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Autore: serensnixpity    02/12/2012    5 recensioni
«Un brivido lungo la schiena ed eccola, eccola la tensione tra loro crescere, quella che entrambe conoscono, quella che entrambe accolgono sapendo che stanno premendo sull'acceleratore e che qualcuno si farà male. Ma loro sono Quinn e Santana, farsi male le mantiene vive.»
Piccola shot sulla particolare amicizia Quinntana. Dalla scena della choir room nella 4x08
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quinn Fabray, Santana Lopez
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Non c'è spazio per i ricordi nella mente di Santana, mentre passa oltre quell'armadietto che ha assistito all'attimo in cui si è strappata il cuore dal petto, consegnandolo alla persona a cui è sempre appartenuto.

Non c'è spazio per i ricordi nella mente di Santana, mentre i suoi passi risuonano nel corridoio vuoto conducendola verso quell'aula che l'ha fatta crescere.

Non c'è spazio per i ricordi nella mente di Santana, mentre gli occhi scuri mettono a fuoco quelle sedie, sulle quali attendeva di incrociare quel sorriso che le faceva saltare il cuore, nonostante la sua maschera d'indifferenza.

Non c'è spazio per i rimpianti nel cuore di Santana. Ogni sbaglio, ogni passo, ogni decisione, tutto fa parte di lei e niente merita di essere cancellato.

Non c'è spazio per i rimpianti nel cuore di Santana. Non tornerà indietro sui suoi passi, per quanto la sua scelta l'abbia portata a frantumare il suo stesso cuore. Non cambierà idea, per quanto rinunciare all'unica persona che crede l'abbia mai compresa voglia dire tornare ad essere sola.

Ma c'è spazio per quel piccolo sorriso sulle sue labbra, obliquo, abbozzato, sarcastico. Quel sorriso che prende la sua strada ogni volta che sente quella voce. Si ferma, sulla soglia della porta aperta, la spalla appoggiata allo stipite e le braccia conserte, quell'immaginaria posizione di difesa che non abbandonerà mai. E quel sorriso non può sparire dalle sue labbra, non dopo aver visto due teste bionde una di fronte all'altra, una la pallida imitazione dell'altra come un idolo e il suo discepolo.

E' sempre stata così Quinn, alla disperata ricerca di ammirazione, di qualcuno che voglia essere come lei, nonostante tutto quello che la vita le ha riservato non la renda un modello appetibile. Lo sa Santana, lo sa prima ancora di muovere un passo in quella stanza che finiranno per essere loro, ancora una volta loro, la capo cheerleader e la sua pungente amica.

“Hola”

Da soli, prima ancora che possa comandarli, i suoi occhi roteano verso l'alto in quel gesto che fa molto Santana Lopez. Ma è cresciuta, si fa scivolare addosso il sarcasmo di quel saluto e passa oltre sentendo la vecchia se stessa scalciare dall'interno, man mano che si avvicina alla sua eterna spina nel fianco.

“Quella stronzetta è malvagità pura”

Ed è strano persino per lei sentire quelle parole lasciare le sue labbra, quelle stesse parole che solo poco tempo prima la riempivano d'orgoglio se rivolte a lei. E' più scocciata di quello che credeva, non le piace che qualcuno possa offuscare la memoria delle loro gesta, quei corridoi ancora riproducono l'eco delle loro violente litigate.

“Io la trovo dolce”

E sbatte le palpebre Quinn, come se nemmeno lei credesse di averlo detto davvero. Perchè entrambe sanno cosa passa nella testa dell'altra, l'hanno sempre saputo, entrambe sanno che la piccola vipera è per tutti l'erede della grande Quinn Fabray. Santana se le aspettava quelle parole, lei sa che per Quinn attaccare Kitty è come attaccarla personalmente, ed è per quello che appoggia i gomiti al pianoforte nero che le divide e non si tira indietro, attacca come ha sempre fatto

“Davvero? E allora perchè ha dato dei lassativi a Marley? E' stata la tua piccola bugiarda a darglieli, posso sentirlo con il mio terzo occhio messicano”

Si accorge da sola che la sola vicinanza di Quinn le fa assumere quell'atteggiamento, quello dei bassifondi, quello di Lima Heights, quello dagli occhi fiammeggianti e le parole sputate.

