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Autore: sakuraelisa    01/12/2012    0 recensioni
Blaine è rimasto vedovo a crescere sua figlia Melanie, convinto che per lui l'amore non esistesse più decide di vivere solo per lei, ma quando il destino si mette di mezzo, tutto è possibile.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Mike Chang, Tina Cohen-Chang | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Avvertimento: il rating in questo capitolo si alza


Capitolo tredici



Mancavano solo pochi giorni al compleanno di Kurt, e Blaine era emozionato all’idea di poterlo festeggiare insieme a lui e alla piccola Melanie. Inizialmente avrebbe voluto festeggiare a casa sua con una festicciola, ma poi gli era venuta in mente un’idea più bella che di sicuro avrebbe fatto felice il suo compagno.
Avrebbe solo dovuto sistemare le cose con Rachel, e organizzare tutto per bene con Tina, Quinn e Santana e sarebbe stato tutto perfetto.
Ormai le cose con Kurt si erano evolute velocemente, i baci e le normali carezze erano entrati a far parte della loro vita, e lui non era più tanto spaventato all’idea di lasciarsi andare quando era con lui; solo che, qualche volta, superavano un certo limite e le cose diventavano calde ed eccitanti lasciandolo spesso senza parole.
Quel pomeriggio si sarebbero visti. Oramai da quel giorno in cui Melanie aveva accettato ogni cosa, Kurt passava molto tempo a casa sua: trascorreva ogni pomeriggio per aiutare la bambina a fare i compiti. Si era anche offerto di riportarla a casa per pranzo qualche volta e spesso, molto più di quanto Blaine volesse ammettere a se stesso, passava anche la sera a casa loro.
Blaine preparava la cena ogni sera e le volte in cui la preparava per il suo fidanzato stavano aumentando, la sua Melanie era felice di averlo sempre in giro per casa, una mattina le aveva anche rivelato che adorava le storie che Kurt inventava per lei per farla addormentare la notte.
Eh sì, finalmente tutti i sogni di Blaine si stavano avverando giorno dopo giorno. C’era solo un problema che offuscava i suoi pensieri: ad ogni minuto che passava solo con Kurt le sue paure diventavano sempre più visibili, aveva sempre il timore di non essere all’altezza del suo aitante e bellissimo fidanzato.
Cercava sempre di non muovere troppo le mani, non le spostava nemmeno dalla sua area di competenza sia per paura di non saperlo più fare ma anche perché non osava farlo, lasciava carta bianca a Kurt che invece ai suoi occhi pareva così esperto, sapeva come muoversi e come farlo sentire bene. Il solo problema era che anche lui voleva poter fare lo stesso.
Un campanello, precisamente quello di casa sua, lo destò dai suoi pensieri. Avvisò Melanie che il suo insegnante era arrivato e corse ad aprire, emozionato all’idea di avere il suo Kurt in giro per  casa.
Aprì la porta e si ritrovo davanti un sorriso accesso e luminoso sul volto di Kurt, che lo abbracciò di slancio, stringendolo forte. Blaine non poté far altro che stringerlo a sua volta, era particolare il fatto che si abbracciassero per la maggior parte sulla soglia della porta, lui sapeva che era solo un gesto istintivo e naturale.
Era quasi diventato spontaneo in quei momenti sciogliere l’abbraccio e unire le loro labbra in un bacio che sapeva di benvenuto nella mia casa, mi sei mancato tanto e sono innamorato di te.

“Se ogni volta mi accogli così, finirò per venire ogni giorno,” gli sospirò Kurt sulle labbra

Blaine a quella frase così importante rabbrividì un po’.

“E se invece finissi per non lasciare mai questa casa?” gli disse a bassissima voce sperando che lui non sentisse

Kurt alzò gli occhi sorpreso da quell’affermazione tanto coraggiosa di Blaine, sorrise e prima di rispondere lo baciò ancora una volta.

“Mi stai facendo una proposta seria?”

“Mi diresti di sì?” gli domandò a sua volta Blaine

“Sì.” gli rispose lui sicuro

Fu quello il momento in cui Melanie decise di comparire, si avvicinò a Kurt e lo abbracciò forte salutandolo con un dolce bacio sulla guancia.

