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Autore: Hell96    04/12/2012    12 recensioni
La quarta grande guerra ninja è ormai conclusa; Naruto è riuscito a sconfiggere Tobi e con l'aiuto di Sasuke, ormai pentito, sono riusciti a sconfiggere anche il grande Madara Uchiha.
Nonostante tutto, Sasuke è ancora troppo turbato e troppo pieno d'odio per tornare a Konoha. Anche se Naruto ha una schiera d'amici che lo aspettano a casa, decide di restare con il suo amico per aiutarlo a dimenticare il passato ed andare avanti.
Intanto a Konoha viene assegnata una nuova missione per Sakura. Ma durante il viaggio di ritorno incontra uno strano individuo che tramite un genjutsu le cancella la memoria.
Sasuke e Naruto torneranno a Konoha per aiutare Sakura a ritrovare la memoria? E chi sarà questo strano individuo? Spero che l'introduzione vi abbia incuriosito almeno un poco c: Grazie mille e buona lettura :3
[Completa! ❤]
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Ogni persona brilla di luce propria in mezzo a tutte le altre.
Non esistono due fuochi uguali...ci sono fuochi grandi e fuochi piccoli e fuochi di tutti i colori.
C'e' gente di fuoco serena che non si cura del vento e gente di fuoco pazzo che riempie l'aria di faville.
Certi fuochi,fuochi sciocchi non fanno luce ne bruciano
ma altri ardono la vita con tanta passione che non si puo' guardarli senza strizzare gli occhi
e chi si avvicina va in fiamme.

 

Dear You.
Capitolo Nove: In Fiamme. 




Un po’ Sakura se lo aspettava. Tutto il suo amore non sarebbe riuscito a trattenere il suo Sasuke. L’avrebbe reso felice, ma ormai aveva realizzato che a Konoha non sarebbe mai stato felice. I ricordi sono una zavorra troppo pesante da portarsi dietro, e di certo lei non gli avrebbe tarpato le ali. Se vuole davvero essere felice, se vuole davvero ritrovare un minimo di serenità, Sasuke deve allontanarsi dal villaggio. Deve allontanarsi dalla sofferenza di aver visto tutta la sua famiglia morire sotto i suoi occhi, deve distaccarsi dal ricordo della morte di Itachi per mano sua. E’ stato ingannato, tradito, deviato dai grandi di Konoha. E quel rancore che si porta dentro, non puo’ sparire così facilmente. Forse un giorno si riprenderà e sarà pronto a tornare da lei, ma fino a quell’ istante, Sakura aspetterà. Perché sa che Sasuke non vuole allontanala perché è cattivo, ma perché non è pronto a liberarsi dal dolore. E’ convinto di non meritarsi la felicità. Ma un giorno Sakura gliela regalerà, e saranno felici, insieme.
Sasuke la guardava perplesso, non capiva il suo silenzio. Le aveva appena riferito che dopodomani lascerà nuovamente Konoha, e lei lo guardava sorridendo. Da colei che ha sempre affermato di amarlo, si aspettava un minimo di disperazione, urla, pianti. Ma niente. Sorrideva in maniera così indecifrabile.
-Questa volta non ti fermerò, Sasuke.- iniziò improvvisamente rompendo il silenzio –E non lo farò non perché non ti ami abbastanza. Non ti costringerò a restare a Konoha proprio perché ti amo più di me stessa, più della mia stessa felicità. Senza di te non sarò mai felice, ma mi farò semplicemente scivolare addosso la tristezza, se ho la sicurezza che tu starai bene.- Sasuke annuì lentamente. -Però- aggiunse Sakura –Devi fare una cosa per me, prima di partire- concluse sogghignando.
 