“Questo è quello che il mio professore di psicologia chiama proiezione. Tu rivedi me in Kitty”

Sarebbe tornato quel sorriso sulle labbra, se non fosse distratta dalle dita sottili di Quinn che accarezzano pigramente la superficie del pianoforte. Un brivido lungo la schiena ed eccola, eccola la tensione tra loro crescere, quella che entrambe conoscono, quella che entrambe accolgono sapendo che stanno premendo sull'acceleratore e che qualcuno si farà male. Ma loro sono Quinn e Santana, farsi male le mantiene vive. Si raddrizza Santana, lo sa che la palla al centro è stata presa dalla sua avversaria, è il suo turno di colpire e sta a lei scegliere se schivare o farsi abbattere. Resta ferma Santana, incrocia le braccia al petto e lascia che l'indifferenza le cali sul viso

“Santana ci siamo diplomate ormai, è ora che tu la smetta”

“Smettere che cosa?”

“Di essere gelosa di me”

Se lo aspettava Santana, lo sapeva prima ancora di sentire quelle parole uscire dalla sua bocca. Si conoscono troppo per non prevedere le mosse dell'altra. E' troppo orgogliosa per ammetterlo, ma sa che Quinn ha ragione, avrà sempre ragione su di lei, nessuno è mai stato a conoscenza delle sue debolezze più di Quinn Fabray. La gelosia ha determinato il loro rapporto sin dal primo giorno, così unite nel momento del bisogno, ma pronte ad accoltellarsi alle spalle pur di essere meglio dell'altra. Che fosse la cima della piramide, un ragazzo o una sfida all'interno del Glee, la lotta è sempre stata tra loro due ed ogni volta Santana arrivava seconda, sempre un passo dietro a quel faccino d'angelo. Lo sa, ma non è pronta ad ammetterlo nemmeno di fronte all'unica persona a cui abbia mai mostrato il fianco.

“Perchè dovrei essere gelosa di te? E per favore, non dirmi che è perchè fai parte di una stupida sorellanza nazista segreta"

Il sarcasmo è la sua unica arma, stilla dalle sue parole cercando di colpire le sicurezze della sua avversaria, cercando di schermare lei stessa dalla pungente verità. E per un attimo la faccia tosta della leggenda bionda del McKinley vacilla, Santana lo vede e sa di essere andata a segno. Quella strana faccenda del gruppo di Yale che l'aveva contattata, ha insospettito Santana già dalla loro serata insieme da Breadstix. Quella sottospecie di società segreta femminista dell'Ivy League suona così tanto come una setta di lesbiche velate. Se lo tiene per sé quel pensiero, ma sa che Quinn ha vacillato proprio perchè la conosce così bene da sapere a quale conclusione sia arrivata. Non le dice nulla di più, lo sa cosa vuol dire essere attaccata su quel nervo scoperto, l'ha vissuto sulla propria pelle e allora la lascia parlare, lascia che le sbatta in faccia la sua falsa felicità

"Senti, il weekend in cui sono tornata a casa, sono andata alla grigliata di Jodie Foster e quel professore di cui stavo parlando, bhe, ha 35 anni e fuma la pipa. Bhe, sta divorziando dalla moglie che non lo ha toccato per 3 anni. Sto uscendo con lui"

"Wow, aggiornamento di Twitter! Quinn è tutta entusiasta di un altro ragazzo che sta definendo la sua vita"