“Eccoti qua piccola.”  le disse stringendola a sua volta

“Ti stavo aspettando Kurt, su vieni con me!” le rispose Melanie, prendendolo per mano e trascinandolo nella sua stanzetta.

Prima di andare, Kurt diede la sua borsa e la sua giacca a Blaine che le appese nell’appendiabiti, e poi si diresse in cucina dove avrebbe preparato la merenda per i suoi tesori.
Una volta giunti nella sua stanzetta, Melanie lasciò la sua mano e corse a sedersi sul letto battendo con la mano il posto accanto a lei per far capire a Kurt che avrebbe tanto desiderato che lui la raggiungesse.
Lui non se lo fece ripetere e, una volta giunto presso il suo letto, ci si sedette avvicinandosi a lei e cingendole le spalle con un braccio.

“È successo qualcosa?” le domandò

“Volevo solo dirti una cosa.” sussurrò lei in risposta

 “Dimmi.”

Melanie alzò i suoi piccoli occhi blu verso di lui e lo guardò, quasi subito sul suo viso comparve un tenero sorriso, avvicinò la sua mano al viso di Kurt e gli accarezzò la guancia. Lui rimase stupito da quel gesto inaspettato e sorrise senza accorgersi che le pieghe dei suoi occhi stavano diventando più evidenti.

“Sai, papà mi ha detto che tra poco è il tuo compleanno … mi piacerebbe tanto farti un regalo ma non ho molti risparmi da parte, e allora ho pensato di farti un regalo speciale. Mi piacerebbe tanto poterti dire papà in quel giorno e anche nei giorni dopo, se solo tu lo vuoi ovviamente.” sospirò abbassando il volto diventato rosso

Kurt a quella richiesta s’intenerì e si commosse, non solo era innamorato perdutamente di Blaine, tanto che quasi non respirava a volte, ma si era anche affezionato tanto a sua figlia. Quella bambina tanto intelligente e saggia che lo aveva accolto e lo aveva fatto sentire parte di quella famiglia, e ora gli stava donando la gioia più grande. Voleva dargli quel sommo privilegio e lui non poté far altro che accettare la sua umile richiesta.

“Ne sarei immensamente felice, tesoro” le rispose attirandola maggiormente a sé.

La bambina si sciolse  a quel gesto tanto dolce e sorrise pensando che da quel giorno finalmente aveva due papà.
Si scostò da Kurt e scese dal letto, si diresse alla sua scrivania e dal cassetto prese un foglio di carta che gli porse quando l’aveva raggiunta.

“Questo l’ho fatto oggi durante l’ora di italiano.”

Kurt prese in mano il disegno e lo guardò attentamente, c’erano raffigurati due uomini, non riusciva bene a distinguere ogni particolare, ma era chiaro e lampante che le due figure fossero lui e Blaine, e con loro vicina alle loro mani intrecciate c’era una bambina che assomigliava terribilmente a Melanie.
Fu un attimo e dai suoi occhi cadde una piccola lacrima blu, che fu raggiunta da altre gocce azzurre in pochissimo tempo. Si stava commuovendo e non si vergognava minimamente di piangere davanti a quella bambina che lo stava guardando felice di averlo fatto piangere di gioia.
Si asciugò con una mano gli occhi bagnati e con l’altra tenne ancora in mano il disegno.

“È bellissimo tesoro… davvero bello.” disse più a se stesso che alla bambina affianco a lui

Melanie si sporse verso di lui e con la mano gli indicò le figure nel disegno.

“Questa sono io e questi due siete tu e papà, siamo felici vedi? Ho disegnato anche i sorrisi… Kurt?”

“Dimmi piccola” le disse lui voltandosi verso di lei

“Noi siamo felici vero?”

“Sì tesoro. lo siamo” le rispose lui.

Si strinsero ancora una volta e alla fine Kurt depose il disegno di nuovo nel cassetto della scrivania e sorrise alla bimba prendendola per mano.

“Andiamo in cucina, il tuo papà ci aspetta per la merenda”

“Aspetta,” gli disse Melanie fermandolo

“Cosa c’è?” le chiese Kurt

“Io devo fare il riposino pomeridiano prima, papà mi fa sempre riposare a quest’ora.”

“Oh giusto, hai ragione! Allora vieni qua.”

