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Autore: bibabiba91    01/12/2012    0 recensioni
Due fratelli di una famiglia reale che si perdono per tanto tempo, e si riuniranno per salvare il loro regno, dove il loro destino è unito da un'antica leggenda
Genere: Avventura, Fantasy, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccovi qui il quarto capitolo...oggi sono stata tutto il giorno fuori e sono stanca per scrivere XD quindi vi posto un capitolo. Bene buon sabato sera a tutti XD

CAPITOLO 4

A corte c’era un odore di cannella e di mele. Le donne della cucina stavano preparando la cena per  il banchetto che si sarebbe tenuto quella sera per il compleanno della principessa Isabella. Al banchetto parteciperanno anche altre famiglie reali, ma solo con un unico scopo per re Thor: trovare un principe adatto per sposare sua figlia, che ormai ha l’età da marito. La regina Penelope sistemava i fiori, lavande e petali di ciliegio. Poi andò in cucina e prese un vassoio con delle fette di pane, marmellata di more e va a portare la colazione a letto alla figlia. Lo fa ad ogni compleanno, porta la colazione a letto ai suoi cari. La regina indossava un vestito azzurro, che metteva in risalto il suo fisico asciutto, i capelli  raccolti in una treccia, ha i capelli neri come la pece ed iniziano a vedersi filamenti argentei. Bussò alla porta di Bella, nessuna risposta, sta ancora dormendo. Spinse la porta con un gomito.
<< Buongi…>>
Lasciò cadere il vassoio per terra, non c’era nessuno in camera che era sotto sopra.
 
Bella e Martina arrivarono  nel bosco di alberi di ciliegio. Si sedettero su una roccia ed iniziarono a mangiare la loro torta alle ciliegie. Bella indossava pantaloni, li aveva fregati a Trevor, suo cugino e figlio di Igor, che erano li per il suo compleanno, erano da cavalcata, e poi una casacca del padre, che poiché le andava grande aveva stretto in vita con una cinta dove aveva appeso una spada ed una sacca per l’acqua. Arrivò all’appuntamento a piedi, senza il suo cavallo Ginevra, per sviare le guardie quando si sarebbero accorti della sua assenza. Rimasero li per un po’. Martina si divertì a fare una treccia con i capelli biondi di Bella, così i lunghi capelli non li erano d’intralcio.
<< Mi raccomando .. torna vittoriosa >>
Le due amiche si strinsero in un abbraccio forte.  Poi bella prese la spada di Alexander, quella con la quale si allenava da bambino, e iniziò a correre verso le montagne. Verso quel luccichio che vide qualche giorno prima.
 
<< Come sarebbe a dire che è scomparsa >>
La voce di Thor tuonava in tutta la corte. Penelope lo guardava dispiaciuta, come se si sentisse in colpa di quello che era successo. Igor era seduto a quel tavolo insieme alla moglie Cristina e al figlio più grande  Demon, erede al trono del regno del Nord. In quell’istante arrivò Trevor, il minore, destinato forse a sposare una principessa di qualche regno lontano.
<< Qualcuno ha rubato i miei pantaloni da caccia>>
Thor lo guardò, roteo gli occhi e pose la testa tra le mani.
<< So dove è andata>>
 
Tim e Ben facevano pascolare le pecore.
<< Hey fratellino, come mai non sei a casa a studiare?>>
Lo canzonò il fratello.
<< Mamma e papà non ci sono, sono andati giù al castello, torneranno stasera>>
Disse con tono felice, perché non era costretto a studiare sotto lo sguardo vigile della madre. Tim lo guardò e un ghigno si stampò sul suo viso. Iniziò a riportare le pecore nel recinto.
<< Hey ma che fai?>>
Chiese Ben sorpreso da quel gesto. Il fratello non rispose ma continuava ad avere quel sorriso beffardo. Entrò in casa e prese una sacca da sotto il suo letto.
<< Ben … io parto e tu verrai con me >>
Il minore all’udire quelle parole inciampò sul gradino delle scale.
<< Tieni >>
Gli sbatté contro il petto un’altra  sacca.
<< Dove vuoi andare?>>
<< Dietro>>
Indicò le montagne.
<< Cosi all’improvviso? E mamma e papà>>
Tim si fermò sull’uscio della porta e sbuffò.
<< Appunto … mamma direbbe di no perché tu devi studiare e papà si lamenterebbe perché sfatico tutto il giorno. Oggi non ci sono, è la nostra occasione … e poi ho lasciato un foglio sul letto >>
Ben lo guardò e poi guardò le montagne. Era meno spavaldo e avventuriero del fratello, viveva nella sua monotonia domestica senza contrattempi. Prese la sacca.
<< Andiamo prima che cambi idea>>
Tim sorrise soddisfatto della scelta del fratello.
<< Cosi ti voglio>>
Uscirono di casa e andarono ai piedi della montagna, all’inizio di un piccolo sentiero che la saliva fino a perdersi in una grotta.
 
