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Autore: Mina23    06/12/2012    6 recensioni
[GohanNuovo personaggio]
Questa storia è arrivata terza al Contest " Un immagine che…" di Nede.
Estratto...
[Il saiyan la osservò sedersi di fianco a lui e arrossì lievemente notando la bellezza di quest’ultima: aveva dei lunghi capelli color castano dorato, che le ricadevano morbidi lungo le spalle in una cascata di boccoli, occhi azzurri e profondi come il mare e delle lievissime lentiggini che incorniciavano graziosamente il naso.]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autore ( su Efp e Forum): Normina 23.
Saiyan: Gohan.
Iniziale Nome- Nuovo Personaggio: M.
Rating: Verde. (Potrebbe variare nel secondo capitolo.)
Genere: Introspettivo, romantico.
Avvertimenti: Nessuno.
Note: "Questa storia partecipa al Contest " Un immagine che…" di Nede [http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10438627]
Salve a tutti, eccomi qui con una storiella di due capitoli, i cui protagonisti sono Gohan e un nuovo personaggio, Miha. Devo ammettere che è stato abbastanza complicato scrivere questa storia, essendo un’amante della GohanVidel è stato difficile ‘affiancare’ un’altra ragazza al mio amato saiyan. Però, devo anche dire che è stato molto stimolante cercare di descrivere una ragazza con un carattere del tutto nuovo e in parte differente a quello della nostra cara Videl.
E’ una what if? Poiché qui il saiyan frequentail liceo da un’anno, non si è mai fidanzato con Videl e la vicenda di Majin Bu non si è ancora verificata. Emblema della storia sarà la battaglia contro Cell, che scaturirà svolti importanti.
Comunque, spero che questa prima parte della storia vi piaccia. Ho deciso di concentrarmi maggiormente sulla descrizione del carattere del personaggio nuovo e sul rapporto che istaura col saiyan. Nel prossimo ci saranno molto risvolti e la descrizione dell’immagine richiesta. ^_^
Aspetto vostri pareri e spero che piaccia alla giudice. Un bacione, Normina :*



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Fin dove si è disposti ad arrivare per amore?
 
Sembrava una mattinata come tutte le altre, il sole era sorto da poco meno di un’ora e il giovane saiyan si apprestava ad uscire di tutta fretta per recarsi a scuola, era in ritardo, ma questa non era affatto una novità.
Fortunatamente, una volta recatosi in classe, notò con gioia che il professore non era ancora arrivato, allora, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, si andò a sedere al suo solito posto.
Dopo meno di dieci minuti il professore entrò in classe scortato da una ragazza che il saiyan non aveva mia visto prima d’ora.
- Lei è Miha, una vostra nuova compagna di classe. Si è trasferita a Satan City da poco, quindi cercate di farla sentire al proprio agio.- esordì il professore guardando la classe, poi rivolse lo sguardo verso la ragazza e  aggiunse: - Miha, c’è un posto lì vicino a Gohan. Lui è uno del più bravi dell’intero istituto, ti aiuterà a stare al passo con il programma.-
La ragazza obbedì e si diresse verso il banco di Gohan, il quale spostò le sue cose per fare spazio alla nuova arrivata.
Il saiyan la osservò sedersi di fianco a lui e arrossì lievemente notando la bellezza di quest’ultima: aveva dei lunghi capelli color castano  dorato, che le ricadevano morbidi lungo le spalle in una cascata di boccoli, occhi azzurri e profondi come il mare e delle lievissime lentiggini che incorniciavano graziosamente il naso. Nonostante fosse abbastanza alta, era esile di corporatura e indossava una gonna azzurra che arrivava alle ginocchia, scoprendo le lunghe gambe.
La ragazza, notando che il saiyan la stesse osservando, abbassò lo sguardo e arrossì a sua volta, allora Gohan si girò sperando di non averla messa in imbarazzo.
Il resto della lezione passò velocemente e alla fine i due si salutarono solamente con un mezzo sorriso imbarazzato.
 
 
 
Mentre volava nel cielo azzurro in direzione dei monti Paoz, il giovane ripensò a quella ragazza bellissima che aveva appena ‘conosciuto’;  si diede dello stupido ricordando a come si era imbambolato a guardarla, doveva averle dato l’impressione di essere un maniaco o uno sciocco. Ricacciò via quel pensiero dalla sua mente e aumentò la velocità, cercando di pensare ad altro, ma ogni sforzo era vano.
 
