Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: bluecoffee    05/12/2012    3 recensioni
[...] ''Eri come una montagna russa. Andavi veloce e io avevo paura. Rallentavi e io mi sentivo più sicura.'' [...]
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi tornata!!
Sono tornata domenica dalla ''gita'' a Londra e ho deciso
di postarla ora la os :)
Volevo mettere il banner, ma non sono riuscita a 
farlo :) nel caso lo posterò poi :)
Stavolta scrivo qui, almeno le cose le dico all'inizio
e almeno evito di prolungarmi :)
E' una OS che mi è venuta in mente mentre ascoltavo
il mio secondo idolo: Taylor Swift :)
Spero non annoii e che sia scritta abbastanza bene, anche
perchè è la prima volta che scrivo una cosa mia assieme
ad una canzone :D
Poi è anche la mia preferita, tra quelle scritte, quindi :)
_itseffy



the way i loved you



Uscii di casa appena visto il messaggio, lasciando i miei parenti seduti al tavolo abbastanza spiazzati dal mio comportamento.
Sapevo benissimo che non l'avrei passata liscia neanche a vent'anni, ma c'era una cosa più grande di me che in quel momento andava affrontata.
Una cosa che andava affrontata anche se dopo avrei dovuto sorbire l'ira di mio padre.




''Che ci fai qui?'' la sua voce era terribilmente calma e mi era terribilmente mancata.
A sentire di nuovo la sua voce appena roca mi si formò un nodo in gola e tutta la sicurezza che avevo acquistato correndo con i tacchi sotto i nuvoloni che annunciavano pioggia, si volatizzò in meno di una frazione di secondo.
Tutta la sicurezza che avevo acquistato in due anni senza vederlo era svanita con il solo contatto visivo.
''Qui... quindi sei tor... tornato. - balbettai. Scossi la testa e gli puntai il dito contro - Tu. Tu. Tu!!''
Iniziò a camminare verso di me, finchè non me lo trovai in parallelo.
Il mio cuore stava per esplodere, stava per balzare fuori dal petto.
I nostri occhi erano incatenati gli uni agli altri. Cioccolato contro azzurro.
''Ti devo parlare.'' finalmente trovai il coraggio.
Finalmente il discorso potè iniziare.
Finalmente mi sentii libera di poter sputare fuori tutto quello che realmente volevo dire da ben tre anni. Tutto quello che pensavo, ma soprattutto poter rivelare la verità in cui ora vivevo e in cui lui non era ben accetto.

He is sensible and so increbible
and all my single friends are jealous


''Prima di essere qui, ero a casa dei miei. Ero completamente felice di essere lì. Poi sei arrivato tu.
Quel messaggio.
Quel messaggio ha fatto scattare un qualcosa dentro di me.''
Lo fissavo dritto negli occhi mentre parlavo.
Lui era tranquillo e rilassato, come se alla fine si aspettasse un finale da fiaba, quando il principe e la principessa vivono poi felice e contenti. Sicuramente non si aspettava la verità nuda e cruda.
''Sono corsa qui, fregandomene del tempo. - alzai lo sguardo e osservai i nuvoloni iniziare a ricoprire il cielo stellato londinese - Lasciando tutti in sospeso. Soprattutto lui. - mi guardò confuso, come se non capisse o non volesse capire - Ho un ragazzo.''
Lo dissi come se fosse la cosa più naturale del mondo.
''Come?'' balbettò. Era rimasto sorpreso.
''Sì. E' un bravissimo ragazzo, sensibile e... - non trovai la parola esatta per descriverlo. Qualsiasi parola che mi passava per la mente era troppo vicina a quello che era il ragazzo davanti a me. - incredibile... credo...''
Si grattò la nuca e fissò le Nike rosse che indossava. Alzai lo sguardo al cielo e una goccia di pioggia mi fece chiudere istintivamente l'occhio.

