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Autore: TheSlayer    03/12/2012    1 recensioni
Sophie Campbell ha ventidue anni e pensava di avere tutto dalla vita: un magnifico lavoro a Parigi e un fidanzato che le aveva chiesto di sposarla sulla Tour Eiffel. Ma quando la ragazza scopre che il suo fidanzamento è solo una menzogna decide di tornare a Londra, nell'appartamento che condivide con la sua migliore amica Katherine.
Un incontro casuale con un ragazzo che ha fatto parte del suo passato la aiuterà a superare quella brutta esperienza o servirà solo a peggiorare le cose?
Dalla storia:
Parigi, la città romantica per eccellenza. La città dell’amore.
Un paio di palle, pensai appoggiando la testa al finestrino dell’Heathrow Express, mentre cominciavo a vedere i familiari palazzi della periferia di Londra.
Parigi, la città puzzolente. La città dove i sogni si infrangono. La città dove gli amori finiscono.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2 - You Again

“Oh mio Dio, quanto tempo!” Esclamò Harry quando trovai il coraggio di annuire. “Come stai?” Mi chiese.
“Bene, grazie. Tu?” Domandai.
“Benissimo! Non sapevo che vivessi a Londra adesso.”
“Sono tornata da poco. Ho vissuto per due anni a Parigi.” Risposi.
“Parigi? Wow!” Esclamò. Mi chiesi come poteva essere così tranquillo. Io mi sentivo imbarazzatissima e non sapevo cosa dire davanti a lui. Fortunatamente Caroline disse ai ragazzi di sedersi alle postazioni trucco e cominciammo a lavorare.
 
“Così tu sei Sophie.” Mi disse Louis, uno dei compagni di band di Harry, mentre stavo mettendo la lacca ai suoi capelli per farli stare in piedi. Aveva degli splendidi occhi azzurri e mi scrutava con interesse. Avevo già truccato e pettinato Zayn, Liam e Niall, gli altri membri della band.
“Già.” Risposi, non sapendo cosa dire. Cos’aveva detto Harry di me ai suoi amici?
“Mmh.” Disse, arricciando le labbra e alzando le sopracciglia. Quella situazione mi stava facendo andare in paranoia.
“Perché?” Chiesi quando trovai il coraggio di parlare.
“No, niente. Così.” Rispose, facendomi cominciare a sudare.
Lanciai un’occhiata a Harry, che stava guardando lo schermo del suo telefono con interesse. Era cambiato tantissimo dall’ultima volta che ci eravamo visti di persona, prima che partisse per il bootcamp di X Factor. Certo, l’avevo visto sui giornali e in televisione durante quegli anni perché la sua band era ovunque, ma vederlo di persona faceva un altro effetto.
“Bene, direi che sei pronto.” Dissi poi, tornando a concentrarmi su Louis, che si guardò allo specchio con aria soddisfatta.
“Grazie.” Rispose.
“Eccoti.” Disse Harry quando arrivai davanti a lui.
“Eccomi.” Ripetei. Dopo aver interrotto un fidanzamento ufficiale rivedere il primo ragazzo che mi aveva spezzato il cuore era proprio quello che mi ci voleva.
“Sophie, ho pensato molto a te in questi anni.” Cominciò a dire Harry.
“Non qui, sto lavorando.” Lo interruppi. Non volevo avere certe conversazioni sul mio posto di lavoro. Non era professionale.
“Senti, cosa ne dici se stasera prendiamo qualcosa da bere e parliamo?” Mi suggerì.
“Credo che non sia il caso.” Risposi, declinando l’offerta. Non ero precisamente interessata a sentire cos’avesse da dire dopo quasi sei anni di silenzio. Avrebbe potuto pensarci prima.
“Beh, se dovessi cambiare idea…” Disse il ragazzo, prendendo un pezzo di carta e scrivendoci su il suo numero. “Mi piacerebbe avere l’occasione per scusarmi e spiegarti come sono andate le cose.” Aggiunse porgendomelo.
Lo presi con riluttanza. Erano passati quasi sei anni, eppure quella storia mi dava ancora fastidio, soprattutto dopo quello che era successo con Jean-Paul.
 
