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Autore: LesFleurDuMal    23/06/2007    2 recensioni
...Nessuna parola a commentare questo scritto, frutto dell'insana follia di una mente distorta...
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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...Follia...



Notte fonda, nera come l'inchiostro, tinta di piccoli luccicori che dall'alto ammiccano silenziosi nel loro chiacchericcio astrale. La signora delle nubi, figlia del Sole e della Luna, scuote quel lungo suo manto grigiastro, lasciando di tanto in tanto che le infelici figure che abitano la terra possano levare lo sguardo allo splendente Languore di sua madre.
Notte, notte fonda per le anime che senza pace vagano nel silenzio di stanze cupe dalle volte alte, ma non abbastanza da toccare il cielo, e trovano un poco di sollievo nel lieve ondeggiare di una tenda sottile. Chi la comprende e, sfiodandola si avvicina alla finestra, chi la schernisce tacitamente, riconoscendo in lei la sua stessa condizione di legame indesiderato ad una dimensione troppo stretta e rigida perchè possano farne parte anche i sogni.
E' ancora lunga la notte, che concede un poco di tregua agli spiriti liberi, permettendo loro di stare svegli quando il resto del mondo dorme; di stare svegli in attesa di un' alba dalle dita di rosa, quell'unico istante in cui anche angeli e demoni tacciono rapiti dallo splendore di ciò che si mostra, incapaci di comprendere come in una dimensione schiacciata dall'abitudinario susseguirsi di eventi sterili di inventiva e incapaci di donar soddisfazione, possa ancora avverarsi quel miracolo: il miracolo del commuovere un cuore al sorgere di un nuovo lungo giorno uguale al precedente.
Notte, notte fonda, ma nel salone di una casetta, piccola e priva di uno slancio ipocrita verso l' irraggiungibile firmamento, una candela è accesa e regala una luce soffusa e materna, sfocando un poco i contorni del mobilio semplice. Una bambina dai riccioli neri e gli occhi di smeraldo sbiadito siede al centro di un tappeto circolare, nel mezzo della sala. Silenziosa, stringe tra le mani un orsacchiotto di peluches. Il capo dondola a destra e a sinistra seguito dal danzare dei boccoli, che le carezzano gli zigomi e la nuca, le labbra rosse, troppo giovani per non essere innocenti, ma disegnate come pronunciando una promessa di futura perdizione sono modellate in un sorriso semplice e vero. Divino. Indossa una camicia da notte candida, impreziosita da fiocchetti in raso celeste che macchiano l'innocenza di quel candore verginale.
Notte, notte fonda per i giochi di una bambina il cui sorriso potrebbe impietosire anche il Demonio in persona, giochi privi di ogni corruzione della razionalità, voli pindarici di chi è ancora libero e non sa che un giorno, crescendo, perderà la sua tanto amata liberà che nel contempo inizierà ad agognare, forsennatamente alla ricerca di qualcosa che non troverà mai, perduta per sempre, lasciata nel mondo fatato che un tempo andava a visitare con desiderio, e appena entrato già bramava di poterci tornare di nuovo, non era mai abbastanza il tempo passato in compagnia di elfi e folletti.
Le corse rapide giù verso il fiume tanto limpido da sembrare liquido cristallo; i voli delle mille farfalle dalle ali blu, azzurre, verdi, viola, il tintinnio dei tesori dei nani, che i barbuti omini stivavano nelle loro gallerie. La danza delle ninfe tra gli alberi, e l'incalzar dei flauti dei fauni.
Poi un giorno ecco chiudersi per sempre la porta di quel mondo, ora impossibile da raggiungere, se non a caro prezzo. C'è al mondo chi sceglie di pagarlo questo prezzo, c'è chi sceglie di non abbandonare il caro Peter Pan, di poter tornare di tanto in tanto all'isola che non c'è. Ma chi sceglie questa via è condannato. Le notti insonni attendono questi eterni bambini nel cuore, i giorni a chiedersi perchè si sia stabilito di dover crescere, perchè siano così pochi a comprendere le loro ambizioni e i loro desideri di libertà, i loro sogni di voli notturni sulle ali di Fantasia...

La tenda candida ondeggia legata alla finestra, è notte. Notte fonda.

  
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