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Autore: dio_niso    05/12/2012    1 recensioni
"John cammina per le strade di Londra con le mani nelle tasche e le spalle curve. Passo spedito e postura rigida si dirige verso Regent's Park per incontrare un vecchio amico."
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: John Watson , Lestrade , Sherlock Holmes
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Fantasmi nel vento
Autore: dio_niso
Fandom: Sherlock
Personaggi: John Watson, implicito Sherlock Holmes e apparizione di Greg Lestrade
Paring: John/Sherlock
Genere: flashfic, slash, generale, triste, malinconica, introspettiva
Rating: verde
Word: 548 parole
Prompt: Foglie d'Autunno in ritardo per il contest "Una boccetta di Fortuna" sul forum di EFP; Trasportato dal vento per la Sfida #2 della Staffetta in Piscina di piscinadiprompt; Vento per la challenge The Four Elements su EFP.
Disclaimer: Sherlock e i suoi personaggi non mi appartengono e con questi scritti non ci guadagno nulla.
Note: *Il Banchiere Cieco: The Blind Banker 01x02


Fantasmi nel vento

John cammina per le strade di Londra con le mani nelle tasche e le spalle curve. Passo spedito e postura rigida si dirige verso Regent's Park per incontrare un vecchio amico.
Un vento freddo muove i suoi capelli biondo scuro in movimenti improvvisi e fastidiosi.
Sono davvero cresciuti troppo e John dovrebbe tagliarli, ma continua a rimandare senza un reale motivo.
Nella tasca del cappotto stringe tra le mani le chiavi di casa e il portachiavi con esse. È un piccolo quadrifoglio di gomma che John ha attaccato alle chiavi dell'appartamento di Baker Street dopo il caso de “Il Banchiere Cieco”* poiché ha sempre creduto che un po' di fortuna nella sua vita non avrebbe guastato affatto.
Eppure, nonostante questo, alla fine Sherlock si è lanciato lo stesso e niente di buono né è conseguito.
Avrebbe dovuto dare ascolto al suo amico quando diceva che “la fortuna è per gli stolti”, e gettarlo via tempo addietro.
Mentre la mente naviga in acque lontane John si siede su una panchina attendendo l'arrivo di un amico che non vede da molto tempo.
Nell'attesa si guarda intorno e vede le persone correre avanti e indietro nella frenesia della vita quotidiana mentre il vento continua imperterrito a soffiare. Il cielo quel giorno promette pioggia e John, mentre alza gli occhi in alto, scorge delle foglie secche trasportate in aria.
Gli basterebbe allungare una mano per riuscire a bloccarle, eppure continua a osservarle restando incantato dai loro movimenti. Sembrano quasi danzare nell'aria e, nonostante non sia mai stato un uomo molto sentimentale, John non riesce a impedirsi di fare quel paragone.
“Sembri stanco, John.” La voce di Greg riesce a distrarlo da quella contemplazione e voltandosi all'indietro scorge l'amico stringersi in un lungo cappotto di lana grigia.
John nota che il suo volto ha più rughe dell'ultima volta in cui si sono visti e si rende conto, all'improvviso, che sono passati anni dal loro ultimo incontro.
Un po' si sente in colpa perché il loro allontanamento è solo colpa sua, ma dopo gli ultimi avvenimenti non se l'era sentita di continuare a vivere al 221B e di incontrare le stesse persone che sapevano e che soffrivano come lui.
John si è anche ripromesso di non permettere a nessuno di diventare così importante come lo era stato Sherlock per lui, ma in fondo già sa che nessuno potrebbe mai essere come Sherlock.

Lontano dal 221B John è riuscito lentamente a rimettere insieme i cocci della sua vita e ha ritrovato una sorta di equilibrio. La sua vita è tornata a essere monotona e noiosa, ma a John va bene, perché per nessuna ragione al mondo prenderebbe parte ad un inseguimento senza Sherlock.

“Anche tu non sembri al meglio, Greg.” John si sforza di sorridere, almeno un pochino, perché l'uomo che ha davanti non è il solito fan o un conoscente: è un amico che come lui ha sofferto davvero alla morte di Sherlock. Greg merita un sorriso.
“Ti va di andare a bere qualcosa?”
“Preferibilmente qualcosa di caldo. Sto gelando.”

Mentre i due si allontanano dal parco, John desidera che il vento trasporti via i suoi pensieri esattamente come riesce a far volare le foglie d'autunno per poter così dimenticare almeno un po' il vuoto che gli riempie il cuore.


 

   
 
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