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Autore: Princess Kurenai    02/12/2012    1 recensioni
Avevano vagabondato per mesi alla ricerca di un luogo risparmiato dalla morbo dei 'morti che camminavano' - non avevano ancora trovato un nome adatto a quelle creature, ma quelle tre parole li descrivevano alla perfezione -, ma alla fine ogni tentativo era stato vano. Quella pestilenza - la maledizione - stava raggiungendo anche i luoghi più disparati di quel regno oramai caduto, togliendo la vita ai pochi superstiti e cancellando perfino la più flebile speranza.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Welcome to the New Age'
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Titolo: The first Rainfall
Fandom: Crossover | Snow White and the Huntsman – The Hollow Crown
Personaggi: Eric the Huntsman, Prince Hal
Genere: Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: OneShot, Slash, Crossover, Zombie, Leggero Fluff
Conteggio Parole: 1964 (FiumiDiParole)
Note: 1. Raccolta nata per la challenge zombiepocalypse
2. Partecipante alla challenge indetta da 500 Themes Italia con prompt: 359. Rifugio
4. Partecipante alla Maritombola con prompt: 82. Warning: Ucronia, perché diciamocelo… gli zombie non esistono né in The Hollow Crown né in SWATH XD
5. Sono tornata con un’altra cosa che solo io posso fare… ovvero il mio crossover medievale più zombie ù_ù
6. Ovviamente dedicata all'amore della mia vita<3



Avevano vagabondato per mesi alla ricerca di un luogo risparmiato dalla morbo dei 'morti che camminavano' - non avevano ancora trovato un nome adatto a quelle creature, ma quelle tre parole li descrivevano alla perfezione -, ma alla fine ogni tentativo era stato vano. Quella pestilenza - la maledizione - stava raggiungendo anche i luoghi più disparati di quel regno oramai caduto, togliendo la vita ai pochi superstiti e cancellando perfino la più flebile speranza.
Più di una volta anche Eric e Hal erano stati vicini a perdere la voglia di combattere, ma appoggiandosi l'uno all'altro erano sempre riusciti sopravvivere, trovando spesso riparo in case abbandonate e facendo tanti piccoli sacrifici.
Avrebbero fatto di tutto pur di non perdere la speranza, ed era proprio in nome di quella miraggio di vita dopo quella pestilenza che - dopo aver discusso a luogo sul loro prossimo spostamento - avevano deciso di tornare indietro verso quello che un tempo era il palazzo del padre di Hal.
Tornare in quel luogo non era di certo la soluzione migliore – Eric si era rifiutato a lungo -, ma era pur sempre un punto di partenza per cercare un modo per porre fine a quella maledizione. Hal non ne aveva la certezza, ma pensava - e più che altro si illudeva - di trovare qualcosa sui libri dell'immensa biblioteca del padre, ed Eric su quel frangente non poteva non assecondarlo.
Presto anche i pochi superstiti sarebbero stati divorati da quel 'mostri' e per il Cacciatore il cercare una cura, o almeno un modo per spezzare la maledizione, era davvero la cosa migliore da fare - inoltre, quella fuga fatta di continui combattimenti tra la vita e la non morte, lo stava sfiancando... uccidere quelli che un tempo erano esseri umani, anche se era per la sopravvivenza sua e del Principe, gli dava sempre quel vago senso di nausea.
Avevano quindi ripreso a calcare sentieri ad Eric sempre più familiari, scontrandosi con orde di ‘morti che camminavano’ che erano costretti a sterminare.
Erano proprio nel bel mezzo di un combattimento quando un tuono particolarmente forte squarciò l'aria rubando un sussulto al Cacciatore. Da giorni Eric aveva previsto l'arrivo del tipico maltempo invernale - la temperatura si era abbassata e quella mattina il cielo si era mostrato scuro e carico di pioggia -, e quel tuono lo mise subito in allerta mentre tagliava la testa ad una di quelle creature.
Iniziò subito a vagliare le varie opzioni che gli si presentavano davanti, ma quegli esseri mossi solo dalla fame di viva carne umana gli impedirono di pensare con calma.
Riuscì solamente a lanciare una breve occhiata al suo compagno - che a sua volta poneva la parola fine sulla seconda vita di quell'uomo -, ed assicurandosi che stesse bene, riprese a difendersi fino a quando non calò di nuovo un’apparente calma.
Hal, stremato e con il fiato corto, si appoggiò al tronco di un albero chiudendo gli occhi in una smorfia - l'odore di morte gli stava dando alla testa, nauseandolo.
" Va tutto bene?", domandò Eric, sentendo sulla sua pelle gli stessi sintomi del compagno.
" Allontaniamoci...", rispose piano il Principe. " Quest'odore... è rivoltante..."
L'uomo annuì, e solo quando lui ed il compagno riuscirono ad allontanarsi da quello scempio, riuscì a ragionare con la mente un po’ più lucida.
