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Autore: Scott    02/12/2012    3 recensioni
L'amore e la distanza: due cose che possono convivere o una esclude l'altra? Lo scopriremo solo vivendo.Popolo di EFP sono tornata!
Questa One shot non è scritta da me, ma da una mia amica che ha chiesto a me di pubblicarla non avendo un account qui. Fatemi sapere che ne pensate, mi raccomando!
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Mesi. Mesi che non aveva quel dannato 'primo appuntamento' con un ragazzo. Mesi che si guardava allo specchio disprezzando l'immagine che si rifletteva, odiando se stessa con tutto il cuore. Ma ecco l'estate. Oh, il sole, le canottiere e i pantaloncini corti, la piscina ed eccola, quella parola che la spaventava tanto.. L'amore. Chiamatelo come volete, storiella estiva, amore di una vita, passatempo, bah... Per lei era qualcosa che, come definirlo, era strano, né magico né troppo concreto, era come se tutte le fantasie e quei sogni tanto stupidi, si fossero realizzati. Aveva finalmente deciso di carpere quel cazzo di diem, e anche adesso non tornerebbe mai indietro. Nonostante il cuore spezzato, calpestato, confuso, masticato e poi sputato, illuso, magari anche preso in giro. Ma scusa, tu non dovevi essere quello diverso? Quello che non l'avrebbe mai delusa o abbandonata? Quel tanto atteso principe azzurro che non sembra mai arrivare? Si, lui per lei era tutto ciò. Era un grande scemo, ma cavolo, lo era in una maniera cosi dolce e carina che l'essere scemo era diventato per lei il miglior complimento; ed era tanto, tanto, tanto, tanto, tanto bello. I capelli del colore del grano, ma non un grano qualsiasi, grano maturo, quel grano che ti fanno vedere sulla pubblicità dei corn flakes! E quegli occhi marroni non erano semplici occhi! Erano un mondo, un oceano, una vita! E lei ogni giorno si svegliava aspettando di poter affogare ancora in quel mare. Mai nessuno le aveva rivolto parole cosi dolci, mai nessuno era andato in giro con lei facendola sentire cosi fiera di se stessa! Ma facciamo un passo per volta. Eccoci al primo appuntamento; saltiamo come ci siamo arrivati, diciamo solo che la prima volta che lei l'aveva visto aveva esclamato alla sua amica 'Ma quanto é bello sto ragazzo?!', e beh, lui, lui era semplicemente un pazzo, che gli era bastato conoscerla un po’ meglio in una calda sera estiva per poi dichiararle in faccia che si sentiva perdutamente innamorato di lei (bella menzogna!!). Comunque, lei arriva alla fontana, luogo dell'incontro, aspetta uno, due, tre minuti, quando vede spuntare da un angolo un ragazzo illuminato da un sorriso che poche volte si sono visti sorrisi cosi luminosi. E aveva in mano una rosa, rossa, rossa come l'amore. Lei subito sente l'impulso di corrergli addosso per abbracciarlo. E lui le mette una mano attorno alla spalla; certo, a vederli ci saremmo tutti messi a ridere, sia per la felicita che quei due trasmettevano insieme, sia per l'impaccio di entrambi nell'affrontare un primo appuntamento. Belvedere, la quarta panchina, vista sulla città, il braccio di lui attorno alla spalla di lei e la testa di lei appoggiata sulla spalla di lui. Parole, parole e parole volano nella calda aria di quel magico pomeriggio estivo: battute, sogni, piccole confessioni, silenzi, ma non quei silenzi imbarazzanti, quelli che non c é proprio bisogno di parlare. Silenzi che ogni volta uno dei due prova a interrompere, terrorizzato all'idea di compiere il primo passo. Ma é durante uno di questi silenzi che gli sguardi dei due si incrociano e BAM! Come attratte dalla calamita più potente di tutte, le bocche dei due si avvicinano, e le labbra vengono a sfiorarsi appena, impercettibilmente; ciò che nessuno forse sa é che mai Margherita era stata cosi agitata. E in quel momento riusciva perfettamente a sentire il battito del cuore di Lorenzo, che aveva un ritmo frenetico e nervoso, come un bambino che sta per venire a conoscenza di un segreto, come un uomo che finalmente riesce a toccare una donna, semplicemente come quando lui si pensava assieme a lei. Le due bocche subito si scostano, gli occhi si incrociano di nuovo e ancora BAM! ecco che, come mi piace dire, cominciano a mangiarsi di baci; a divorarsi d'amore! Primo bacio per entrambi, sia ben chiaro. Pian piano le bocche si aprono, oh, e cos'era quella? Non mi dire, forse una lingua? O forse un labbro? Ma che importava? No, l'importante era essere li, in quel momento, con lui! E non fermarsi, non riescono a fermarsi! Penso che Margherita non scorderà mai quella giornata. E nemmeno quelle dopo. E nemmeno ogni singolo istante passato con lui. E il bello é che tutto é stato cosi veloce! La prima volta che lui le ha preso la mano, gesto che era venuto cosi naturale. La prima telefonata di un'ora. La prima volta che, giocherellando, lei le aveva morso le labbra durante un bacio. La prima volta che lui le aveva dato un bacio sul collo lasciandole un segno leggerissimo, ma che poi lei non riusciva a smettere di fissare. E quanto diamine le piacevano i baci sul collo!! La prima gita al mare, quei baci sott'acqua e stesi sotto al sole, tutte le parole dette, la prima volta che lui l'aveva presa in braccio, permettendosi (con grande gioia di lei) di appoggiare le mani sul ehm, didietro ahah! E il giorno prima della partenza. Le promesse. Promesse che non sono state mantenute. Le lacrime di lei, che lui aveva dolcemente asciugato e poi guarito con un bacio, il più bello di tutti, quando erano scappati nella camera di lui per stare un po’ da soli. Okay, le cose non stavano andando bene ultimamente, e ricordare tutto distruggeva Margherita nel profondo. Ma come poteva dimenticare la felicita? Quel periodo della sua vita in cui finalmente le cose avevano preso il verso giusto. Okay, lei lo amerà per sempre forse, ma é per caso sbagliato voler tornare a quel bel passato insieme al ragazzo che credeva di conoscere meglio di chiunque altro? Lei ha bisogno di lui e sa che non é finita. Come ha potuto rovinare tutto, quello sciocco ragazzo? Come può un tutto cosi grande essere rovinato? Ditemelo, perché neanche l'oceano che li divide riesce a spiegarmelo…
  
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