Tortura
senza fine
Era da solo in quella
casa buia e tetra,dove qualche giorno prima si era
consumato il pasto di un animale affamato di potere. Una bestia feroce con gli
occhi rossi,rossi come il sangue che schizzò sulle
pareti di quella villa,ora,immersa in un silenzio di tomba.
Nonostante le urla
sembrassero riecheggiare ogni sera come se lo spettacolo si ripetesse alla
stessa ora,un bambino di sette anni riusciva a
dormire,anche se il suo più che sonno era un dormiveglia.
Non si addormentava mai
completamente. Già che riusciva a riposare non era una cosa semplice lì
dove era morta della gente.
Lì dove erano
morti i suoi genitori. Lì dove suo fratello aveva ucciso l’intero
clan.
Stava sdraiato sul suo
letto con la testa all’insù aspettando che gli occhi gli si
chiudessero da soli,che la mente almeno nel sonno
poteva trovar pace. Ogni sua parte del corpo era tesa,qualsiasi
rumore captava:
Gli alberi che sbattevano
contro le finestre,il fischio del vento,il suo
respiro,il suo battito.
Sempre allerta con la
paura o con la speranza che lui ritornasse.
-Torna Itachi,torna- Mormorava fra se
stringendo un lembo della coperta.
Voleva rivederlo sapere
che non era stata colpa sua che non era lui,voleva
riabbracciarlo,voleva qualcuno accanto a se che lo tranquillizzasse in quella
notte così buia come faceva la mamma.
In cuor suo temeva che
venisse per ucciderlo e per questo aveva posizionato
trappole intorno all’abitazione magari per sentirsi più al
sicuro,ma sapeva fin troppo bene che contro suo fratello non servivano a
niente.
Lui così bravo in tutto,
così forte,lui che una volta lo considerava il
suo nii-san. Lui ora non c’è più
la sua sete di potere ha avuto la meglio facendogli compiere un genocidio e
rimanendo il suo nii-chan da solo,solo
al mondo in quella casa a stringersi fra le coperte.
Un fruscio lo indusse ad
alzarsi di scatto a gettar le lenzuola per aria a tendere ogni fibra del suo
corpo per capire cos’era stato e da dove proveniva.
Attraversò il
corridoio lentamente. Ad ogni passo il pavimento scricchiolava sinistramente. Con
ansi si fece un giro per le stanze. Tremava,non per il freddo o per l’umidità,aveva paura
di trovarlo.
Dovette scacciare a
fatica il pensiero di quella sera nel vedere quella camera dove ora per terra ricalcate con dei gessetti c’erano le sagome dei suoi
genitori.
Vi si avvicinò con
passo felpato come se in quelle linee bianche ci fossero ancora la sua mamma e
il suo papà sdraiati dormienti. Si sdraiò accanto a loro,forse per sentirli più vicini,per sentir la loro
protezione,per esser cullato in un’illusione.
-Mamma……..Papà…..- Si strinse contro il pavimento
ancora macchiato di sangue,ma odorava della sua mamma.
Il sapore della propria
mamma quando ti stringe al proprio petto,quel sapore
che tante volte gli aveva riempito le narici,ora era coperto dal suo sangue raggrumato
sulla superficie e l’odore del sangue non va via.
Passò un ora così raggomitolato per terra finchè
un leggero rumore di chissà che cosa lo svegliò facendolo
sussultare,forse era stata solo la sua mente a giocargli un brutto
scherzo,fatto stanche iniziò ad alzarsi cantando una strana
litania,creata per queste occasioni,per farsi coraggio,per non aver paura del
buio,dei mostri nati dalla sua mente:
-Mostri state fuori
da questa stanza.
Lo spazio per voi non è
abbastanza!
Sotto il letto mio non c’è
posto
E quello che ci prova andrà
arrosto!
Nel mio armadio non c’è
spazio
E per quello che ci prova
sarà uno strazio.
Alla finestra mia non ti affacciare
Vedresti cose da far tremare!
Niente vampiri lupi o morti vivi
Non c’è posto qui per i
cattivi!
Niente farà del male a me
Per tutta la not…..-
Si bloccò aveva
visto qualcosa nel buio; soloun ombra?
Il cuore d’improvviso
velocizzò i suoi battiti.
Corri!Corri!
Si urlava contro,ma i piedi non stettero a sentire anzi caparbiamente presero
possesso dell’intero corpo e avanzarono.
-Fa che non sia lui,fa che non sia lui. Lo so è venuto per uccidere,per uccidere me!-
Era in preda al panico ma avanzava nel buio imperterrito.
OCCHI ROSSI
FISSI SU DI LUI.
-NOOOOO!!!!-
Urlò,un urlo sovraumano emanò dalla propria bocca,dopodiché
svenne a terra per il forte shock.
Si risvegliò
lì dov’era.
Un’altra notte era
passata.
Un’altra notte dove
non c’è riposo per gli incubi e per i mostri,dove
le tue più segrete paure riemergono, per darti il tormento,per
torturarti all’infinito fino alla fine dei tuoi giorni.
Una tortura senza
fine
Che ne dite???Questa è molto più seria della one-shot precedente,più paurosa e a mio parere
più bella!
La filastrocca che canta Sasuke l’ho tratta da Cujo
di Stephen King,è così carina funziona anche con me…….Ho
paura anch’io del buio,certo se ci trovassi Itachi che paura avrei??*___*
Ciao e grazie a chi la
leggerà e recensirà! Ringrazio anticipatamente quindi Isatachi che legge assiduamente le mie ficcy grazie cara!!!W San Yondi
da Konoha!!!!!