Diviso
Meschino
Corrotto
Vuoto
Opaco
Deriso
Infranto
Distante
Stolto
Bagnato
Contratto
Marcio
Marcio
Marcio
Marcio
No…
Questo
non è il mondo che ho voluto cambiare…
Questo…
Sono
io…
***
[Ti
ho ucciso…]
Per
la prima volta da quando ho cominciato ad utilizzare il Death Note ho compreso
ciò che stavo facendo. Perché vederti morire lì, tra le mie braccia, è stato
come un pugno tirato con precisione tra i miei polmoni.
E
ho compreso.
Non
che prima non sapessi. Ma una cosa è la consapevolezza. Un’altra è la presa di
coscienza.
E
quando i tuoi occhi si sono infine chiusi, per un attimo, solo per un millesimo
di secondo, mi sono sentito esattamente ciò che tu stesso mi avevi definito un
tempo:
assassino
Niente
di più, Niente di meno.
Vista
da lontano la morte non ti fa un grande effetto. Vedi solo un uomo che si
accartoccia su se stesso, raggrinzisce come carta bruciata e infine si spegne.
Ma
in quel momento non c’era uno schermo a dividerci. Non c’erano porte, barriere,
vetri. C’eravamo noi. C’erano solo i nostri vestiti fradici. E questo forse non
mi ha permesso di sentire il calore che abbandonava il tuo corpo, ma non mi ha
impedito di sentire che odore ha la morte. E l’odore… un odore non si
dimentica.
Logica
vorrebbe che essa sappia di marcio, di terra bagnata e carne in putrefazione,
di legno consunto e pietra. Ma la morte, quella che ti coglie all’improvviso,
non ha odore.
È
stato proprio il non sentire più l’aroma del caffè che impregnava il tuo alito
a farmi capire che era finita. Più del non sentire il tuo cuore battere. E non
ci saranno più odori dolciastri qui in giro da ora in poi.
La
morte non ha odore.
[Ho vomitato…]
Quando
sono tornato nella stanza dove avevamo convissuto per più di sei mesi, non ho
più retto e ho rimesso tutto ciò che avevo nello stomaco.
Non
era molto, ma ho continuato a vomitare succhi gastrici, finché non ho sentito
l’intestino raggomitolarsi su se stesso e il bianco sporco della ceramica del
bagno si è macchiato di bile. E l’aria è diventata così nauseante da farmi
girare la testa. Questo odore acido, disgustoso e infelice… questo è l’odore
della morte dei vivi…
Non
montarti la testa. Non mi pento di quello che ho fatto. Solo che…
[Ti
ho ucciso…]
Mi
fa male qui… all’altezza del petto…
[Ti ho odiato]
Ho
odiato la tua voce
Ho
odiato il tuo pensiero
Ti
ho odiato quando non avevi un volto
Ti
ho odiato ancora di più quando l’hai mostrato
Ho
odiato i tuoi occhi
Ho
odiato il tuo sguardo
Ho
odiato le tue mani
Ho
odiato queste manette
Ho
odiato le torte
Ho
odiato l’amaro che ti permeava
Ho
odiato la tua presenza
Ho
odiato la semplicità disarmante del tuo nome
Ho
odiato la tua ingenua ipocrisia
Ho
odiato tutto di te
Ogni
tuo centimetro
Cos’è
che ci rende diversi?
Dimmelo
Ryuuzaki…
Cos’è
che ci ha reso uguali?
[Ti
ho ucciso]
Non
è vero…
Non
ti ho ucciso io…
L’ho
desiderato così forte che il mio desiderio si è realizzato. Ma non l’ho
realizzato io…
È
stata Rem. È stata Misa, in fondo.
Non
le mie mani. Non la mia calligrafia.
Ma
a Misa non lo dirò mai. In profondità nel suo cuore lei ti apprezzava. Forse
addirittura ti voleva bene. Se le dovessi dire che è stato per proteggere lei
che il suo Shinigami ti ha strappato la vita, lei non se lo perdonerebbe mai.
Mi
fa male qui…
[Ho
perso qualcosa…]
Ho
smarrito qualcosa, lungo il cammino.
Ho
perduto quell’innocenza che conforta gli uomini. Quella vaga speranza di avere
ancora un brandello di anima immacolato.
Forse
anche io sono un peccatore.
Non
credevo che gli Dei potessero essere così sporchi…
[Ti ho amato…]
Era
inevitabile che accadesse.
Emanavi
una luce troppo bella e inquietante per non desiderarla. E io sono la stupida
falena che ha desiderato quella luce. Ma il cui desiderio di rimanere a questo
mondo è stato più forte. E la fiamma si è spenta.
La
falena ne ha accesa un’altra.
[Ho vomitato]
Sì.
Ho vomitato di nuovo, sulla moquette che ti piaceva tanto. Su cui ti piaceva strusciare
i piedi e vibrare di un leggero sorriso.
[Ho
vomitato]
Sulle
lenzuola bianche, su cui i nostri sogni si sono mescolati. E che per un istante
durato mesi hanno coinciso, nella speranza di catturare quel killer. Senza
sapere che l’artefice di tutto era lì con te, nell’altra metà del letto.
[Ho
vomitato]
Ho
coperto la tua presenza. Qui dentro c’è ancora un vago sentore di vaniglia. Ma
deve sparire.
Tutto
di te deve sparire. Non deve più esserci nulla.
Tu
sei morto. Tu non appartieni più a questo mondo.
La
leggenda di L. solo quello deve rimanere.
Solo
una sfocata parvenza di quello che eri.
E
quando tutto sarà finito, non dovrà rimanere nemmeno quella.
Cos’eri
in realtà?
Chi
eri per me?
Questa
rivalità che fa male concepire…
Perché
fa male?
Così
vera e palpabile
Così
indecifrabile e oscena…
Perché
deve fare male?
Siamo
mai stati amici, Ryuuzaki?
Lo
siamo stati, L?
Ho
dimenticato…
Ho
dimenticato qualcosa di importante.
Ho
dimenticato la mia umanità.
Ho
dimenticato quanto siamo piccoli e inutili.
Noi
uomini, dal basso del nostro lerciume. Cosa possiamo pretendere di più della
vita stessa?
Ho
dimenticato…
Ti
voglio dimenticare Ryuuzaki…
Devo
dimenticare. O il tuo ricordo finirà per trascinarmi alla deriva.
Ma
per ora non importa.
Lo
senti, Ryuuzaki?
Piove
[Chi è Kira?
Chi è il Salvatore?
È solo una menzogna
concepita per salvare se stessi.
Kira è solo un uomo.
Kira è piccolo.
È fragile.
È un inganno.
Kira ha paura.
E ha freddo.
Kira si fa male, contro
i vetri infranti delle sue illusioni.
Kira, quello vero, quello
che a tutto ha dato inizio, è morto sotto la pioggia.
È rimasto l’uomo che
arranca sulla macchia dei suoi passi.
Sbattendo contro la
verità più ovvia]
Un
muro di panico, che lo divideva.
Dal
restare uomo, al diventare un Dio
Parole
dall’Autrice
Kira
è un uomo. Solo questo noi dovremmo ricordarci…
Primo tentativo di introspezione su Light ^^"
Spero sia piaciuto ^___^