Dopo il servizio fotografico lasciai il mio curriculum a Cosmopolitan. Alcuni ragazzi della redazione che stavano assistendo al photoshoot mi avevano detto che stavano cercando una make-up artist per i servizi interni e speravo che mi assumessero. Sarebbe stato bellissimo lavorare per Cosmopolitan.
“Ok, andiamo a bere qualcosa stasera?” Sentii Louis chiedere ai suoi compagni di band.
“Certo!” Rispose Niall, il biondino irlandese. Ormai doveva avere circa ventitre anni, ma aveva sempre la faccia da bambino come quando aveva appena iniziato la sua carriera.
“Volentieri.” Aggiunse Liam. Un paio di anni prima aveva deciso di tagliare i capelli cortissimi e aveva mantenuto il look da allora. Non che io seguissi tutte le mosse della loro carriera, ma era praticamente impossibile aprire un giornale e non trovare almeno un articolo su di loro. Così come era impossibile accendere la radio e non sentire una delle loro canzoni.
“Io ho promesso a Perrie che avrei passato la serata con lei.” Disse Zayn, il ragazzo con gli occhi color caramello e i capelli neri con il ciuffo biondo. A quanto avevo letto sui giornali, il ragazzo si era innamorato di Perrie Edwards, una delle Little Mix e stavano ancora felicemente insieme. Lui le aveva persino chiesto di sposarla! E dire che tutti pensavano fosse il ragazzaccio del gruppo.
“Non puoi portare anche lei?” Chiese Harry, togliendosi la camicia bianca che aveva indossato per il servizio fotografico e abbandonandola su una sedia. Deglutii. In quasi sei anni gli era decisamente migliorato il fisico e si era riempito di tatuaggi. Scossi leggermente la testa per evitare di pensarci e chiusi la valigetta con i miei trucchi.
“Non lo so, sapete che poi si annoia se è l’unica ragazza.” Sentii rispondere Zayn.
“Ma non è l’unica, c’è anche Eleanor.” Disse Louis.
“Allora provo a chiederglielo.” Si arrese Zayn, estraendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni. Alzai lo sguardo su di loro per l’ultima volta per salutarli prima di andarmene.
“E’ stato un piacere lavorare con voi. Arrivederci.” Dissi dopo essermi allacciata i bottoni della giacca.
“Anche per noi è stato un piacere!” Esclamò Niall.
“Speriamo di rivederci.” Commentò Louis, facendomi l’occhiolino e mettendomi in imbarazzo. Io non speravo di rivederli di persona tanto presto. Era già stato difficile lavorare con loro per un pomeriggio intero.
“A presto.” Mi salutò Harry, avvicinandosi a me e dandomi due baci sulle guance. “E se cambi idea, chiamami.” Aggiunse sottovoce.
Non avrei cambiato idea, poteva scordarselo.
 
