loro motto è: guerra ai grandi, guerra agli adulti che li vessano e che li ossessionano... e i loro scherzi spesso si risolvono in modo pesante ma simpatico ( vagamente e forse con un leggero riferimento alla fortunata vena goliarda che caratterizzava la storica serie di Amici Miei ). Il capo del gruppo si chiama Marco, autoritario come il suo ruolo impone; poi ci sono i fratelli Andrea ( detto "Cotoletta" ) e Carletto ( "Tartaruga Ninja" ), new entry del gruppo con il loro cane SanBernardo Mozart; c'è Fabrizio, soprannominato "Karate Kid" perché fissato con i film di arti marziali; c'è Stefania, che va a scuola dalle suore e prende lezioni di violino, tutto fuorché la "classica" signorina di buona famiglia; Paolo, il figlio tutto pepe del portiere; e il figlio di un diplomatico africano, il piccolo Zibbo, con una spiccata tendenza a scimmiottare la risata tipica di Eddie Murphy.

Cihairottopapa.JPG
Clicca qui per ascoltare il brano più celebre del film:
http://www.youtube.com/watch?v=Gip62hIQQdA

 

 

 

Sonata in Do maggiore per Mozart

 

Ultimamente il colonnello Nardini aveva preso molto sul serio a corteggiare l'austera signorina Taddei.
Non che la cosa stupisse più di tanto: lui era uno stronzo, lei una linguaccia... praticamente erano fatti l'uno per l'altra.
Il primo ad accorgersi di qualcosa fu Paolo che, mentre stava rientrando in guardiola giù da basso alla palazzina, notò il colonnello piegato a novanta sulle scale e la zitella che lo oltrepassava con il sorriso sulle labbra.
Solo al pensiero di quei due insieme, c'era da morire dal ridere.
Più tardi, non appena gli INTOCCABILI si riunirono al loro covo segreto, Paolo espose la situazione per sommi capi.
Ovviamente tutti si scompisciarono addosso, nell'immaginare quel grosso ciccione baffuto e quella vecchia strega isterica alle prese con una storia d'amore. Ma la cosa più divertente era che, secondo quanto aveva appreso Paolo origliando, i due piccioncini attempati avevano in programma un "appuntamento segreto"... Lontano da sguardi indiscreti, presso la fontana pubblica del parco vicino, si sarebbero incontrati per tubare e cinguettare alla luce della luna.

- E' un'occasione troppo ghiotta questa - fece Marco, sfregandosi il mento sovrappensiero. - Dobbiamo trovare il modo di sfruttarla al meglio...
- Sì, ma come? - domandò Fabrizio.

Tutti si misero a riflettere in silenzio.
Ad un tratto lo sguardo di Andrea cadde su Mozart che sonnecchiava placidamente. Il grosso SanBernardo, tanto impressionante a vedersi quanto innocuo e dormiglione, gli fece sorgere in mente un'idea a dir poco eccezionale.

- Forse ho trovato - esclamò il ragazzo, con un sorriso di illuminazione dipinto sul volto. - Che ne dite se all'appuntamento ci mandiamo un "terzo incomodo", magari uno di taglia extra-large ?!?

Incuriositi, gli altri si fecero spiegare il piano di Andrea nei dettagli. Alla fine Marco sembrava più che soddisfatto.

- Geniale - osservò. - Faremo trovare alla signorina Taddei un corteggiatore proprio degno di lei...

Tutti gli occhi caddero su Mozart, il quale spalancò appena un occhio con evidente perplessità.

