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Autore: Vianne1013    04/12/2012    3 recensioni
Ecco a voi una shot in tema Natalizio. Spero che vi piaccia, è un vecchio progetto completato e rifinito. Un abbraccio :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Doveva essere una giornata felice, da passare in allegria, in famiglia eppure quel giorno non fu così, almeno non per Kaori. Povera piccola, sola in casa, senza nessuno, senza un amico, senza Ryo e proprio la sera della vigilia di Natale.
Quel cretino di Saeba, le aveva detto di avere un appuntamento e senza darle spiegazioni si era defilato, lasciandola senza parole, con un’espressione sbalordita in volto e una cenetta a lume di candela preparata per l’occasione. A nulla era valso decorare la casa con nastri rossi, stelle brillanti e fare l’albero di Natale in salotto proprio vicino alla finestra, in modo che le meravigliose luci colorate potessero regalare allegria a chiunque avesse sbirciato con occhio malandrino attraverso il vetro leggermente offuscato dal freddo esterno. Nonostante tutto l’impegno e tutta la fatica che le erano costati, Kaori non aveva ottenuto l’effetto sperato e ora si ritrovava da sola a guardarsi attorno, in una casa decorata, festosa, ma vuota.. come lo era il suo cuore in quel momento.
Senza dire una parola, spense tutte le luci, indossò il suo pigiama giallo chiaro e dopo essersi preparata una buona tazza di cioccolata calda, si accomodò sul divano e rimase così a guardare il suo meraviglioso albero di Natale.
Era proprio bello, pieno di palle colorate, dal blu al rosso, dal giallo al viola per non parlare del bianco e del verde, una vera meraviglia e le stelline poi.. gli addobbi, i fiocchi, gli angeli, gli uccellini, le luci a ghiacciolo… e quelle a goccia.. doveva ammetterlo, aveva proprio superato se stessa, sarà stato il clima festoso oppure la voglia di festeggiare il Natale in allegria, ma quell’albero era uno dei più belli che avesse mai fatto in tutti quegli anni.. e quello stupido non se n’era nemmeno accorto.
Un velo di tristezza e solitudine le oscurò tutta la fierezza e l’orgoglio provati fino a qualche istante prima e alla fine si sentì di nuovo sola.. e vuota come non mai.
“Ryo sei davvero uno stupido..” sussurrò sentendo le lacrime farsi strada verso i suoi occhi.
Perché non le aveva detto nulla? Come poteva non essersi accordo di niente? Eppure il loro salotto e la loro casa non era mai stata più bella e festosa di così.. possibile che Ryo non ci avesse fatto caso? Possibile che avesse avuto il coraggio di lasciarla sola proprio quella sera???
In cuor suo non riusciva a crederci, non riusciva a pensare che lui potesse essere così cinico e indifferente nei suoi confronti, infatti era convinta che presto sarebbe tornato prima o poi.. ma vedendo le lancette dell’orologio scoccare ora dopo ora e non sentendo alcun tipo di rumore vicino alla porta, Kaori alla fine abbandonò le speranze e lasciò che quelle piccole e trasparenti lacrime calde le solcassero il viso.
Com’era triste passare il Natale da soli, sentirsi abbandonati in una grande casa buia, senza alcun tipo di abbraccio, di contatto, di calore.
La donna cercò di scacciare la tristezza, ma i bellissimi ricordi dei suoi Natali passati le provocarono una fitta al cuore. La sua mente conservava ancora gelosamente quelle immagini di lei che con il cuore colmo di gioia, ammirava l’albero addobbato a festa. Ogni volta che alzava lo sguardo, le sembrava così grande e così felice da farle venire la voglia di abbracciarlo.
“Ah quanti ricordi!” disse con nostalgia. “Papà era sempre fuori per lavoro, ma la sera di Natale faceva di tutto per stare con noi e cenare tutti assieme.”
Un’alta fitta ancora più forte le strinse il cuore e Kaori non poté fare a meno di abbandonarsi ad un pianto liberatorio.