He says everything I need to hear and it's like
I couldn't ask for anything better


''Come ti trovi con lui?''
La sua voce era ridotta a un sussurro. Lo riuscivo appena a sentire e lui non migliorava la situazione tenendo la testa bassa.
''Bene. E' come se fosse il principe azzurro appena uscito da una fiaba. - un bagliore allegro e spensierato mi trapassò gli occhi non appena iniziai a parlare del povero ragazzo che avevo lasciato a casa dei miei - Dice tutto quello che una ragazza vorrebbe sentire e sinceramente posso affermare che non potrei chiedere niente di meglio.''
Lo dissi spedita. Quelle parole uscivano dalla mia bocca come un fiume in piena. Non mi stavo curando dei sentimenti del moro davanti a me. Per la prima volta ero riusciva a dire tutto quello che pensavo nonostante davanti a me ci fosse Zayn.
Per la prima volta mi sentivo libera.
Di solito, ai tempi passati, con Zayn davanti mi sentivo limitata a parlare, ora invece me ne stavo fregando dei suoi sentimenti e mi stavo aprendo. Per la prima volta.

He opens up my door and I get into his car
and he says you look beautiful tonight
and I fell perfectly fine.


I suoi occhi, prima spensierati, ora erano spenti.
Non brillavano più come prima. La luce che era apparsa nel suo sguardo quando ero apparsa davanti a lui, ora non c'era più. A sostituirla c'era un velo quasi invisibile di delusione, tristezza e ... rancore.
''Stasera prima di andare a casa dei miei ho capito che è diverso da te. - eppure mi fa sentire allo stesso modo. - Lui mi ha aperto la portiera della macchina, - tu non l'hai mai fatto. - non ha smesso di farmi complimenti anche se indosso un jeans - un tempo mi sarebbe piaciuto se me lo facessi anche tu, non solo uno al giorno, ma dieci al minuto. - e mi sono sentita come se un finale perfetto più di quello non potesse esistere.''
Mentre eravamo uno di fronte all'altra vicino la ruota panoramica, il London Eye, dal cielo iniziò a cadere qualche goccia.
Ricordai che mamma, quando ero piccola, mi disse che la pioggia non è altro che lacrime di angeli. In quel momento un sorriso apparve nel mio cuore al pensiero che gli angeli stessero piangendo per la frattura definitiva della mia storia con il moro.
Eravamo stati una bellissima coppia. Bellissima per un anno. Fino a che due anni prima del nostro ultimo incontro non se ne andò lasciandomi con il fiato sospeso e la testa piena di speranze.

But I miss screaming and fighting and kissing in the rain
and it's 2am and I'm cursing your name
you're so in love that you act insane
And that's the way I loved you.


Alzò la testa del tutto, fino a puntare i suoi occhi color nocciola sui miei.
Erano lucidi e la punta del naso era leggermente arrossata a causa del vento freddo che aveva iniziato a tirare dopo che la pioggia aveva iniziato a scendere e ricoprire Londra assieme alla sua nebbiolina.
''Mi dispiace.''
Due parole che dette dalla sua bocca mi fecero stupire tantissimo. Non era la prima volta che le sentivo, ma era la prima volta che le sentivo uscire dalla sua bocca. Sembravano sincere e questo gli faceva onore. Ma non poteva farmi tornare indietro e tornare a farmi innamorare di lui.
Annuii stupidamente. ''Però posso ammettere che mi manca un sacco litigare con qualcuno. - come riuscivamo a fare tutte le sere. - Era divertente urlarci contro e poco dopo ritrovarci nudi nel letto. - sorrisi ripensando a questa nostra strana abitudine - Mi piaceva e mi manca il modo in cui facevamo pace dopo esserci tirati addosso tutto quello che ci capitava vicino, quando eravamo in preda a un esaurimento.''
''Piaceva anche a me poterti baciare sotto la quotidiana pioggia serale una volta alle settimana. - l'accenno di un sorriso si disegnò sulle sue labbra troppo perfette che ogni volta, sotto la pioggia, rovinavo mordendole troppo forte. - Mi manca da impazzire, tutto, anche quando la sera ti mettevi a maledire il mio nome per ogni stupida cosa.''
Il mio sorriso si allargò quando davanti ai miei occhi si presentarono alcune scene vissute quando condividevamo quel piccolo appartamento vicino il centro e troppo distante dalla nostra scuola.
Ero innamorata.
E quel sentimento mi dava alla testa. Non riuscivo a stare senza il suo profumo, la sua presenza e la sua voce. Ero follemente innamorata di lui.
Avrei fatto di tutto, tanto che quando è sparito in America due anni indietro volevo andare a cercarlo. Partendo da zero.
Gli avrei dato una seconda possibilità e tutta l'agonia che mi aveva fatto passare per il primo periodo sarebbe sparita. Dimenticata. Per sempre.