 

 
Accettare di passare il giorno prima di partire in compagnia di Sakura, di certo non era una punizione per Sasuke. Perché, molto profondamente, gli faceva quasi piacere che la sua ex compagna di team si prendesse cura di lui. Ovviamente non poteva mica ammetterlo, altrimenti il suo maledettissimo orgoglio Uchiha ne avrebbe risentito fin troppo.
Sasuke era abbastanza sicuro –o almeno, sperava- che Sakura avesse compreso che la sua compagnia non fosse un peso per lui. Ovviamente lui non accennava all’argomento. E lei non faceva domande. E ad entrambi stava bene così.
Quando la vide avvicinarsi con un sorriso capace di oscurare il sole, la guardò incuriosito, ma quando notò il cestino da picnic ben saldo nella mano destra, si spaventò un pochino.
Finalmente si rese conto cosa intendeva la kunoichi per ‘averlo per sé per un giorno intero’.
Stava per avere un appuntamento con Sakura.
-Buongiorno Sas’ke kun!- asserì con enfasi. Non voleva, anzi non doveva, pensare che questo sarebbe stato l’ultimo giorno in cui avrebbe goduto della compagnia di Sasuke, il suo grande amore. Se solo iniziasse a pensare a questo, le lacrime avrebbero velocemente raggiunto i suoi occhi verdi smeraldo, e l’intera giornata sarebbe rovinata. Voleva che Sas’ke kun la ricordasse con un sorriso stampato sul viso, e non come la bambina immatura di un tempo.
-Ciao- rispose gelidamente Sasuke.
–Dormito bene?-
-Mh- Ovvio che non aveva dormito bene. Era così nervoso, come avrebbe potuto dormire bene?
-Suvvia Sas’ke, puoi abbandonare il tuo solito comportamento da sociopatico e comportarti come un comune mortale? Solo per un giorno!- Chiese Sakura in preda ad una lieve isteria. In tutta risposta, Sasuke sbuffò sonoramente. –Vieni!- aggiunse la ragazza tirandolo per un braccio –Ti porto in un posto speciale!-