Non le fa male. E' abituata a vedere Quinn buttarsi come una bambola di pezza tra le braccia di chi crede possa amarla. Conosce Quinn abbastanza da sapere che vuole accanto a sé solo qualcuno che sia in grado di apprezzarla, sostenerla, volerle bene e amarla. Conosce Quinn e sa che è l'ennesimo abbaglio, l'ennesimo sbaglio, sa che quelle sono le ennesime braccia sbagliate e glielo dice, glielo sbatte in faccia con molta più aggressività di quella che ha usato Quinn. Non sa rimanere composta, non sa mantenere la voce bassa insinuando la lama delle verità con lentezza, è più portata per i colpi di frusta, le parole rapide che scoccano dall'arco delle sue labbra. Ed è quello il suo punto debole, Santana lo sa, Quinn lo sa ed è allora che tutte le volte riesce a schiacciarla. Non è vero che non le fa male, ma cerca di non farlo capire, non è vero che ogni volta ha accettato di vederla buttare via il suo affetto, il suo amore verso chi non la meritava. Le vuole bene Santana, anche se non gliel'ha mai detto, le vuole bene e certe volte fa davvero male sapere che Quinn si sia buttata in qualsiasi paio di braccia socchiuse, tranne nelle sue che sono sempre rimaste spalancate dietro le sue immaginarie porte chiuse.

"E tu di cosa sei entusiasta? Di scuotere i pom-pom nel Kentucky? Voglio dire, vuoi far credere a tutti che sei una stronza, ma in realtà sei solo una ragazzina spaventata, con una bassa autostima che ha troppa paura di inseguire i suoi sogni."

La segue con lo sguardo mentre si china lentamente, i gomiti che scivolano sulla superficie lucida del pianoforte, le dita che si posano su di esso come se temesse di romperlo. E' un secondo, un secondo solo in cui si sente come se fosse quella lastra di legno laccato, premuta e spezzata dalle sue dita sottili, dalle sue parole. Ha ragione Quinn e lo sanno entrambe, ancora una volta si trova con le spalle al muro, spinta da chi più di tutti la conosce. Ma è quando i loro occhi si uniscono che la proverbiale e segreta connessione tra loro torna a galla, e allora lo capisce, lo vede attraverso il suo sguardo quanto loro siano uguali, quanto siano spaventate, quanto siano sole, seppure con sogni diversi, sono una lo specchio dell'altra. Lo sa Santana, lo sa Quinn, ma la battaglia è in corso, la loro gara a sputare sacrosante verità non è ancora terminata, i loro piedi premono ancora sull'acceleratore ed è allora che Santana si scrolla di dosso la sensazione di essere con le spalle al muro.

"Te l'ha insegnato il Professor Pezzente tra le sveltine sul suo divano d'ufficio? Si sente così eccitato dalle ragazze madri che non visitano quasi mai i loro figli?"

Si conoscono Quinn e Santana, conoscono l'altra più di quanto conoscano se stesse. Sanno dove colpire, sanno come colpire, sanno che non è mai stata una stupida lotta tra loro, sanno che urlarsi contro è ciò che le definisce, ciò che sprona l'altra, ciò di cui hanno bisogno. Sono troppo orgogliose Quinn e Santana, così orgogliose da non essere in grado di mostrarsi vulnerabili nemmeno l'una con l'altra. Così spaventate da non volerlo fare. E allora si mordono, urlano, si graffiano, lasciano lividi al cuore, ma ogni volta si vogliono sempre più bene, in segreto, in silenzio, nello spazio di un solo sguardo, ma si vogliono bene. E quel sorriso provocatorio sulle labbra di Santana, mentre si china alla stessa altezza dell'altra è ciò che mette fine alla loro più estrema dimostrazione d'affetto, le sue parole sono ciò che provocano quel movimento fulmineo eppure atteso da entrambe sin dal primo momento. Ed è finto il piccolo verso sorpreso che sfugge dalle labbra della latina, fa male ma non si sorprende quando il palmo della mano pallida le volta il viso di lato. E non si stupisce Quinn quando l'altra le restituisce il favore. Fa male, ma è il loro grazie, il loro tacito ti voglio bene, la loro rabbia di fronte all'idea di quanto l'altra abbia schifosamente ragione, il loro modo di aprire gli occhi e infuriarsi per essere state ferite dalla luce.

