Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: drewshope    02/12/2012    3 recensioni
Tratto dalla storia:
- Non possiamo più stare insieme Justin.. - dissi io accarezzandolo dolcemente con una mano.
- Ma perchè non possiamo? Io ti amo, lo capisci?! - disse lui cercando di trattenere le lacrime, ma avevo visto che stava per scoppiare.
- Anche io ti amo, ma apparteniamo a due mondi diversi. Devi dimenticarmi Justin.. - dissi io, togliendo la mia mano dal suo volto.
- Non ci riuscirò mai, non voglio farlo.. Ormai sono innamorato. - esclamò Justin, lasciando scendere una lacrima sul suo viso. Non lo avevo mai visto piangere..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A volte, per alcune persone, l'adolescenza può essere il periodo più difficile da superare. Ti svegli la mattina, fai di tutto per migliorarti. Metti un litro di profumo, ti ricopri il viso di fondotinta, ombretto, matita e rossetto. Cerchi di indossare vestiti che ti fanno sembrare alla moda, a tal punto che ti guardi allo specchio e non riesci a capire se quella che stai guardando sei tu oppure è qualcuno che vorresti essere. Ma poi vedi che tutti gli sforzi che fai, non servono assolutamente a nulla. Non riesci ad essere come una di quelle 'strafighe' della tua scuola che sono bellissime ogni giorno, hanno il viso perfetto anche senza truccarsi eccessivamente, il fisico da modella e una personalità da invidiare. Camminano per i corridoi a testa alta, consapevoli di avere tutti, ragazzi e ragazze, ai loro piedi. E poi ci sei tu, che cammini a testa bassa sperando che nessuno ti veda, entrando in classe aspettando il suono della campanella. 

Bhè, questa sono io. Il mio nome è Jessica Grace, Jes per gli amici. Ho quasi sedici anni, li compirò tra due mesi, ma non ne sono molto entusiasta. Nella mia vita non c'è mai stato nulla di felice, io non lo sono mai stata davvero. Non so realmente quale sia il motivo, ma sento che nella mia vita manca qualcosa, è sempre mancato quel qualcosa che non ho mai trovato e che forse non troverò mai. 
Non ho amici, sono considerata la 'sfigata' della mia scuola, la secchiona che è sempre a scuola o a casa a fare i compiti. Quando i ragazzi mi vedono per strada, spesso mi ridono dietro e mi prendono in giro, per qualche motivo che solo loro sanno.
 Voi non sapete cosa vuol dire essere derisa continuamente da tutti quanti, essere presa in giro davanti a cento, duecento, trecento persone, essere vittima di bullismo da ormai ben sedici anni. Tutta la mia vita è stata così e putroppo io non sono mai riuscita a fare qualcosa per cambiarla. Potrò sembrare anche stupida ma non sapete quanto sia difficile uscire da una situazione del genere, non sapete quanto è difficile riuscire a trovare nel fondo del vostro cuore quel briciolo di 'forza' per non farla finita una volta per tutte (perchè ammetto di averci pensato), ma continuare ad andare avanti ogni giorno, sperando che magari arrivi il momento in cui miglioreranno le cose anche per me, ma questo succede solamente nelle favole. 

 

Questa mattina, come tutti gli altri giorni, mi preparo per andare a scuola. Mi alzo dal letto con calma, mi infilo le pantofole e indosso i vestiti che avevo preparato la sera prima. Mia madre mi chiama per dirmi che è pronta la colazione, ma mi accorgo che c'è qualcosa di strano nel suo sguardo. Ogni mattina era nervosa, non ho mai saputo il perchè. Però quella mattina era davvero strana, come se fosse successo qualcosa di brutto, ma ovviamente con me non parlava dei suoi problemi, come io non le parlavo dei miei. Non l'avevamo mai fatto.

La domanda che mi ero sempre fatta era 'come fa mia madre, la donna che mi ha messo al mondo, a non capire che sono infelice? A non riuscire a vedere il dolore nei miei occhi?' Pero' non ho mai ricevuto alcuna risposta.

Ero pronta per andare a scuola e mia madre mi doveva accompagnare. 
- Jessica, sbrigati che è tardi! - disse lei con tono arrabbiato.
- Arrivo mamma! Devo prendere lo zaino. - dissi, prendendo lo zaino pesante pieno di libri.
- Ti aspetto in macchina, fai veloce.
- Eccomi, arrivo. - dissi io, facendo gli stessi movimenti di ogni singolo giorno. Chiusi la porta di casa con sguardo malinconico e scesi le scale per raggiungere mia madre. 


Ciao ragazze, questa è la mia prima ff c: domani metterò il prossimo capitolo, se volete lasciatemi delle recensioni, grazie a tutte per avere letto adshagdj

  
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