Breakin' down and coming undone
It'a a roller coaster kinda rush
And I never knew I could fell that much
And that's the way I loved you


''Eri capace di darmi alla testa. Qualsiasi cosa tu facessi. Anche la più semplice.'' la sua voce era diventata più stridula.
Non lo avevo mai visto piangere. Ero io quella troppo emotiva. Ora, invece, lui stava per gettare lacrime sul latte già versato, mentre io ero impassibile. Lui troppo sensibile, ora; io troppo rigida, ora.
''Era difficile resistere a tutto quello che facevi per farti perdonare.'' piegai la testa di lato e lui sembrò tranquillizzarsi.
''Amavo vederti in difficoltà, mentre ti morsicavi il labbro inferiore fino a stritolarlo, provando a fare l'indifferente, ma alla fine cedevi sempre.''
Perchè ti amavo. Perchè non riuscivo a stare senza essere toccata da te per più di un'ora.
Sorridemmo all'unisono e i suoi muscoli si rilassarono.
Si era un po' sciolto, ma non poteva durare per sempre. Anche perchè sicuramente io sarei finita col parlare di Stefan.
''Eri come una montagna russa. Andavi veloce e io avevo paura. Rallentavi e io mi sentivo più sicura.''
''Però amavi rischiare, senno non avresti fatto tutto quel casino con i tuoi pur di stare con me. Pur di condividere quel piccolissimo appartamento che ci andava stretto, che ti andava stretto, ma che nonostante tutto provavi a non farmelo notare.''
Annuii. Ero sempre stata abituata alla ricchezza e alla grandezza con cui i miei genitori mi avevano cresciuta e ritrovarmi a vivere con Zayn, andando avanti con il suo misero stipendio da cameriere, era difficile e delle volte la restrizione con cui vivevamo mi faceva sentire soffocata. Però non glielo avevo mai detto.
Mi sacrificavo e fingevo pur di farlo sentire bene.

He respects my space
And never makes me wait
And he calls exactly when he says he will


''Cosa lo rende migliore di me?''
I suoi occhi mi penetravano come avevano sempre fatto. E io anche in quell'occasione mi sentii indifesa. E nuda.
Il contatto visivo con lui mi faceva regredire e tutta la sicurezza che mostravo solitamente spariva. Solo lui riusciva a farmi sentire così.
Ogni volta era una battaglia per fargli vedere che ero migliore, che potevo essere migliore di lui, ma guardando i suoi occhi così scuri e sicuri, tutto quello che la testa ordinava ai muscoli di fare non si metteva in atto. Erano scollegati e poco dopo si scollegava anche il cervello. E io non potevo far altro che lasciarmi andare e smettere di combattere. Lasciandomi in balia di quell'uragano che lui rappresentava per me.
''Piccole cose, che però possono sembrare anche grandi viste dal punto di vista di una donna.''
''Come cosa?'' era curioso. Voleva sapere cosa rendeva un altro uomo meglio di lui.
La sicurezza che c'era dentro i suoi occhi quando ancora stavamo assieme era sparita, come volatizzata.
Ora ero io che lo facevo sentire impotente. Con le parole.
Mentre lui continuava a farmi sentire impotente con lo sguardo.
''Mi lascia i miei spazi, come il tempo di fare la doccia da sola, senza essere disturbata. - però mi piaceva da impazzire sentire le tue mani sul mio corpo sotto il getto caldo d'acqua.- Non mi fa aspettare in nulla e sento il cellulare squillare con la nostra suoneria, l'esatto orario che lui mi aveva promesso. Anche se è ad una riunione.''
Il mio cuore perse un battito quando dalla pioggia che scorreva sui nostri volti, riuscii a distinguere una sua lacrima.
Gliela asciugai con la punta dell'indice.
Notai che avevo la punta delle dita arrossate a causa del freddo. E ricordai i giorni di neve quando stavo chiusa in casa, tra il paile azzurro e tra le braccia di Zayn, che mi accarezzava i capelli, mi diceva parole dolci e mi stuzzicava l'orecchio con piccoli morsetti delicati.