“Oh papà, Hide, sapeste quanto mi mancate.” Singhiozzò di nuovo, poggiando la fronte contro il vetro freddo della finestra, chiudendo gli occhi e pregando silenziosamente che fosse tutto un brutto sogno. La donna si sentì persa, abbandonata, ma soprattutto sola. Tutto il suo amore non era bastato neanche questa volta e ora non poteva fare altro che raccogliere i pezzi del suo cuore.
Una folata improvvisa spalancò la finestra, colpendola con neve e gelo e quasi congelandola. Kaori strinse i denti, combatté per qualche minuto con il soffio malandrino e alla fine ebbe la meglio. Le ante della finestra si chiusero e lei le bloccò ancora più saldamente.
“Brr che freddo.” Disse balbettando.
“Ahh non dirlo a me sai…” disse una piccola vocina dietro di lei.
Il cuore nel petto della donna fece un triplo salto carpiato causandole quasi un infarto, mentre con gli occhi spalancati e i brividi lungo la schiena, la sweeper compiva una piccola giravolta su se stessa, per fronteggiare l’autore di quella frase. Quando si voltò, Kaori non riuscì a credere ai suoi occhi.. non c’era nessuno. Era mai possibile? Stava forse sognando? Con grande agilità si scompigliò i capelli, si guardò attorno e alla fine prese a pizzicarsi le guance, provocandosi anche un dolore indescrivibile.
“Auch!”
“Non occorre che tu ti faccia così male… non stai sognando, io esisto davvero.” Continuò la vocina.
“Ah sì? E perché io non riesco a vederti?” rispose la donna, pensando tra sé e sé, di essere caduta nel baratro della follia. Ma che diavolo c’era nella cioccolata? Allucinogeni? E poi.. perché diavolo stava parlando con il muro????
“Perché non stai guardando bene.”
“Lo dici tu… io guardo nella tua direzione e non vedo proprio nessuno.” Bene, era confermato, era completamente pazza!
“Ok, vediamo se così va meglio d’accordo?” non appena la vocina ebbe terminato di dire quelle parole, una piccola luce bianca apparve sull’albero di Natale, attirando l’attenzione di Kaori, che senza perdere tempo si avvicinò incuriosita. Anche le allucinazioni ora, andiamo bene!
In un attimo davanti ai suoi occhi, apparve un piccolo esserino ghiacciato, con una forma strana, con due ali bianche e molto simile ad un fiocco di neve. In pochi secondi, la sweeper cacciò un urlo spaventoso e poco ci mancò che le venisse un infarto secco.
“E TU CHI SEI????”
“Ciao, io sono Snowy, sono lo spiritello della neve! Piacere di conoscerti.. e a proposito, ma quanto strilli!”
“STRILLO PERCHE’ MI HAI SPAVENTATO!” continuò la donna urlando a squarciagola.
“Sì ma ora calmati o mi romperai con tutto questo baccano.” Sbuffò lo spiritello tappandosi disperatamente le orecchie.
“Scusami.. ma dimmi un po’, ma chi sei e cosa vuoi da me?” domandò Kaori incuriosita ma ancora leggermente spaventata. Sicura che non fossero allucinazioni?
“Sono qui perché tu hai bisogno di me!” disse il piccoletto tutto baldanzoso.
“Bisogno? No guarda, sei fuori strada, tu sei entrato in casa mia senza permesso e ora fai dietro front e tornatene da dove sei venuto, stavo per andare a dormire.” Rispose la donna con tono acido. Sì, doveva essere proprio impazzita, sentire le voci ,con tanto di allucinazioni, meglio andare a dormire.
“Non è vero e tu lo sai. Tu stavi piangendo.” Rispose l’esserino, incrociando le braccia sul petto e iniziando a battere il piede sulla foglia dell’albero. “Ecco perché io sono qui.”
“Senti piccoletto, non ho nessuna intenzione di continuare a parlare con te, sono stanca e voglio andare a dormire. Perciò smamma!” Era una bugia e lo sapeva, ma aveva preferito evitare di ricordare, di ricominciare a piangere. Senza pensarci due volte, la donna si girò, dandogli le spalle e cominciò il suo viaggio verso la camera da letto.
