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Autore: cami_sanders    02/12/2012    4 recensioni
Ok, Sabrina, stai calma, è solo il concerto dei Sevenfold, QUEI Sevenfold; dopotutto li aspetti solo da diciannove anni.
Va bene: inspira ed espira lentamente....no cazzo. Che vada a quel paese la calma, domani c'è il concerto dei Sevenfold QUEI Sevenfold.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! *saluta con la manina*. Questa è la mia prima ff in assoluto e vi assicuro che ce ne ho messo di tempo per decidermi se pubblicarla o no.
Non so che dire...emm...spero solo che vi piaccia :) ho già altri capitoli e li pubblicherò pian piano XD
ps: non vomitate troppo LOL Ringrazio le mie amiche Lena ed Anita per avermi dato degli ottimi comsigli e per avermi spinto a pubblicare questa storia. Grazie mille ragazze :)

 


Ok, Sabrina, stai calma, è solo il concerto dei Sevenfold, QUEI Sevenfold; dopotutto li aspetti solo da diciannove anni.

Va bene: inspira ed espira lentamente....no cazzo. Che vada a quel paese la calma, domani c'è il concerto dei Sevenfold QUEI Sevenfold.

Apro l'armadio bianco davanti a me stracolmo di poster per cercare qualcosa da mettermi ed inizio nervosamente a gettare vestiti, magliette, pantaloni, scarpe, sciarpe, guanti, maglioni, cappelli, tute da sci...oddio, perché ho delle tute da sci? Non tocco neve da cinque anni, precisamente da quando ho capito che la neve mi aiuta solo a cadere in modi più originali ed imbarazzanti.

Tralasciando il piccolo intramezzo su quanto ami gli sport invernali continuo la mia forse impossibile ricerca del “outfit” perfetto. Mamma mia, mi sento come quella vecchia che mi ricorda Crudelia Demon rimasta rinchiusa negli anni cinquanta dal nome Carla, spero solo non mi entri in casa un tizio pelato e magrolino rinchiuso in un'epoca creata appositamente per lui e sessualmente ambiguo.

Cavolo. Concentrati Sabrina, per una volta nella tua vita la tv non centra un bel niente.

La mia piccola stanza da letto ormai è infestata dai vestiti, il letto in ferro battuto non si riconosce più. La sedia messa in un angolo della stanza pare crollare sotto il peso di centinaia e centinaia di pantaloni, magliette e chi più ne ha più ne metta; in pratica, quella piccola stanza dalle pareti bianche ed un po' sporche solitamente ordinata si è trasformata in un enorme guardaroba disordinato.

Cammino preoccupata avanti ed indietro con le mani alla testa come per strapparmi i lunghi capelli biondi in un vago tentativo di ritrovare la calma ma niente.

Forse se metto un cd dei Sevenfold QUEI Sevenfold mi tranquillizzo e finalmente riuscirò a trovare dei vestiti adatti. La loro musica mi ha sempre tranquillizzata: la voce del cantante cosi' rude, graffiante, la chitarra precisa in ogni dettaglio, la batteria che da una carica di energia pazzesca ed il basso. Il loro bassista lo adoro. Suonando io stessa il basso ci sono particolarmente legata.

Decido di prendere Diamonds in the rugh ma non lo trovo. Dove potrebbe essere finito? Cerco inutilmente il cd per più di cinque minuti ma la mia pazienza sta già superando ogni limite. Alla fine arriva il colpo di genio: con tutto quel disordine mi ero completamente scordata della piccola mensola sopra alla scrivania dove di solito tengo ogni cd in perfetto ordine. Com'è possibile che i vestiti siano arrivati fin li? Penso che sia meglio non farsi domande del genere, certe cose non si devono sapere. Comunque sia prendo il live in the lbc e metto diamonds in the rough nello stereo che si trova per terra, vicino alla porta finestra che da sul piccolo ed inutile terrazzo. Premo play e parte immediatamente Demons.

-Demons are parts of me...

Continuo a canticchiare mentre mi riavvio all'armadio, prima o poi riuscirò a trovare qualche cosa da mettermi, ne sono sicura.

È possibile che dietro le famosissime tute da sci inizi il regno di Narnia?