 
Tutti gli altri non vedrebbero nulla di speciale in una panchina.
Una semplice panchina, in un luogo leggermente assolato e con accanto un praticello neanche tanto fitto.
Ma per Sasuke e Sakura, quella era la loro panchina. Quella in cui si sono parlati per la prima volta, quella in cui si dissero addio e quella in cui Sakura gli rivelò il suo amore.
Per un istante, un pensiero balenò nella mente dell’Uchiha. Forse Sakura stava facendo tutto questo per convincerlo a restare. Il luogo è stata una scelta davvero azzeccata, non c’è che dire, ma di certo questo non gli avrebbe fatto cambiare idea.
-Se credi che abbia scelto questo posto per convincerti a restare, hai sbagliato di grosso. – Annunciò Sakura cercando di non creare malintesi –Sai, volevo che questa giornata avesse un significato... ecco…Speciale. E nessun luogo mi sembra più speciale di questo…almeno per… -
-Noi.- concluse Sasuke completando la frase della ragazza.
E con tutta la tranquillità del mondo, entrambi si sedettero su quel praticello rado, stendendo la tovaglia da picnic. –Avrei voluto invitare anche Naruto, ma poi avrebbe divorato tutto il cibo presente in questo cestino!- sentenziò Sakura –Ci ho messo molto tempo per cucinare tutto quanto, anche se a dire il vero, mi sono fatta dare una mano da Hinata! Lei è davvero un’ottima cuoca!- concluse arrossendo leggermente.
Effettivamente si era impegnata veramente tanto, il cestino conteneva una miriade di pietanze; Bento, onigiri, takoyaki e per finire il dorayaki. Sasuke non amava particolarmente il cibo, più che altro lo vedeva come una cosa necessaria per vivere, però doveva ammettere che tutte le pietanze fatte da Sakura erano deliziose. Eccezion fatta per il dorayaki, non che non fosse buono, ma a Sasuke i dolci non piacevano proprio. Sakura non se la prese, era consapevole del fatto che Sasuke non fosse una buona forchetta e che evitasse i dolci come fossero veleno. –Forse avrei dovuto cucinare qualcosa con i pomodori – ammise in seguito –Ma volevo farti assaggiare qualcosa di diverso, sono sicura che quando partirai non ci sarà nessuno che ti cucina il takoyaki o gli onigiri!- concluse sorridendo.
–No, era tutto buono. Davvero.- rispose di getto l’Uchiha, che in risposta ricevette un sorrisone.
Sebbene Sasuke non fosse un gran chiacchierone, non ci furono lunghi silenzi. Sakura parlava in continuazione di qualsiasi cosa le passasse per la testa. Della sua perdita di memoria, di Ino, del rapporto fra Naruto e Hinata, qualunque cosa le passasse per la mente, lo diceva. Secondo Sasuke parlava in una maniera davvero bizzarra, poiché riusciva a rendere qualsiasi cosa interessante. Riusciva a far sembrare interessante persino le lezioni di Tsunade. E il moro l’ascoltava in silenzio, non che gli argomenti gli interessassero più di tanto, ma perché sentirla parlare riusciva a rilassarlo, riusciva a trasmettergli pace e tranquillità. Sentimenti a lui sconosciuti, abituato a vivere nell’astio e nella rabbia.
-forse ti sto annoiando, Sas’ke kun?- chiese tutt’ad un tratto Sakura.
-Non più delle altre volte.- Tutta parvenza. In realtà Sakura non l’ha mai annoiato, anzi, l’ha sempre tranquillizzato. Ed è per questo suo potere di deconcentrarlo che ha sempre voluto tenere le distanze da lei. Riusciva, anche se per un istante, a distaccarlo dalla sua vendetta. Ma ora che era tutto finito e che aveva scoperto la verità, non si meritava un po’ di felicità? No, Sasuke Uchiha non merita di essere felice. Doveva continuare in eterno a subire le pene dell’inferno.
Come se Sakura avesse capito che un qualche inutile pensiero stesse vagando per la mente del ragazzo, decise prontamente di cambiare discorso. –Ti vedo stanco, perché non ti stendi?-
Effettivamente Sasuke era molto stanco, da quando era ritornato a Konoha non aveva riposato per niente, e le poche volte che riusciva a prendere sonno, quest’ultimo veniva disturbato da odiosi incubi. Nonostante la stanchezza, decise riluttante di non accettare l’offerta di Sakura. Ma la ragazza, ancor più testarda dell’Uchiha, si spostò dietro quest’ultimo e, spingendolo con le sue sottili braccia sulle sue gambe, lo costrinse a coricarsi.
-Sas’ke kun, ultimamente ti vedo molto spossato, sarebbe meglio che ti riposassi. Non ti preoccupare non mi dai fastidio. Riposati quanto vuoi.- Sasuke steso sulle sue gambe, di certo non le dava per niente fastidio; Sin da piccolina ha sempre desiderato avere un appuntamento con il suo principe azzurro, ed ora che era riuscito ad ottenerlo, sebbene non l’avrebbe più visto, non avrebbe permesso a niente e nessuno di rovinare il suo giorno speciale. Sasuke, dal canto suo, si trovava più che comodo sulle sue gambe, scoperte dal suo vestitino bianco lungo fino al ginocchio. Erano lisce e morbide e ovviamente la sua mente non poté fare a meno di pensare a quel giorno, in cui le sue gambe erano strette al suo addome.
 
 

