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Autore: Julia of Elaja    02/12/2012    4 recensioni
Battaglia di Hogwarts; durante una tregua, Hermione non riesce a trovare più Ron.
Il dubbio della morte si insinua dentro lei, e la porta a cercare in tutta la scuola il suo amato.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Luna Lovegood, Molly Weasley, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Titolo: "Nel silenzio di una lacrima"

Pairing scelto + eventuali altri personaggi:  Ron Weasley, Hermione Granger, Famiglia Weasley, Luna Lovegood.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico, Triste
Rating: Giallo 
Introduzione:  Battaglia finale di Hogwarts; durante una tregua, Hermione non riesce più a trovare Ron.
Il dubbio della morte si insinua dentro lei e la porta a cercare in tutta la scuola il suo amato.
 
Nda: (facoltative): E' una shot senza alcuna pretesa, scritta in un pomeriggio piovoso . Ho voluto ambientarla nel contesto della battaglia di Hogwarts, quasi a voler rappresentare una Missing moments del libro originale!
Buona lettura! 













Nel silenzio di una lacrima



 

Silenzio di morte.
Ecco cosa circondava Hogwarts; quel silenzio pieno di significato, di dolore... di perdite.
Hermione, silenziosamente, osservava la scena davanti a sé: erano nella Sala Grande, così diversa dal solito.
Morti; ovunque.
E davanti a lei Fred, disteso su quel lettino, gli occhi fissi nel vuoto e il sorriso sulle labbra.
La signora Weasley, disperata, singhiozzava e urlava il suo dolore, con la testa china sul corpo di suo figlio morto.
Una scena raccapricciante: il dolore di una madre e il suo urlo straziante.
Ron era lì, affianco a lei; fissava il fratello con sguardo vacuo, occhi pieni di pianto e dolore.
Hermione sentì un fremito percorrerla da parte a parte: solo un paio di ore prima lei e Ron avevano vissuto il momento più bello della loro vita, e ora si ritrovavano nel dolore più profondo.
Solo due ore prima, finalmente, si erano baciati.
In quel bacio, così perfetto, Hermione aveva trovato la sua felicità: "Potrei morire ora, ma morirei felice!" aveva pensato.
E ora invece eccola lì, ad osservare quel lutto così devastante.
Ron si alzò e la guardò con occhi tristi, spenti.
La ragazza alzò un braccio nella sua direzione, come a volerlo accogliere ed abbracciarlo.
Ma Ron scosse lentamente la testa e si diresse fuori dalla Sala.
Hermione lo seguì con lo sguardo; le lacrime iniziarono a scenderle copiose, rigando le sue guancie sporche di fuliggine, graffiate, sanguinanti.
Bruciavano le sue guancie e le sue lacrime; e bruciava il suo cuore.
Il signor Weasley le si avvicinò, dandole una pacca affettuosa sulle spalle.
Lei si voltò a guardarlo; nonostante la perdita incommensurabile, Arthur Weasley non aveva versato lacrime. 
Quel dolore lo aveva trasformato in rabbia e voglia di vendetta.
Hermione gli rivolse un debole sorriso; in fondo, la sua tenacia nel non versare lacrime era da ammirare.
Rivolse nuovamente un'occhiata alle porte d'ingresso della Sala Grande; Ron era scomparso.
"Dov'è Ron?" le chiese Ginny, la voce debole e atona.
"Non ne ho idea..." rispose lei "E' appena uscito dalla Sala ma non so dove sia andato..".
Ginny annuì; era distrutta, stanca, pallida. Il lutto l'aveva profondamente segnata.
"Hermione?" fece.
“Dimmi”.
"Cerca mio fratello. Ron è instabile ora, e ha bisogno di qualcuno che gli sia vicino. Altrimenti... potrebbe anche fare cose estreme, e mettere in pericolo la sua stessa vita".
Fu un colpo all'anima.
Hermione sentì il suo cuore accelerare i battiti per la paura, la bocca farsi asciutta, le orecchie ronzare.
"No... lui non può…"
"Ti dico di sì. Conosco mio fratello! Ti prego, raggiungilo. Ora come ora solo tu saresti in grado di tranquillizzarlo".
La ragazza scattò in piedi
Guardò Fred; non voleva piangere anche lei su un cadavere, e non su quello di Ron.
Si diresse a grandi passi fuori dalla Sala.
"Ma dove può essere andato?" si chiedeva, mentre dava un'occhiata alle scale, semidistrutte, e al portone d'ingresso della scuola.
Salì la scalinata alla sua sinistra, dirigendosi ai piani superiori.
"Sarà forse andato nella Sala Comune?" si chiese, dirigendosi in quella direzione, e salendo gli scalini due a due.
Il battito del suo cuore era talmente potente che credette di sentire le ossa dello sterno scricchiolare sinistre.
Non le importava; doveva trovare il suo Ron.
Ma da quando aveva iniziato a chiamarlo "suo"?
Aveva il fiato corto, le facevano male le gambe; ma era finalmente arrivata a destinazione.
