Anime & Manga > Suzumiya Haruhi no yūutsu
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Autore: DistantJohn    05/12/2012    0 recensioni
Se Kyon, invece di un ragazzo cinico, fosse stato una ragazza simil-tsundere? E se Haruhi, invece di essere una bellissima e atletica ragazza iperattiva con tanta voglia di fare, fosse stata un ragazzo palestrato pieno di sé, obiettivo di ogni ragazza della scuola? Ce lo racconta una fiction sfornata in mille pagine di discussione sull'animesuki, ora completamente in italiano!
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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Dopo averci ordinato di incontrarci qui tutti i giorni dopo scuola, altrimenti guai, Haruki dichiarò conclusa la riunione, e ci congedammo. Quando lasciai il Vecchio Edificio, la vista di Asahina-senpai che si trascinava depresso lungo il corridoio, era così triste che non potei far finta di nulla. Lo chiamai.
«Senpai!»
«Sì?»
Asahina-senpai mi guardò con la sua faccia innocente. Davvero non sembrava essere più grande di me.
«Guarda, non devi per forza unirti a questo strambo club, se non vuoi. Non preoccuparti per Suzumiya; lo affronterò io.»
«No.»
Si fermò e mi sorrise.
«Va tutto bene. Voglio unirmi.»
«Ma non credo che le cose andranno molto bene, potrebbero anche peggiorare.»
«Ma ti sei unita anche tu, vero?»
Già... ma non per scelta mia. Perché sono ancora qui?
«Probabilmente è inevitabile in questo piano temporale...» disse con gli occhi che spaziavano all'orizzonte.
«Pardon?»
«Ed è interessante che ci sia anche Nagato-san...»
«Interessante?»
«Eh? Oh, no, non è nulla.» disse scuotendo la testa. I suoi capelli si mossero dolcemente per rivelare il suo sorriso un po' imbarazzato, e poi mi fece un profondo inchino.
«Potrei causare qualche problema, ma per favore sii paziente con me!»
«Be', se me lo dici così, ma ascolta, Asahina-senpai...»
«Per favore, chiamami Mitsuuru!»
Sorrise.
È così carino!

Un giorno, io e Haruki facemmo la seguente conversazione.
«Sai di cos'altro abbiamo bisogno?»
«Stupiscimi.»
«Dobbiamo mettere le mani su un misterioso studente appena trasferito!»
Sospirai. «Definisci "misterioso studente appena trasferito".»
«Bene, la scuola è già iniziata da due mesi, giusto? Chiunque si trasferisse a questo punto sarebbe automaticamente misterioso! Non credi?»
«Magari i genitori hanno avuto un trasferimento, al lavoro, e si sono portati i figli.»
«No, questo concetto è troppo tirato. Per nulla normale.»
«Perché non è normale? Di solito funziona così.»
«Uhm, misterioso studente appena trasferito... Quand'è che ti farai vedere?»
«Perché non mi ascolti mai?»

Iniziarono a circolare delle voci che accusavano me ed Haruki di complottare qualcosa.
«Cosa esattamente state cercando di fare, tu ed Haruki?»
Taniguchi sembrava arrabbiata.
«Non vi sarete...» - respirò profondamente - «messi insieme, vero?»
Assolutamente no! E se c'è qualcuno che vorrebbe sapere cosa stiamo facendo, quella sono io!
«Be', vedete di non combinare nulla di troppo stupido, va bene? Non sei più nella scuola media. Se vandalizzate il campetto, questa volta possono anche sospendervi.»
Se era solo Haruki a combinare queste follie, allora avrei potuto semplicemente ignorarlo. Ma ora aveva trascinato con sé Asahina e Nagato in questa roba. Dovevo assicurarmi che quei due non restassero coinvolti. Dopo aver pensato questo, mi sentii orgogliosa di quanto ero responsabile.
Ma c'era un piccolo problema, Haruki era abbastanza forte da prendermi e trascinarmi ovunque volesse, e dubito che avrei avuto qualche speranza di fermarlo.