Kurt la prese di nuovo per mano e la portò al suo armadio, l’aiutò a cambiarsi e a mettersi il pigiama, e poi la mise a letto augurandole un buon riposo con un bacio sulla guancia e un tenero sorriso.
Spense la luce e lasciò la sua cameretta chiudendosi la porta alle spalle, raggiunse la cucina e vide Blaine che stava finendo di sistemare il vassoio con i dolcetti e la teiera del the. Lo attese sul ciglio delle parte aspettando che lui lo notasse.
Non ci volle molto infatti quando il suo fidanzato alzò lo sguardo si perse subito nei suoi occhi e il volto divenne improvvisamente più felice.

“Melanie sta facendo il riposino, vero?” gli domandò Blaine

“Sì, l’ho messa a letto poco fa.”

“E io che volevo fare la merenda tutti insieme!” disse quasi sconsolato, anche se nemmeno lui ci credeva

“Possiamo farla noi amore, andiamo.” gli disse Kurt porgendogli la mano

Blaine la strinse per un momento raggiungendolo poi torno al tavolo e prese il vassoio tra le mani e insieme a Kurt lasciò la cucina.
Arrivarono in salotto, Blaine posò il vassoio sul tavolino e il suo fidanzato si accomodò sul divano levandosi le scarpe per stare più comodo.
Lui lo guardò mentre piegava le gambe e mentre si sistemava meglio stiracchiandosi leggermente, iniziava già a sentire che l’aria stava cambiando, quando poi Kurt si sbottonò i due bottoni del colletto si voltò dall’altra parte.
Il suo fidanzato notò questo suo lieve cambiamento e sorrise del suo imbarazzo e lo chiamò

“Dai vieni qua! Che aspetti?”

“Oh sì, ora vengo.”

Blaine raggiunse molto lentamente il divano sul quale era accomodato Kurt, si sedette composto e poggiò le sue mani sul suo grembo. Era molto
nervoso e in cuor suo sapeva che non era proprio capace di lasciarsi andare completamente; lui lo voleva ma il suo corpo era contrario e non sapeva proprio come muoversi.
Sentì una stretta alle spalle, le mani di Kurt si era posate delicatamente e stavano cercando di levare via la sua camicia. Sentì le sue dita sul petto mentre sbottonavano ogni bottone e la spostavano. 

“Meglio non stropicciarla, non credi?” sospirò

Blaine nella sua voce percepì un tono diverso, quasi sensuale alle sue orecchie.
Lo lasciò fare e quando restò con solo la canottiera addosso, Kurt lo abbracciò da dietro portando le sue braccia intorno al suo collo; capì che in quel tardo pomeriggio le cose si sarebbero smosse un pochino di più.

“Vuoi che la smetta?” gli chiese

“N-no, è solo che …”

“Sei preoccupato per Melanie? Non ci sentirà tranquillo, ho chiuso la porta della sua cameretta” gli disse cercando di rassicurarlo

“Non è quello,”

“Amore ci stiamo solo coccolando, se per te è troppo, possiamo anche smetterla qua.” gli rispose Kurt lasciando le sue spalle e allontanandosi di un
poco

Blaine a quel gesto cosi improvviso si svegliò come da un sonno, si girò verso di lui e tentennando arrivò a prendergli le mani e a stringergliele forte.

“N-non voglio che tu smetta.” disse a fatica

“E allora? Perché sei così nervoso?”

Blaine strinse più forte e cercò di trovare il coraggio per dire le parole giuste

“Ho paura di non sapermi muovere.” sospirò infine

“Blaine, tu hai avuto un marito giusto?”

“Sì, James.”

“Con lui le facevi certe cose?”

“Ovviamente.”

“E allora non vedo dove sta il problema.” gli disse Kurt con ovvietà

“Ma tesoro io non lo faccio da troppo tempo, tu sei cosi esperto e… eccitante, e il più delle volte ho paura di non sapermi trattenere e di fare cose che non so fare”

“Blaine, non è vero …”

Kurt sciolse la loro stretta e portò le sue mani sul suo viso, con il tocco delle sue dita sulle sue guance percepì quanto Blaine fosse in imbarazzo, lentamente avvicinò le sue labbra e le poggiò sulle sue. Inizialmente il suo era un tocco delicato, a malapena accennato, ma poi quando sentì che proprio il suo compagno stava cercando un contatto più profondo lasciò che accadesse.
Blaine senza nemmeno rendersene conto lo spinse all’indietro fino a farlo distendere sul divano con la testa poggiata sopra al bracciolo.
Si posizionò sopra di lui cercando di non pesargli ulteriormente e poggiò i gomiti ai lati della sua testa senza staccare le labbra dalle sue.
I loro corpi ora erano vicinissimi - quasi attaccati - e lui sentiva ogni suo muscolo che si muoveva quasi in sintonia con quelli del suo fidanzato, sentiva anche che il suo corpo stava iniziando a tremare e con riluttanza si staccò dalle sue labbra

“Che c’è?”