He's close to my mother
Talks business with my father


''Scommetto che piace da impazzire ai tuoi!''
Aveva il tono della voce spezzato dalle lacrime, ma non smetteva di essere ironico e prendermi in giro in modo benevole per essermi innamorata dell'uomo che mia madre aveva sempre sognato.
''Lo adorano.'' la mia voce era squillante e gli occhi coperti da una luce di ammirazione. Ero fiera di Stefan e non lo potevo negare, neanche se davanti a me c'era un ragazzo che sperava di trovare nelle mie parole un solo difetto che aveva il mio fidanzato per convincermi a tornare con lui.
''Sta sempre con mia madre, come se fosse la propria. Scherzano e fa un continuo ironismo nei difetti di mia madre e lei riesce a ridere come un'adolescente. Parla di affari con mio padre. Quell'uomo che mi ha dato metà vita, assieme alla moglie, ha trovato un migliore amico e si sente di nuovo come un ragazzo di vent'anni.''
Sorridevo e gesticolavo parlando allegramente del biondino che amavo.
Sembravo più una madre fiera del figlio che ha segnato il goal vincente della partita piuttosto che la fidanzata.
''Sei passata da nord a sud allora. Da ovest a est. Da bianco a nero. Senza la minima sfumatura, senza la minima difficoltà.''
Sapevo quello che intendeva dire. Sapevo che voleva dire che non mi ero fatta difficoltà nel cercarne un'altro completamente diverso da lui.
''Quando sei andato via ho sofferto. Dopo un anno ho voluto cambiare. Ho voluto trovare un ragazzo che non mi ricordasse te, avrebbe fatto troppo male e sarebbe stato difficile da affrontare.''
''Sono contento, lo sai? Almeno vivi in pace con i tuoi e non litigate per uno stupidissimo ragazzo.''
Forse però aveva ragione.
Avevo capito male, intendeva dire che avevo fatto bene, così non mi sarei più scontrata con i miei genitori.
Mia madre e mio padre, quando stavo con Zayn, non la smettevano di fare della stupidissima ironia su di lui. Qualsiasi cosa gli si presentava davanti, la usavano per schernire quel povero morettino che faceva di tutto per rendermi felice.

He's charming and endearing
and I'm comfortable.


''Non ti voglio degradare. Ma voglio dire che con lui mi sento più a mio agio.''
Mosse il capo in segno di assenso. ''Ti mettevo in difficoltà, però mi piaceva.''
''A me no. Non sempre almeno. - eri difficile e non sempre riuscivo a sopportarti. - Mi sentivo indifesa ed impotente al tuo fianco. E se questo è quello che dovrebbe fare l'amore allora va bene, ma non credo sia così. Sono innamorata di Stefan, il mio ragazzo, ma con lui non mi sento inferiore. Tanto meno in soggezione.''
''Ti capisco. Era lo stesso effetto che mi facevi. - trasalii a quell'affermazione. Non me lo sarei mai aspettata. - E continui a farmi quell'effetto tuttora, perchè se non fossi innamorato credo che non avrei preso un aereo e sarei venuto qui solamente per vedere te e parlarti.''
Non l'avevo mai vista sotto questo punto di vista. Ero io quella che non si sentiva mai abbastanza, non lui.

But I miss screaming and fighting and kissing in the rain
and it's 2am and I'm cursing your name.
You're so in love that act insane
and that's the way I loved you.


Ormai eravamo fradici e la pioggia stava aumentando d'intensità.
Le mie braccia erano ricoperte da pelle d'oca, nonostante non avessi freddo. Avevo sempre odiato la pelle ''a mozzarella'' che avevo, ma a Zayn era sempre piaciuta, come ogni mio difetto.
Era frustrante.
Trovare ogni singolo difetto nel mio corpo, eppure sentirmi dire che non esisteva e che era una mia stupidissima fissazione per riuscire a trovare un pretesto per attirare l'attenzione.
Aveva ragione, ma detto da lui non suonava bene. Perchè nonostante continuasse a dire che non sopportava il fatto che volessi l'attenzione delle persone posta solo su di me, lui continuava a darmela e dire che gli piaceva il mio modo di trovare stupidi difetti inventati per essere guardata.
Era un ragazzo pieno di controversie, eppure piaceva anche a me questo suo difetto. Appena vide che stavo tremando si levò la leggera felpa grigia e me la mise sopra le spalle.
''Non sei più la mia ragazza, ma non voglio che ti prendi la febbre.''
Sorrisi benevola e infilai le braccia dentro la maniche dell'enorme felpa.
Ricordai tutte le varie volte che giravo per l'appartamento con indosso una sua maglietta o una sua felpa sopra l'intimo. Ricordai tutte le volte che misi la sua felpa in pubblico perchè avevo freddo. Ricordai tutte le notti insonni passate ad osservarlo dormire beatamente dopo aver fatto l'amore, con indosso solamente la sua maglietta raccolta da terra, che aveva il suo profumo di fumo, di menta e di lui.
Scossi la testa per levarmi dalla testa quelle immagini e posai lo sguardo verso il cielo, chiudendo gli occhi e godendomi la pioggia battere sul mio volto arrossato per il vento freddo che si era innalzato.
Forse alzai il viso per ripulire la mente da quelle immagini e non farle tornare, avrei solamente fatto male a me stessa. Forse alzai il viso sperando che il moro anzichè starsene impalato ed immobile a fissarmi, avrebbe preso coraggio e si fiondasse sulla mia bocca imbrattata di rossetto rosso accesso, lo stesso da anni.

