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Autore: _Fy    03/12/2012    2 recensioni
Quando trovi l'amore della tua vita, va, prendilo, e fallo tuo per sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quella sera aveva deciso di tornare prima da lavoro; voleva farle una sorpresa, voleva specchiarsi nei suoi occhi castani spalancati dallo stupore, voleva godersi lo spettacolo delle sue labbra rosse che pian piano si trasformavano in un sorriso gioioso, vederla avanzare verso di lui e baciarlo con amore.

Lui e Samanta erano fidanzati da ormai 5 anni e solo un paio di anni prima avevano finalmente preso la decisione di andare a vivere insieme; non era stato facile all'inizio, tra i suoi impegni lavorativi che gli portavano via diverso tempo, il trasloco e tutto ciò che la convivenza comportava, tra loro non erano certo mancati i momenti difficili.

Tuttavia, da quell'esperienza, il loro amore ne era uscito più forte e Andrea ne era pienamente consapevole, per questo aveva preso una decisione, quella sera le avrebbe chiesto di sposarlo. Le aveva comprato un mazzo di rose rosse, le sue preferite, e nella tasca destra del suo pantalone nero, conservava con cura una scatolina color cobalto contenente un solitario, il suo pegno d'amore, la sua promessa per l'eternità.

Posteggiò l'auto nera aziendale sotto il portone di casa sua, tastò la scatolina da sopra il tessuto dei pantaloni e non poté bloccare un sorriso spontaneo nato sulle sue labbra sottili.

Quello doveva essere il giorno più bello della sua vita, se lei gli avesse detto di si, si sarebbe impegnato, come mai aveva fatto in tutta la sua vita, nel renderla felice.

Si sfilò la cintura di sicurezza, aprì la portiera del suo suv e prima di scendere prese tra le sue mani il mazzo di rose; fuori dall'auto, si aggiustò la giacca, allentò il nodo della cravatta e si passò la mano libera tra i folti capelli corvini, era un gesto abituale che compiva ogni qual volta una situazione lo rendeva nervoso.

Espirò rumorosamente, chiuse la portiera della sua auto e si diresse con passo affrettato dentro la sua abitazione; salì le scale velocemente, fremeva, fremeva e non sapeva come gestire quel carico di emozioni che era arrivato improvviso, come la prima volta che l'aveva vista.

Era stato coinvolto in un'appuntamento a quattro; il suo migliore amico, Vittorio, aveva un'appuntamento con una ragazza e quest'ultima per il primo approccio gli aveva domandato se poteva portarsi un'amica e gli aveva chiesto di fare altrettanto. Quando Vittorio gli aveva avanzato la proposta, aveva tentato con tutte le sue forze di tirarsi indietro; era appena uscito da una relazione seria e nonostante fosse finita perché entrambi ormai non provavano più alcun sentimento se non un profondo affetto, la delusione e il rammarico di quella sconfitta bruciava e lo avviliva.

Aveva ceduto accontentando il suo migliore amico credendo già che la serata sarebbe stata un fiasco, nulla lo avrebbe tirato su, nessuna sarebbe entrata ancora nel suo cuore.

Si dovette ricredere quando i suoi occhi incontrarono la figura di quella che a breve sarebbe diventata la ragione della sua esistenza, la sua compagna per la vita, la sua migliore amica, consigliera, amante.

Fin dal primo istante, aveva avuto la sensazione che quello non fosse altro che un incontro programmato dal destino, come se fosse nato per lei, come se non avesse mai amato prima di lei, lo avvertì dai brividi sulla pelle che piano arrivarono al cuore, lo scorse nei suoi occhi castani, così semplici eppure così luminosi, i più belli che avesse mai visto, glielo sussurrò il suo cuore, in quell'attimo di silenzio in cui i loro sguardi si erano incontrati per non lasciarsi più, e quella sensazione era diventata certezza nel corso del tempo.

Dopo quella sera, in cui si erano scambiati i numeri di telefono, avevano incominciato a vedersi spesso, a conoscersi, imparando ad amarsi.

Per Andrea, Samanta rappresentava tutto, era il suo mondo, la sua libertà, la sua pazzia, il suo giardino nascosto, il suo sorriso più bello e Samanta provava le medesime cose, lui ne era certo.

Infilò le chiavi nella toppa della serratura, la casa era illuminata da una tenue luce procurata dal camino in cui scoppiettava il fuoco, che vivo e predominante, dava al salotto un aspetto accogliente. Lasciò le chiavi sul tavolino di fianco alla porta e con passo felpato si diresse verso la camera da letto, sapeva bene che a quell'ora della sera, Samanta adorava leggere un libro, solitamente si trattava di romanzi d'amore, i suoi preferiti. Gliene aveva regalati diversi, e ogni volta si stupiva di come riuscisse a divorarseli in pochi giorni, quando glielo aveva fatto notare, lei gli aveva risposto che la lettura era per lei essenziale, che le regalava la possibilità di essere qualcun altro, di avere un'altra vita, un altro amore, un'altra storia. Si era sentito geloso e aveva temuto che lei potesse non essere felice al suo fianco ma quell'aria di tristezza era stata cancellata da ogni suo bacio, ogni tenerezza, ogni sorriso che lei gli aveva donato, dalle sue parole e dai gesti che solo una donna innamorata poteva fare.