"Ragazze cosa state facendo?"

"Niente. Assolutamente niente"

Non c'è spazio per ringraziarsi oltre, vengono interrotte da quella voce che ancora le fa sanguinare il cuore. Non possono capire gli altri, non può capire nemmeno Brittany, a volte non lo capiscono nemmeno loro. Ma si conoscono Quinn e Santana, solo loro possono sapere di cosa ha bisogno l'altra, solo loro sanno i giusti metodi seppure poco ortodossi. Non serve a nulla il tono allarmato dell'ingenua bionda, ciò che per tutti appare come un litigio, una battaglia, un mero mettersi le mani addosso, non è altro che il loro strano eppure terribilmente profondo modo di dialogare. Sono troppo orgogliose Quinn e Santana, non conoscono altri modi, non parleranno mai a cuore aperto eppure per loro un paio di schiaffi valgono più di mille abbracci. Si ricompone Quinn, lo fa elegantemente allontanandosi con calma piccata dal pianoforte. Un impercettibile sorriso le incurva le labbra, quel sorriso che solo Santana può vedere, quel sorriso che solo per lei ha un senso. E' calata la bandiera bianca su di loro, improvvisa come l'entrata di Brittany che le guarda senza capire, le guarda e le rimprovera con i suoi occhi azzurri come se si aspettasse di trovarle in quella situazione. Se lo aspettavano anche loro e, con la mente confusa e il cuore in tumulto, ringraziando di aver soddisfatto le proprie aspettative.

"Quinn è sempre stata una gran schiaffeggiatrice"

Se ne va Quinn, non la segue con lo sguardo Santana, fissa il vuoto davanti a sé, il palmo della mano a massaggiarsi la guancia. Ed è quando quella mano scivola via che il suo unico pensiero le sfugge dalle labbra. Lo sapeva da quando aveva varcato quella soglia, che sarebbero state di nuovo Quinn e Santana, le stesse che quei corridoi ancora ricordavano. Lo sapeva dal primo momento, che si sarebbero colpite e ferite un'altra volta. Lo sapeva dal primo momento, che si sarebbero sputate veleno addosso. E sapeva dal primo momento, che quella volta sembrava uguale alle altre, ma era così diversa, per una volta non era una piramide, non era un ragazzo, non era una stupida gara, era la vita dell'altra il loro bersaglio, era una lotta a dimostrare chi teneva di più all'altra.

Nessuno le capirà mai, solo loro sono in grado di farlo. E non c'è spazio per nulla nel cuore e nella mente di Santana, per nulla tranne che per chi le ha dimostrato, ancora una volta, di avere qualcuno al mondo che davvero la capisce, che davvero le vuole bene, che davvero ci tiene a lei e non ha paura di farglielo capire con qualche schiaffo in più.

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Eccoci qui. Questa è una OS senza pretese, scritta in un momento di sclero per i troppi feelings dovuti alla puntata. Ho cercato di definire meglio il loro rapporto, o almeno come lo vedo io e SPERO molti altri. Non so se ci sono riuscita o se ho convinto qualcuno, comunque sia le trovo estremamente complicate, dei veri e propri casi clinici, ma non per questo meno perfette.
A dire il vero inizialmente doveva prendere una piega diversa, qualcosa che forse avrebbe soddisfatto di più i Quinntana shipper come me, ma poi ho pensato che mi sono "innamorata" di loro in primis per questo insano rapporto che hanno e ho preferito non cambiare il corso degli eventi. Spero vi piaccia almeno un po' e spero di non aver deluso chi si aspettava un finale diverso...comunque sia ciò non toglie che si amano OK? ok!
Dedico questa OS a glizzie98 nonchè la mia co-shipper che mi odia.

Vi invito a leggere la mia long Quinntana: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1229890&i=1
Se volete mi trovate qui: https://twitter.com/#!/Snix_Fra89

Grazie a chiunque leggerà e/o commenterà. Luv ya!






 

  
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