Breakin' down and coming undone
it's a roller coaster kinda rush
and I never knew I could feel that much
and that's the way I loved you


''Non ti stanca tutta questa perfezione?''
La sua voce mi fece tornare a puntare gli occhi su di lui e non più sul cielo. Asciugai la parte degli occhi, fregandomene del trucco colato lungo le guance e che mi facevano assomigliare ad una specie di panda, e lo guardai confusa con la testa inclinata da un lato.
''Dico, non sei stanca di vivere nella perfezione? Non ti manca il brivido del proibito e dell'insicurezza?''
''Forse. Ma so che la perfezione in questo momento è l'unica cosa che mi fa desiderare di non tornare indietro e prendere l'aereo per venirti a cercare.''
Abbassai lo sguardo sulle scarpe annacquate per la prima volta. Mi concentrai sui jeans che sfumavano dal chiaro allo scuro a causa dell'acqua che mi aveva bagnato tutta la parte sottostante al ginocchio.
Non volevo pensare a tutta l'agonia che mi aveva fatto passare dopo essersene andato. Avrei potuto spezzarmi ancora, solo che questa volta non ero pronta per tornare a cercare i pezzi e ricongiungerli.

He can't see the smile I'm faking
and my heart's not breaking
'cause I'm not feeling anything at all


''Fingi mai un sorriso per renderlo contento? Fingi mai di stare bene quando invece ti stai per spezzare? Fingi mai di essere quella che non sei per renderlo felice? Fingi mai di essere orgogliosa di lui anche se non provi nulla?''
Quelle quattro domande mi fecero riflettere. Mi fecero pensare sul serio all'universo che stavo vivendo.
Non ci avevo mai pensato. Non mi ero mai posta domande così serie e così riflessive. Credevo che tutto quello che vedevo o che per lo meno volevo vedere, fosse quello che realmente mi rendeva felice.
Fu in quell'istante che ci ragionai per la prima.
Analizzai una domanda alla volta. Studiai attentamente ogni parola che componeva la domanda e studiai altrettanto attentamente ogni singolo secondo passato assieme a Stefan.
Solo un'attenta analisi delle giornate passate assieme a Stefan, riuscii a trovare le quattro risposte per le quattro domande che mi aveva appena posto Zayn. Il quale stava aspettando impaziente una mia risposta, dondolandosi da un piede all'altro.
''Delle volte fingo dei sorrisi. Ma lo faccio a fin di bene, non lo voglio deludere. - con te invece non ho mai finto, contento? - Con lui sto sempre bene, non ho bisogno di fingere, perchè non mi sono mai spezzata da un'anno. - con te mi sono spezzata tante volte che non le ho più contate. - Forse fingo troppo di essere quella che non sono, ma va bene così, prima o poi ci diventerò quella che tutti vogliono. - con te non avevo bisogno di fingere perchè qualsiasi cosa facevo ti andava bene. Non mi correggevi mai e amavi tutti i difetti che avevo. - Non fingo di essere orgogliosa. Lo sono.''
Erano quattro risposte. Due positive e due negative. Erano al pari, e in una situazione del genere non sapevo che fare. L'unica cosa che mi venne in mente fu quella di andarmene. Evitai la possibilità di scappare e alzai il viso, affrontando lo sguardo di Zayn si di me. Era uno severo. Aveva sempre voluto che fossi sincera. Con lui lo era sempre stata, ora invece, da quando s'era andato, la cosa che sapevo fare meglio era quella di mentire e inventare una bugia dietro l'altra per non deludere le persone accanto a me.

