Il segreto di Percy. 


George rimirava estasiato la vecchia pergamena che lui e Fred avevano rubato dall'ufficio di Gazza giusto una settimana prima. 

Dopo decine e decine di tentativi, quella sera erano finalmente riusciti a scoprire la formula per farla funzionare. 

Si erano fatti una vaga idea di cosa fosse quando l'avevano vista nello scatolone degli oggetti requisiti, ma nemmeno nei loro sogni più rosei avrebbero mai potuto pensare che si sarebbe rivelata così meravigliosamente utile. 

Non solo vi erano riportati tutti i passaggi segreti di Hogwarts, ma grazie a quella mappa avrebbero anche potuto controllare i movimenti di chiunque rischiasse di scoprirli durante le loro scappatelle clandestine: il custode e la sua gatta rattrappita, Piton, Percy...

-Fred vieni a vedere, corri!-. 

George chiamò il gemello in tono concitato, spiaccicando un dito sul puntino che indicava il loro fratello maggiore. 

 

*

-Senti un po', Percy...-

-...stavamo pensando...-

-...non è che devi dirci qualcosa?- 

Percy Weasley aggrottò le sopracciglia e guardò infastidito i due fratelli minori. 

-Cosa dovrei dirvi?- 

-Ah, non lo so...- azzardò George con un sorrisetto affabile -magari di un certo Peter...-

-Non devi vergognarti, Perce...non ti giudicheremmo certo per questo. Voglio dire, le cose per cui prenderti in giro sono ben altre...-

-George...-

-Sono Fred- 

-Non m'interessa- sibilò Percy, che ora iniziava davvero ad innervosirsi -mi state facendo perdere tempo con le vostre cretinate! Ho mezzo metro di pergamena da scrivere per domani, quindi lasciatemi in pace!- 

-Ma che modi!- sbottò George indignato. 

-Sì, e noi che volevamo darti la nostra benedizione per la tua relazione con Peter Minus...sei proprio un ingrato! Andiamocene, George- 

-Chi diavolo è Peter Minus?!- urlò Percy esasperato mentre i due si allontanavano, guadagnandosi un'occhiata raggelante da Madama Pince.