Conosceva abbastanza bene quei luoghi e, in un'altra situazione, avrebbe trovato degli alberi cavi da utilizzare come riparo temporaneo per la notte, ma l'avvicinarsi non solo delle tenebre ma anche della pioggia rendeva pericoloso il dormire all'aperto.
" Tra poco inizierà a piovere... non faremo mai in tempo a tornare alla casa che abbiamo abbandonato stamane.", esordì il Cacciatore poco dopo, decidendo di rendere il più giovane partecipe dei suoi pensieri.
" Non possiamo perdere un giorno di marcia...", rispose Hal. " Dobbiamo superare la foresta..."
Eric annuì, guardandosi attorno come alla ricerca di qualche segno di riconoscimento in quella foresta maledetta e brulicante di nemici.
" Dobbiamo dirigerci verso il fianco della montagna…”, spiegò. “ Non ci sono case o villaggi nel raggio di un giorno, e non abbiamo tutto questo tempo.”
“ Quindi passeremo la notte all’addiaccio?”, domandò il Principe, riprendendo lentamente colore.
“ Sì, ma se continuiamo in quella direzione…”, mosse il braccio puntando con l’ascia un sentiero tra gli alberi. “… dovremo trovare delle grotte. Mangeremo della carne secca strada facendo per recuperare tempo.”
Era una prospettiva ragionevole visto l’avvicinarsi del mal tempo e bastò quello per rincuorare non poco il più giovane.
“ Quanto sei sicuro che ci siano delle grotte, Cacciatore?”, domandò Hal, piegando leggermente le labbra in un sorrisetto.
“ Abbastanza da assicurarti che non passerai la notte con il tuo regal sedere in una pozzanghera, Principe.”, ribatté Eric, e lanciando un pezzo di carne secca al compagno, presero la via indicata poco prima dal Cacciatore - continuando a battibeccare scherzosamente per mantenere almeno l'umore un po' alto.



Non era neanche passata un'ora dalla loro lieve deviazione per cercare un riparo dalla pioggia, che il temporale lì aveva colti senza alcuna pietà insieme a dei nuovi attacchi di quei 'morti che camminavano'.
I combattimenti erano stati più pesanti del previsto a causa del crescente freddo e della pioggia, ma Eric riuscì ugualmente a notare l'improvvisa cecità di quegli esseri.
L'acqua aveva portato via i loro odori, ed il temibile fiuto di quelle creature che lì braccavano si stava rivelando inibito da quell'ormai previdenziale pioggia.
Proseguirono quindi fino al tramonto, nascondendosi tra gli alberi ed evitando inutili combattimenti che lì avrebbero solo rallentati, e quando raggiunsero il fianco roccioso della montagna non faticarono a trovare ciò che stavano cercando - ovviamente grazie alla memoria di Eric.
La grotta non era grande né profonda, e veniva illuminata fiocamente dalla poca luce di quel giorno ormai morente. Si presentava ovviamente umida ma era pur sempre un riparo.
" Dobbiamo toglierci questi abiti bagnati e lasciarli asciugare.", spiegò il Cacciatore, iniziando a spogliarsi.
Hal lo imitò subito, privandosi di quegli scomodi abiti bagnati che l'avevano però protetti in quell'ultima parte del loro viaggio.
" Siamo sicuri che sia necessario? Non vorrei che fosse una tua perversione sessuale.", mormorò il Principe ironico.
" Lo è anche il fatto che possiamo accendere il fuoco...", ribatté il Cacciatore cercando di sorridere, senza però riuscire a nascondere un tono seccato ed anche vagamente dispiaciuto. " Anche se la pioggia ha cancellato il nostro odore, rendendo ciechi quegli esseri almeno per un po', il fuoco lì attirerebbe subito."
" Meglio morire congelati.", rispose Hal, tirando fuori dalla sua sacca una coperta fatta di pelli d'animale, ringraziandosi mentalmente per averla rubata in una delle ultime case disabitate nelle quali avevano pernottato.
Era solo leggermente umida, ma sarebbe bastata per entrambi.
Dopo i primi tempi, avevano deciso di viaggiare leggeri. Sarebbero stati indubbiamente più veloci e Hal in quel momento era davvero felice di aver ascoltato il consiglio del Cacciatore e di aver rinunciato alla sua armatura, portando con sé cose più utili alla sopravvivenza - come quella coperta, ingombrante ma assolutamente necessaria.
Lasciarono i loro indumenti su delle rocce, sperando di ritrovarli almeno più asciutti l'indomani mattina, e utilizzando una coperta più fine - presa e custodita dal Cacciatore - come improvvisato giaciglio, si distesero per terra.
Sapevano entrambi che sarebbe stata una lunga e fredda notte, ma cercavano di non pensarci.
Scossi dai brividi, Eric riuscì in qualche modo ad attirare a sé il tremante ed umido corpo del Principe, utilizzando tutta la pesante coperta per proteggerli dal gelo.