«Voglio un computer!»
Da quando la Brigata SOS era stata fondata, la spartana aula di letteratura iniziò ad accumulare un sacco di oggetti. Un appendiabiti portatile figurava in un angolo della stanza; un bollitore elettrico e delle tazzine erano a portata di mano, assieme ad una teiera tradizionale, un mini frigorifero, una piastra per riscaldare, e posate. Un sistema stereo (collegato ad un lettore CD/MD che supportava la radio) e una PS2 erano sistemati lì vicino. A cosa serviva tutta quella roba? Voleva viverci, in quell'aula, per caso?
Haruki era seduto su un banco che aveva rubato chissà dove, braccia accavallate, gambe accavallate, e tutto accavallato in generale. Di fianco a lui c'era una piccola piramide nera con sopra la scritta "Comandante della Brigata" in marker dorato.
«È una tragedia! Viviamo nell'era della tecnologia, e una brigata importante come la mia non possiede nemmeno un singolo computer!»
Di cosa diavolo stai parlando?
Comunque, eravamo tutti lì. Nagato leggeva silenziosamente seduto nel suo angolino, un libro su una luna di Saturno che cadeva o qualcosa del genere. Asahina-senpai, obbediente com'era, era arrivato nonostante non dovesse per forza esserci, seduto su una delle sedie di metallo, con aria confusa.
Haruki saltò giù dalla scrivania e si mosse spedito verso di me con un sorriso molto sinistro.
«Andiamo a scroccarne uno!»
«Scroccarne uno? Un PC? E da dove?» chiesi, con poco entusiasmo. «Non staremo andando a rapinare un negozio di elettronica, vero?»
«No, no!» rispose imperiosamente. «Perché dovremmo se abbiamo a disposizione un altro posto più a portata di mano?»
Ordinò a me ad Asahina-senpai di seguirlo e corse fuori. Appena fummo fuori anche noi, lo trovammo due porte più in là nel corridoio, proprio davanti al Club di Informatica.
Oh, capisco.
«Tieni questa.» Haruki mi diede una fotocamera.
«Ascolta bene, Kyon! Ora ti dirò il mio brillante piano, e dovrai seguirlo alla lettera, senza eccezioni, perché avremo una sola occasione!»
Si abbassò per sussurrarmi il suo "brillante piano".
«Cosa? No! Non puoi farlo!»
«Questo è una piccola parte del mio grande piano! Andrà tutto bene!»
Andava bene per te, forse. «Ma... Asahina-senpai...»
«Silenzio! Nessun "ma"!»
Grandioso. Semplicemente grandioso. Guardai verso un confuso Asahina-senpai e cercai di stabilire un contatto con gli occhi, per cercare di avvertirlo della malsana idea di Haruki. Sbattei le palpebre furiosamente, Asahina-senpai mi guardò sorpreso, e arrossì. Oh, no, aveva capito male!
Quando mi decisi finalmente di dirglielo a voce, Haruki aveva già aperto la porta dell'aula senza nemmeno bussare.
«Come va, gente? Siamo venuto a prendere un computer!»
La stanza era simile a quella del Club di Letteratura, ma sembrava essere più piccola. Molti monitor e scatole di PC erano appoggiati in giro. Il rumore delle ventole di raffreddamento risuonava in tutta la stanza. Le cinque ragazze che stavano sfrenatamente battendo i tasti delle loro tastiere si voltarono all'unisono verso l'entrata, dove era appena comparso uno strano ragazzo.
«Chi è il capo qui?» chiese Haruki con un malvagio ghigno. Una delle ragazze si alzò in piedi.
«Io sono la presidentessa del Club di Informatica. Posso, ehm, aiutarvi?»
«Devo ripetermi? Dateci un computer!»
