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Autore: telesette    04/12/2012    1 recensioni
Entrambi si addormentarono quasi subito.
Una volta buttate tutte le loro inibizioni, persi in quel piacevole tepore, i due cambiarono diverse volte posizione nel sonno. Poco dopo infatti, senza nemmeno accorgersene ( entrambi se ne sarebbero accorti solo la mattina seguente, al risveglio! ), si ritrovarono stretti e abbracciati l’uno all’altra. Maeve sorrise teneramente, il capo premuto contro il petto dell’altro, mentre Sinbad fece scivolare la mano lungo i suoi capelli. E così rimasero fino all’alba, abbandonati ad un sogno dolcissimo e al senso di protezione reciproca del loro abbraccio...
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le Avventure di Sinbad ( The Adventures of Sinbad ) è una serie televisiva canadese, interpretata dall'attore Zen Gesner, in 44 episodi trasmessi per la prima volta nel corso di 2 stagioni dal 1996 al 1998.
È una serie d'avventura del genere fantastico, incentrata sulle vicende del personaggio di Sinbad e di suo fratello Doubar. Costoro salpano da Baghdad a bordo della loro nave, laNomad, e viaggiano assieme ai loro fidi compagni: l'intellettuale Firouz, il combattente Rongar, l'incantatrice Maeve e il falco Dermott. Lungo la strada si troveranno ad affrontare, nel corso di svariate avventure, streghe, maghi, strane tribù e creature fantastiche.


Intro The Adventures of Sinbad Season One

***

Buonanotte Maeve

 

 

La notte sull’isola si preannunciava assai fredda.
Purtroppo la nave era lontana e, non avendo la benché minima intenzione di “congelarsi” strada facendo, Sinbad e i suoi compagni decisero di accamparsi fino all’alba. Putroppo Firouz, con i materiali e il tempo che aveva a disposizione, non poteva certo creare granché… Di conseguenza l’inventore di bordo riuscì a mettere insieme due involucri, piuttosto che delle tende vere e proprie, con uno spazio appena sufficiente per distendersi uno di fianco all’altro.
Data la situazione, nessuno poteva permettersi il lusso di sottilizzare sull’alloggio.
Rongar si offrì volontario per montare la guardia durante la notte, in modo da consentire ai compagni alcune ore di riposo, e si sistemò accanto al fuoco del bivacco con una pesante coperta sulle spalle. Doubar e Firouz si ritirarono in uno degli stretti involucri, lasciando tacitamente intendere a Sinbad e Maeve che avrebbero dovuto dividersi l’altro.
Da principio Sinbad provò a cedere l’intero alloggio alla compagna, offrendosi di condividere il turno di guardia con Rongar; mentre Maeve gli ricordò invece che, in quanto membro dell’equipaggio, spettava a lei l’onere di passare la notte all’addiaccio.
Dopo un mucchio di ciance inutili, chiaramente dettate dall’imbarazzo reciproco, alla fine i due si rassegnarono a condividere il giaciglio. Tanto era buffa la situazione, che perfino Rongar non riuscì a celare un sorriso divertito. Sinbad era forse meno imbarazzato di lei, anche perché non era certo tipo da mancarle di rispetto intenzionalmente, e di fatto si comportò da vero gentiluomo: sistemò le coperte, in modo che tra di loro non ci fosse il minimo contatto, e si schiacciò il più possibile sul suo lato per permetterle di distendersi comodamente.
Maeve si avvolse nelle coperte, con movimenti incerti, sforzandosi di non pensare al fatto che il bel capitano fosse così vicino a lei.
Entrambi tennero la testa girata dall’altra parte, evitando così di guardarsi negli occhi, e tuttavia era chiara la forte attrazione reciproca tra loro. Non era certo facile per Sinbad ignorare quanto fosse bella e affascinante Maeve, così come per lei non era facile fingersi indifferente al fisico atletico dell’altro o alla sua pelle indorata dal sole. Da tempo si erano resi conto di provare qualcosa l’uno per l’altra, cosa peraltro evidente agli occhi di tutto il resto dell’equipaggio, eppure nessuno dei due sembrava avere il coraggio di confidare apertamente i suoi sentimenti.
Troppa timidezza, o forse un eccessivo pudore, oppure ancora il dubbio che tra loro non fosse possibile alcun tipo di legame diverso dalla semplice amicizia.
Maeve era salita a bordo della nave di Sinbad, come maga e membro regolare del suo equipaggio, e questo imponeva al giovane di considerarla al pari degli altri, senza fare distinzioni sul suo sesso o su qualunque altra cosa. Lei d’altro canto aveva degli obblighi precisi nei confronti di Sinbad, riconoscendo la sua autorità di comandante della Nomad, e non se la sentiva di dichiararsi apertamente ( oltretutto a rischio di sembrargli solo una povera sciocca ).
Incapaci di mettere da parte i loro ingiustificati scrupoli, ambedue preferivano tacere su ciò che provavano e mantenere invariato il loro rapporto. Per loro era sufficiente restare insieme, poter contare l’uno sull’altra, e sostenersi a vicenda in caso di necessità.
Era anche vero però che, soli in quella situazione, la notte parve loro lunghissima.
Ormai era circa un paio d’ore che Sinbad non riusciva a chiudere occhio, cercando di concentrarsi sul vento all’esterno per non pensare alla presenza di Maeve distesa accanto a lui, e anche la maga era troppo tesa e nervosa per poter dormire tranquillamente.
Ad un tratto Sinbad sentì un leggero battito di denti alle sue spalle e, voltandosi per istinto, si accorse che Maeve stava tremando sul serio. Nel punto in cui si trovava, a causa di un buco nella stoffa che Firouz non aveva notato, l’aria fredda della notte le filtrava praticamente addosso e, nonostante la coperta, la fanciulla rischiava di prendersi un malanno. Subito Sinbad provò a chiamarla per avvertirla.