 
-Mamma sono a casa!- urlò spalancando la porta della graziosa casetta immersa nel verde.
-Ciao tesoro, va’ a chiamare tuo fratello, il pranzo è pronto.- rispose Chichi mentre stava riempiendo i piatti.
Cinque minuti dopo la famiglia era riunita a tavola, mentre mangiava allegramente i manicaretti preparati da Chichi.
-Tesoro, mi sono resa conto che sono finiti latte, uova, farina e altre cose. Oggi pomeriggio faresti un salto in città a fare la spesa?- domandò Chichi al maggiore.
-Certo mamma, dopo i compiti ci vado.- aveva acconsentito il saiyan.
-Bene, come è andata a scuola?-
-Tutto bene, niente di nuovo...- tagliò corto Gohan.
 
 
 
Proprio come aveva promesso, subito dopo i compiti, il saiyan andò in città a fare la spesa.
Girovagava confuso per le strade di Satan City, con in mano due buste piene di roba e la lista che era più lunga di quello che Chichi aveva fatto intendere a tavola.
‘Dove cavolo lo compro lo zafferano?’ pensava il saiyan continuando a camminare, finché una lieve melodia catturò la sua attenzione. Gohan si girò in direzione di essa e notò che proveniva da una struttura non tanto grande a pochi metri da lui, sembrava una palestra; si avvicinò  ancora di più e notò che la porta era semi aperta, allora istintivamente l’aprì.
Una volta entrato non riuscì a credere ai suoi occhi: la ragazza che quella mattina si era presentata a scuola, stava volteggiando a ritmo di musica con estrema maestria, i suoi lunghi capelli erano raccolti in un elegante chignon e indossava un sobrio completino blu che risaltava le sue esili forme. Danzava elegantemente ergendosi sulle punte, senza essersi accorta della presenza del saiyan, il quale la osservava meravigliato facendo attenzione a non fare rumore.
Purtroppo il ragazzo non era dotato di molta eleganza, così nel modo di girarsi per guardarla meglio, fece cadere una delle buste per terra e, a causa del rumore, la ragazza si accorse della sua presenza.
-Scusa! Non volevo disturbarti! È che ho sentito la musica e mi sono avvicinato a guardare… ti ho vista qui e… complimenti sei molto brava!- farfugliò Gohan ormai completamente rosso in viso.
-Ciao. Tu sei Gohan, giusto?- il saiyan annuì e lei continuò: - oggi non abbiamo avuto modo di presentarci, io sono Miha, molto piacere.- disse avvicinandosi a lui e porgendogli la mano, il saiyan gliela strinse, lasciando così cadere anche l’altra busta che teneva tra le mani; la ragazza cercò invano di trattenere una risata. Gohan notò che era la prima volta che ascoltava la sua voce, la quale era molto calda e melodiosa.
Miha invitò il giovane Son a sedersi nella panca a pochi metri da loro e lui acconsentì.
-Mi dispiace averti interrotta, non immaginavo proprio di trovare qualcuno qui, specialmente te. Sei molto brava, comunque, complimenti.- disse quello con voce imbarazzata.
-Ti ringrazio. Danzo da quando ero una bambina di quattro anni, è stata mia madre ad insegnarmi. Lei non fa la ballerina di professione, bensì il medico. Tre anni fa si separò da mio padre e da due anni è in Africa per questioni lavorative. Infatti vivo con mio padre e ci siamo trasferiti qui per questioni lavorative. - rispose quella sorridendo amaramente. Gohan si sentì molto impacciato e incapace di reagire, come poteva consolare una ragazza che non conosceva nemmeno?
-Mi dispiace molto, Miha.- pronunciare il suo nome gli faceva uno strano effetto, che però gli piaceva.
-Scusa, non so nemmeno perché ti dico queste cose. Parlami di te, invece.- il viso della giovane si tramutò, adesso era sorridente e curiosa di ascoltare la risposta del suo nuovo ed unico amico.
-Beh, vivo con mia madre e il mio fratellino in una casetta di campagna. Frequento l’Orange High School da un anno e, diciamo, che la mia passione sono le arti marziali.- rispose Gohan sorridendo, si stava sciogliendo ed adesso era molto meno impacciato rispetto a qualche minuto prima.
-Le arti marziali? Sai che non si direbbe affatto? Da quello che ha detto il professore oggi, ti reputavo un tipo un po’ secchione.- rispose quella con tono scherzoso.
-Già, è stato mio padre ad insegnarmi.-
-Davvero? Allora abbiamo una cosa in comune allora, adesso lui dov’è?-
Il ragazzo non rispose, ma abbassò lo sguardo concentrandosi ad osservare il pavimento. Nonostante il padre fosse morto da diversi anni, il suo ricordo era sempre vivo dentro di lui e parlare della sua scomparsa riapriva una grossa ferita presente nel suo cuore.
-Mi dispiace, Gohan. Non dovevo chiederti una cosa così personale. In fondo nemmeno ti conosco e non ho il diritto di impicciami nella tua vita privata. Mi sento una stupida…- continuò lei, sfiorando la sua mano per rassicurarlo. A quel contatto il saiyan sussultò, come se avesse ricevuto una scossa elettrica.
-Tranquilla, non potevi saperlo.- rispose rivolgendogli un sorriso cortese.
Continuarono a parlare del più e del meno per altre due ore, perdendo totalmente la cognizione del tempo. Miha guardò l’orario dal suo piccolo orologio da polso e sgranò gli occhi notando come si era fatto tardi.
-Caspita, sono le sette!- disse alzandosi dalla panca. Gohan si sentì strano, come se, interrompendo il contatto visivo con la ragazza, fosse stato svegliato da un bellissimo sogno e riportato alla realtà.
-Già, mia madre si starà chiedendo che fine abbia fatto.- rispose quello un po’ dispiaciuto.
-Sì, mio padre anche. Devo anche preparare la cena, quindi è meglio che vada. Mi ha fatto molto piacere incontrarti e ‘conoscerti’, Gohan.- disse con un sorriso sincero. Gohan a quelle parole sentì un fremito allo stomaco.
-A-anche per me è stato piacevole. Grazie della compagnia. Ci vediamo domani a scuola.-
Si salutarono timidamente, guardandosi e sorridendosi prima che Gohan uscisse definitivamente dalla struttura.
Una volta fuori, il pensiero e il ricordo di quelle ore assillarono la mente del saiyan, non abbandonandola nemmeno per un secondo.
 
