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Autore: Beat_Owls_    05/12/2012    2 recensioni
La scuola a chiamato per sapere il perché della mia assenza, mia madre non si è neanche arrabbiata, non mi ha chiesto il perché. Nessuno mi chiede il perché. Sono sola, aiuto.
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Il contenuto può essere forte.
Genere: Drammatico, Erotico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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Angelica continuava a fissare il professore di filosofia senza ascoltarlo davvero, fuori continuava a piovere all’impazzata rendendo l’umore della ragazza grigio come le nuvole cariche nel cielo. Angelica era una ragazza molto bella, e lei questo lo sapeva bene, era bassa e magra,  aveva il viso dai tratti fini la carnagione pallida, che metteva in risalto i suoi occhi, di un azzurro che faceva invidia al celo ed il mare. Una cascata di lucenti capelli color miele le incorniciava il viso che sembrava quello di una bambina, eppure quelle labbra perfette, piene e rosee, erano la rovina di molti; i lunghi capelli le ricadevano sulle spalle esili coprendo un seno forse troppo prospero per una ragazza minuta come lei.  

21/01/2012 14:30

Una mattinata orribile. A scuola va sempre peggio, Lorenzo ancora non mi parla, credo che stavolta sia finita davvero, pazienza “Morto un Papa se ne fa un altro”.

18:23

Asia mi ha appena chiamata dicendo: “Oi Angelica, ti va di andare in discoteca questa sera?” ero indecisa ma poi ho accettato. Non vedo l’ora, ha detto che ci sarà anche Lorenzo, chissà forse faremo la pace.

22/01/2012 02:45

23:50

Lui era così bello, alto, moro e con gli occhi scuri, due pozze infinite, scure come la notte; mi sorrideva, un sorriso amichevole, un sorriso cordiale; mi offrì da bere e io accettai, dopo il primo bicchiere cominciai a ridere, non ricordavo più dove fossi, non capivo che mi succedeva, ma io ridevo, volevo sapere dove erano le mie amiche ma non le vedevo; poi lui mi prese per mano, io lo seguii. Lui, non ricordo neanche il nome, solo quegli occhi neri come la pece, carichi di desiderio. Ero piccola ed ingenua, non capivo; lui mi incitava a camminare, i fumi dell’alcol mi annebbiavano la vista, non riuscivo a pensare, non riuscivo a parlare, inciampavo e ridevo. Non sapevo dov’ero, non capivo. Poi ad un tratto lui cominciò a spogliarmi, ora non ridevo più, mi prese, cominciò a palparmi, a toccarmi, poi mi strappò la verginità, ancora e ancora e ancora. Non potevo gridare, non potevo piangere, ma ero consapevole. Un dolore mi pervase, desideravo solo morire. Ricordo la puzza in quel vicolo, ricordo le sue grida di piacere, ricordo il dolore che pervadeva ogni centimetro del mio corpo, mi vedevo come se non fossi più nel mio corpo, vedevo una ragazza sdraiata a terra che veniva percossa più e più volte da quell’uomo che ora non era più bello, era un mostro che non provava pietà.  Lo sentivo godere, imprecare ed io ero inerme sotto di lui, inveiva contro di me mentre con un ultimo brusco movimento veniva tra le mie cosce. Volevo morire.
 
01:58

Mi risvegliai con la testa che martellava, non ricordavo nulla, solo di aver fatto un brutto sogno. Faceva freddo, molto freddo. A quel punto capii, non era stato un sogno, era successo davvero e io mi trovavo ancora nel vicolo fuori la discoteca. Cominciai a piangere a gridare. Mi alzai e cominciai a correre, “Perché?” mi chiedevo, “Sono stata io a sbagliare?”.

23/01/2012 09:13

Ieri sono tornata tardi e i miei come al solito non mi hanno chiesto il perché o sgridata. Ho passato la notte in bianco, se chiudo gli occhi le immagini dell’altra sera mi assalgono. Non so che fare, le mie amiche non hanno neanche chiamato per sapere che fine avevofatto. Se smettessi di parlare, probabile che non se ne accorgerebbe nessuno. Questa mattina sono a casa, non vado a scuola. Ho paura. Non la smetto di piangere, ma non voglio raccontare, non voglio ricordare.

