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Autore: HarryIzHarry    02/12/2012    1 recensioni
La trama mi è venuta in mente pensando ad una condizione:
Se Harry e Ron fossero stati in ritardo o in anticipo nella foresta oscura,dunque non fossero stati salvati dall'auto dei Weasley, come sarebbe andata la storia?
Secondo me così.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Hermione in lacrime, Harry a terra, piangeva anche lui. Era presente tutta la famiglia Weasley, tutti con gli occhi umidi e lacrimanti. No, non siamo in una soap opera da quattro soldi. A terra, c'era Ron, con gli occhi spalancati, la faccia pallida, i capelli stranamente di color castano. Ronald Weasley era morto. Chi era stato? Beh, chi oltre l'acerrimo nemico di Potter: Il signore oscuro, Voldemort, o come chiamato da Harry, Tom. In effetti quello era il suo vero nome, Tom Riddle. Ma cos'era successo veramente? Beh, per saperlo dobbiamo tornare indietro, più o meno al secondo anno di scuola del golden trio. Harry e Ron avevano perso il treno ed erano venuti nella terra dei maghi con la macchina del padre di Ron. Ben 8 babbani li avevano visti volare in una macchina, una cosa molto grave, se si considera che il mondo babbano deve rimanere allo scuro delle arti magiche. I due stavano per essere espulsi, ma grazie alla McGrannit Harry e Ron se la cavarono con 100 punti di penalizzazione. Durante l'anno c'erano state molte tensioni ad Hogwarts, talmente tante che si pensava che la scuola di magia e stregoneria avrebbe presto chiuso. Ron e Harry, per avere risposte, seguirono gli indizi di Hagrid. I due si intrufolarono nella foresta oscura, dove i ragni li catturarono. Harry cercò di scappare, ma non si poteva muovere che rimaneva sempre più intrappolato. Ron cercò di far lievitare Harry con un semplice Wingardium Leviosa per portarlo fuori dalla tana. La cosa riuscì, ma Ron rimase all'interno fino a quando, dopo una quindicina di secondi, la tana dei ragni scomparì. "RON!RON! DOVE SEI?"-urlava Harry a squarciagola, ma il suo miglior amico era stato rapito dai ragni. Tornato ad Hogwarts, Harry cercò di spiegare ai professori l'accaduto ma venne espulso per essere stato nella foresta oscuro ed inoltre accusato dell'omicidio di Ronald Weasley. Harry entrò incatenato nel ministero della magia, insomma, era una cosa assurda. Un bambino di 12 anni incatenato. Inizia il processo. Entra il primo testimone: Albus Silente, della difesa. "Signor Silente, cosa sa dirci a riguardo del signor Potter?"-con voce fredda domandò l'avvocato. "Ero nella mia stanza ad Hogwats, da dove ho il panorama di tutta la mia bellissima scuola. Inoltre, la mia balconata affaccia proprio sulla foresta. Ho visto il signor Potter e il signor Weasley intrufolarsi nella foresta. Non intervenni perché credevo che Potter e Weasley se la sarebbero cavata come sempre. Dopo una mezz'oretta vidi il signor Potter correre verso la scuola, da solo. Lo andai a cercare per i corridoi per chiedergli dell'accaduto, ma lo trovai solo 4 ore dopo, nella grande sala, ubriaco."-rispose Silente. L'aula era incredula. Un bambino di 12 anni ubriaco. "Si rende conto dell'atto del signor Potter, Albus?"-chiese l'avvocato. "Certo che me ne rendo conto, Severus. Compatisco pienamente il signor Potter, caro Piton, e non nego che avrei fatto la stessa cosa."-disse Albus. L'aula iniziò a mormorare. "Albus, cosa diamine sta dicendo? Per Salaszar."-continuò Piton. I due iniziarono a litigare. Piton rovesciò una delle sue pozioni sul viso di Albus. Quella pozione... andò tutta nell'occhio di Silente, facendo scioglierlo insieme a gran parte del viso! Silente venne portato in Ospedale e a Piton vennero tolti i poteri magici. Quest'ultimo, tornato nel mondo dei babbani, diventò un barbone. Il processo venne rimandato e, nel frattempo, Harry venne messo in una cella di Azkaban. Il prescelto riuscì a scappare dopo solo 2 ore, diventando il primo evasore della prigione di Azkaban. Subito si mise alla ricerca del suo amico. Passano 6 mesi, Harry non trova nemmeno un cazzo di capello. Decide allora di suicidarsi. Harry è pronto, prende la bacchetta e la punta alla sua testa, pronuncia le due vuote parole "Avada Kedavra". Il corpo di Harry cade a terra, ma non è morto, lo sanno tutti che i maghi meno esperti non fanno bene magie di questo tipo. Il prescelto si sveglia in una clinica. Al suo fianco, lo sfigurato Albus. "PER GODRIC!"-esclamò Harry. "Pensi che non l'abbia notato di mio?"-disse Silente. I due stettero in silenzio per ore. Harry lo guardava incredulo. Dopo 3 giorni di riposo, Harry venne riportato ad Azkaban. Era il suo compleanno. Entrava definitivamente ad Azkaban a tredici anni esatti, con tantissimi record. Harry stette in quella struttura per 5 o 6 mesi, facendo sempre le stesse cose, fino a quando, un giorno di primavera, gli venne a far visita la sua amica, Hermione. Harry aveva i capelli lunghi e scombinati, una nuova cicatrice dovuta al tentato suicidio e occhiali sporchi e unti…era dunque irriconoscibile. "Io ti credo, Harry."