04/12/2012
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Walking in New York
Camminano fianco a fianco, con le mani fredde che si sfiorano appena, troppo timide per intrecciarsi e rivere il calore che entrambi bramano. I loro sguardi si intrecciano mentre le loro labbra sorridono e basta. E' tutto così spontaneo, perché non sono loro ad agire, ma il loro istinto. Le parole vengono fuori quasi a caso e Dio solo sa come le frasi che vengono fuori hanno un senso. Un sorriso, un po' più vicini, le guance di lei si tingono di rosso, gli occhi verdi di lui sono persi nei suoi.
E' calato un silenzio imbarazzante ed imbarazzato. Lei si tortura le mani, ma non riesce a smettere di sorridere.
“Noccioline?” chiede lui con disinvoltura mal dissimulata.
Le loro mani quasi si sfiorano quando lei affonda la sua nel sacchetto di carta che lui le porge.
“Grazie” e riprendono a camminare. Sempre in silenzio, sempre sorridendo, sempre cercando di non guardare le fotocamere che scattano istantanee di quei momenti così strani.
Lei ha voglia di posare la testa sulla sua spalla. Lui ha voglia di prenderle la mano. Indugiano ancora un attimo e poi è finita, capolinea. Un'auto nera si ferma davanti a loro. Louis abbassa il finestrino e fa cenno ad Harry di entrare. Lui la saluta posandole una mano sulla spalla con tutta la delicatezza che possiede. Taylor si fa forza e prende fiato.
“Grazie per la compagnia, Harry” il modo in cui lei pronuncia il suo nome gli fa attorcigliare le budella.
“E' stato un piacere” le risponde con voce flebile prima di salire in auto.
Mentre Louis da gas gli pare di vedere la ragazza salutarlo con la mano. Non fa in tempo ad alzare la sua che lei è già lontana.
“Bel colpo, fratello” dice Louis con un sorriso soddisfatto.
Harry si sfila il cappello e si passa una mano fra i ricci. Le palpebre si chiudono sopra le iridi verdi e Taylor riappare bella come sempre nella sua memoria.
Bel colpo davvero, Harry. Bel colpo di fulmine.
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Grazie per aver letto la mia flash-fic, ve ne sono grata. Fatemi sapere se vi è piaciuta, vi prego, perché non sono certa che sia buona.
Love ya all,
Mars