15:20

La scuola a chiamato per sapere il perché della mia assenza, mia madre non si è neanche arrabbiata, non mi ha chiesto il perché. Nessuno mi chiede il perché. Sono sola, aiuto.

28/01/2012 19:50

I mei litigano. Io ho smesso di mangiare, ma nessuno se ne è accorto. Forse è vero, sono io che sbaglio.

24/02/2012 22:29

Mi ha chiamato Asia, abbiamo litigato. Dice che non sono più la stessa, dice che sono cambiata dice che non vuole più essere mia amica. Sono sola davvero adesso. “Aiuto, qualcuno mi sente?”

03/03/2012 04:54

I miei hanno litigato un’altra volta, mio padre se n’è andato, “Starò dalla nonna per un po’” ha detto. Io e Asia non ci parliamo più, ma ormai sono abituata a stare sola, non esco più, sono dimagrita 13 Kg, odio me stessa e odio il mio corpo. La mia pelle è più pallida, il viso più infossato, gli occhi spenti, i capelli hanno perso la loro lucentezza. Sono felice ora, adesso che sono brutta forse nessuno mi toccherà più.

05/03/2012 23:30

Ieri a scuola Davide mi ha chiesto di uscire, io gli ho detto di no e lui mi ha chiesto il perché, prendendomi per un braccio. Non so come, ma il mio corpo ha reagito, mi sono trovata ad urlare, nel mezzo di un corridoio del secondo piano, urlavo e piangevo. Mi hanno spedita dal preside che ha convocato i miei genitori. Per la prima volta qualcuno mi ha chiesto il perché del mio comportamento, ma io non ho parlato. Ho paura, vergogna e non voglio ricordare, fa troppo male. Oggi a scuola le persone mi guardavano diffidenti, sembravano aver paura. Credono che sia matta. Meglio così, non dovrò dare spiegazioni.

09/03/2012 17:56

Sono in ospedale, sono svenuta durante la lezione di Chimica. I dottori mi hanno detto che devo mangiare, che ho sbagliato, che poteva andarmi peggio. Devo stare qui per qualche tempo.
Ho gli incubi, sogno ancora quegli occhi neri, mi sveglio sudata e in lacrime e ogni volta mi guardo in torno per accertarmi che “lui” non sia accanto a me.

13/03/2012 12:23

Sono uscita dall’ospedale questa mattina, quando sono tornata mio padre era a casa e stava cucinando, lui e mia madre sono stati molto premurosi, mi hanno fatto mangiare ogni cosa lui aveva preparato due volte, dall’antipasto al dessert. Abbiamo passato una giornata bellissima, e io non ho pensato a “quella notte” per tutto il giorno. Poi mio padre è andato via di nuovo, e io ora non sono più felice.

14/03/2012 22:47

Non ce la faccio più, sono sola, devo sfogarmi, devo dirlo a qualcuno.

25/03/2012 14:12

Oggi a scuola abbiamo visto un documentario sulla violenza sulle donne, sugli stupri… Ho sentito di donne che hanno avuto il coraggio e sono uscite fuori e hanno raccontato la loro storia. Sono state forti. Ho deciso, domani ne parlerò con mia madre, spero che mi ascolterà. Voglio smetterla di piangere, di aver paura e di vergognarmi. Voglio essere forte, non voglio piangere più, voglio essere la ragazza che ero una volta. Sarò forte.

27/03/2012 00:54

Sono stata forte, ne ho parlato con mia madre, abbiamo pianto insieme, ci siamo abbracciate, mi ha chiesto scusa per non aver capito che c’era qualcosa che non andava, per non essere stata una buona madre. Sono forte e ora non sono più sola.

 
 
 
Nota bene:Questa è un racconto di FANTASIA. Nomi, personaggi, luoghi ed eventi narrati sono il frutto della fantasia dell’autrice o sono usati in maniera fittizia.
 Qualsiasi somiglianza con persone, real viventi o defunte, eventi o luoghi esistenti è da ritenersi puramente casuale.

Spero vi sia piaciuta, aspetto le vostre recensioni, sia positive sia negative. Un bacio :)
  
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