-Aprì il discorso Hermione. "Credere? Credere a cosa? Chi sei tu"- disse Harry con aria estremamente pacata. Era ovvio che fosse l'effetto di potenti farmaceutici. Hermione Granger iniziò a formulare uno dei suoi incantesimi strampalati che fece rinvenire la memoria di Harry. "Harry, credo di sapere dove si trova Ronal..."-Uno scoppio interrompe la giovane strega. Voldemort era vivo. Aveva lanciato un potentissimo incantesimo esplosivo che aveva fatto saltare le mura di Azkaban. Hermione ed Harry scapparono nella foresta oscura e si ritrovarono ad Hogwarts. Il marchio oscuro era sulla scuola. Tom Riddle era tornato. Veste nera pece, come naso solo due narici, completamente pelato. Sguardo impareggiabile, occhi grigi e vuoti. Ai suoi lati vi erano i mangiamorte, i suoi seguaci, tra cui spuntavano uomini illustri, che non penseresti mai facessero parte di quel gruppo. Tra questi vi era il padre di Draco, Lucius Malfoy. “Tu, traditore.”-esordì Harry. “Signor Potter, la prego, si calmi. Si ricordi che la vita del suo amico Ron è nelle nostre mani!”-Disse Lucius. “Oh, per piacere Lucius, sta zitto. Tu non sei altro che una stupida pedina nella mia immensa scacchiera. Vedi, tu per me vali meno di uno zero e se non fosse che mi offri i tuoi servigi ti avrei già fatto fuori da un pezzo.”-disse Tom, zittendo Lucius. “Anzi, non mi servi nemmeno più”-Tom agita la bacchetta… “AVADA KEDAVRA!” Il raggio verde trafigge Lucius in petto, facendolo cadere violentemente. Incredibile, il signore Oscuro si era appena liberato del suo servitore con solo un colpo. In effetti, però, Lucius aveva ragione. Ron, terribilmente magro e incredibilmente pallido, era rinchiuso in una bolla magica, sul tetto della scuola. Grande gioia scoppiò subito nel cuore di Harry, che vedeva il suo amico vivo dopo ben più di un anno e mezzo. “Che momento stomachevolmente commovente.”-continuò Voldemort, con aria disgustata. Tutti gli alunni erano in pericolo, c’erano come centinaia di mangiamorte contro migliaia di alunni, ma i primi erano molto più esperti riguardo ad incantesimi. Le vittime furono tantissime. Neville venne trafitto dalla magia della bacchetta di Bellatrix Black, a Luna saltò la testa grazie ad un incantesimo di Codaliscia ed infine Draco cercò di combattere Voldemort, ovviamente senza speranza. La vita del giovane e presuntuoso serpeverde venne stroncata dal raggio verde della morte, proprio come quella di suo padre un paio di minuti prima. Harry iniziò a combattere, ma era troppo giovane ed inesperto. Era proprio lì, su di Harry, pronto a pronunciare le due parole proibilte. “Avada Kedav…”-Voldemort venne interrotto da una luce bianca e pura. Era Silente. I due combatterono fino allo stremo. Silente riuscì a far svenire Tom, ma per poco tempo. Harry raggiunse Ron, insieme ad Hermione ed alla famiglia Weasley. “No no bello! Tu questo qui non lo salvi”-interruppe Bellatrix. “AVADA KEDAVRA!”-Bellatrix colpì Ron. La madre di Ron, con occhi increduli, vide cadere suo figlio a terra, con occhi aperti ancora. Ci fu un attimo di shock per tutti, mentre Bellatrix cantava felicemente “Ho ucciso Ron Weasley, ho ucciso Ron Weasley!” “Tu, brutta cagna infame, tu. Hai ucciso il mio Ron, il mio ragazzino, mio figlio. QUESTA VOLTA NON LA PASSERAI LISCIA.”-la signora Weasley si interruppe per un momento… “AVADA KEDAVRA!” Bellatrix muore sul colpo. Tutti sono increduli. Appare Voldemort. “TU! Dov’è Silente?”-Chiese Harry. “Dovresti conoscermi Harry… secondo te?”-Ribatté Voldemort. Silente era morto, l’unico uomo in grado di tenere testa a Tom Riddle era caduto a terra, vittima dell’anatema che uccide. Sembrava la fine… Hermione in lacrime, Harry a terra,disteso su Ron, piangeva anche lui. Era presente tutta la famiglia Weasley, tutti con gli occhi umidi e lacrimanti. A terra, c'era Ron, con gli occhi spalancati, la faccia pallida, i capelli stranamente di color castano. A fissarli con aria divertita c’era Tom Riddle, il signore Oscuro, Voldemort o come diavolo lo volete chiamare. Tom invoca il Vasilisco. Quest’ultimo mangia Fred e George, mentre Alfred lo guarda dritto negli occhi. Muoiono tutti e tre. Ginny e la madre sembrano salvarsi, ma niente, anatema che uccide anche per loro. Rimangono Harry ed Hermoione. La strega più brillante della sua età si sacrifica per il suo miglior amico. “Che cosa dolce.”-Dice Voldemort con aria ironica. “Eccoti qui, il ragazzo della leggenda, il prescelto, in lacrima di fronte a me, il signore oscuro, il più potente dei maghi, il più forte degli uomini. Hai gli stessi occhi di tua madre, gli stessi occhi che lasciano scorrere fiumi di lacrime. Mi ricordo ancora tutto. La dolce Lily fece di tutto per proteggerti, ma non poté niente davanti al signore Oscuro. Addio, Harry Potter. Avada Kedavra!” Il raggio verde andò dritto sulla cicatrice, facendo sentire ad Harry il dolore più forte mai subito da un umano. Era finita, il signore Oscuro aveva fatto fuori il prescelto. Il mondo finì in tragedia.
  
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