“Ahhh non così in fretta!” disse Snowy svolazzando come un folle e piazzandosi davanti al suo naso, arrestando così la corsa verso il letto. Kaori a causa della brusca frenata, perse l’equilibrio e inciampando sui propri piedi, cadde all’indietro.
“Ma ti sei impazzito? Ma chi diavolo ti ha insegnato a volare?” sbraitò la donna massaggiando la schiena.
“Ups, ti chiedo scusa, ma tu non volevi ascoltarmi.” Disse Snowy con aria sconsolata.
La donna osservò l’espressione triste sul volto dello spiritello e non riuscendo a ribattere con veemenza, disse “E va bene, cosa vuoi?”
Sul volto dello spirito apparve un’espressione piena di felicità e con un sorriso a 34 denti rispose “Sono qui per far avverare un tuo desiderio, uno qualsiasi, ma posso farlo solo stanotte.”
“Un desiderio?”
“Esatto. Un desiderio, una cosa che desideri con tutto il cuore… stasera io posso farla avverare.”
La donna rimase per un po’ a bocca aperta, prima rischia di prendersi un malanno combattendo con un vento dispettoso, poi le appare uno spiritello dei ghiacci che inizia a parlarle, facendole credere di essere pazza e ora è anche in grado di far avverare i suoi desideri? Ok, ora ne era sicura, stava sognando. Improvvisamente, ripercorrendo tutte le scene a memoria, la sweeper scoppiò in una fragorosa risata, lasciando di stucco il povero spirito, che la guardò con aria incuriosita.
“Perché ridi?”
“Perché è troppo bello per essere vero.” Rispose sorridendo teneramente.
“Allora mi credi????”
“Certo che ti credo e ti affiderò il mio desiderio.”
“Bene sono tutto orecchie!”
Kaori ci pensò su qualche minuto, si guardò attorno, cercò di immaginare come avrebbe voluto passare la Notte di Natale, pensò a quanto avrebbe voluto passarla con Ryo e con i loro amici, a quante risate e quanto amore sarebbe sbocciato in quella casa e poi i suoi occhi si focalizzarono sulla fredda neve e sul ghiaccio che circondava ora i vetri della finestra. La sua mente cambiò il suo percorso e portò il suo pensiero verso altre mete e altri luoghi e alla fine il suo cuore decise.
“Bene Snowy, ho deciso. Il mio desiderio è che stasera tutti ricevano un meraviglioso regalo di Natale: l’Amore in tutte le sue forme. Io desidero che nessuno oggi, passi da solo la Notte di Natale.”
Lo spirito le rivolse uno sguardo incuriosito. “Vuoi che tutto il Mondo riceva Amore? E’ questo il tuo desiderio? Perché? Non hai anche tu qualcuno che ami alla follia e con il quale vorresti passare il Natale?”
“Certo che ce l’ho… ma sai quanti bambini non hanno una casa, una famiglia? Quante persone passano da sole le feste di Natale? Quanti animali randagi vorrebbero anche un solo pasto caldo e un po’ di affetto mentre patiscono il freddo sotto questa gelida neve? Io sono fortunata, non sono mai stata abbandonata. Anche se non ho ricordo dei miei veri genitori, ho avuto una famiglia che mi ha sempre amato. Ho perso prima mio padre e poi mio fratello, ma come vedi, non sono mai sola, ho tanti amici che mi vogliono bene e vorrei che tutti quanti potessero provare lo stesso calore nel cuore.”
Il piccolo Snowy continuò ad osservarla con aria incuriosita.
“Ti prego esaudisci questo mio desiderio.”
La creaturina annuì con decisione e dopo aver spiccato il volo verso l’alto, agitò le sue ali ghiacciate e alla fine un’enorme bagliore bianco avvolse tutta la stanza.
Kaori fu costretta a coprirsi gli occhi con le mani per via della luce fortissima e in pochi attimi tutto svanì e Il salone ritornò come prima. La luce multicolore dell’albero filtrava attraverso le mani e quando la donna riaprì gli occhi, era come se non fosse successo nulla.
La sweeper si alzò in piedi e iniziò a chiamare a gran voce “Snowy, Snowy.. Snowy dove sei???” ma nessuno rispose a quel richiamo. Nei suoi occhi comparve un velo di tristezza, forse era stato solo un sogno o forse no, ma in fondo, era stato bello.