“Sto andando troppo veloce?” gli domandò

“No, anzi,” gli rispose Kurt accennando un sorriso

E fu quello per Blaine il segnale, si avventò sul suo collo lasciato scoperto passando le sue labbra su ogni centimetro e facendole indugiare, non si accorse nemmeno che stava lasciando dei segni su quella pelle bianca.
Era solo felice di lasciarsi andare, di sentire che Kurt stava apprezzando tutto questo, ogni suo gemito arrivava dritto alle sue orecchie, così nitido e cristallino e solo quando sentì le sue mani posarsi sulle sue spalle si fermò.
Lui lo tirò su di se e lo baciò ancora, le loro lingue che in un secondo si erano incontrate, era un bacio diverso e più passionale di quelli che si erano sempre dati, stavolta c’era qualcosa di più. Era tutto più umido e bagnato e Blaine succhiava il suo labbro inferiore e sapeva che a Kurt piaceva, sapeva che era una cosa che lo faceva eccitare, ed era proprio questo che stava per accadere e che lo fece fermare di colpo.
Si staccò dalle sue labbra e lo fissò negli occhi, le loro pupille si erano oscurate tanto che lui non riusciva più a vedere quell’azzurro che tanto amava.

“Vuoi che mi fermi? Perché adesso, Kurt, non voglio più fermarmi.”

“Non fermarti.”

“Sto facendo bene, vero?” gli domandò

Kurt sentì una lieve insicurezza nella sua voce, passò le sue dita lente sul suo braccio cercando d’infondergli tutta la calma possibile.
Blaine a quel gesto come per magia si tranquillizzò e sentire la sua voce che glielo confermava era il suono più bello che potesse mai sentire.

“Si non ti preoccupare, è che…” disse abbassando il suo viso diventato rosso all’improvviso.

“Ci stiamo perdendo. vero?” domandò Blaine ansioso

“E non stiamo neanche andando alla casa base, siamo due incapaci.” gli rispose Kurt ridendo, smorzando così la situazione che si era fatta troppo
nervosa.

“Quando ci arriveremo penso che mi sentirò male, io ti sto avvertendo!”

“E allora godiamoci questo momento, vuoi?”

Blaine annuì e lui si avvicinò nuovamente alle sue labbra attirandolo a sé e questa volta, quando il corpo del suo compagno si posò sul suo, si accorse che tutto si era evoluto e che l’aria si stava finalmente riscaldando.
Sentiva l’eccitazione di Blaine che premeva sulla sua coscia e sapeva che stava accadendo lo stesso anche con la sua.
Molto lentamente portò una sua mano sui suoi fianchi e la fece scivolare fino a quando non arrivò a destinazione, staccò le labbra dalle sue e gli sussurrò un lieve ma sentito posso.
Bastò un suo lieve assenso e lui iniziò a muovere la mano sulla sua eccitazione sentendo sotto le sue dita la stoffa ruvida dei suoi pantaloni.
Con coraggio, e sempre guardando negli occhi il suo fidanzato che si stava fidando di lui, spostò la mano fino ad infilarla all’interno dell’indumento. Quando arrivò alla biancheria tentennò lievemente, era da tanto che non sentiva una simile ansia e aveva paura di star andando troppo veloce, ma poi Blaine gli sorrise e lui proseguì.
La sua mano finalmente giunse anche al di sotto degli slip e quando sentì la pelle nuda del suo membro eccitato, non si pentì di essere andato avanti; con delicatezza e cercando di andare piano iniziò a muoverla, i suoi movimenti che erano lenti e decisi, le sue dita che cercavano di non stringere troppo forte la presa.
Più il tempo passava, quei secondi che volavano troppo veloci, sentiva che tutto stava cambiando. Kurt sentiva il corpo sopra di lui che stava iniziando a tremare, sentiva il tremolio delle sue mani poggiate su di lui, quelle dita che gli stringevano le spalle come se non ci fosse nulla di meglio da stringere in quel momento.
Quando Blaine per l’eccitazione sempre crescente appoggiò la testa sul suo petto, Kurt lo accolse e continuò a massaggiarlo.
In quell’aria diventata bollente continuava a sussurrargli il suo nome all’orecchio come una piccola cantilena, lo sentì cadere a pezzi sulle sue braccia e quando il suo fidanzato  arrivò all’orgasmo, solo il suo nome risuonò nel salotto.
Kurt levò la mano delicatamente e scostandosi leggermente dal suo compagno l’allungò verso il tavolino, con le dita prese un fazzoletto e si pulì, fece per alzarsi per poterlo andare a buttare nel cestino della cucina, ma il suo fidanzato lo bloccò.