 

***

 

Più tardi, verso le ore 21:15, il colonnello Nardini stava uscendo di casa tutto agghindato. Per l'occasione si era addirittura "strizzato" il più possibile l'addome dentro un bustino, in modo da entrare nello smoking preso a nolo, e si era rovesciato sul cocuzzolo ettolitri di puzzolentissima brillantina.
Come d'accordo, Paolo lanciò agli altri il segnale, non appena il colonnello cominciò a scendere le scale. Marco annuì soddisfatto e, facendo cenno a Stefania giù da basso, comunicò a quest'ultima di procedere con l'operazione.
Zibbo e Fabrizio presero dunque a piazzare i bidoni dell'immondizia davanti al portone d'ingresso e, tendendo una cordicella tra uno e l'altro, sistemarono la trappola secondo il piano.
Nardini non sospettava di nulla chiaramente, perso com'era a fantasticare dietro al suo incontro segreto con la signorina Taddei, e di fatto come ebbe attraversato l'uscio...
PATAPUNFETE !!!
Il poverino incespicò sulla cordicella tirata, barcollando pericolosamente come un ubriaco, e in men che non si dica si tirò addosso i bidoni legati fino a rovesciarne il contenuto sul vialetto. Oltre al puzzo e al tanfo di un'intera settimana di scarti condominiali, Nardini atterrò con le chiappe in mezzo alla poltiglia gocciolante di chissà cosa; mozziconi di sigarette, gomme da masticare e cartine di vario genere si appiccicarono inevitabilmente sul suo elegante completo scuro; e come se non bastasse, una buccia di banana ormai nera gli atterrò sul panciotto immacolato.

- Ma porca puttana!

A parte urlare disperatamente, il colonnello non poté fare altro che mettersi a piangere.
Zibbo e Fabrizio dovettero tenersi le mani premute contro la bocca per non farsi sentire, ma ugualmente gli venne il mal di pancia per il gran ridere. Stefania sollevò il pollice e l'indice a cerchio, per comunicare a Marco la riuscita della prima fase dell'operazione, e questi puntò la torcia elettrica in direzione della finestra di casa Cecconi.

- Il segnale - sussurrò Andrea, rivolgendosi al fratellino. - Allora, hai fatto?
- Quasi - rispose Carletto, finendo di aggiustare il cravattino sul collare di Mozart.

Non era stato facile adattare la giacca e la camicia del padre alle dimensioni del SanBernardo tuttavia, a parte le evidenti fattezze canine, non si poteva negare che il risultato fosse dei più eleganti.

- E' proprio un bel ramerino - commentò Carletto.
- Si dice "damerino" - lo corresse Andrea. - Andiamo, sbrigati, dobbiamo raggiungere gli altri giù da basso!
- Allora Mozart, che ne dici, sei pronto?
- WOUFF !!! WOUFF !!!
- Ssst - fece Andrea, guardando preoccupato verso la camera dei genitori. - Se papà scopre che abbiamo rovistato nel suo armadio, come minimo ci uccide!

Muovendosi dunque con passo felpato, degno di autentiche Tartarughe Ninja, il piccolo terzetto sgattaiolò fuori di casa senza fare rumore e si incontrò al pianterreno con Marco e gli altri.

- Adesso non dobbiamo fare altro che raggiungere il luogo dell'appuntamento - disse Marco. - Chissà la faccia della Taddei, quando si ritroverà davanti Mozart...
- Beh, se le piace uno come il colonnello Nardini, non vedo perché non dovrebbe piacergli lui - osservò Stefania, raddrizzando il cravattino storto di Mozart e stampandogli un bacione affettuoso sul muso. - E' pure così carino!
- Allora, che stiamo aspettando? - protestò dunque Paolo impaziente. - Andiamo...
- Un momento, il capo sono IO - rammentò dunque Marco. - Andiamo!