Nonostante il dispiacere, sul suo volto apparve un timido sorriso.. forse il suo desiderio si era avverato e questo la rendeva molto felice. La donna sospirò, posò sotto l’albero il regalo per Ryo e dopo aver lanciato un’ultima occhiata al suo meraviglioso albero di Natale, si diresse verso la sua camera da letto.
Un rumore di chiavi nella serratura attirò la sua attenzione e per un attimo Kaori provò un brivido di paura. Cercando di mantenere la calma, afferrò uno dei suoi arnesi di ferro e si preparò a ricevere il visitatore inatteso.Accadde tutto in un secondo, la porta si spalancò, la luce si accese e Ryo evitò di un soffio la mazza sulla testa.
“Ma sei impazzita???” urlò lo sweeper con un’espressione sconvolta.
“Ryo???” rispose la donna sbattendo nervosamente le palpebre. “Sei proprio tu?”
“Certo che sono io, sciocca, chi ti aspettavi che fossi, Babbo Natale?”
“Divertente.. non aspettavo proprio nessuno, visto che mi avevi detto di avere un appuntamento.” Rispose Kaori facendogli la linguaccia. “Cos’è? E’ andata male?”
“Più o meno. Perché? Ti interessa?”
“No per niente e ora scusami, ma prima che tu mi interrompessi, io stavo andando a dormire.”
“Dormire? A quest’ora?” domandò lui sgranando gli occhi.
“Che ci vuoi fare? Quando passi la Vigilia da sola, alla fine ti viene un gran sonno.” Disse sbadigliando rumorosamente. Anche se non lo diede a vedere, quelle parole colpirono in pieno petto l’uomo, che si avvicinò a lei, cercando di ricomporre i pezzi.
“Ti chiedo scusa per averti lasciata sola.” Le disse guardandola con decisione negli occhi.
“Oh, per così poco, non è la prima volta, perciò non preoccuparti.” Rispose lei, cercando di non dare a vedere quanto fosse emozionata per quelle parole. Era dura mantenere la calma, con lui a così pochi passi dal suo corpo, ma lei era decisa, doveva mantenere il punto.
Non disse più una parola, gli lanciò un’occhiata impassibile e alla fine si voltò per raggiungere la sua stanza. Non riuscì però a fare più di un metro, perché la mano dell’uomo le afferrò con forza il polso e la costrinse a guardarlo negli occhi.
“Mi dispiace Kaori, ti prego perdonami.” Una preghiera sincera, una confessione improvvisa che mostrava alla donna quanto lui fosse pentito.
“Sono stanca di soffrire Ryo… sono stanca di soffrire per te.” Rispose lei con un filo di voce. Ed era la verità. Quante altre volte ancora avrebbe fatto tre passi avanti e dieci indietro? E il suo cuore? Quanto ancora avrebbe potuto resistere prima di finire in mille pezzi?
“Lo so e non voglio che accada più.” Rispose lui, accarezzandole con dolcezza il volto e accorciando la distanza tra le loro labbra. Era sincero… così dicevano i suoi occhi e quella volta sembrava che fosse per sempre. La sweeper lo guardò negli occhi, trovando la conferma di quello che aveva sempre desiderato e non oppose alcun tipo di resistenza.
Immobile sulle sue gambe, riuscì a sentire il calore del suo respiro sul viso e istintivamente si aggrappò a lui. I suoi vestiti erano freddi, ma la pelle calda, i loro occhi erano incatenati e i respiri si richiamavano a gran voce. In un attimo le labbra dell’uomo erano sulle sue e le donavano il più bel regalo di Natale mai avuto.
Kaori si perse in quel dolcissimo abbraccio, per poi assaporare con gusto la bocca di quell’uomo. Sarebbe rimasta immobile in quella posizione, anche per mille anni a venire, ma un rumore alle loro spalle, attirò la sua attenzione.
“Ahhh ma qui si festeggia senza di noi!” urlò Mick comparendo sulla soglia, con un numero indefinito di pacchi colorati tra le mani.