" Prendi un bel respiro... tenta di rilassarti...", lo incoraggiò cercando di riscaldarlo - compito che si sarebbe rivelato senza alcun dubbio complicato visto che a sua volta avvertiva fredda carezza di quell'inverno e dell'umida grotta entrargli fin dentro le vene.
Hal annuì, mugugnando un basso verso d'assenso ed abbracciando il compagno senza però riuscire a smettere di tremare del tutto.
" Era solo... un trucco per avermi mezzo nudo... tra le tue braccia...", lo schernì tremando, spingendosi contro il corpo del compagno alla ricerca di un po' di calare.
" Penso di... averti dimostrato più volte di... non dover ricorrere ad alcun trucco per averti...", rispose Eric, accennando un leggero sorriso al ricordò di quelle calde notti.
" Alla locanda faceva sempre freddo, ma l'inverno al palazzo... non era così... pungente...", mormorò poco dopo il Principe, cercando con le parole di mandare la sua mente lontana, verso un tempo più... caldo e normale.
Quel tempo che appariva distante come un flebile ricordo, ma che in realtà era più vicino di quanto ricordassero.
" Sei un ragazzino viziato, ecco perché...", ribatté Eric sempre con un piccolo sorriso, cogliendo subito il tentativo di Hal di non pensare a quella situazione.
" Riscaldavano sempre le lenzuola e le coperte vicino al camino...", raccontò chiudendo gli occhi. " E lasciavano le braci di questo accese per continuare a riscaldare la camera..."
" Lo ripeto: sei viziato."
Hal ridacchiò, lasciando che il suo corpo si rilassasse lentamente.
Avvertiva ancora il gelo penetrare fin dentro le sue ossa, ma il calore che emanavano i loro due corpi iniziava lentamente i farlo calmare.
" Sono il Principe di questo regno, in fondo... o almeno: lo ero.", rispose il giovane, ricevendo poi un leggero bacio sulla fronte da parte di Eric.
" Sei e sarai sempre un Principe. Il mio Principe.", precisò il Cacciatore, con tono serio ma intriso di dolcezza.
" Il Principe di un regno ormai maledetto, distrutto da questi non morti? No, grazie."
" Il Principe di questa caverna, allora.", propose divertito Eric, percorrendo la schiena del compagno con i palmi aperti.
Hal parve pensarci, rabbrividendo leggermente per le carezze del compagno.
" Si può fare.", concesse. " Ma dovrai sottostare ai miei ordini."
" Come se non lo facessi.", ghignò il Cacciatore.
" Devo ricordarti forse quella volta alla locanda? O quelle altre nella foresta?", insinuò il più giovane.
" Non mi hai fosse chiesto di restarti sempre vicino?", lo attirò ulteriormente a sé come per dare più peso alle sue parole. " Non lo sto forse facendo?"
" Non era un ordine! E lo avresti fatto in ogni caso.", ribatté Hal.
" E lo farei sempre...", sussurrò Eric, non sarebbe mai stato in grado di lasciare solo il suo compagno.
Hal era diventato la sua unica ragione di vita in quel lungo maledetto, dove i morti tornavano a camminare tra i vivi.
" Allora esegui il mio ordine...", mormorò il Principe tenendo il tono della sua voce pericolosamente basso. " Baciami."
Eric sorrise nel sentirlo pronunciare quell'ordine che aveva il sapore di una dolce richiesta, ed abbassandosi leggermente andò a cercare le labbra di Hal Iniziò con il carezzarle lento, lambendole con la lingua ed ascoltando il respiro del più giovane farsi pian piano più veloce...
" Eric..."
Il sospiro di Hal mise fine a quel corteggiamento, e senza più indugi il Cacciatore catturò le labbra del suo compagno riuscendo addirittura a strappargli un gemito.
Nascosti dalla coperta e protetti dalla pioggia grazie alla grotta, riuscirono per qualche istante a dimenticarsi del freddo e della decadenza di quel regno corroso da quel maleficio.
Esistevano solo loro due, come quando si chiudevano nei piani superiori della locanda o a casa di Eric.
Ricordi così vividi che Hal sperò per davvero di risvegliarsi da quell'incubo, ma quando il bacio terminò - lasciando entrambi senza fiato. Ma si rese conto che non era cambiato niente.
Erano ancora in bilico tra la vita e la morte.
Strinse con più forza il corpo del suo compagno, nascondendo il viso come se non volesse mostrarsi così debole.
Eric non faticò a capire i sentimenti del Principe - lui stesso era stato animato dagli quegli stessi ricordi fino a qualche istante prima -, e ricambiando la stretta sfiorò il capo del suo compagno con le labbra.
" Dormi Hal. Domani pioggia o non pioggia dobbiamo metterci in marcia verso il villaggio più vicino...", lo incoraggiò, chiudendo gli occhi pronto però a passare la notte in uno stato di veglia per proteggere il Principe.
Il più giovane annuì senza più fiatare, e chiudendo a sua volta gli occhi tentò di catturare di nuovo quel piacevole ricordo di poco prima... sperando, almeno in sogno, di essere ancora felice.


   
 
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