Due settimane, soltanto due settimane da quando ero tornata. Non mi ero ancora abituata al nuovo orario. Molto spesso ero nervosa per il semplice fatto che non riuscivo a dormire, ma i miei amici mi capivano al volo e quindi spesso mi evitavano per non discutere. Quella mattina mi svegliai tardi, erano circa le undici, e ad un certo punto sentii suonare il campanello. Era Euge, una delle mie migliori amiche, che mi voleva invitare per la serata, a ballare. 

 

Euge: Dai tesoro… Vieni!! 

Xx: Non lo so… non ho molta voglia…

Euge: Tanto non accetto un No come risposta! 

Xx: Ok, vengo. Ma Euge mi assicuri che lui non c’è??

Euge: Non posso garantirti che lui non c’è Lali!! 

Lali: Allora non so se vengo! 

Euge: Non puoi evitarlo per sempre! E poi è quattro anni che non lo vedi! 

Lali: Non c’entra… io e lui non abbiamo mai risolto…

 

Finita la conversazione, Euge se ne andò strappandomi la promessa che sarei andata. Pranzai con la mia famiglia e dopo mi precipitai in camera per iniziare a pensare cosa mettermi. Non mi interessava se era solo l’una di pomeriggio e dovevo essere in discoteca alle nove… volevo prepararmi anche per non fare brutta figura dopo tanto tempo…

Quando finalmente trovai il vestito che volevo tra le migliaia di cose che avevo, mi accorsi che si erano già fatte le otto!! E non mi ero ancora truccata!!!

Mi feci un trucco semplice… non volevo apparire troppo! 

Appena in tempo finii il trucco, che il campanello suonò. Era Euge, insieme a Nacho, il suo ragazzo e Cande, la mia migliore amica, uscii e Cande mi disse che gli altri ci stavano aspettando in discoteca.

Arrivammo e salutai tutti, c’erano Gas e altri ex compagni di scuola. Iniziammo a ballare, quando qualcuno mi sfiorò, io mi girai, ma non sapevo chi fosse. 

Stavo ballando con Gas, quando ad un certo punto vidi lui.

Ero appena tornata a casa, dopo 4 lunghi anni di assenza. Avevo rivisto molti dei miei amici, tutti molto diversi da come li ricordavo, mi erano mancati tanto, soprattutto quelli più vicino a me. 

Credo che quegli anni all’estero mi abbiano cambiato, fatto maturare e aiutato ad affrontare la vita in ogni suo aspetto. In tutto mi avevano preparato, tutto, ma non a questo. 

Non mi avevano preparato a lui. 

Non mi avevano preparato ai suoi occhi, alle sue labbra.

Quando mi vide cercò di avvicinarsi. 

Vederlo, sentire il suo profumo, sentire la sua voce che mi chiamava.

Guardare i suoi occhi e perdermi dentro.

Vedere i suoi capelli, che una volta stringevo fra le mie dite.

Mi provocavano una sensazione strana.

Una sensazione che solo lui aveva saputo darmi.

E quando mi disse -Lali- con quella voce profonda, in quel momento triste, eravamo distanti un respiro.

Per la prima volta dopo quattro lunghi anni, il mio cuore batteva, di nuovo, vivo.