Il viso della presidentessa senza nome del Club di Informatica fu attraversato da un flash di pura confusione, poi si riprese scuotendo vistosamente la testa. «Assolutamente no! Non riceviamo abbastanza fondi dalla scuola, quindi questi computer sono stati presi con i nostri soldi. Non li daremo certo in giro gratis! Ci hai prese per idioti?»
«Che sarà mai un solo computer? Ne avete altri!»
«Okay, guarda qui, ascoltami, chi diavolo siete voi?»
Haruki gonfiò il petto. «Sono ciò che sono! Haruki Suzumiya, Comandante Supremo della Brigata SOS! E questi sono i miei subordinati, Numero Uno e Numero Due!»
...subordinati? Da quando saremmo i tuoi subordinati?
«Ve lo comando in nome della Brigata SOS. Dateci un computer, niente scuse!» Haruki riprese. La presidentessa del Club di Informatica scosse la testa.
«Non ho idea di chi siate, ma non c'è verso che voi prendiate uno dei nostri PC. Compratevelo da soli!»
«Ah!» Haruki storse il naso. «Se è così che la mettete... Be', abbiamo i nostri modi per assicurarci la cooperazione.»
Gli si illuminarono gli occhi. Ebbi una terribile sensazione su ciò che stava per accadere.
Haruki iniziò ad analizzare la stanza, con deliberata lentezza, come un leone che cerca la sua preda. «Ho sentito alcune voci, riguardo un gruppo di ragazze che conducono un'attività molto losca...» disse, a voce bassa ma decisa, prendendo alla sprovvista la presidentessa. «Addirittura, producono i propri doujinshi per venderli alle fiere, sfruttando i fondi della scuola! ...o almeno, questo è ciò che dicono le voci.»
Tutto ad un tratto colpì uno scaffale con un pugno, facendo cadere uno scatolone, che perse tutto il suo contenuto. Sentii i brividi non appena vidi le riviste e le pagine cadute raffiguranti scene per adulti con soli uomini, prima di distogliere lo sguardo.
«Possiamo spiegare!»
La presidentessa protestò a voce alta, ma era oramai arrossita come una pazza. «Questi sono i nostri, uhm, i nostri privati, uhm-"
«Silenzio!»
Sembrava che Haruki ne aveva avuto abbastanza.
«Ecco com'è che calerà tutto.» disse, posizionandosi vicino al viso della presidentessa. «Ci darete un computer, e io non dirò a nessuno che state producendo manga porno gay con i soldi della scuola. Capito?»
«Siete venuti qui solo per ricattarci?» una dei membri chiese con agitazione.
«No, sono solo venuto a estorcervi un computer.»
Ma è la stessa cosa!
«...no!» disse una flebile voce. Sembrava proprio che la presidentessa aveva deciso di affrontarci per sé stessa e per il club.
«Anche se lo direte alla direzione, faremo sparire tutte le riviste! Non avete prove! Cosa dici di questo?»
Haruki si girò con un sorriso da gatto. «Kyon, mi faresti un graaande favore, e scattare una foto a queste riviste, potresti?»
Click!
Premetti l'otturatore. Grandioso, ora sono un utensile da estorsione.
«No!»
Quella era la presidentessa, tremante.
«N-non conta! Quella foto potrebbe essere stata scattata in qualunque stanza di quest'edificio!»
Ancora sorridente, Haruki si scostò i capelli da davanti il viso. «Bene, allora, faremo uno scambio. Noi prenderemo il computer, e voi potrete avere Mitsuuru-kun come vostro maggiordomo personale. Ho notato che vi piacciono questo tipo di cose...»
La presidentessa arrossì e guardò di traverso Asahina-senpai
«Il nostro maggiordomo personale...? Perché vorremmo una cosa del genere?»
«Oh, questa è facile.»
Haruki spinse Asahina-senpai, che era ancora immobile per la sorpresa, verso la presidentessa, e poi, alla velocità della luce, prese la sua mano e la infilò nei pantaloni di Asahina-senpai.
«Aaah!»
«Ah!»
Click!