Si svegliò con calma e tranquillità. Non poteva credere si essersi sul serio addormentato sulle gambe di Sakura.
Assurdo.
-Tranquillo nessuno ti ha visto. – lo rassicurò prontamente Sakura –Escluse due vecchiette, ma non ti avranno neanche riconosciuto!-
Guardando la posizione del sole, si rese conto che erano all’incirca le cinque del pomeriggio. Possibile che avesse dormito così tanto? Alla genuina risposta di Sakura ‘Tre ore all’incirca’ non poté fare a meno di restare sconcertato. Aveva dormito sul serio per bene tre ore?
Si sentiva in imbarazzo, sebbene Sakura non glielo fece pesare. Addormentarsi sulle gambe di Sakura gli sembrava una cosa un po’ troppo… intima? Ma infondo loro avevano fatto ben altro, e poi domani sarebbe partito. Era sicuro che non aveva infastidito più di tanto la ragazza, anzi, era certo che gli avesse fatto piacere.
Sotto consiglio di Sakura, si erano messi in marcia. Lei aveva ammesso di avere le gambe un po’ intorpidite, così iniziarono a camminare, senza una meta precisa. Ovviamente Sakura continuò a sproloquiare senza sosta, a quanto pare ultimamente aveva la fissa che fra Naruto e Hinata ci fosse qualcosa; Era fermamente convinta che la Hyuga fosse la ragazza giusta per lui.
-Ci resterà molto male Hinata, quando scoprirà che Naruto partirà di nuovo…- proferì poi.
-Naruto non partirà con me.- rispose con noncuranza il moro. Sakura diventò un tantino ansiosa all’idea che Sasuke partisse completamente solo. Ormai si fidava di lui, era sicurissima che non avrebbe escogitato nessun attacco verso Konoha o altri villaggi. Ma, essendo da solo, potrebbe pensare di divertirsi con altre ragazze, magari più belle di lei. Era sicura che ci fosse la fila anche solo per passare una notte con Sasuke.
Però Naruto sarebbe rimasto. E questo non poteva che renderla immensamente felice. Il suo migliore amico le sarebbe rimasto al suo fianco, e poi così avrebbe potuto finalmente stare con Hinata. Entrambe erano sempre state innamorate, almeno una delle due sarebbe stata felice.
Sakura sorrise leggermente, un sorriso dolce ma al contempo malinconico. Si era fatto tardi, e a breve avrebbe dovuto salutare Sasuke.
Quando arrivarono fuori la porta della casa di Sakura, ormai era già buio.
-Allora, ciao Sasuke kun. Fa buon viaggio!- Disse spostando il viso e accingendosi ad entrare rapidamente. Le lacrime stavano iniziando ad uscire prepotentemente dagli occhi, nonostante tutti gli sforzi fatti per sigillarle. Ma ormai la giornata era finita e l’uomo che amava sarebbe partito all’alba. Poteva sfogarsi, liberarsi, urlare e magari distruggere qualche tavolo.
Erano lì, fermi sulla soglia.
Tutto ad un tratto, quel corpo femminile pareva una calamita agli occhi di Sasuke. C’era una forza tanto invisibile quanto potete che li spingeva ad avvicinarsi sempre di più. Proprio come una calamita. I due poli opposti si attraggono, e per quanto di impegnino, non possono fare a meno di avvicinarsi.
E’ esattamente lo stesso per loro.
E neanche si rese conto il momento preciso in cui le sue mani iniziarono a vagare sotto il suo vestito e le sue labbra baciare famelicamente il suo collo. E’ successo e basta, in una maniera così inevitabile da lasciarli spiazzati. Non c’era tempo per ripensamenti, poiché la passione non lasciava via di scampo. Restavano attaccati, incapaci di ragionare. Troppo presi ad accarezzarsi, ad amarsi, per rendersi conto che in fin dei conti era un semplice errore, un capriccio. Perché il giorno dopo il dolore della perdita si sarebbe amplificato. Ma questo era solamente una paura secondaria, al momento erano presenti altri stimoli, del tutto incontrollabili.
Raggiunsero il letto senza indugiare troppo.
La testa di Sakura si svuotò di colpo. Adesso c’era solo lui, il suo profumo e i loro corpi avvinghiati. Entrambi riuscirono a sentire l’eccitazione, che, come il fuoco, arde all’interno dei loro corpi, e che aumenta ad ogni movimento, bacio, o carezza che sia. Inizialmente le sue mani indugiano sui suoi morbidi fianchi, ma ogni suo gemito, era un incentivo per continuare. Iniziò a baciarla dal basso ventre per poi risalire fino al petto; Sasuke poté giurare di averla sentita tremare in maniera impercettibile, quando le sue labbra sfiorarono il suo seno poco pronunciato. La sentì completamente sua, riuscì a sentire il sapore della sua pelle chiara, la sua essenza e la sua voglia. L’eccitazione crebbe ancora di più quando le sue gambe si strinsero alla sua schiena. Erano così vicini che riusciva a sentire persino i battiti del cuore, veloce, ansioso e gonfio d’amore. Batteva forse andava anche troppo rapidamente per un esserino così minuto come lei, aveva paura di spezzarla, tanto che gli pareva sottile.
Finalmente entrò dentro di lei, che, senza neanche accorgersene, conficcò le sue unghie nella pelle pallida della sua schiena possente. Da quel momento, solo i gemiti di piacere colmarono il silenzio di quella casa, invasa ormai dal buio e dalla massa di vestiti sparsi sul pavimento. Avevano ceduto alla passione, alla lussuria, ma ora si sentivano completi e soddisfatti, anche quando, finalmente, abbandonarono i loro corpi sfiniti, ancora leggermente avvinghiati, sulle lenzuola.
 
