Fanfic su attori > Alex Pettyfer
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Autore: artemisia reight    05/12/2012    0 recensioni
Forse sono stata un pò troppo cattiva con Alex, ma era uno sfigato, ed io ho fatto solo ciò che andava fatto...Non avrei mai immaginato che a distanza di un anno si sarebbe trasformato in un bullo convinto a vendicarsi.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un anno fa.

 

 

Rovescio il vassoio a quello sfigato di Alex e rido come una matta per la sua faccia rassegnata. "Fai bene a rassegnarti, sfigato" gli urlo dietro "Fai così schifo che neanche il vassoio vuole averti vicino!" batto distrattamente il cinque ad un ragazzo della squadra di football e prendo posto, tutta sola, ad uno dei tavoli più ambiti della mensa. Non ho un ruolo vero e proprio. O, per meglio dire, un'etichetta. Avete capito di cosa sto parlando no? Parlo delle etichette che ogni ragazzo ha al liceo. Ci sono i sfigati, i bulli, i giocatori, le cheerlader, i nerd, e così via. Ma io sono solo.....io. Faccio quello che mi va di fare, anche se si tratta di rovesciare il vassoio a chi mi sta antipatico, senza dovermi aggregare ad una qualche specie di gruppetto. Io sono così, preferisco stare da sola e non faccio le cose "perché fa figo" ma perché ho voglia di farle. C'è comunque da dire che i più IN della scuola mi rispettano e, addirittura, vogliono fare amicizia con me, ma hanno ben chiaro che io non tengo conto di queste cose. Per questo, se qualcuno viene picchiato o è vittima di qualcosa, io non vengo mai incolpata, anche se la maggior parte delle volte è colpa mia. Ma torniamo a noi. Alex Pettyfer, la persona a cui ho appena rovesciato il vassoio, è uno sfigato totale. Odio il modo in cui sembra sempre inadatto alle situazioni e odio il suo grattarsi la testa per evitare di dover rispondere subito ad una domanda. Questo gesto, lo ammetto, mette in evidenza le sue spalle muscolose, ma lui le nasconde sempre in larghi maglioni fatti a mano e questo è uno dei tanti motivi per cui preferirei essere vicina di banco ad uno scorpione, piuttosto che a lui. Ovviamente la sorte è ironica a volte, quindi mi ritrovo a dover sopportare il suo muoversi goffamente per tutta l'ora di chimica, dato che è seduto vicino a me. "Incapace" lo chiamo schioccando le dita davanti al suo sguardo vuoto che punta fuori dalla finestra "Vedi di farmi prendere un bel voto, questa volta, perché mi manca solo un altro cinque e comincerò ad usare i coltelli per tagliarmi le vene invece che il cioccolato!" sono brava in tutte le materie, un altro elemento per cui non potrei far parte degli strafighi, ma la chimica per me è come l'arabo. Anche lui è molto bravo, però la volta scorsa ha risposto ad una domanda invece che suggerire a me la risposta ed io ho verniciato la sua macchina con orride sfumature verdi e marroni per ricordargli che sono IO quella che deve prendere un bel voto, non lui. Si limita a fare un cenno con la testa ed io gli monto su un piede "E parla un pò, che sembri morto!" gli grido sentendo la risata gracchiante della capo cheerlader che incita "Vai Arty, fagli vedere chi comanda!" io alzo gli occhi al cielo e mi siedo al mio posto. Ah, quasi dimenticavo. I miei genitori non avevano nulla di meglio da fare che umiliare la loro unica figlia a vita affibbiandole un nome degno di un pony rosa con l'arcobaleno sul sedere. Così mi chiamo Artemisia.

  
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