Con in sottofondo le loro urla, premetti l'otturatore un'altra volta. Haruki afferrò Asahina-senpai, che stava disperatamente cercando di scappare, e costrinse la presidentessa sopra di lui. «Kyon, un altro scatto!»
Premetti ancora. Asahina-senpai, presidentessa senza nome, perdonatemi.
«Cos- cosa diavolo credi di fare?» urlò la presidentessa.
Riuscì a divincolarsi dalla presa e ad allontanarsi da Asahina-senpai, ma Haruki puntò il dito verso il suo viso rosso.
«Ebbene, se le foto dei vostri porno gay non sono abbastanza, questa dovrebbe essere una prova sufficiente per convincere il preside a rompere il vostro piccolo "club"!».
«M-ma questo è ridicolo!» la presidentessa protestò animatamente. Mi sentivo dispiaciuta per lei persino io. «Mi hai costretto tu! Questa volta sono totalmente innocente!»
Questa volta?
«Davvero? E quante persone vi crederanno? Tra le voci che circolano, e le foto scattate, chi prenderà le vostre difese?».
Guardai verso Asahina-senpai, disteso a terra. Questa volta era rimasto talmente scioccato da essere rimasto senza energie. Intanto, la presidentessa senza nome continuò il suo tentativo a resistere.
«Gl-gli altri membri sono testimoni della mia innocenza! Era del tutto contro il mio volere!»
Le altre quattro del club che erano rimaste tutto il tempo allibite a guardare, si ripresero e annuirono.
«È vero!»
«La presidentessa è innocente!»
Se Haruki vi avesse ascoltato, be', non sarebbe stato Haruki. «Allora dirò che l'intero club progettava di violentarlo!»
In quel momento, sareste riusciti a sentire il rumore di uno spillo che cade.
«M-ma questo è assurdo! Delle ragazze non possono violentare un ragazzo!»
«Davvero? Lasciatemi raccontare una storia. La storia di un povero, innocente, studente di seconda, che passava casualmente per questo corridoio, che è incappato in un gruppo di ragazze depravate.»
«Queste ragazze malvagie, decisero di ingannarlo e attirarlo nella loro malvagia tana con delle caramelle, e altri dolci. E quando è entrato, è stato attaccato da queste crudeli donne, che lo toccarono in ogni posto sensibile! Ma a quel punto io, il Supremo Comandante della Brigata SOS, arrivai in giusto in tempo, e ottenni delle prove subito prima di salvarlo! Ed ora sono un eroe!»
Haruki rise a lungo, rumorosamente.
Credo che fosse più o meno questo, il punto in cui avrei dovuto sbatterlo dentro ad un manicomio.
«Ma, ma... Suzumiya-san! Q-questo non è quello c-che-»
Haruki calciò via Asahina-senpai, che nel frattempo si era trascinato in avanti e si era aggrappato alle sue gambe, e gonfiò il petto. «Allora? Cosa mi dite? Ci date un computer... oppure no?»
La faccia della presidentessa diventò prima rossa, poi ancora blu, e infine bianca come un cadavere. Era stata sconfitta.
«P... p... prendete quello che volete e andatavene...» dopodiché cadde sfinita su una sedia. Le altre accorsero per aiutarla.
«Presidentessa!»
«Stai bene?»
«Tra poco finirà tutto!»
La testa della presidentessa era piegata di lato, come quella di una marionetta a cui vengono tagliate le corde. Sarò anche stata complice dell'estorsione, ma non riuscivo a sentirmi dispiaciuta per quella figura distesa su una sedia.
«Qual è il modello più recente?» Adesso basta! Troppo sangue freddo!
«Perché dovremmo dirtelo?»
Haruki indicò verso di me, o meglio, verso la fotocamera. L'intero club tremò all'unisono.
«Maledetto! È quello là!»
Dopo aver esaminato nome e numero di modello del PC indicatogli, Haruki estrasse un pezzettino di carta dalla tasca del blazer.