 

***

 

Frattanto la signorina Taddei era già seduta sul luogo dell'appuntamento.
Invece del solito completino grigio/stinto, si era infilata un inguardabile completo color viola ( tailleur castigato, e gonna rigorosamente sotto il ginocchio ). E cosa più impressionante, perfino con la scarsa illuminazione, si era addirittura truccata...
Paolo e Zibbo dovettero fare uno sforzo immenso per non mettersi a ridere, rischiando così di far saltare in aria il meglio della serata. Adesso si trattava di mandare in scena Mozart e godersi pazientemente l'epilogo tanto atteso.
L'austera zitellaccia se ne stava immobile, guardando verso la fontana e sospirando romanticamente, mentre Andrea e Carletto si avvicinarono quatti quatti per far accoccolare Mozart sulla panchina. Non appena la signorina avvertì la presenza del SanBernardo accanto a lei ( senza vederlo, ovviamente! ), Zibbo si diede da fare per imitare il più possibile la voce del colonnello, stando nascosto tra i cespugli assieme agli altri.

- Posso avere l'onore, signorina?

La Taddei ebbe un forte sussulto, quasi come quello di una verginella alla sua prima esperienza, e si limitò ad annuire semplicemente. Per alcuni istanti la zitella non osò voltare lo sguardo, troppo timida per guardare dritto in volto il suo spasimante, così cominciò a snocciolare qualche smielatissima frase di circostanza.

- Ho contato i minuti - mormorò lei sognante. - Forse anche i secondi, ma il tempo sembra sempre troppo lento quando tu non ci sei...

Logicamente Mozart non disse nulla, la lingua penzoloni con indifferenza, mentre Zibbo e gli altri rischiavano quasi di soffocarsi dalle risate. Tuttavia la Taddei interpretò il silenzio dell'altro come un poetico imbarazzo, proprio come il suo stato d'animo, di conseguenza la sceneggiata andò avanti ancora per un po'.

- Ti prego, non pensare male di me - proseguì la Taddei imperterrita. - Io sono una brava ragazza, ancora nel fiore degli anni...
- Sì, la primavera - commentò Fabrizio con evidente sarcasmo.
- Ti prego non guardarmi così - scattò dunque la zitella, sollevando la mano contro il muso di Mozart. - Il pensiero dei tuoi occhi su di me è qualcosa di sconvolgente, qualcosa che mi turba nel profondo, e la carne come si dice... è debole!
- E poi era lei che dava di "mignotta" a tutto il palazzo - fece eco Paolo.
- Ma adesso basta con questo silenzio - tagliò corto la Taddei, raccogliendo il coraggio necessario per andare oltre. - Orsù, leviamo questa pudica barriera che ci divide; non facciamo della virtù un peccato, e piantiamo qui il seme che germoglierà nel petto!
- Certo che è un peccato non avere con noi il registratore - osservò Andrea con amarezza.

Finalmente era giunto il momento fatidico.
La signorina Taddei prese a voltarsi lentamente e, protendendo le braccia verso colui che credeva l'oggetto dei suoi desideri, si lasciò andare alle sue reali intenzioni.

- Sono qui, tesoro - cinguettò. - Prendi le mie calde labbra soffici con le tu... Eh ?!?

Finalmente costei si accorse che, nonostante la giacca e il cravattino elegante, c'era qualcosa di parecchio insolito nell'aspetto peloso del suo interlocutore. Mozart era rimasto fermo e immobile fino all'ultimo, malgrado tutte le sciocchezze mormorate dalla befana, e adesso aveva rischiato seriamente di farsi baciare da quest'ultima.
La Taddei sbarrò gli occhi, con la mandibola spalancata per lo stupore, e a stento riuscì ad emettere qualche suono sconnesso e disarticolato. Mozart ansimò tranquillo, gocciolando bava dappertutto sulla panchina, e si limitò ad abbaiarle sul volto pietrificato.

- Aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh !!!

In men che non si dica, l'anziana zitella schizzò in piedi terrorizzata e prese a correre intorno alla fontana con Mozart alle calcagna. Gli INTOCCABILI si godettero quello spettacolo ridendo a più non posso e, considerata la potenza vocale di Mozart e della signorina Taddei insieme, quella scena poteva tranquillamente definirsi un vero e proprio concerto: una sonata in Do maggiore con un artista d'eccezione!

 

FINE

   
 
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