“Tesoro, mi dispiace tantissimo! Se avessi saputo che il lavoro era per i One Direction non ti avrei mai chiesto di andare.” Si scusò Kate quella sera, quando decidemmo di andare al pub per bere qualcosa per festeggiare il mio ritorno a casa. La ragazza mi aveva portata in un posto carinissimo vicino a casa nostra che si chiamava The Builders Arms e avevamo ordinato anche qualcosa da mangiare, visto che nessuna delle due aveva voglia di cucinare.
“Non preoccuparti, sono passati quasi sei anni. Dovrebbe anche essermi passata.” Risposi.
“Lo so, ma contando quello che è successo con Jean-Paul… mi dispiace.”
“Non preoccuparti. E’ ora di voltare pagina e potrò farlo senza problemi. Tanto non lo dovrò vedere mai più.” Dissi.
“Non ne sarei tanto sicura.” Commentò Kate, guardando la porta del locale con aria sorpresa. Mi voltai nella direzione in cui stava guardando e lo vidi di nuovo. Stava ridendo per qualcosa che aveva appena detto Louis. Con loro c’erano gli altri tre ragazzi, Perrie e un’altra ragazza che non avevo mai visto.
“Oh no.” Mormorai, cercando di nascondermi dietro al menu.
“Ma cosa fa, ti segue?” Chiese Kate, scocciata.
“Non lo so. So solo che l’ho visto più volte oggi che in sei anni e la cosa non mi piace.” Risposi, scivolando più giù sul divanetto nella speranza di scomparire.
“Appena si siedono e non ci notano possiamo andarcene.” Mormorò la mia amica, guardandomi da sopra al menu dietro al quale stavo sempre cercando di nascondermi.
“Troppo tardi.” Borbottai quando incrociai lo sguardo di Harry, che sorrise e cominciò a camminare verso di me.
“Sophie!” Esclamò. “Wow, sembra quasi che l’abbiamo fatto apposta! Ciao, Kate.” Disse poi, rivolgendosi alla mia amica che, per tutta risposta, gli rivolse solo un cenno del capo.
“Eh, già.” Dissi con voce incerta, appoggiando il menu sul tavolo.
“Vi unite a noi?” Chiese il ragazzo, sfoderando il suo miglior sorriso.
“No, guarda. Grazie, ma stavamo giusto andando via.” Mentii. Proprio in quel momento arrivò la cameriera con il nostro ordine. Sbuffai.
“Ah sì?” Chiese Harry senza perdere il sorriso.
“Ok, non ce ne stavamo andando, ma questo non vuol dire che voglio cenare con te.” Risposi.
“D’accordo, ognuno per la propria strada allora.” Disse Harry. “In ogni caso, se un giorno deciderai mai di ascoltarmi, mi farebbe piacere vederti.” Aggiunse prima di tornare dal suo gruppo di amici, che mi stavano salutando con la mano dall’altra parte del locale.
“Vuoi andare?” Mi chiese Kate quando Harry fu lontano da noi.
“No, ormai abbiamo ordinato. Mangiamo e torniamo a casa.” Risposi, lanciando un’occhiataccia nella direzione del ragazzo.
 
“Cosa pensi che dovrei fare?” Chiesi alla mia amica una volta tornate a casa. Avevo bevuto leggermente di più del previsto per sopportare la serata e mi girava un po’ la testa. La appoggiai pesantemente alla spalliera del divano e sospirai.
“Dipende. Vuoi sentire cos’ha da dirti o no?” Mi chiese saggiamente Kate.
“Non lo so. In teoria no, perché non penso che possa dire nulla che cambierebbe l’idea che ho su di lui. Però voglio anche sapere cosa si inventerà.” Risposi, riflettendo.
“E allora esci con lui. Tanto puoi sempre piantarlo lì e tornare a casa se ti dice qualcosa che non ti piace.”
“Tu cosa ne pensi?” Le chiesi.
“Credo che parlarne e risolvere la cosa ti farebbe bene. Così potrai finalmente superarla e voltare pagina.” Rispose la ragazza.
“Ok.” Dissi. Presi il mio iPhone dalla borsa, il bigliettino con il numero di Harry – che non ero ancora riuscita a buttare, nonostante volessi farlo – e gli inviai un messaggio chiedendogli di incontrarci.

 



Buongiorno e buon inizio settimana!
Ecco il secondo capitolo di questa nuova storia! Grazie alle persone che hanno letto e recensito quello precedente! :*
Se volete farmi sapere cosa ne pensate, leggo sempre le vostre opinioni molto volentieri! <3
A mercoledì con il prossimo e a domani con il capitolo 13 di Another World!

   
 
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