- Maeve - mormorò. - Maeve, sei sveglia?

Lei si irrigidì di colpo, tuttavia si limitò ad annuire. Sinbad le disse del foro e della corrente di aria gelida, cosicché le propose di scambiarsi semplicemente di posto. Lui avrebbe tenuto i lembi dello strappo con la mano, mentre lei avrebbe potuto dormire tranquilla sull’altro lato. Logicamente però, visto lo spazio angusto e ristretto nel quale erano costretti, non era certo facile cambiare posizione: nel mentre che le passò accanto infatti, Sinbad si ritrovò con le labbra a pochi centimetri da quelle di Maeve; entrambi rimasero a fissarsi immobili per un istante, con un’espressione incredula dipinta sul volto, tuttavia il giovane sorrise timidamente e passò oltre.

- Ecco fatto - sussurrò, una volta che ebbe chiuso il pugno sulla scucitura. - Problema risolto!
- Gra… Grazie - fece Maeve, con un misto di gratitudine e imbarazzo.

Di nuovo si stesero uno di fianco all’altra.
Maeve tremava ancora visibilmente, un po’ per il freddo e un po’ per tutta la situazione nell’insieme, cosicché Sinbad le propose un’altra piccola soluzione.

- Se pensi di sentirti più comoda - esclamò. - Puoi appoggiarti tranquillamente contro la mia schiena, a me non dà alcun fastidio!

Maeve sbarrò gli occhi tuttavia, dal momento che non c’era nulla di male nell’accettare la cortesia, si avvicinò lentamente e appoggiò la testa contro la spalla dell’altro. Da principio le fece uno strano effetto, una sensazione intensa e molto molto piacevole, e di fatto si rese conto di non avere più freddo.

- Buo… Buonanotte Sinbad - sussurrò.

Sinbad annuì leggermente col capo, sorridendole di rimando.

- Buonanotte Maeve!

Entrambi si addormentarono quasi subito.
Una volta buttate indietro tutte le inibizioni, persi in quel piacevole tepore, i due cambiarono diverse volte posizione nel sonno. Poco dopo infatti, senza nemmeno accorgersene ( entrambi se ne sarebbero accorti solo la mattina seguente, al risveglio! ), si ritrovarono stretti e abbracciati l’uno all’altra. Maeve sorrise teneramente, il capo premuto contro il petto dell’altro, mentre Sinbad fece scivolare la mano lungo i suoi capelli. E così rimasero fino all’alba, abbandonati ad un sogno dolcissimo e al senso di protezione reciproca che scaturiva dal loro abbraccio.

FINE

   
 
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