“È stato perfetto, Kurt.”

“Ne sono felice.” gli rispose lui, sorridendo.

“Se permetti, adesso mi alzo. Sai vorrei andare a lavarmi le mani e tu dovresti cambiarti.” gli disse indicando la macchia sopra ai pantaloni

“Già, forse è meglio.” gli disse Blaine ridendo lievemente

Kurt si sporse verso di lui e lo baciò a fior di labbra restando un momento a guardarlo negli occhi per catturare quell’istante così magico e perfetto.
Alla fine si alzò e raggiunse la cucina, Blaine si mise meglio seduto respirò a fondo e  fece la stessa cosa prendendo in mano la sua camicia e raggiungendo la sua camera.
Quando entrò, si diresse al suo comò e, aprendo il cassetto, prese della nuova biancheria e un paio di pantaloni da casa. Quando lo stava per chiudere il suo occhio cadde su una vecchia foto che ritraeva lui e James.
La prese in mano e la osservò, vide come era diverso il sorriso sul suo volto. Era stato felice con James, ma con Kurt era diverso, era una gioia differente, più viva e più reale.
Sorrise e rimise la fotografia nel cassetto e andò verso il bagno dove poté finalmente cambiarsi.
Qualche tempo più tardi, dopo che si era cambiato ed era finalmente pulito e in ordine, raggiunse Kurt in cucina che lo stava aspettando seduto ad una sedia.
Arrivò alle sue spalle e lo abbracciò da dietro baciandogli un punto indefinito sul collo e respirandogli sull’orecchio.
Lui portò le sue mani sulle sue braccia e lo strinse forte a sé. Era bello come il loro rapporto si fosse evoluto, erano diventati importanti l’uno per l’altra, ed entrambi sapevano che dal quel giorno avevano fatto un passettino in avanti nella loro relazione.

“Sei felice?” gli domandò Blaine a bassa voce

“Da morire.”

“Andiamo a bere il nostro the in salotto? Magari possiamo vederci un film.”

“No, andiamo da Melanie.” gli rispose

Kurt sciolse il loro abbraccio e si alzò dalla sedia, prese per mano Blaine e lo trascinò fuori dalla cucina.
Arrivarono alla cameretta di Melanie ed aprirono lentamente la porta per non correre il rischio di svegliarla, entrarono e la videro ancora distesa nel suo letto che riposava profondamente.

“Possiamo stare un po’ con lei?”

“Vuoi coricarti nel suo letto?”

“Vorrei che fossimo una famiglia, Blaine.”

“Ma noi lo siamo già…”

“Voglio solo che il nostro abbraccio ci comprenda tutti.” gli disse Kurt, arrossendo lievemente.

Blaine sorrise e lo accontentò, si distesero nel letto della bimba, uno da lato, e uno dall’altro, insieme abbracciarono Melanie ignara di tutto.
Le loro mani s’incontrarono sul suo petto, sentivano il suo cuore battere veloce e quando poggiarono la testa sul cuscino si addormentarono con il sorriso sulle labbra pensando che in quel momento in quella stanza, in quel letto… erano una vera famiglia.


Note:

Ed eccoci qua, spero di non avervi deluso con questo mio primo vero tentativo di scrivera qualcosa di tanto ma molto lontano dallo smut, un abbraccio fortissimo alla mia cara beta Annie.
In settimana con il prossimo aggiornamento.  
  
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