05/12/2012
6 recensioni
Fate ciao-ciao al mio povero cervellino che ha fatto le valigie e se n'è andato alle Maldive ç_ç
Si, non avete le traveggole, ho proprio scritto una Goku x Crilin. Non chiedetemi il motivo.
Questa volta - ancora più delle altre, sì - aspetto veramente lanci di qualsiasi cosa, dai lombrichi ai frigoriferi(?).
Ah, piccole note che non fregano a nessuno, perché avete già chiuso la pagine neauseati: il tutto si svolge nella spiaggetta della Kame House, e ho pensato i due ancora giovincelli, più o meno alla fine della prima serie.
Il titolo, tanto per cambiare, fa immensamente pena, chiedo venia.
Ah, il rating giallo l'ho messo solamente per precauzione, visto la strambità del pairing.
Spero - se non vengo cacciata dal sito a calci nel didietro - che possiate mai perdonarmi per questa cosa.
Un calcio, un pugno, una gomitata.
Si fermarono a pochi metri di distanza, in posizione di guardia.
Si fissarono negli occhi.
Un ghigno si dipinse nel viso di Crilin, che ripartì all’attacco scagliandosi contro il compagno d’allenamento. Mirò un pugno dritto al volto, ma questi si scostò, facendogli fendere solamente l’aria.
A questo punto, Goku flesse le braccia, caricando un colpo energetico.
– Kamehameha! – Il raggio partì, ma fu prontamente deviato dal braccio del suo avversario, che approfittò della distrazione dell’altro per gettarsi nuovamente su di lui.
Il moro fu infatti colto di sorpresa, e si ritrovò a terra, sul bagnasciuga, sovrastato dall’amico che gli teneva immobilizzate le mani.
– Ok, ok, stavolta hai vinto tu – rise.
– Eh, mi sembra proprio di sì – concordò l’altro.
Goku sorrise di nuovo e intrecciò le dita con le sue. Crilin, ancora con il fiato corto, si abbandonò stancamente sull’ampio petto sotto di lui, ricambiando la stretta della mano.
Passò poi le dita tra i suoi folti capelli neri, impiastricciati di sabbia e salsedine. L’altro gli posò timoroso una mano sulla guancia, e questo ne approfittò per sollevare il viso verso il suo.
Lo guardò negli occhi, abbozzando un sorriso, dopodiché posò le labbra sulle sue.