«Ieri sono andato al negozio di elettronica, e un impiegato mi ha mostrato tutti i modelli recenti. Questo non è uno di quelli.»
Fin quanto aveva preparato questa messa in scena? Iniziava a farmi paura.
Dopo aver esaminato altri computer, esordì: «Dateci questo.»
La presidentessa sbiancò nuovamente. «F-fermo! Quello lo abbiamo preso solo il mese scorso!»
«Macchina fotografica.»
«...prendetevelo, ladri!»
Eravamo dei ladri. Non potei negare nemmeno in parte.
La fame di Haruki non conosceva limiti. Dopo aver fatto staccare tutti i cavi, fece spostare il monitor e tutte le altre cose nell'aula di letteratura e fatto ricollegare. Ha anche fatto tirare un cavo LAN tra le due stanze, per farci collegare alla rete dal dominio della scuola  per poter navigare in internet! Non è tanto migliore di un comune criminale!
«Senpai...»
Siccome ero totalmente senza possibilità di fronte alla pazzia di Haruki, l'unica cosa che potei fare era aiutare il devastato Asahina-senpai a rimettersi in piedi. Era rimasto accovacciato a terra, coprendosi il viso e singhiozzando incontrollatamente.
«Senti... Torniamo indietro, per ora, va bene?» dissi pacatamente. Tirò su con il naso, poi si rialzò. Haruki, brutto idiota, hai detto che volevi renderlo più mascolino, non ridurlo ad un relitto di nervosismo! E poi, volevo proprio sapere cosa ci avresti fatto con un PC.
Be', l'avrei scoperto presto.

Il lancio del sito ufficiale della Brigata SOS!
...be', questo era ciò che Haruki voleva. E chi è che avrebbe dovuto crearlo?
«Tu, ovviamente!»
«Io?»
«Hai un sacco di tempo libero, no?»
E tu invece?
«Sono troppo occupato a cercare altri membri!»
Il computer venne piazzato sulla cattedra con la piramide del "Comandante della Brigata". Haruki, che stava navigando in internet, aggiunse;
«Vedi di finirlo più o meno entro una giornata. Non possiamo iniziare nulla finché non avremo una web page.»
Asahina-senpai era letteralmente disteso sul tavolo, con le spalle tremanti, mentre Nagato stava come al solito leggendo seduto sulla sua sedia, ignorando il resto del mondo. Così, l'unica persona che stava per davvero ascoltando Haruki ero io. Essendo l'unica persona ad ascoltare i suoi folli ordini, ero anche l'unica che avrebbe potuto eseguirli. Sono abbastanza sicura che Haruki stesse pensando questo.
«Senti, anche se dici così, non puoi costringermi a fare quel sito.»
Sospirò velocemente. «E se ti dessi un piccolo premio?»
...che stesse veramente tentando di essere generoso, per una volta?
«Ti prometto che ti piacerà!»
«...e va bene.» alla fine mi arresi. No, non volevo prendere ordini da Haruki. Semplicemente, era un sito web. Non ne avevo mai fatto uno prima, ma sembrava divertente da fare, no?
E così fu deciso. Il giorno seguente, sarebbe iniziata la mia battaglia personale per creare un sito web.

Detto questo, in realtà non fu molto difficile. Le ragazze del Club di Informatica avevano già preinstallato tutti i software necessari, quindi tutto ciò che dovevo fare era un po' di copia e incolla ed era fatto. Il vero problema, era cosa inserirci.
Ancora non avevo idea di cosa si occupasse la brigata, quindi non sapevo cosa scrivere. Dopo aver realizzato un'immagine che diceva "Benvenuti sul sito ufficiale della Brigata SOS!" e averla incollata in cima alla pagina, le mie attività si fermarono contro un muro. Le parole di Haruki («Sbrigati a finirlo, capito?») tornarono alla mia mente come una maledizione, ed ecco perché ero su quel PC anche durante la pausa pranzo.
