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Autore: ninestars    05/12/2012    1 recensioni
le parole del mio cuore scritte su fogli di carta e su una tastiera di un telefono.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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'Caro Diario ... ' volevo cominciare a scrivere così, su quel libretto pieno di pagine vuote che mi aveva regalato la mia migliore amica Leigh-Anne. Volevo presentarmi a lui come se fosse il mio migiore amico. Però mi vergognavo, non avevo coraggio di scrivere come mi chiamavo e come trascorrevo le mie giornate. Eppure sapevo che scrivevo a me stessa. Evidentemente mi vergognavo di me. con un gesto svogliato presi la penna e cominciai la mia presentazione. 'Ciao. Se vuoi mi presento. Il mio nome è Geltrude, detta Geri. Lo so, è un nome stupido ma mia madre pensava che i soliti nomi inglesi fossero diventati un'ossessione.'  Non ebbi il tempo di scrivere un'altra mezza parola che il mio cellulare suonò. Come al solito era lei, Leigh.
Leigh: ohh, speigami perchè oggi non eri a scuola.  
me: sono giù... non me la sentivo.
leigh: ehi, c'è qualcosa che non va?
me: niente, sempre la solita cosa.
leigh: non ce la faccio più a vederti così. voglio agire. voglio aiutarti in qualche modo!
me: no per favore, così mi metti ancora più a rischio.
leigh: non voglio vederti così geri, mi dispiace. devo agire.
 
stacca la chiamata.
 
adesso? come avrei fatto? Nella mia scuola c'era il gruppo delle tipiche ragazze amate da tutte:  piene di soldi, capelli fatti, truccate, solita maglietta dell' abercrombie, solito leggins e solito paio di blazer. Tutti i ragazzi le andavano dietro per la loro bellezza. nessuno sapeva com'era la realtà, com'erano davvero dentro. erano perfide infatti, e la loro cattiveria mi aveva fatto finire nei guai. tutto per colpa di una stupidissima foto. 
una delle persone più importanti per me mi aveva tradito. perchè? avvolte mi faccio questa domanda inutile, rispondendomi che nel mondo c'è tanto tradimento. pensavo che lei fosse mia amica. però la vedevo spesso con loro.con quelle oche malefiche. e avevo tanta paura che lei, la ragazza più importante per me, diventasse come loro. di solito per far parte di un gruppo bisogna fare una spece di prova. mi fidavo di lei, ma doveva far girare la mia foto a tutti gli alunni della mia scuola. la persona con cui si fidava di più era diventata il metodo per essere una ragazza apparentemente bella fuori, ma orribile dentro. mi aveva tradito, ma in effetti mi ero vendicata. potevo fermarla, potevo dirle 'ehi. fermati. tu hai gli occhi chiusi, non vedi come sono quelle ragazze. non essere come loro' ma la rabbia era più forte di me. l'ho lasciata stare e adesso è la più popolare tra loro. ma non sa di essere orrenda dentro, non sapeva che la sua identità di 'popolare' era solo una copertura. il suo bel faccino era solo una stupida maschera. 
la foto che ha fatto girare era un mio ritratto privato, che mostrava i miei gusti reali e che non volevo che nessuno vedesse perchè sapevo che mi avrebbero torturata. ma di lei, di Gioia mi fidavo. era meglio se non facevo quel passo sbagliato. questo fatto mi ha causato molti problemi. le ragazze, quelle che prima chiamavo amiche, non mi consideravano più e spesso i ragazzi lasciavano sul mio corpo minuto e fragile i segni del loro odio. 
 
Leigh anne era la mia salvezza. se casualmente non avessi sbagliato numero, se lei non avesse voluto fare amicizia con me non so se adesso sarei ancora qui. lei è stata una specie di riabilitazione per me. sapevo che di lei mi potevo davvero fidare. e io ero e sono speciale per lei.  non è stupida, a lei interesso e penso che gli diano fastidio i miei lividi sulle braccia. quelli che ogni giorno coprivo con la felpa. 
 
tentavo di non cedere alle lamette, ho lottato e ho vinto io. l'ho fatto solo per leigh. per lei che mi ha salvata.
 
però io avevo paura di cosa avrebbe fatto, avevo paura di come potevano reagire i miei compagni. avevo il terrore che i miei lividi e graffi aumentassero. e sicuramente non volevo parlarne con mia mamma.
 
ricominciai a scrivere nel mio diarietto, tutto ciò che provavo anche se con una vergogna assurda. era sera e al posto di leggere il solito libro vecchio decisi che avrei scritto sempre su quel piccolo libro decorato di blu.
 
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' Caro diario, oggi mi sono svegliata prima quindi ho deciso di farti il solletico con la mia penna a sfera' .  avvolte mi viene da ridere, perchè scrivo cose talmente stupide che mi derido da sola. è divertente, visto che è una delle poche cose che piace di me: il saper ridere di me stessa.
 
mi ero svegliata un'ora prima, anzi direi che proprio non mi ero addormentata. ero davvero troppo nervosa per leigh, per cosa avrebbe potuto fare. ero fottutamente terrorizzata.  quando salii su quell' autobus, tutti si erano voltati verso di me. non osavo immaginare cosa era successo. aspettavo solo la fine della giornata per poter risfogarmi sul mio diario.
  
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