“Ahh Mick lasciali in pace, finalmente si sono decisi.” Cinguettò Kazue al settimo cielo.
“Questa sera ci sarà un gran numero di cuori infranti… “ borbottò Saeko sorridendo maliziosa. “Compreso quello di mia sorella.”
“Ciao Kaori…. Senti dove possiamo mettere tutte queste cose da mangiare?” disse Miki che aveva tra le mani una quantità spaventosa di cibarie calde, appena fatte, seguita da un Umibozu imbarazzato e impacciato.
I due sweeper rimasero a bocca aperta, non riuscivano a credere ai loro occhi.
Ma come? Fino a due secondi fa si stavano baciando, evento praticamente rarissimo e i loro amici entravano in casa come se niente fosse? Ma allora era proprio un sogno!
Kaori rivolse uno sguardo incuriosito a Ryo, che non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere fragorosamente.
“Ma che ci fanno tutti qui?”
“Beh ecco, siccome si sono ritrovati tutti quanti a festeggiare il Natale soli soletti, hanno deciso di organizzare una mega festa tutti insieme, compresi noi due.”
“Ma scusa Ryo e il tuo appuntamento?”
L’uomo si schiarì nervosamente la voce, cercò di trovare le parole giuste e alla fine disse “Non c’è mai stato alcun tipo di appuntamento, sapevo che avevi organizzato qualcosa di speciale stasera e avevo paura di lasciarmi andare…. Avevo paura di me,dei miei sentimenti, del mio cuore… e sono scappato via da te. Ma quando sono arrivato in quel locale e ho visto la tristezza negli occhi delle persone che erano lì e che ho capito che mai e poi mai, avrei potuto festeggiare questa serata lontano da te.”
La donna lo guardò con un’espressione commossa e con un sorriso enorme rispose “E’ lo stesso anche per me.”
L’uomo si perse nei suoi occhi, le prese il volto tra le mani e.. di certo, l’avrebbe sicuramente baciata una seconda volta, se Mick non avesse iniziato a borbottare come al suo solito.
“Ehi voi due, basta tubare, avrete tanto tempo più tardi, ma è il caso di sbrigarsi! Io sto morendo di fame!”
“Sempre il solito rompiscatole.. coraggio Sugar vatti a cambiare che si festeggia!” le disse Ryo dandole un lieve bacio sulle labbra.
Kaori sorrise raggiante e corse verso la sua stanza per scegliere un vestito adatto all’occasione.
“Ah Kaori?”
“Sì Ryo?”
Dalle mani dell’uomo apparve una piccola figura di vetro splendente che attirò la sua attenzione. La sweeper aguzzò maggiormente la vista e in quella piccola sagoma bianca, riconobbe il volto del suo amico spiritello e istintivamente gli sorrise.
“Che cos’è?” domandò Ryo, posandolo delicatamente tra le sue mani e osservandola con curiosità.
“Uno spiritello della neve… un amico.”
“Deve essere caduto dall’albero…”
“Sì…” disse con un filo di voce..ripensando all’accaduto. ”Sì, prima si è aperta la finestra e il vento gelido deve averlo fatto cadere …” e poi rivolgendo un’occhiata d’intesa al suo compagno concluse dicendo”.. vado a rimetterlo apposto.”
“D’accordo ma non fare tardi, sennò poi chi lo sente Mick?” rispose lui facendole l’occhiolino e raggiungendo i rumorosi amici che si apprestavano a preparare la tavola per la cena.
Kaori si diresse verso il suo meraviglioso albero addobbato, lanciò un ultimo sguardo d’affetto al piccolo folletto e alla fine lo appese ad un ramo, sussurrando dolcemente:
“Grazie Snowy, Buon Natale!”
E detto questo corse via, a festeggiare con i suoi amici più cari e il suo amore speciale, una Vigilia di Natale piena d’affetto, di calore e Amore, con la A maiuscola.

Fine.


*******
Ecco il mio contributo natalizio. Un grazie a chi ha letto e commentato o solo letto, Buon Natale :)!
Con in sottofondo, la musica della Danza della Fata Confetto della Suite dello Schiaccianoci di Tchaikovsky.
   
 
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