Dalla scintilla era scattato l’incendio; Così forte, così folgorante, così indomabile.
 
 

 
Il risveglio non fu completamente negativo. Tutto era ancora ovattato e le emozione si erano scontrate e mescolate fra loro in una maniera così rapida, da rendere tutto dannatamente confuso. Ma il sole era sorto, gli uccelli cinguettavano e tutta Konoha iniziava a risvegliarsi. Ciò significava solo una cosa: Era già mattina, e Sasuke doveva partire. Sakura, nel profondo, ha sempre sperato che quel giorno non (ri)arrivasse mai. Ma era arrivato e, come ogni cosa, doveva essere affrontato, vinto e superato. Dimenticarlo sarebbe troppo difficile- se non impossibile- ed era consapevole che avrebbe sopportato quel peso, quella sensazione di sentirsi incompleta, per l’eternità. Sasuke lasciò velocemente l’appartamento della ragazza e, senza fare inutili domande, si diresse all’appartamento di Naruto. Per prendere il suo zaino, ipotizzò infine Sakura.
 
 
Sasuke era riuscito a convincere tutti di non venire alle porte del villaggio per salutarlo. Ci aveva messo un’eternità per convincere Naruto. Quel biondo è più testardo di un mulo, ma finalmente era riuscito a convincerlo con una scusa smielata. Era così sicuro di non trovare nessuno alla porta nord del villaggio, che quando vide Sakura, strabuzzò gli occhi. Vederla gli aveva dato una strana sensazione, come quando si ha qualcosa da dire, ma restiamo in silenzio, perché troppo timorati o nervosi.
Itachi l’avrebbe voluto.
Mikoto l’avrebbe voluto, e anche Fugaku.
Non bisogna mai avere paura di essere finalmente felice. Qualsiasi cosa si abbia fatto, qualsiasi crimine abbia commesso, la felicità è un qualcosa che spetta a tutti. Non bisogna abbondonare il passato, il dolore, i brutti ricordi. Bisogna conviverci.
Sasuke, dopo molto tempo, l’aveva capito.
E c’era Sakura davanti a lui che sorrideva, con quel sorriso capace di illuminare il mondo intero, che lo fissava con quegli occhioni verdi, unici nel loro genere.

-Parti con me, Sakura.-
 




Angolo dell'autrice:
Okay, dico solo due parole: UN.PARTO.
Sarà perché sono stata impegnata perché la mia scuola è in occupazione, sarà che ho iniziato tardi perché dovevo prepararmi psicologicamente alla fine della storia, sarà che ci ho messo un casino di tempo per finire il capitolo... In poche parole scusate il ritardo! xD Scrivere la scena di sesso è stato difficile, non sono abituata a scrivere queste scene! *///* non ho voluto scendere nei particolari fisici (soprattutto perché non saprei cosa scrivere) ma spero che sia venuta bene lo stesso!
Il prossimo sarà l'ultimo capitolo, diciamo che sarà l'epilogo... Ma non temete, ritornerò mooolto presto con una AU (ovviamente SasuSaku ) sarà una long mooooolto long! xD
Grazie a tutti e mi raccomando recensite! <3
Shannaro!
Un bacione, Hell Girl <3
 
   
 
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