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Autore: Free_Smile    01/12/2012    6 recensioni
Joy è una ragazza normale.
Un giorno però tutto cambia. Una donna strana si presenta in camera sua e le rivela qualcosa
che non si aspettava, qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato.
***
-Joy, tu sei una strega-
STORIA IN REVISIONE.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una nuova realtà

-Joy alzatiiiiiiiiiiiiiiiii!- urlò a squarciagola mia madre alle 7.15  di lunedì mattina io, totalmente addormentata, le risposi con un gemito confuso. Era il primo giorno di scuola, io non avevo minimamente voglia di andare a lezione. Mi dovetti ricredere quando Rose, la mia migliore amica fin dalle medie, mi chiamò al cellulare e mi urlò di correre a scuola. Io obbedì, scesi dal letto, mi lavai e mi vestii a tempo di record. Quando ebbi finito corsi giù dalle scale e trovai la ‘’colazione’’ già pronta sul tavolo. Non mi misi a vomitare per miracolo, infatti, per mia sfortuna, mia madre cucina come un elefante incinta, e dato che gli elefanti non sanno cucinare, tantomeno se sono in cinta fatevi un’ idea di come cucina mia madre. Io, furtivamente, senza farmi vedere da mia madre, buttai la ‘’colazione’’ nella ciotola di Tig, il mio gatto, che guardò anche lui disgustato il contenuto della sua ciotola, però lui al contrario di me mangiò tutto. Presi lo zaino e corsi a scuola.

Erano le 7.45 quando arrivai a scuola. Incontrai immediatamente Rose, vestita con grande gusto e appena truccata, era una secchiona, ma non lo dava a vedere. Appena mi vide mi corse in contro, cosa che anche io feci e mi abbracciò. Non sapevamo dove andare era il nostro primo anno alle superiori.  Per prima cosa andammo a vedere in che classa eravamo, coincidenza vuole che eravamo in classe insieme, 1 C esattamente, eravamo al settimo cielo, ma non sapevamo che cosa ci stesse aspettando …

Entrammo in classe, quasi nessuno era seduto, erano tutti presi in conversazioni diverse. Non c’erano molte facce conosciute, e quelli che conoscevamo parlavano già con altri, quindi ci avvicinammo a un gruppo di ragazze che sembravano simpatiche. Ci presentammo e loro fecero altrettanto, erano veramente simpatiche, avevamo ragione. La ragazza che ci colpì di più fu Daisy, si capiva già dalla sua faccia truccata, che era la ‘’leader ‘’ del suo gruppo ma al contrario di altre ‘’leader’’ conosciute in precedenza non si vantava affatto, inoltre era molto carina. Insieme a lei c’erano Jade, Catt (lei ci ha raccomandato di scriverlo con due ‘’t’’)e in fine Kayly, la più strana:  era truccata e vestita di nero, immaginammo che fosse una dark.

Il giorno dopo uscì di casa con un sorriso a 32 denti stampato in faccia, anche se fu stato molto difficile dopo la pessima, anzi la terribile, colazione di mia madre. Camminai fino a scuola molto velocemente, quando arrivai abbracciai, come il giorno precedente, Rose e insieme raggiungemmo la classe. Quella mattina ci aspettavano due ore di italiano, un’ ora di chimica e una di inglese, dato che era il secondo giorno, le lezioni, erano più brevi rispetto a quelle che avremmo sostenuto per il resto dell’ anno scolastico. La giornata  era trascorsa in modo piacevole, a mezzogiorno e prima di raggiungere casa passai nella rosticceria della mia via e presi un pranzo per evitare di far cucinare mia madre. Trascorsi il pomeriggio tra compiti computer e TV . Dopo aver mangiato un panino fatto da me andai a dormire pensando a quanto fosse bello il mio liceo.

Era  passata una settimana fantastica a scuola, non potevo credere che stesse andando così bene. Avevo parlato troppo presto.

Venerdì invitai Rose a casa mia. Giunte più o meno a metà strada ci imbattemmo in un fatto alquanto strano: stavamo parlando di ragazzi, quando passammo davanti a un fiorista e, dissi quanto fossero belli i fiori e come li volessi a casa mia.

Giunte a casa, dopo aver preso qualcosa da bere giù in cucina, salimmo in camera mia, per poco non mi venne un colpo, la mia camera era tappezzata di fiori, sia io che Rose rimanemmo a bocca aperta. Fu in quel momento che apparve in camera una strana donna mediamente alta, vestita con una tunica viola e nera legata molto elegantemente in vita da una cintura nera, era sicuramente una donna molto bella. Forse a renderla così incantevole era una spilla che le tirava su la chioma, rossa e riccia, in una maniera bizzarra. Aveva un’  un aria strana, ma la cosa più bizzarra fu che apparve così dal nulla, ero esterrefatta e Rose non era da meno.

Dopo essersi guardata attorno, la stana signora, disse di chiamarsi Morgana. Noi impaurite le chiedemmo che cosa ci facesse in camera mia, lei rispose che avevo abusato dei miei poteri… Mi chiesi ‘’ma quali poteri , quale abuso?’’ Ero definitivamente confusa talmente confusa che svenni. Quando riaprii gli occhi ero distesa sul letto con Rose e Morgana che mi fissavano con aria preoccupata. Io mi alzai e le rassicurai dicendo loro che stavo bene e chiedendo a Morgana spiegazioni. Lei farfugliò cose strane tipo che nel mio sangue c’era il potere e cose simili. Inoltre abbozzò un discorso su una ricerca, di qualche libro segreto, che era indispensabile che era più vocino di quanto immaginassi. Ma proprio in quel momento mia madre bussò alla porta, Morgana scomparve :

-si può?-  chiese mia madre con voce preoccupata, probabilmente aveva sentito il tonfo della mia caduta. Mi giustificai dicendole che erano solo caduti alcuni libri, lei non era completamente soddisfatta della mia risposta, ma ci lasciò ugualmente richiudendo la porta alle sue spalle.

Io e Rose ci guardammo perplesse chiedendoci  cosa fosse accaduto, ma ci limitammo a credere che fossimo impazzite. Passammo tutto in pomeriggio a pensare all’ accaduto, io riflettei particolarmente alle ultime scene, dove morgana scomparve, mi sembrava tutto così complicato. Alla fine, ipotizzammo, che tutto fosse vero. Ragionammo sulle parole di Morgana e, non so perché, quando ripensai alla frase dove diceva che il libro era più vicino di quanto pensassi, mi venne in mente la soffitta. Quando riferì a Rose la mia intuizione lei mi guardò pensierosa, infatti fra me e lei, la razionale, era da sempre stata lei. Alla fine ammise che era una buona idea e così ci avventurammo in soffitta, entrambe avevamo paura. Avanzammo nella semi oscurità fino alla  soffitta, fino ad arrivare dinnanzi alla grande porta di legno che precedeva la stanza polverosa piena di mobili e cianfrusaglie antiche, nella quale speravamo di trovare risposte, ma soprattutto di trovare il libro di cui ci aveva parlato Morgana.

ANGOLO DELL’ AUTRICE

Questo è il mio primo capitolo non è un gran che ma spero che vi piaccia comunque, anche se non vi è piaciuto RECENSITE!!!!!!! Per me è veramente importante sapere cosa i lettori pensano. per poter migliorare il mio stile di scrittura...
Ne approfitto per ringraziare T o n k s  Fede malfoy e Eliana Lilian Piton, che mi hanno aiutata molto, alle quali dedico il capitolo.
Un abbraccio, a presto
Granger 107_30

 

 

  
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