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Autore: shesunbroken    03/12/2012    8 recensioni
Ed ecco che parte la canzone insieme ad un milione di lacrime.
Sono stata così stupida.
Lui non ha dimenticato.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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< “Beh, allora vado anche io!”

Quell'affermazione distolse i miei pensieri dal bellissimo cielo color arancio rosato che faceva da cornice al sole rosso fuoco mentre le piccole onde del mare toccavano delicatamente la sabbia sulla riva.

“Va bene, a domani allora!” e con un piccolo bacio sulle guance rosse per le scottature dell'abbronzatura salutai Emily.

Poi osservai la sua sagoma scura diventare sempre più piccola fino a confondersi con delle altre e scomparire oltre la piccola baracchina sulla spiaggia.

Mi voltai infine, nella direzione dei suoi occhi dello stesso colore del mare.

“Cantiamo un po'?” spostai il mio sguardo sulle sue labbra e poi sulla chitarra che teneva in mano. Sorrisi come segno di approvazione e ci sedemmo sul telo già steso sulla sabbia. Intrufolò le sue mani dentro lo zainetto nero pieno di sabbia che gli stava accanto per tirarne fuori un quaderno. Lo aprì fino ad arrivare ad una pagina piena di parole e note: tra quelle riuscii a scorgere il titolo della canzone che stava per suonare. Mentre studiavo la sua scrittura mi arrivò la sua voce alle orecchie “Sei pronta? Uno, due, tre...”

“I gotta feeling,

That tonight's gonna be a good night,

That tonight's gonna be a good night,

That tonight's gonna be a good, good night!

Poi decisi di non cantare più. Adoravo la sua voce. Gli avrò ripetuto almeno un centinaio di volte che avrebbe dovuto partecipare ad X-Factor ma lui, imperterrito, affermava di non avere un vero e proprio talento, così io sbuffavo.

Chiusi gli occhi.

Riuscivo solo a vedere i suoi enormi occhi azzurri, così profondi e cristallini da stupirmi ogni volta che li incrociavo.

Poi li riaprii.

La sua voce portò il mio sguardo sul mare, già più scuro per la mancanza di luce. Intravedevo già qualche stella e la luna, quasi piena, c'erano ancora tracce di luce qua e là, un po' di rosa si era fermato sulle nuvolette passate da candide e bianche a violetto come il cielo.

Poi finì di cantare.

“Sei sempre di così poche parole ultimamente, non hai nemmeno cantato!” scherzò.

“Non è vero, ho cantato all'inizio!” risi guardando verso la sabbia ormai fredda che mi ricopriva i piedi.

“Hai una bella voce, comunque!” era serio, si capiva nonostante il suo sorriso.

“Faremo un duetto ad X-Factor, porteremo proprio I Gotta Feeling, il grande successo dell'estate 2009!” gli diedi una pacca sulla spalla.

“E non pensi che prima dovremmo provarla?” mentre mi rivolgeva la domanda, cercava qualcosa nello zaino. Non risposi. Lo osservai tirarne fuori un bel mucchio di rami, qualche giornale e un accendino. Già, ormai era una tradizione. Non avevo nemmeno bisogno di chiamare a casa, i miei già lo sapevano che ogni domenica sera passavo la serata o la nottata in spiaggia con Louis davanti ad un falò. Mi ero persa nei suoi occhi e me l'ero completamente dimenticato.

“Oh...” poi mi ricordai dei marshmallows, dei panini e delle coperte che dovevo portare, così afferrai la piccola borsa frigo imbucata nella mia borsa di paglia e glie la porsi. Avevo messo anche qualche birretta e altri stuzzichini. Sorridendomi, mise le sue mani sulle mie per afferrare saldamente ciò che stavo per dargli, così mollai la presa.

“Posso?” presi la sua chitarra e la indicai.

“Fai pure! Intanto accendo il fuoco.” mi sorrise caldamente.

La sistemai per bene tra le mie gambe. “Questa è la penultima domenica.” guardai un punto indefinito nel cielo, sperando in qualche stella cadente che mi facesse restare per sempre lì con lui anziché ritornare a scuola alla solita monotonia. Ma niente da fare, c'era ancora troppa luce per osservare piccole tracce di luce che interrompevano raramente l'oscurità più rilassante e tranquilla che di solito c'era un oretta più tardi.

“E passerà un''altro anno a fare videochiamate e a inviarci messaggi di nascosto durante le lezioni...” senza nemmeno accorgermene aveva già sistemato la legna e i giornali e stava accendendo proprio in quel momento il fuocherello.

“Mi mancherai.” lasciai la frase nel vuoto, sperando che si attaccasse a qualche speranza. Senza lasciargli il tempo di rispondere iniziai subito sugli accordi di The Climb.

Non mi piaceva per niente la mia voce, ma cantare era senz'altro la cosa che amavo fare di più, e poi, in ogni modo mi riportava sempre a Louis.

Quando ebbi finito la mia performance mi girai nel posto in cui l'avevo visto l'ultima volta, ma trovai un telo vuoto. Quando mi accorsi di averlo alla mia sinistra scoppiai a ridere “Che stupida che sono!” mi colpii la fronte con una pacca.

Lui appoggiò il suo braccio rivestito da una coperta sulla mia spalla mentre l'altra mano l'appoggiò sulla mia gamba nuda. Il contatto con le sue dita fredde mi fece venire i brividi.

Eravamo una cosa sola, gli amici di una vita che si trovano in quelle situazioni così strane ed ambigue, in quelle situazioni in cui si rendono conto che non possono rimanere amici di una vita. Ma non cogliemmo l'occasione. >

 

Faccio uno stacco. Sono le due e mezza di notte e gli occhi rossi e gonfi mi bruciano per la stanchezza.

Scrivere, e soprattutto di quell'estate mi rende aperta e vulnerabile.

Che ricordi.

Quella è stata l'ultima estate.

Lui mi ha lasciata andare.

Ora lui è così felice.

Io invece sono ancora qui a piangere per lui.

Decido di accendere la radio.

Il presentatore sembra avermi letto nel pensiero.

“Ed ecco a voi gli One Direction qui in radio che presenteranno il loro nuovo singolo alla fine di questa bellissima estate, l'estate 2012! Rimanete sintonizzati, dopo la canzone ci sarà una breve intervista! Ragazzi, annunciate voi il titolo?”

Una voce ridente e familiare pronuncia due semplici parole “Rock Me!”

Ed ecco che parte la canzone insieme ad un milione di lacrime.

Sono stata così stupida.

Lui non ha dimenticato.

 

Do you remember summer ‘09
Wanna go back there every night
Just can’t lie it was the best time of my life
Lying on the beach as the sun blew out
Playing this guitar by the fire too loud
Oh my my they could never shut us down
I used to think that I was better alone
Why did I ever want to let you go
Under the moonlight as we stared at the sea”


 

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Ciao miei cari lettori (?)
Okey, bando alle cance.
Voi sapevate cos'era successo nell'estate 2009 della canzone 'Rock Me' degli One Direction?
Bene, nemmeno io.
Da qui è nata la voglia di scrivere questa one-shot!
Okey, spero che apprezziate!
Lasciate tante recensioni e grazie a chi legge sempre le mie creazioni, a chi le aggiunge tra i preferiti o le seguite!
Se  volete che passi da voi scrivetemelo pure, ricambio volentieri (:
Un bacione, Noemi :3

   
 
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