 
 
Il giorno seguente, il saiyan arrivò a scuola in leggero anticipo e si sedette impaziente al suo posto in attesa che la sua nuova compagna di banco arrivasse.
-Gohan? Che ci fai qui a quest’ora? Non avrai mica dormito qui ‘sta notte?- chiese Videl con tono scherzoso.
-Ma no, ‘sta mattina ho sentito la sveglia ed eccomi qua.- rispose Gohan ridendo nervosamente.
-Mmmmh, non è che la nuova compagnetta ti ha fritto il cervello?- disse quella sorridendo maliziosamente.
-Ma cosa ti salta in mente?- esclamò Gohan diventando rosso in viso.
-Certo, certo. Oh, sta arrivando, guarda.- Gohan si girò a guardarla e cominciò a sudare freddo, era tremendamente nervoso.
-Ciao, Gohan!- esclamò Miha, contenta di vederlo.
-C-ciao Miha.- Balbettò lui. Lei continuò a sorridergli e poi, dopo aver notato la presenza di Videl, disse timidamente:
-Lei chi è? Non me la presenti?-
-Mi presento da sola, sono Videl Satan.- disse la corvina con il solo tono gentile.
-Uuuh, la figlia del campione Mr. Satan?- chiese Miha stupita.
-In persona, adesso vado a sedermi al mio posto prima che il professore entri. A dopo.- detto questo, la ragazza fece un cenno al saiyan e andò verso il suo posto.
-A dopo, Videl. Gohan, ma tu sei convinto che sia stato suo padre a salvarci?- disse dopo che Videl si fosse allontanata abbastanza da non sentirla.
-Certo, e chi sennò?- rispose quello doppiamente nervoso a causa della domanda.
-Mah, io ho sempre pensato che fossero stati quel gruppo di persone biondissime che parteciparono al torneo indetto da Cell. Pensa che tra loro c’era un bambino di soli 11 anni.- Gohan diventò bianco in volto.
-M-ma no, è stato Satan. Quelli non si sono più visti dopo il torneo.-
-Buongiorno ragazzi!- li interruppe il professore, poi continuò: - Gohan, come mai qui a quest’ora? Sai, questa mattina pensavo proprio a te. Dato che sei il più bravo qui dentro, dovrai prenderti l’incarico di studiare con Miha e metterla al passo col programma, essendo arrivata adesso si trova leggermente indietro. Sono sicuro che in una settimana potrai farcela.-
-I-io? Va bene professore.- balbettò Gohan. Miha gli sorrise, era contenta di dover passare del tempo con quel ragazzo tanto simpatico, ma anche un po’ strano.
 
