Cicatrici indelebili

 

 

 

 

Lacrime, il mio volto è bagnato da queste lucenti strisce di dolore, da quanto piango?

Non ne ho idea, il dolore mi lacera e mi cura allo stesso tempo, ma solo per potermi lacerare di nuovo.

Prima d’oggi non avevo mai sentito questa straziante sensazione, questo sentimento distruttivo, è un po’ come se morissi tutte le volte che provo a pensare, perché nella mia mente c’è solo lei.

Il mio cuore mi prega di smettere, ma in realtà non riesco, ne ho bisogno, pensarla, ricordarla, mi da la forza per versare tutto il mio dolore, anche se questo mi prosciuga dentro.

Ti ricordi la prima volta che ci siamo visti? No non prendetemi per pazzo, anche se lei è morta, sarà sempre con me, e anche in questo momento mi sta ascoltando.

Io mi ricordo quel giorno come se fosse oggi, su quel treno, entrasti nello scompartimento che dividevo con Ron, per aiutare Neville a trovare il suo rospo, già allora in realtà vivevi per aiutare gli altri, all’iniziò non andavamo molto d’accordo, con quell’aria da superiore non ci andavi molto a genio, ma poi abbiamo capito: dietro quella tua mostruosa intelligenza e incredibile faccia tosta, c’era una normale ragazzina spaurita, che come noi, non chiedeva altro che avere qualcuno a fianco, ed io ringrazio Dio per ogni singolo istante che mi ha fatto passare insieme a te, insieme alla tua allegria, al tuo modo sicuro da mamma protettiva, insieme ai tuoi mille ragionamenti, che una volta odiavo, ma che, ora che non ho più, mi mancano come l’aria che respiro.

Sicuramente da lassù ti starai prendendo gioco di me, starai dicendo “ Guardalo, fa tanto il forte, ma adesso piange come un bambino " ma ti sbagli, tu e Ron siete sempre stati la mia forza, il motivo per andare avanti, ciò per cui vivevo.

Alzarmi il mattino e pensare che avevo contribuito a darvi un giorno di vita in più, mi bastava, mi rendeva felice, perché se voi vivevate, vivevo anche io. Ma ora tu non ci sei più, e con te se né andata anche una parte di me, forse la migliore.

Sicuramente vorresti che fossi forte, che non mi disperassi, non hai mai sopportato di vedermi triste, e di solito, grazie a te, riuscivo a superare qualsiasi cosa, ma ora che è proprio la tua assenza a farmi piangere, mi è impossibile.

Sento un ultima lacrima solcarmi la guancia, e una sensazione strana, quasi come una carezza, una tua carezza, leggera e delicata, che tutte le volte va a toccarmi l’anima.

 

“Riposa in pace angelo mio, riposa tra i tuoi mille sogni dorati, riposa tra i campi di fiori, che ormai nessuno può più portarti via”

 

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Nd d’autrice: è una storia molto breve, probabilmente non piacerà a nessuno, ma io avevo bisogno di scriverla, per una persona molto importante.

X Alessandra: perché il dolore per una perdita può essere enorme, ma non pensarci o soffocarlo è ancora peggio.

Ti voglio un bene immenso.