And you were wild and crazy
just so frustrating intoxicating
complicated, got away by some mistakes and now.


''Dimmi solo una cosa. - alzai lo sguardo ed incrociai i suoi perfetti occhi scuri che avevano nascondevano una specie di supplica. - Voglio la verità. - non ti ho mai mentito e non inizierò ora, anche se vorrei. - Ti manca veramente quello che siamo stati?''
Fui colta alla sprovvista, tanto che sussultai e rimasi a fissarlo con gli occhi sgranati.
''Cioè, voglio dire, ti mancano veramente tutte le cose che facevamo assieme?''
E fu in quel momento che ripensai a tutti i momenti passati assieme. A quanto non riuscivo a stare senza di lui e il suo corpo. A quanto fosse come una droga. A quanto fosse la medicina contro la malattia, perchè ogni volta che lui c'era la mia mente scacciava via ogni misero pensiero e dentro di essa non restava che l'immagine impressa dei suoi occhi e della sua perfetta bocca.
Nella mia memoria e davanti ai miei occhi si fece spazio il ricordo di una delle prime serate passate dentro l'appartamento.
Quando dopo aver finito di montare l'armadio della stanza, crollammo sopra il materasso candido, poggiato a terra, stremati e con le forze ormai concluse. L'immagine che mi si presentò fu splendida e mi fece sentire troppo la mancanza che avevo di sentire il suo corpo contro il mio.
Ero appollaiata tra le sue braccia, con indosso solamente uno short, una canotta e le sue braccia che non mi esponevano al freddo che penetrava appena dal vetro della finestra un po' rotta.
Scossi il capo, ma mi resi conto che dalle mie narici non spariva il profumo di menta, fumo e lui.
Mi accorsi che si era pericolosamente avvicinato a me e con i tacco potevo arrivare poco più in sù del suo naso. Alzai il viso e osservai morbosamente ogni singolo centimetro del suo bellissimo volto bagnato.
Il naso arrossato e con la punta grondante di goccioline che veniva spinte contro il mio viso dal soffio che fuoriusciva dalla borsa, così perfetta. Ancora la ricordava: morbida ed estremamente invitante.
Ero rimasta come incantata, come capitava ogni volta.
Non potevo fare a meno di fissare il viso perfetto, con la pelle ambrata così in contrasto con la mia chiara come il latte.
Era estremamente bello, era stato mio e ora rimpiangevo l'anno in cui avevo vissuto nel piccolo appartamento che ha ancora i nostri ricordi impregnati nelle pareti sicuramente riimbiancate.

I miss screaming and fighting and kissing in the rain
It's 2am and I'm cursing your name
I'm so in love that I acted insane
And that's the way I loved you.


