Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Jude    22/06/2007    2 recensioni
Cosa succede quando Hermione diventa gelosa?? Scopritelo!
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gelosia

Ron ed Hermione ridevano come matti, rintanati nella soffitta di Grimmauld Place, tutti intenti a dar da mangiare a Fierobecco. Non che ci fosse un vero e proprio motivo per ridere in quel modo, ma per loro era una sorta di liberazione e per una volta non si preoccupavano minimamente del fatto che al di fuori di quella stanza ci fossero solo morte e distruzione.
Dalla fine di giugno vivevano con il terrore che il loro migliore amico non sarebbe tornato dalla sua visita a Godric’s Hollow e, per quanto potesse sembrare assurdo, rimpiangevano di non essere andati con lui. Non che dipendesse da loro: Harry stesso gli aveva fatto giurare che non lo avrebbero seguito perché aveva bisogno di riflettere da solo sul suo futuro e fare una scelta che gli avrebbe cambiato la vita, in un modo o nell’altro. E così non avevano potuto far altro che aspettare, pieni di ansie e di paure, l’atteso ritorno. Ma capirono ben presto che non serviva a niente; leggevano ogni giorno il terrore e la solitudine negli occhi di Ginny ed era straziante anche per loro dover vivere nell’incertezza, ma si erano dovuti arrendere.
Ed ora ridevano. Ridevano come non facevano da tempo. La confusione che facevano irritava molto Fierobecco che prese a emettere lunghi suoni striduli con il becco puntato verso l’alto.
Qualcuno, però, aveva sentito i suoi lamenti e, convinto che non ci fosse nessuno con l’ippogrifo, era salito di corsa su per le scale per calmare l’animale imbizzarrito. - Colmati Fierobeccò… - disse Fleur entrando nella stanza, mentre i suoi capelli lucenti le ondeggiavano dietro la schiena.
- Fleur, credo che si stia lamentando perché stavamo ridendo troppo forte… deve avergli dato fastidio… – disse Hermione, come per scusarsi.
Ron, nel frattempo, era rimasto paralizzato. Non si era aspettato che, tra le tante persone che vivano in quella casa o ci passavano solo di sfuggita, avrebbe salito le scale proprio lei. Continuava a fissarla a bocca aperta, come suo solito, e stava diventando velocemente rosso in zona orecchie. Tuttavia pensava con orrore alla sfuriata che di li a poco avrebbe subito. E già, perché Hermione, da un po’ di tempo, andava su tutte le furie ogni volta che lui rimaneva imbambolato davanti a Fleur e, anche se le sue motivazioni erano giuste, Ron non riusciva proprio a capirla.
- Oh! Bene… allora io vado a finire di preporare la scena! – esclamò Fleur, passandosi una mano tra i capelli lucenti e riscuotendo in questo modo Ron dai suoi pensieri. Il ragazzo continuò tuttavia a fissarla mentre si voltava, si chiudeva la porta alle spalle e spariva.
- Ron? - Hermione lo guardava imbronciata, evidentemente in attesa che lui dicesse qualcosa.
Ron deglutì sonoramente e si mise a raccogliere le ossa dei topi che avevano dato a Fierobecco, sapendo quanto quel suo atteggiamento la irritasse.
- Ron! – proruppe Hermione quando lui non rispose.
- Io...
- Sì, Ron?
- Miseriaccia Hermione! Allora non lo vuoi proprio capire, eh?
- Cosa dovrei capire? - Il cipiglio di Hermione si accentuò.
- E’ troppo! Basta!
- Ma troppo cosa? Ron… è la fidanzata di tuo fratello!
- Credi che non lo sappia, Hermione?
- Ron, devi cambiare atteggiamento nei suoi confronti!
- Io… miseriaccia! – ripeté, ora completamente rosso, e continuò a raccogliere tutta quella sporcizia sparsa sul pavimento. Lei, seccata dalla piega che aveva preso quella discussione, uscì dalla soffitta lasciando Ron solo con Fierobecco.