La Signora Grassa non era nel suo ritratto. Il passaggio per la Sala era già aperto.
Entrò, trepidante, sperando di vedere lì il suo amato.
Ma la Sala era deserta. Solo qualche calcinaccio a terra, del sangue, e nulla più.
I ritratti affissi alle pareti erano altresì vuoti.
"Dannazione!" sbottò, tirando un calcio ad un cuscino che si trovava a terra.
"Chi è là?" fece una vocina dall'alto, sottile e trasognata.
Hermione alzò il capo; in cima alle scale dei dormitori, c'era Luna Lovegood.
"Oh, Luna, sei tu!" esclamò Hermione “Cosa ci fai qui?”.
La ragazza scese, guardandola con serenità. Per lei, a quanto pareva, non c'erano state perdite significative.
"Oh, nulla… cercavo eventuali cadaveri! Ma… Hermione, tu sei così triste! E preoccupata! Stai cercando qualcosa?" chiese.
"Sì, Luna, sto cercando Ron!" esclamò lei, veemente. Lla calma di Luna la faceva impazzire di rabbia.
La ragazza la squadrò da capo a piedi, poi con un sorrisetto le disse: "Oh, io l'ho visto pochi minuti fa’!".
"Dove!?" chiese Hermione, quasi urlando "Dove lo hai visto??".
"Era diretto verso i giardini della scuola!" fece Luna, con tono pacato e calmo, come se Hermione non le avesse appena gridato addosso.
La ragazza si precipitò fuori dalla stanza, correndo a perdifiato e scendendo velocemente tutte e sette le rampe di scale.
Finalmente, fu di nuovo nell'ingresso.
“Ron! Dove diamine sei andato a finire?” singhiozzava tra sé e sé.
Si diresse fuori dalla scuola, nei giardini pieni di sangue e dolore anch'essi.
"Ron dove sei??" continuava a chiedersi Hermione, con l'anima che le doleva.
Lo cercò a lungo, ma davvero non riusciva a trovarlo.
Attorno a lei c'erano solo morte, disperazione, urla e feriti.
Le lacrime tornarono a rigarle le guancie, copiose.
"Ron..." sussurrò lei, rivolta al vento “Ma dove sei, Ron? Ti prego, fatti vedere!”.
Voleva riabbracciarlo, baciarlo di nuovo se possibile.
"Io lo amo..." sussurrò al vento, lo sguardo perso verso il Lago Nero.
Poi, un colpo forte al cuore; una chioma rossa, in lontananza, era sulle sponde del lago.
Qualcuno intento a contemplare le profondità oscure.
"Ron!" urlò lei, mentre sentiva il suo cuore farsi leggero.
Corse da lui, sempre piangendo, ma ora le lacrime scendevano per la gioia di averlo trovato.
"Ron!!" continuava a gridare, avvicinandosi.
La chioma rossa si girò: era davvero lui.
Si alzò in piedi e le corse incontro.
Si incontrarono in un dolce abbraccio, pieno di sofferenza, amore, voglia di condividere il dolore.
"Oh Ron, ero così in pensiero per te!" gli disse lei, stringendolo forte a sé.
"Ero qui! Va tutto bene, Hermione" sussurrò lui, immergendo il suo viso nell'incavo del collo di lei, inspirandone il profumo.
Si guardarono negli occhi; Ron le asciugò le lacrime dal viso, con un sorriso accennato sulle labbra.
"Meno male che ci sei tu" sussurrò lui, posando la sua fronte su quella della ragazza, e chiudendo gli occhi.
"Io ci sarò sempre Ron. Ci sono sempre stata e sempre ci sarò, per te" fece lei, senza smettere di fissarlo.
Lui riaprì gli occhi; un brivido lo percorse da parte a parte. Capì che era arrivato il momento di dirle quello che lui aveva dentro, da tanto tempo ormai..
"Ti amo".
Hermione smise di respirare; era come se qualcuno le avesse gettato addosso un secchio d'acqua gelata.
Si guardarono a lungo negli occhi; le loro labbra si sfiorarono, e per entrambi fu un fremito.
"Voglio che tu sappia che, se oggi dovessi morire, ti porterò nel mio cuore anche nel momento in cui morirò. Oh sì, Hermione, potrei morire, è inutile che scuoti la testa. Sei sempre stata il mio grande amore, sono anni che ti penso e ti amo... Perciò ti chiedo solo, qualora la morte dovesse dividerci, di riservare uno spazio nel tuo cuore e nei tuoi pensieri per me. Ricordati di quel ragazzo che ti ha sempre amato, e ha sofferto in silenzio per tutti questi anni, quando ti vedeva felice anche senza di lui. Ricordati di me".
Detto questo, abbracciò forte la ragazza, stringendola al suo petto, e la baciò dolcemente.
Hermione ricambiò il bacio, tuffandosi nelle labbra di lui, carezzandogli il viso e i capelli.
Rimasero per qualche secondo così a guardarsi, occhi negli occhi, labbra su labbra, i visi incollati.
"Spero di poterti riabbracciare, quando tutto sarà finito" gli sussurrò Hermione.
"Lo spero anche io" fece Ron.
"Ti sarò sempre vicina, Ron. Per qualsiasi cosa".
E, silenziosamente, mano nella mano, si avviarono verso la scuola.
Due cuori intrecciati, due vite legate. 
Così voleva il destino.





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