''Non hai dimenticato nulla di noi vero?'' chiese quasi preoccupato.
I suoi occhi tradivano l'emozione che nascondeva con la voce.
Scossi la testa sicura che ormai quei piccoli momenti non sarebbero potuti scomparire mai più dalla mia memoria.
Erano ormai parte di me e non si sarebbero staccati dal mio essere neanche con la forza.
Ma non sarebbero neanche stati rimpiazzati dai ricordi che potrò costruire con Stefan.
Niente mi farà dimenticare di Zayn. Con lui sono cresciuta e con lui ho imparato ad amare, quindi non posso pretendere che scompaia dalla mia vita come se nulla fosse.
Così altre piccole immagini dei momenti vissuti assieme mi affiorarono in testa, lasciando che davanti ai miei occhi prendessero vita come immagini di film.
La prima cosa che notai veramente chiara e limpida fu l'immagine del suo sorriso. Quel sorriso che pur essendo infantile secondo lui, amavo da impazzire e che ogni volta mi faceva perdere un battito per poi aumentare a dismisura.
Successivamente mi accorsi del suo corpo perfetto, fasciato solamente da un asciugamano legato in vita e dei capelli umidi. Io ero perfettamente davanti a lui, che gli fissavo morbosa le labbra, vogliosa di averle a contatto con le mie.
A differenza del ragazzo davanti a me indossavo un jeans e un maglioncino. Fu nel momento in cui mi accorsi di indossare indumenti ''normali'' capii che era lo stesso giorno in cui conobbi la sua famiglia. Il giorno in cui mi sentii veramente accettata e a mio agio in un luogo sconosciuto.
Poco dopo, quell'immagine così perfetta di noi svanì e apparve la scena della stessa sera, a casa, quando stavamo litigando pesantemente.
Io lo stavo insultando pesantemente, senza risparmiarmi, maledicendo il giorno in cui l'avevo incontrato e il giorno in cui mi ero innamorata di lui. Gli lanciavo pugni contro il petto e le lacrime cadevano ininterrotte dai miei occhi, lasciando che il trucco leggero colasse e rigasse le guance rosse dalla rabbia.
Lui mi prese per i fianchi e mi sbattè contro la parete, provando a tranquillizarmi, ma alla fine tutto si concluse come sempre: lui che imprecava contro di me e la porta, lanciando pugni contro esse, ed io chiusa a chiave nella camera da letto, facendo fuoriuscire dalla mia bocca tutto quello che mi passava per la mente. Offuscata.
Una lacrima mi rigò il volto, scossi la testa per cancellare quell'orribile visione e mi accorsi di quanto stupida fossi stata quella sera.
Di quanto inutilmente specai fiato, perchè quelle erano le nostre solite litigate e... erano sempre le stesse senza alcun senso. Litigate che, però, alla fine ci portavano ad amarci sempre di più.
Zayn mi alzò il viso, prendendomi per il mento e costringendomi così a guarlarlo negli occhi. ''Volevo tornare come due anni fa. Speravo che fossi ancora mia.''

Breaking down and coming undone
It's roller coaster kinda rush
And I never knew I could feel that much
And that's the way I loved you oh, oh
And that's the way I loved you oh, oh


A quell'affermazione il mio cuore ebbe un sussulto e mi trovai come paralizzata.
Era veramente quello che pensava. Ne ero sicura. Zayn non era quel tipo di ragazzi che amavano giocare il cuore di una ragazza, era uno di quelli che evitava.
Mi sentii come se il cuore sospeso a una discreta altezza, grazie al battito, precipitasse, privo di palpitazioni, e fiondasse a terra con un colpo secco, facendo un rumore sordo. Rimasi immobile e muta.
Quell'affermazione mi aveva resa come vulnerabile. Come se avessi paura di dire una sola parola per paura di far uscire dalla mia bocca tutta la verità che nascondeva. L'affermazione era stata tagliente come un coltello affilato.
Vorrei essere ancora tua, ma sei tu che non me lo hai permesso.
Io ero appartenuta a lui, eppure ora non lo ero più. Sapevo fin dall'inizio dell'incubo che non ero più sua, ma continuavo a negarlo e nascondere la mia vulnerabilità verso quella frase usata al passato.
Per quanto ero sfuggita a quelle parole, coniugate a quel tempo, sapevo benissimo anche io che era il modo giusto per affermare l'ovvio.
Sarei voluta appartenere a lui, per sempre, ma qualcosa me lo stava impedendo.
Credetti, che quella cosa fu la ragione. La ragione che dopo due anni era tornata e mi stava facendo ragionare sul da farsi.
''Ti prego di che per te è lo stesso e scappa con me, in questo momento.''
La sua era una supplica.
La sua voce era stridula e vedevo da come si torturava la bocca che aveva il bisogno di scaricare la rabbia e la tensione su una sigaretta.
Afferrai il labbro inferiore con i denti e lo tenni stretto. Come per tenere prigioniere le parole che volevano, invece, essere libere.
Scostai appena la sua mano dal mio mento e fissai le punte delle nostre scarpe sfiorarsi.
Eravamo così diversi.
Lui era nato da un'umile famiglia, era uno di quei ragazzi che lavorava per potersi permettere vestiti che andavano di moda.
Io ero nata da una famiglia con più soldi che dignità. Ero una di quelle che scioccava le dita e aveva tutti ai suoi piedi.
Lui era forte.
Io ero sensibile.
Lui aveva dei genitori fantastici, che non facevano altro che preoccuparsi per lui e che si erano presi cura di me anche dopo la sua partenza.
Io avevo dei genitori con la puzza sotto il naso, sempre schizzinosi e che si basavano su stupidi pregiudizi, che avevano odiato il mio ragazzo perchè non era come lo volevano loro.
Tutto si poteva ben definire dai diversi modi di vestire, che la classe sociale era ben differente.
Lui era semplice e non andava a scovare cose improbabili, mentre io pur di proteggere il mio stile mi mettevo a modificare vestiti da cento sterline per averli originali.
Eravamo così diversi, eppure ci amavamo. Eppure non riuscivamo a stare l'uno senza l'altra.