Ron era rimasto spiazzato dalla sua discussione con Hermione. Sapeva che lei aveva ragione su quel punto, ma non si può chiedere ad un ragazzo di rimanere impassibile davanti ad una semi-Veela! Ancora frastornato, diede una pacca sulla schiena a Fierobecco e scese le scale. Con la coda dell’occhio, vide una chioma folta sparire dietro una porta al secondo piano. Così, con l’intenzione di chiarire la questione, entrò piano nella stanza, seguendo la ragazza e facendo attenzione a non far troppo rumore. Hermione era affacciata alla finestra, lo sguardo perso nel vuoto. Ron le si avvicinò di soppiatto e, quando fu abbastanza vicino, le mise le mani sugli occhi, impedendole di vederlo. - Ginny… dai finiscila! Questo non è proprio il momento… - Hermione sembrava arrabbiata.
- Vedo che è un difetto di famiglia entrare di sorpresa nelle stanze… - le sussurrò Ron all’orecchio.
- Ron!
Hermione si voltò di scatto, ritrovandosi stretta in un abbraccio. Il suo naso sfiorava quello dell’amico, che accennò ad un sorriso.
- Ron!… - ripeté Hermione.
- Cosa c’è ancora, Hermione? Vuoi continuare a litigare? - Sì! - rispose lei con veemenza, non considerando la posizione in cui si trovava. - Ron, non è giusto! Non puoi continuare…
Ron continuò a sentirla, ma soltanto come ascoltava sua madre quando gli faceva una predica.
Quando capì che aveva finito e che chiaramente aspettava una risposta, decise di agire in modo inaspettato, perché non ne poteva più di quella storia.
- Hermione… Non sarai mica gelosa? – chiese, stranamente spavaldo e senza arrossire (cosa di cui, in seguito, si sarebbe sicuramente vantato!).
Lei, invece, arrossì leggermente, ma rispose con il tono austero di sempre: - Ma ti pare! Cosa vai pensando…
Non finì la frase, ma, ostinata, fissò lo sguardo nel suo. Il sorriso del ragazzo si spense in fretta. Continuarono a fissarsi per un lungo minuto che sembrava non voler finire mai. Poi, Hermione chiuse le palpebre lentamente, come se non potesse più sostenere il suo sguardo, mentre Ron si faceva un po’ più vicino. I loro nasi si toccarono e scivolarono uno accanto all’altro. Finalmente, le loro labbra si incontrarono e, come scosse da quel bacio, si mossero lentamente.
Lei sognava da anni quel momento, ma non era mai successo niente più che qualche litigio tra loro due. Sembravano una coppia di amici che non riuscivano ad andare d’accordo, ma niente più.
Almeno fino a quel meraviglioso istante.
Ron si staccò bruscamente da lei e, con le orecchie di un rosso particolarmente vivido, si passò una mano tra i capelli e bisbigliò:
- Mi dispiace… io… non ho potuto resistere…
Hermione lo interruppe.
- Ron… era tua… intenzione baciarmi o lo hai fatto solo… solo perché eravamo vicini?
- Io… è difficile dirlo… però io volevo… insomma volevo farlo, ecco! – rispose lui, un po’ incerto, dopo aver pensato molto bene a cosa dire e diventando di nuovo rosso in viso.
- Veramente? - Hermione sembrava sbalordita.
- Sì… - rispose lui timidamente.
- E non lo hai fatto solo perché…
- No, assolutamente no! Io… io ti amo, Hermione.
Hermione gli girò le spalle affacciandosi di nuovo alla finestra. Non voleva mostrargli il suo sorriso di felicità, voleva apparire sorpresa, tenerlo sulle spine, ma non ci era riuscita.
- Senti, Hermione. Io… io lo capisco se tu… insomma se tu non vuoi… ecco… hai capito, no? - Ron continuava a farneticare, inconsapevole del fatto che Hermione era raggiante di felicità - Cosa… posso fare? Sì, insomma… per rimediare a questo disastro e… per farmi perdonare. Lo so che tu… non ricambi i miei sentimenti e… forse sono stato troppo… -
- Ron! Guarda… È Harry! – lo interruppe lei quasi urlando e indicando, ancora più raggiante di prima, la figura dell’amico che si avvicina furtivamente al numero 12. Gli scoccò un bacio sulle labbra, lo prese per mano e uscì come un razzo dalla stanza, trascinandosi dietro Ron, ancora intontito per quel gesto improvviso e correndo finalmente incontro all’amico.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Jude