Controllo per sicurezza....*sbam*: prendo una testata nel pannello di compensato con sopra il sigillo “Ikea”. Qui non c'è nessun regno fantastico. Il sogno di Narnia è finito ancora prima di iniziare: che tristezza, non conoscerò mai un saggio leone parlante.

Rivolgo lo sguardo verso un angolo buio dell'armadio svedese scadente: una maglia nera, appallottolata e lasciata tristemente al suo destino di rimanere sola e non essere mai notata. Allungo il braccio e la tiro fuori dall'armadio, che non sarà mai un'entrata segreta di Narnia, per vederla meglio.

È una maglia nera, con un semplice deathbat bianco e dietro la scritta “bat country”. Ora mi ricordo: è la mia prima maglietta comprata degli Avenged, l'avevo presa in un baracchino malandato con la mia migliore amica Helena al nostro primo HJF. Solo a pensarci mi esce una lacrima di commozione. A proposito di Helena, pure lei viene al concerto, meglio che la chiami e le dica di venire subito a casa mia cosi' ci organizziamo bene per tutto.

Prendo il cellulare ormai in rovina e guardo lo schermo; cinque chiamate perse e dieci messaggi, mittente: Helena. I messaggi, tralasciando la miriade di insulti, dicevano che lei era sotto casa mia e continuava ininterrottamente a suonare il campanello da venti minuti; corro verso la porta principale e la apro: lei è ancora li e nervosamente entra in casa senza salutarmi, mi urla solo una serie di insulti.

-Ma porco Syn in calore in astinenza ed arrapato, dove hai la testa cazzo?

-Ti voglio bene Helena.

Cerco inutilmente di fare gli occhi più dolci possibili in un disperato tentativo di clamarla.

-Ti voglio bene un cazzo. Sono venti minuti che continuo a suonare questo cavolo di campanello, sono sicurissima di essermi slogata l'indice sinistro; giuro che se per colpa del tuo stupido campanello non riesco più a suonare la mia DivaH (DivaH è il nome della sua chitarra elettrica), prendo il tuo amatissimo basso e lo butto giù da un ponte.

Direi che dal tono della sua voce è infuriata, quasi non mi sento più i timpani.

-No. Ti prego, Mr. Nobody no.

Le urlo cercando di mantenere un tono leggermente teatrale.

-Sese...almeno quando ascolti la musica tieni il volume leggermen...cazzo dico, molto più basso. Così evito di sembrare una stalker che cerca disperatamente di entrare a casa tua. Pensa che una vecchietta mentre ero sotto casa tua disperata mi è passata vicino e vedendomi si è fatta il segno della croce...chi sono? Satana? Tutto solo perché indosso due o tre borchiettine...

-Si...borchiettine...ricordati che l'ultima volta mi hai quasi sfigurata per colpa del tuo braccialetto con due o tre borchiettine.

Helena aveva iniziato a tredici anni con un semplice braccialetto di pelle e andando avanti con gli anni si sono aggiunte borchie, spille e spuntoni. Si è sempre vestita di nero ma devo ammettere che in questo modo risalta molto la pelle chiara e gli occhi azzurri con qualche striature di verde; ma con lei non bisogna fermarsi alle apparenze: è la ragazza più buona che conosca. È la dimostrazione che “l'abito non fa il monaco”.

-Ok, meglio che tralasciamo tutto questo. Hai già deciso come vestirti? Io ho portato un po' di opzioni abbastanza interessanti.

Subito dopo aver finito di parlare porta in camera mia una valigia rosso placcato piena di vestiti.

-Vedo che hai solo un po' di vestiti. Le dico con un tono più che ironico.

-Ma Sabri, capisci,, è il concerto dei Sevenfold, QUEI Sevenfold. Non dev'essere tralasciato nessun dettaglio. Mi fai vedere cos'hai intenzione di metterti? Così non rischiamo di vestirci completamente identiche.

-Va bene...emmm...ok...vado a cambiarmi.

Prendo in fretta e furia la maglietta degli Avenged trovata in precedenza, un paio di leggins neri lucidi, i primi che ho visto buttati nel letto, e le mie classiche Dr. Martines nere. Vado a cambiarmi nel piccolo salotto a destra della camera da letto; non è molto arredato, c'è solo un divano, una tv e poi il mio basso di fianco al divano.