Never knew I could feel that much
And that's the way I loved you

''Devo ammettere che non ho mai provato un sentimento tanto forte. Non lo sto provando nemmeno con Stefan, eppure sento di amarlo.''
Sospirai e alzai la testa per incrociare i suoi occhi color cioccolato, ma questa volta fu lui a non riuscire a sostenere lo sguardo e portare gli occhi verso il basso.
''Mi dispiace Zayn, ma c'è qualcosa che mi lega qui, a Londra. Credimi, quella cosa non sono i miei genitori, forse non è neanche Stefan. - non per niente lui, cazzo apri gli occhi e salvami da questo buco nero! - Sono quasi sicura che quello che mi lega profondamente a questa città, così grande e con il tempo orribile, sia quello che ho vissuto qui. - sono legata a Londra grazie ai nostri ricordi che vivono qui. Ho paura di lasciarla perchè potrebbero scomparire piano piano, fino a farmi ricordare appena dei tuoi occhi. - Quello che ho vissuto qui con te. E non lo voglio lasciare.''
Gli presi il mento e portai il suo sguardo sui miei occhi, prima che tornasse a portare la testa rivolta verso la strada sotto i nostri piedi.
I suoi occhi erano lucidi e le guance oltre ad essere arrossate erano rigate dalla traccia lasciata dalle lacrime che gli avevano solcato il volto.
''E ora che farai?'' disse la voce rotta e gli occhi inondati dalle lacrime.
''Tornerò a casa dei miei genitori, parlerò con mio padre e mia madre. Dirò di te a Stefan. Ammetterò di amarti davanti a tutti. Mi lascerò calpestare dai giudizi. Mi lascerò in balia dell'ira dei miei genitori. Mi lascerò consolare dal mio fidanzato. E racconterò la nostra storia ai miei figli e ai miei nipoti. Perchè sei importante e non sei sparito. Non sparirai mai!''
Sorrise, si asciugò le lacrime e mi lasciò un lieve bacio, sfiorando appena le mie labbra. Quel contatto mi fece sussultare, ma allo stesso tempo mi ricordò tutte le sensazioni che mi erano state private.
Un brivido mi percorse la schiena, le braccia, le gambe, tutto il corpo.
Mi erano mancate da morire quelle labbra.
Mi era mancata da morire quella bocca.
Mi era mancato da morire quel contatto così desiderato.
''Cercavo un difetto in tutto quello che hai detto ma non l'ho trovato. E' veramente perfetto e spero che tu stia bene con lui.''
Sospirò pesante sopra il mio viso e dopo aver chiuso gli occhi per qualche secondo, si allontanò e si diresse verso l'altro marciapiede, alla parte opposta della strada. Non volevo che se ne andasse.
Ero stata bene quest'ora con lui. A parlare. A ricordare. A farmi male di nuovo, ripensando a tutti i bellissimi momenti passati assieme. Però erano momenti che non tagliavano più come prima.
E prima che se ne andasse completamente dentro il pub ancora aperto gli urlai l'unico difetto che avevo trovato in Stefan, lungo tutto l'anno in cui siamo stati assieme. ''Un suo difetto l'ho trovato io: non è te, Zayn!''
Sorrisi e tornai a passo lento verso casa dei miei genitori, felice di essere finalmente riuscita ad affrontare Zayn, il passato ed il presente.





Finalmente sono riuscita a concludere la mia primissima
os decente :)
Mi sento come realizzata!!
Ci ho messo tipo... emm... 4 giorni per concluderla, ma
alla fine il risultato è bellissimo, almeno secondo me.
Ne vado pienamente orgogliosa e non direi
per nulla al mondo che 'fa schifo'.
Avevo detto che non scrivevo qui, ma amo troppo questa cosa
per starmene zitta :D
Ultima cosa: questo è il profilo che ho su ask.fm ---->
ask.fm/itseffy
_itseffy
 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: bluecoffee