Bella entrò nella cascata dove sparirono Alex e Kalev. Era convinta che li ci fosse un collegamento col mondo alle spalle. Accese una torcia all’interno della grotta ed iniziò a seguire un piccolo sentiero.  Aveva paura. Aveva paura di trovarli li i loro corpi senza vita, o di trovare un perverso che li ha resi schiavi e che potesse fare del male a lei. Aveva paura di trovarli vivi, e che loro non la riconoscano.  Il sentiero si fece in salita, una salita lunga e interminabile, ma lei non se ne rese conto e Bella iniziò a vedere una luce. Si ritrovo fuori, su un piazzale erboso. Si guardò intorno e notò che era salita sulla montagna, da li poteva osservare un immensa distesa di prato fiorito, al quanto strano perché non ricorda che ad Asgard ci fosse qualcosa del genere ai piedi della montagna. Era riuscita ad arrampicarsi, ma adesso doveva superarla. Andò per scavalcare una roccia alta alle sue spalle, ma qualcosa attirò la sua attenzione. Si inginocchio vicino ad una fessura della roccia. Era il medaglione del fratello, lo stesso ha il padre, la luna crescente con due stelle al suo interno. Il cuore iniziò a batterle forte e gli occhi si fecero gonfi di lacrime. Non sapeva se era felice o meno, si chiese solo perché quel medaglione era li. Iniziò a tremare perché la mente fu invasa dal pensiero che i due bambini fossero caduti su quel dirupo, e che i loro corpi adesso si trovano in frantumi sul letto del fiume.  All’improvviso però sentì delle urla. Si rialzò e prese la sua spada puntandolo contro ai due ragazzi, caduti dal nulla.
<< Voi due chi siete?>>
Ben e Tim si alzarono toccandosi il collo per il dolore, pareva che fossero caduti dal cielo. Si guardarono intorno in cerca di quella grotta da dove erano entrati.  Stavano seguendo quel sentiero, fino all’interno della grotta, poi anche loro come Bella videro una luce, e poi nulla, si sono ritrovati per terra, e quel buco dalla roccia era sparito.
<< Allora?>>
Bella continuava a minacciarli.
<< Hey calmati bellezza, ci siamo solo persi, o credo, non lo so, so solo che veniamo da Isidor>>
Bella li guardò piegando leggermente la testa. In tutti i libri che ha letto, tra tutti i regni elencati dal padre Isidor non era mai menzionato.
<< Arrivate da mare?>>
<< No no , dalla montagna >>
Disse Tim tranquillo. Bella fece cadere la spada. Iniziò a guardare quei due ragazzi  come due fantasmi, come se quel ragazzo alto e dalla muscolatura possente fosse Alex, e il ragazzo minuto Kalev. Come se loro fossero rimasti intrappolati su quel piazzale per dieci anni, fino a quando lei non li ha trovati.  Tim guardò la ragazza che aveva uno sguardo perso e sconfitto.
<< Ti senti bene?>>
Agitò una mano davanti alla sua faccia.
<< Come avete fatto?>>
Domandò mentre si arrampicò su quella roccia.
<< Da un sentiero>>
Rispose Ben. Bella lo guardò, guardo i suoi lineamenti, gli ricordava qualcuno, ma era impossibile visto che era un forestiero, e poi guardò Tim, i suoi occhi verdi e le sue mani da lavoratore.
<< Ma qui non c’è niente>>
Disse. I due ragazzi fecero spallucce, erano tranquilli, come se il fatto di aver perso il sentiero di casa non importava.
<< Tu chi sei?>>
Domandò il fratello più grande.
<< Isabella , la principessa si Asgard >>
Disse triste, scese con un scatto dalla roccia e  raccolse la sua spada e si infilò il medaglione al collo, rientrò nella grotta della montagna.
<< Asgard?>>
Bella annuì senza voltarsi, i due fratelli la seguirono.
<< Chi è Asgard?>>
Domandò Ben confuso. Bella si fermò all’improvviso.
<< Perché avete passato la montagna? Conoscete la leggenda?>>
Annuirono entrambi.
<< Venite con me … vi offro qualcosa da mangiare e da bere>>
Sorrise amichevole e poi tornò sulla sua strada. Tim guardò Ben con un sorriso a trentadue denti.
<< Andiamo a mangiare in un castello>>
Disse a bassa voce.
<< Smettila>>
Ben gli tirò una gomitata.
 