«Nagato-kun, avresti qualche idea su cosa scrivere?» A quanto pare rimaneva qui anche durante le pause pranzo.
«...in realtà no.»
Non alzò nemmeno lo sguardo. So che questo esula dai miei affari, ma prestava attenzione almeno in classe?
Rigirando lo sguardo verso il monitor da diciassette pollici, mi saltò in testa un pensiero. Cosa sarebbe successo se avessero scoperto che un ancora sconosciuto studente di una "brigata" stava sfruttando la rete della scuola per mettere in rete un sito?
«Be', non ti preoccupare! Se ci scoprono, abbandoneremo tutto il progetto. Chi fa la prima mossa vince!» immaginai la risposta di Haruki.
Sapete, in un certo senso, ero geloso del modo di Haruki positivo e ottimista di affrontare la vita.
Aggiunsi un contatore gratis di visite e la nostra mail - è ancora troppo presto per aggiungere un forum - e caricai il sito, che consisteva in una pagina senza un vero e proprio contenuto. Ma almeno lui sarebbe stato contento! Dopo essermi assicurata che la pagina funzionasse, chiusi tutti i programmi e spensi il PC. Alzai le braccia per stiracchiarmi un po', per scoprire che Nagato era dietro di me.
Come diavolo aveva fatto a venire fin lì? Non avevo nemmeno avvertito il rumore dei passi... Quando si era mosso? Il suo viso era ancora inespressivo come una di quelle maschere bianche veneziane, mentre mi guardava come una mappa.
«Tieni.»
Protese un libro spesso con copertina rigida. Esitante, lo afferrai. Era pesante... A giudicare dalla copertina, era lo stesso libro che stava leggendo alcuni giorni fa.
«Per te.»
Dopo quella breve affermazione, si girò e lasciò l'aula prima che avessi tempo di rifiutare, o almeno di reagire. Uhm, perché stai improvvisamente forzando uno dei tuoi libri nelle mie mani? Per caso è questa la tua idea di una dichiarazione, o qualcosa del genere?
Quando la campanella suonò a segnare la fine del pranzo, ero rimasta sola nell'aula vuota. Credo che intorno a me non ci fossero persone che volessero veramente ascoltare quello che avevo da dire.

Mi portai il libro fino in classe e mi sedetti, solo per sentire uno strattone alla mia coda di cavallo. «Quindi, il sito è pronto?»
Haruki stava tenendo l'angolo del suo banco con la mano e mi fissava con uno sguardo severo. Notai che aveva preso appunti su tutto il libro; tentai di sembrare naturale per evitare gli sguardi dei miei compagni.
«È pronto, certo... ma è completamente insulso.»
«Per ora andrà bene. Abbiamo solo bisogno dell'indirizzo, adesso.»
Allora perché non ti sei registrato uno di quei siti gratis?
«Non sarebbe andato bene! Potrebbero intasarmi l'inbox!»
Come potrebbe un account così nuovo venire intasato?
«È un segreto.»
Aveva di nuovo quel sorriso sinistro. Mi faceva accapponare la pelle.
«Non preoccuparti, vedrai dopo scuola! Ma prima di allora, è informazione classificata.»
Avrei voluto non scoprirlo mai, ad essere onesti.
Haruki rimase assente durante la sesta ora. Avrei voluto sperare che soltanto andato a casa, ma conoscendo Haruki, questo era impossibile. Era solo un altro segno di cattivo auspicio.

N D T
Seconda parte su tre del secondo capitolo! Cosa stava facendo Haruki nella sesta ora? Che libro ha dato Nagato a Kyon? Come ha fatto Haruki a essere così crudele con delle ragazze? Magaru lo sapete già, vero? Allora, eccone un'altra: quale sarà il "regalo" che Haruki ha promesso a Kyon?
Ovviamente mi piacerebbe sapere cosa ne pensate!
P.S: sì, lo so che si chiamano yaoi, ma il testo orginale diceva così...
  
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