La porta era socchiusa così Andrea si concesse di osservarla rinchiusa nel suo mondo, si beò dell'espressioni del suo viso e gli sembrò di esserle vicino, di sentire e di vivere come lei in quel libro che ora stringeva tra le mani.

Samanta si accorse di essere osservata, si accorgeva sempre quando era lui a guardarla, lo avvertiva dai brividi di cui la pelle si cospargeva, dal suo cuore che accelerava i suoi battiti e da quella sensazione di vuoto, come quando percorri una discesa con la macchina, che sentiva nello stomaco.

Lei era certa fossero le famose farfalle di cui tanto si parlava, erano passati 5 anni, ma erano rimaste lì, ogni qual volta lui le era vicino e la guardava come stava facendo adesso, con amore.

Saltò giù dal letto per rifugiarsi tra le sue braccia, gli cinse il collo mentre lui la strinse dai fianchi, non ci furono parole, erano superflue, bastavano i loro sentimenti per comprendersi, per amarsi.

- Queste sono per te.

Disse, con il tono roco e carico di profonda devozione.

Samanta sorrise e afferrò con mani tremanti il mazzo di rose che Andrea le stava porgendo, sorrise ancora e si accinse a odorarle per sentirne il profumo.

- Grazie amore, sono meravigliose.

Le accarezzò il viso con gentilezza e Samanta chiuse gli occhi per godere a pieno di quel tocco leggero.

D'improvviso non sentì più nulla sulle sue guance e uno spostamento d'aria la costrinse ad aprire gli occhi; lui era lì, in ginocchio, maledettamente bello nel suo abito da lavoro, con i capelli corvini spettinati, gli occhi blu come il mare che la fissavano estasiati, come ogni donna vorrebbe essere guardata, le labbra sottili erano piegate in un accenno di sorriso.

Sentì il suo cuore fermarsi di colpo per poi riprendere la sua corsa più veloce di prima, tanto forte da temere che Andrea potesse avvertirne il suono o che peggio, le potesse uscire dal petto.

- Amore mio, penso tu abbia capito perché mi trovo in ginocchio davanti a te. Voglio parlarti di una donna, forte, dolce, coraggiosa talmente tanto da accompagnarmi per ben 5 anni, i 5 anni più belli della mia vita. Mi ero memorizzato un discorso, volevo fosse tutto perfetto ma dall'emozione e ho scordato tutto, così lascio che sia il mio cuore a parlare per me. Ti amo, come mai ho amato in vita mia, ti amo così tanto che alle volte questo sentimento mi spaventa ma mi sono reso conto che provo molta più paura al pensiero di perderti, al pensiero che da qui a 10 anni tu non stia al mio fianco, come hai sempre fatto. Sono qui, perché voglio incatenare per sempre i nostri cuori, perché ho voglia di giurare a Dio che questo amore è sincero ed è la cosa più bella che mi sia successa, ho voglia di giurare a te che mi prenderò cura del nostro amore e della nostra vita insieme finché avremo vita. Sei arrivata nella mia vita quando tutto sembrava stesse finendo, ti ho vista e ho capito che nulla era finito, la mia vita stava cominciando proprio in quel momento, con te, ed è per questo che..

Andrea sfilò il cofanetto dalla tasca dei suoi pantaloni, lo aprì con mani sicure e mostrò il contenuto a quella che forse sarebbe diventata sua moglie.

Samanta era paralizzata dalle sue emozioni e da quello che stava vivendo; non avrebbe più dovuto sognare con i suoi libri perché nulla era paragonabile a quello che stava vivendo in quel momento. Una lacrima scese dai suoi occhi, subito seguita da un'altra e da un'altra ancora.

- Amore, vuoi rendermi l'uomo più felice del mondo, diventando mia moglie?

Samanta esplose, pianse e rise contemporaneamente.

Nulla valeva come quel momento che stava vivendo, nulla sarebbe valso di più.

Si inginocchiò, fino ad arrivare all'altezza di Andrea e una volta vicina lo strinse forte, come se potessero rubarle via quel sogno da un momento all'altro.

- Si, si, si, si, si, si!

Andrea le baciò le labbra, la strinse più forte quasi da sembrare un'unica persona. Sorrisero, bocca contro bocca, e fu bello sentire le labbra dell'altro distendersi, incapaci di rimanere serie.

Le infilò l'anello al dito e ne baciò la superficie fredda dell'oro banco.

Samanta sorrise al gesto e in quel momento ebbe la certezza di aver avuto il suo finale felice.

   
 
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