 
 
Le ore di lezione passarono velocemente e una volta suonata la campana i due ragazzi uscirono insieme da scuola.
-Gohan, tieni!- disse Miha, porgendogli un cellulare al compagno.
-Scusa, ma che dovrei farci?- rispose quello confuso.
-Chiama tua madre e dille che non torni per pranzo, a quanto ho capito abiti lontano. Dato che dovremmo studiare insieme puoi venire pure a mangiare a casa mia, cucino bene, sai? Ah, sta tranquillo, mio padre non torna mai prima di cena, comunque non è un tipo geloso.- disse Miha sorridendo gentilmente.
-Oh, a proposito… volevo dirti una cosa: non voglio che tu ti senta obbligata a passare del tempo con me. Posso semplicemente darti i miei appunti…-
-No, ma che stai dicendo?- Lo interruppe Miha, poi continuò: - ieri mi sono trovata benissimo con te. Sei l’unico che fino ad adesso mi abbia rivolto la parola, oltre Videl chiaramente. Sempre se tu ne hai voglia, mi piacerebbe passare del tempo con te…- disse la ragazza arrossendo un po’ in viso.
-Anche io mi sono trovato bene con te. Pensavo solo che non avessi voglia di passare il pomeriggio con me, ma sono contento di sapere che pensi il contrario. Chiamo subito a casa per avvisare.- rispose Gohan allontanandosi per chiamare.
Dopotutto era felice di dover passare del tempo con  la sua nuova amica, anzi, da due giorni, non sperava altro.
 
 
 
Malgrado Miha avesse recuperato tutto in meno di due giorni, i due ragazzi passarono molto altro tempo insieme: studiando, parlando e ridendo in maniera spontanea. L’uno pian piano si stava aprendo per far conoscere il suo mondo all’altra; Gohan raccontò a Miha di quanto gli mancasse suo padre -le aveva raccontato che fosse morto per una malattia cardiaca-, e lei gli raccontò di quanto fosse stato difficile affrontare il divorzio dei genitori e doversi separare dalla madre per quei due anni.
Miha insisteva molto riguardo all’argomento del torneo, sostenendo che Cell fosse stato sconfitto da quello strano gruppo di persone. Gohan ogni volta cercava invano di dissuaderla, non poteva raccontarle la verità, sarebbe stato troppo rischioso, inoltre parlare di quel terribile giorno gli ricordava la morte del suo amato padre, di cui si riteneva pienamente responsabile.
Un pomeriggio Miha fece vedere a Gohan una foto di sua madre, il ragazzo rimase meravigliato a causa della  somiglianza tra le due. La foto ritraeva Miha con un tutù verdino, mentre la madre le allacciava le scarpette sorridente; quella foto non ritraeva solamente l’amore che lega una madre alla propria figlia, ma anche la passione per la danza che rendeva il solo rapporto saldo e indissolubile.
 
 
Come di consueto ormai, i due ragazzi stavano seduti sul divano a parlare dopo aver passato diverse ore a studiare.
-Gohan, sabato ci sarà una mia esibizione al teatrino al centro della città… volevo chiederti se ti facesse piacere venire a vedere…- chiese Miha di punto in bianco un po’ esitante.
-Davvero? Certo; non potrei mancare per nulla al mondo.- rispose Gohan tutto ad un fiato. Quasi non credeva al fatto di essere riuscito a dire quelle parole senza balbettare o impacciarsi.
I due si guardarono negli occhi per un istante che parve infinito, il saiyan sentiva il suo cuore battere a mille, e pian piano avvicinò il suo volto a quello della ragazza. Appena fu abbastanza vicino per avvertire l’odore di quest’ultima, assaporò con dolcezza l’aroma che il suo corpo emanava, sapeva di vaniglia; un profumo dolce e delicato, proprio come lei.
Istintivamente il saiyan accarezzò la guancia vellutata della ragazza, poi, dopo essersi perso nei suoi profondi occhi blu, abbassò lo sguardo e posò delicatamente le sue labbra sopra quelle della giovane.
Un bacio lento, dolce, dapprima un po’ esitante; un bacio vero, come l’amore che stava nascendo tra i due giovani ragazzi.
 
Continua…
 

 
  
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