Voglio creare un effetto sorpresa, per questo esco dalla stanza. Finito di vestirmi ritorno da Helena.

-Tadaan!

Le dico con finto entusiasmo, ora attendo solo una sua risposta.

-Mmmm...

Mi dice portandosi una mano al mento.

-Solo “mmmm...”? Non puoi dirmi qualcos'altro?

-Ok, sarò sincera.

-Il tuo “sarò sincera” mi preoccupa.

-Allora, l'idea in teoria è buona...tutto sembra apposto, tutto tranne la maglia.

-Che ha che non va la maglia?

-E' bellissima, mi ricordo ancora quando l'abbiamo comprata, ma è senza una forma precisa, hai un bel fisico, devi metterlo in mostra.

-Ma non vorrei sembrare una troppo “facile”, capito?

-Non ti preoccupare, non lo sembreresti mai. Direi che alla maglietta manca una piccola modifica.

-Va bene, che hai intenzione di farci?

-Muuuuhahahahahahaha!

-Perché questa risata inquietante? Ora mi spaventi, che stai tirando fuori dalla valigia? Oddio. No, le forbici. Non avvicinarti a me con quelle forbici. Sopratutto non avvicinarti alla maglietta con quelle forbici.

In questo momento nei mie occhi castani chiari la paura si percepisce benissimo. Le urlo di non avvicinarsi ma è come se non mi sentisse.

-Dai, stai tranquilla. Ti prometto che diventerà ancora più bella.

Il solo pensiero della mia amica Helena che taglia allegramente la mia adorata e recentemente ritrovata maglia mi mette i brividi; decido di fidarmi comunque di lei...o la va o la spacca.

Rimango immobile per minuti interi con gli occhi chiusi: non sopporterei vedere pezzi della mia maglia staccarsi violentemente.

-Ecco fatto Sabri. Guardati, ora sei perfetta.

Si allontana da me con uno sguardo soddisfatto; squadrandomi da capo a piedi per assicurarsi che tutto sia apposto. Sempre con la mano intenta a massaggiarsi il mento in segno che la sua mente è in funzione.

Guardo la mia amica sorridere con orgoglio e mi avvicino lentamente allo specchio a figura intera di lato all'armadio. Ora la maglietta arriva leggermente sotto l'ombelico, la scollatura è di gran lunga aumentata, lascia intravedere un po' di seno e le spalle sono scoperte. Devo ammettere che non è niente male, mi sta quasi bene; in questo modo viene risaltato il piccolo deathbat tatuato sul bacino e la frase “we pray for better days” sulla scapola sinistra.

-Ammetto che non è per niente male, sto quasi bene.

-Ma smettila di fare la modesta! Stai da Dio! Vestita cosi' ti conquisti senza dubbio il backstage.

Scoppio a ridere rumorosamente.

-Si, il backstage, contaci.

Non penso minimamente di avere anche solo la minima possibilità di entrare in qualsiasi stanza dal nome anche simile ad un backstage ma si vede che la mia amica non la pensa come me.

-Vedremo domani al concerto.

-Se ne sei sicura tu.

Devo smetterla di fare dell'ironia.

-Io ho sempre ragione, ricordatelo.

Helena scoppia a ridere ed inizia ad abbracciarmi.

-Ma te ne rendi conto Sabri? Domani è il nostro primo concerto degli Avenged Sevenfold e lo vedremo insieme. Non vedo l'ora cavolo.

-Lo so, e sono agitatissima per questo ma al tempo stesso non vedo l'ora di essere li sotto il palco. Ti voglio bene, sei la mia migliore amica.

-Ma quanto siamo dolci! Ok. Basta. Mi sta venendo il diabete. Comunque pure io ho deciso cosa mettermi quindi direi che me ne ritorno a casa. A domani mattina. Cosi' arriveremo fra i primi in fila per il concerto.

È tutta emozionata e si vede. Si trattiene quasi dal saltellare mentre esce dalla porta di casa.

-Certo! A domani!
 
Ecco, vi ringrazio se siete arrivati fino a qui *si inchina al vostro cospetto*
spero che non vi abbia fatto taanto ma taaanto schifo.... *fa occhi dolci per farsi perdonare*
se volete recensite. Ripeto che è la mia prima ff e quindi voglio sapere cosa ne pensate :)

  
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