Il suo viso, quel fottuto viso che tanto amavo, 
E non solo quello, amavo anche il profumo della sua pelle, il suo sguardo da bambino, amavo farlo ridere perché quando rideva mi si illuminava il viso.
Passargli accanto era bellissimo, e mi faceva fremere ogni volta che mi sfiorava la mano. Volevo baciargli le labbra, labbra perfette, leggermente sporgenti, o mordergli il naso, anch'esso perfetto, amavo ogni particolare di lui e ogni volta che sentivo la sua voce mi dimenticavo che ero io, John Lennon, la mia vanità spariva, ero solo concentrato su quella dolcissima voce che mi coccolava.
Mi ripassò accanto, questa volta ero accanto al letto, mi fece un sorriso provocante, probabilmente aveva capito tutto, e che cazzo.
Quel sorrisetto pervertito mi faceva svenire, ero fuori di me, ne avevo voglia, e molta.
Lo presi per le estremità della giacca e lo avvicinai a me, era vicinissimo al mio viso e lo guardavo negli occhi. 
Stavo per morire.
"Paul, cosa vogliamo fare?"
"Di che parli Johnny?" Continuava a provocarmi.
"Allo Shea stadium.." Lo sapeva. I nostri visi a quel dannato concerto erano vicinissimi.
"Ora che c'entra lo Shea stadium?"
"C'entra che mi piaci, e non posso farci niente, cazzo."
Avevo voglia di accarezzargli i capelli, appoggiare la mia testa sul suo petto, baciargli le labbra, le spalle il collo,
Lo lasciai andare e lui si sistemò la giacca. Mi guardò per un secondo e riniziò a fare quel maledetto sorrisetto.
"Vuoi fare il serio Paulie?"
"Non chiamarmi Paulie!"
"E' uguale. Allo shea stadium i nostri visi.."
"Oh Lennon." Concluse con quella frase, la sua voce mi ronzava in testa e non aveva intenzione di uscire.
"why don't we do it in the road?" Disse.
Risi, lui si avvicinò a me, io gli guardai le labbra e accennai un sorriso, mi ero perso fra le sue meravigliose e fottute labbra.
Chiusi gli occhi e un secondo dopo mi ritrovai attaccato alle labbra del mio migliore amico. 
Gli iniziai ad accarezzargli i capelli e sempre baciandoci, ci abbandonammo delicatamente sul letto.
Lo avevo, avevo Paul Mccartney sopra di me, che mi stava baciando, ormai a petto nudo, potevo sentire il profumo della sua pelle nuda tranquillamente, presi il respiro e lo guardai. 
"Bei pettorali Macca," Lui sorrise. Quel fottuto sorriso.
"Belle labbra Lennon."
"Sei molto squallido nella seducenza signor Mccartney."
"Si, ma chi sta sopra di te ora?"
"Il mio migliore amico." Iniziai a barciarlo per poi rigirarci e spogliarci.
Ero io a comandare.
Si faceva dominare, è stato bello, è stata una bellissima notte.
Lo avevo, era mio, e di nessun'altro.