Irresistible
 

Il braccio tumefatto gli fece ribrezzo. Cercò invano di sfilarsi il laccio emostatico, iniziava a fargli male. Una goccia di sudore gli rigò la guancia. Poi una lacrima. Dolore, amarezza, disprezzo. Oh si, questa volta hai proprio toccato il fondo. Digrignò i denti candidi. Stese le braccia. Strinse i pugni. Mantenne i nervi tesi. Un tremore improvviso gli invase la gamba destra. Qualcuno lo stava reggendo tramite il braccio sano. Derek non capiva chi fosse. Delle sagome scure, sfocate, irriconoscibili, si agitavno intorno al suo corpo steso lungo la strada. Un suono metallico gli rimbombò nella mente. Poi si estraneò del tutto, sperando che qualcuno avesse cura di lui.
Il razzo aprì violentemente le palpebre. Una intensa luce artificiale lo aveva svegliato. Due occhi color miele lo stavano fissando "ZAYN!" pensò. Un profumo di bucato appena fatto gli inebriò l'olfatto. Pancakes e caffè caldo furono il suo unico desiderio.

"Sostanzialmente ciò di cui più ha paura il genere umano è la solitudine, e per quanto durante il corso della nostra esistenza possiamo credere di essere al centro della vita sociale,circondati da amici, arriverà prima o poi il giorno in cui ci chiederemo "Chi davvero siamo? Di chi possiamo davvero fidarci? Chi è davvero disposto a fare tutto per noi? " Il più delle volte le risposte a tali domande ci condurranno ancora sulla cattiva strada, ci illuderemo che tutto vada bene finchè una tragica verità ci sbatterà in faccia la misera e meschina realtà dei fatti; e poi esiste quell'eccezione. Quella che puntualmente ci fotte!" Cit. 

-Dammi la mano.- Disse il ragazzo.
Due corpi stesi a terra, le cui nudità erano nascoste sotto una coperta. Si tenevano caldo l'un l'altro. Il loro amore,la loro passione, ardevano più del fuoco vigoroso nel camino di fronte i loro nasi. 
-Liam! E' meravigliosa- La ragazza sbalordita indossò il ciondolo che il suo amato le aveva appena regalato.
-Buon anniversario Lory- Concluse lui, affondando le sue labbra in quelle di lei,come se quello per loro fosse il primo e ultimo bacio.


Chioma rossiccia, passo veloce. Hope non riusciva a calmarsi. La vivacità di Londra durante i giorni festivi la rendeva nervosa, in particolare quando scendeva dal letto con il piede sbagliato.
Il caos metropolitano in quel freddo sabato di Dicembre aveva lsciato spazio ad un clima angusto, sgradevole, quasi angoscioso. Il cielo era rivestito di nuvole scure e minacciose. Hope fece una smorfia di disappunto rivolgendo lo sguardo verso le gocce di pioggia che sempre più veloci venivano giù. Accelerò il passo e ben presto arrivò a destinazione. 
Quella casa dismessa, completamente distrutta, aveva visto crescere generazioni di bambini considerati "il frutto di un errore". Come si può etichettare come "errore" una creatura innocente ed indifesa quale un neonato- pensò. L'idea che ormai da anni quell'edificio era il punto di ritrovo di teste calde come il suo ragazzo e i suoi migliori amici la rattristò. Mio padre è vissuto qui -riprese con i pensieri- anche lui considerato il prodotto del peccato e della tentazione.
-Che schifo!- disse, sedendosi sul pavimento sporco di grasso ed olio per motori.
-Già qui? Miracolosa puntualità- Un ragazzo era appena sopraggiunto nella stanza, facendo sobbalzare Hope, la quale, dopo aver messo a fuoco l'identità del tipo, gli saltò tra le braccia, afferrandolo per il collo della giacca di pelle marrone. 
I fari di una macchina illuminarono le loro sagome perfettamente adiacenti. Harry pensò che mai come allora avesse provato un sentimento tanto forte. 


" Insomma Ronnie guardami, sono 1,82 cm per 80 chili di muscoli. Chi mai penserebbe che sono omosessuale?! La gente immagina i gay vestiti di tutine rosa mentre sorseggiano tè alla cannella tenendo in mignolo alzato. Insomma io non ti biasimo! "
" IO NON SONO LA GENTE, DEREK! Io sono tua sorella! Io avrei dovuto aprire gli occhi, abbandonare la maschera da saccente principessina e starti accanto. Come puoi perdonarmi dopo tutto questo? "
La criniera bionda,illuminata dalle rosee luci natalizie, aveva dato spazio ad un volto infantile ed innocente. Mai quanto in questo caso vale il detto 'non giudicare le apparenze' .
Ronnie aveva costruito una corazza fatta di dolore ed esperienze negative. Aveva imparato che affligersi non serve a stare meglio. Prima ti asciughi le lacrime, prima ricominci a vivere. La ragazza affondò i pensieri in un profondo silenzio,immaginando quanto sarebbe stato grandioso se Derek le avesse fatto qualche carezza come era suo solito.
Tanto sprezzante quanto stronza. Dovrei imparare ad autocontrollarmi. A trattenere l'uragano di cattiveria che di tanto in tanto travolge le mie corde vocali emettendo suono. Essere sempre sulla difensiva può andare bene, ferire qualcuno di amato, qualcuno che non lo merita, è d-i-s-g-u-s-t-o-s-o-!
Ronnie odiava quelle parole tanto quanto odiava se stessa. In quel preciso istante avrebbe infilato un intero braccio dentro di se per cercare il tasto -off e far cessare quel doloroso blaterare della sua coscienza. 

"Talvolta, o più spesso, noi stessi diventiamo i nostri peggiori nemici. Gli unici che possano decidere se fare un passo avanti o indietro, compromettendo la proprio felicità. Gli unici che con poco possano distruggerci quanto farci rinascere. La verità è che piuttosto che guardarci le spalle, dovremmo imparare ad osservare dentro ciascuno di noi, e solo allora conosceremo davvero cosa significa paura." -Cit.

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Le citazioni sono mie.*