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Autore: GreenNightmare    03/12/2012    1 recensioni
Quanto può far male un amore finito? Per quanto tempo si può sopravvivere ad ogni singolo secondo che si protrae all’infinito mentre tu vieni divorato dalle fiamme che ti corrodono l’anima? Non puoi resistere alla follia che affiora nel tuo cuore quando il dolore diventa insostenibile e in qualche modo deve uscire, straripa come un fiume in piena. Distruggi te stessa con le tue stesse mani, ciò che ti circonda pian piano si sgretola fino a diventare polvere e rimani tu, un guscio vuoto che a malapena respira, ma ancora in grado di amare.
L’amore uccide, ma spesso le vittime non sono solo coloro che soffrono.
Genere: Horror, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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«Gesù, Giuseppe e Maria
Abbiate pietà dell’anima mia»

    - Due- Il Teatro degli Orrori
 
Ti osservo di nascosto. Come parli, come sorridi, i tuoi gesti. Osservo i tuoi movimenti, quello che fai, con chi passi le tue giornate.
No, non devo mentire almeno a me stessa. Non ti osservo, ti sto spiando. Voglio sapere com’è la tua vita senza di me, se, al contrario della mia, può essere ancora degna di essere chiamata vita o se anche tu come me crolli tutte le sere nelle toilettes pubbliche dei bar, annebbiato dai bicchieri di troppo che hai ingerito di colpo uno dopo l’altro per riuscire a scollegare il cervello. Del resto il cervello è facile da spegnere, e ormai i miei momenti di lucidità sono rari. E’ il cuore che invece nonostante tutto continua a pulsare così forte che sembra volermi squarciare il petto, mettere fine alla vita inutile di un corpo stremato e andarsene per sempre, come se anche lui non mi sopportasse più, come se all’improvviso non reggesse più il vuoto infinito della mia anima.
 
Quanto può far male un amore finito? Per quanto tempo si può sopravvivere ad ogni singolo secondo che si protrae all’infinito mentre tu vieni divorato dalle fiamme che ti corrodono l’anima? Non puoi resistere alla follia che affiora nel tuo cuore quando il dolore diventa insostenibile e in qualche modo deve uscire, straripa come un fiume in piena. Distruggi te stessa con le tue stesse mani, ciò che ti circonda pian piano si sgretola fino a diventare polvere e rimani tu, un guscio vuoto che a malapena respira, ma ancora in grado di amare.
 
Ti osservo, no, ti spio, e ho visto anche lei. Lei è anche più bella di me, più brillante, una persona semplice che non ti crea problemi, come invece era caratteristica tipica della sottoscritta. Lei sa stare in gruppo, e dopo che parla gli altri ridono, non se ne sta in un angolo a osservare la gente senza dire niente con una smorfia insofferente dipinta sul volto. Ridete, vi brillano gli occhi. Non vi urlate contro, lei non ti fa scenate, non le hai mai detto “tu sei una persona disturbata” con quell’espressione di disprezzo incisa nello sguardo. Lei ha le guance rosee e curve femminili, ha i capelli biondi e gli occhi azzurri enormi, non è uno scheletro pallido con i capelli nerissimi e gli occhi scuri e infossati.
Lei è perfetta.
Ma io lo so, che non è perfetta per te.
Io lo so, che tu non fai l’amore con lei come lo facevi con me.
Voi non ascoltate insieme quelle vecchie canzoni degli anni Settanta provenienti dai tuoi vinili graffiati, non ve ne state ore in silenzio a guardare l’orizzonte seduti sulla banchina del porto con i piedi nudi che sfiorano l’acqua. Non parlate mai della vostra voglia di andare via, e del vostro desiderio di restare.
Noi ci odiavamo, e per questo ci amavamo alla follia.
Lei  è un nulla. Lei non mi sostituirà mai. Lei è perfetta, ma tu sei storto e imperfetto quanto me, per questo noi due c’incastravamo alla perfezione. Lei non c’entra nulla con te, e per questo io la ucciderò.
Non piangere, piccolo mio, non farmi vedere quelle lacrime finte che non hai mai versato per me. Non sibilare tra i denti per l’ennesima volta il tuo “tu sei pazza” rabbioso che usavi come scudo per difenderti da me, non oggi. Perché dopo stasera noi potremo essere felici per sempre, senza che nessuno s’intrometta tra noi. Solo io e te, innamorati e felici come non mai.
 
E tu, ragazzina, non piangere, non implorare la mia pietà mentre stringo le mie dita attorno al tuo collo, il tuo corpo sbattuto più e più volte contro il muro di un vicoletto appartato, un rivolo di sangue che ti cola lungo la tempia, la guancia, il mento. Non piangere e non supplicarmi, che mi fai venire ancora più voglia di ucciderti. Ci pensavi prima di fare l’amore con lui, bella. Ci pensavi prima di sfiorare il suo viso, e di scuotere i tuoi capelli ridendo. Ci pensavi prima di attirarlo nella tua rete, brutto ragno schifoso. Tu lo sapevi, che facendo così mi avresti uccisa. Hai voluto rubare ciò che è mio, hai voluto uccidermi, e ora io ucciderò te.
 
Lo so, lo so a cosa stai pensando. Potrebbero risalire a me attraverso le impronte digitali sul suo collo, e questo rovinerebbe tutto. Ma io sto lavorando in piena notte, e quando avrò finito e lei sarà morta, taglierò il suo corpo a pezzettini e lo getterò nelle acque del porto, insieme ad altre migliaia di cadaveri morti per amore. La gente darà la colpa a un barbone qualunque che vive sotto questi portici, e al suo funerale ci terremo per mano e verseremo infinite lacrime di dolore che nasconderanno la vendetta. E nessuno risalirà mai a me, a te, al mio cuore spezzato, al nostro amore interrotto.
 
Io sono disturbata nel profondo, mi crogiolo nella mia pazzia. Ho bisogno di te per andare avanti, perché non voglio morire. Ho bisogno di tenerti per mano, di sentire il calore e il profumo del tuo corpo vicino al mio, e sapere che ci sei, voglio camminare con te in questo sentiero accidentato e pieno di bestie feroci che molti chiamano vita e senza di te diventa semplice sopravvivenza. Ho fame d’amore, ti desidero e ti divorerò, così saremo per sempre una cosa sola.
 

 
  
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