Tra le vie del villaggio Ben e Tim erano a proprio agio, salutavano la gente in modo amichevole e giocavano con qualche bambino. Bella era un po’ infastidita da quell’atteggiamento invadente dei due fratelli, ma era stupita al tempo stesso di come attiravano la simpatia dei cittadini. Assaporavano quell’odore di zucchero e cannella come due ragazzi che mancavano da tanto tempo e quel profumo era mancato. Passarono davanti alla casa dove era cresciuto Kalev. Tim si fermò a guardarla.
<< Chi abita li?>>
Domandò. Si soffermò su quella vecchia panchina arrangiata con vecchi assi e su quel scaccia pensieri sull’unica finestra chiusa.
<< Kalev>>
Disse semplicemente Bella. Il ragazzo annui e con lo sguardo basso riprese a seguire la ragazza. Bella durante il viaggio di ritorno aveva raccontato del motivo della sua scalata, dei due bambini, e di Asgard. I due rimasero ad ascoltare come se fosse una madre che racconta una fiaba ai figli. Arrivarono davanti alla locanda della madre di Martina.  La donna era al bancone a pulire delle stoviglie, mentre Martina era al porto a dare una mano al padre. Tim si guardò intorno con viso torvo.
<< Non è cosi che mi immaginavo una reggia>>
Appuntò.
<< Potete stare in questa locanda tranquilla … la famiglia di Ines potrà darvi tutto quello di cui avete bisogno >>
<< Ma noi non abbiamo soldi>>
Bella scosse la testa e guardò Tim sorridendo.
<< Avete la fortuna di essere amici della principessa, però solo una cosa … non fate scoprire a nessuno da dove venite>>
In quel momento arrivò Ines, la madre di Martina.
<< Eccovi qui , la tua torta preferita per festeggiare anche il compleanno>>
Posò tre piatti di torta di mele e andò via a passo lento per colpa di quella gamba più corta dell’altra.
<< è il tuo compleanno?>>
Domandò Ben, che per quasi tutto il tempo era stato in silenzio. Bella annuì.
<< Auguri … è anche il mio, e questa è la mia torta preferita>>
Disse dando un boccone. Lo guardò mentre mangiava quella torta con gusto, Ben alzò lo sguardo per qualche secondo e lei guardò quegli occhi ed un brivido le invase la schiena, si alzò di scatto.
<< Devo andare … mangia pure la mia torta se vuoi, è il mio regalo di compleanno per te>>
Gli pose il piatto.
<< Ci vediamo in giro … e fate attenzione>>
Uscì di fretta dalla locanda a passo svelto. Ben guardò Tim.
<< Che ho fatto? >>
Disse goffamente poiché aveva appena dato un altro boccone a quella torta. Tim fece spallucce.
<< Dai smezziamo questa torta che è proprio buona>>
 
Una signora anziana era seduta accanto ad un fuoco rosso accesso che scoppiettava in una caverna sotterranea. La raggiunse un uomo avvolto in un mantello  nero.
<< Cosa c’è di tanto urgente?>>
La voce pesante fece tremare quel fuoco.
<< I due ragazzi hanno trovato il passaggio>>
 
Bella arrivò al castello. Corse nella sala dove si teneva il banchetto per il suo compleanno. Aprì la porta e migliaia di occhi erano puntati su di lei. Il padre si alzò con faccia arrabbiata.
<< Era ora … ti sembra il modo di trattare gente che viene da lontano per i tuoi festeggiamenti?>>
La ragazza ignorò tutta quella gente, che osservava quella principessa vestita da uomo e raggiunse il padre.
<< Devo parlarvi in privato … è urgente>>
Disse scandendo quelle ultime parole. Era un vizio che avevano padre e figlia, scandire le parole quando qualcosa è urgente. Il re si alzò e si scusò di quell’imprevisto e andarono nella sala del trono.
<< Si può sapere che cosa ti salta in mente?>>
La rimproverò.
<< Sono entrata nella cascata, ho seguito un sentiero e sono arrivata su uno spiazzale … >>
Bella iniziò a raccontare con voce tremante e agitata. Il padre le strinse le mani per darle sicurezza.
<< … ed ho trovato questo>>
Si tolse dal collo il medaglione e lo mise nelle mani del padre.
<< Ma … è di Alex>>
Disse incredulo rigirandoselo tra le mani.
 

  
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