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Autore: cioccorana96    06/12/2012    2 recensioni
E' il sesto anno per Rose Weasley e suoi cugini. Ma... e se lei si rendesse conto che in realtà quello che per Rose è sempre stato solo un amico potrebbe essere qualcosa di più?! E se se ne rendesse conto troppo tardi?!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: James Sirius/Dominique, Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quella mattina Rose si svegliò di buon umore. Era il 1 di settembre e sarebbe tornata ad Hogwarts, la sua seconda casa. Si stiracchiò e tranquillamente si sedette sul letto, cercando le pantofole che sicuramente Siria, il suo gatto, le aveva nascosto. Si girò verso il comodino e cacciò un urlò –Miseriaccia!- erano le 10.15 e l’espresso sarebbe partito alle 11 in punto. Erano in un ritardo mostruoso! Corse a svegliare i suoi genitori che dormivano beatamente nella loro stanza. –Mamma! Papà! Siamo in ritardo!- Hermione aprì gli occhi di colpo alla parola ritardo e guardò l’orologio appeso alla parete di fronte a lei –Ron svegliati!- urlò –dobbiamo portare i bambini alla stazione e siamo in ritardo!-. Sempre la solita storia… sua madre si ostinava a chiamarla bambina nonostante avesse 16 anni. Ma ormai ci era abituata… Corse verso la camera di suo fratello.- Hugo svegliati! Perdiamo il treno!- il rosso aprì un occhio, squadrò la sorella, si girò dall’altra parte e continuò a dormire. Aveva preso tutto da loro padre; i capelli, la poca voglia di studiare, la passione per il quidditch e per il cibo, ma soprattutto la pigrizia. –Hugo alza quelle chiappe e vestiti altrimenti ti affatturo!- urlò Rose. Hugo scattò in piedi. Conosceva bene la sorella e sapeva che era capacissima di farlo. Rose si diresse verso la sua stanza. Possibile che tutti gli anni succedesse sempre la stessa storia?! Eppure sperava che quell’anno fosse diverso… si vestì velocemente e con un incantesimo di appello radunò le sue cose dentro al baule e corse giù per le scale dove trovò sua madre ad aspettarla. –Tesoro, sei sicura di aver preso tutto?- le chiese la donna. –Si mamma, tranquilla- le rispose Rose. –Bene; Ron! Hugo!– urlò Hermione –Per le mutande di Merlino… volete darvi una mossa?!-. Cinque minuti dopo la famiglia era pronta per partire.
Si sarebbero smaterializzati direttamente alla stazione, visto il ritardo. Quando arrivarono, attraversarono la barriera che li divideva dal binario 9¾ correndo e si diressero verso il centro del binario, dove, come ogni anno, si erano dati appuntamento con alcuni cugini. –Dominique! Albus!- urlò la rossa appena vide i due ragazzi. –Hey raggio di sole.- la salutarono loro mentre si abbracciavano. La chiamavano così fin da piccoli perché dicevano che con la sua vivacità portasse calore ovunque andasse. –Mi siete mancati così tanto…- disse Rose. –Ma se ci siamo visti due giorni fa’!- disse Albus. –Dettagli- disse la rossa –e comunque Domi non la vedo da due settimane…- continuò; la cugina, infatti, tutti gli anni, trascorreva le ultime settimane di vacanza a casa di sua zia Gabrielle in Francia. Da piccola si divertiva molto, ma poi, crescendo, lei e i suoi fratelli si erano resi conto della monotonia di quel posto. Tutti i giorni la stessa routin: sveglia, colazione, spiaggia, pranzo, pomeriggio di relax, cena e letto. Una noia mortale. Non che a Dominique non piacesse stare in spiaggia a prendere il sole, ma dopo un po’ si annoiava, e passava le sue giornate a giocare a carte (un gioco babbano molto curioso) con suo fratello Luis. Non mancavano, però, le volte in cui venivano interrotti da qualche ragazzo che chiedeva alla bella Weasley di uscire. Era divertente vedere come lei inventasse scuse assurde per non ferire i loro sentimenti. E poi, ormai, ci era abituata. D'altronde, cosa poteva farci lei se era ⅛ Veela?! Era una bellissima ragazza, alta, magra, con le curve al punto giusto, bionda e con labbra carnose; in poche parole uguale alla madre. Solo una cosa aveva preso dal padre oltre al carattere: gli occhi. I suoi erano verdi, come tutti quelli della famiglia Weasley. Il fratello, Luis, le assomigliava molto, tranne per gli occhi che come quelli della madre erano azzurri.
Un fischio, che stava a significare che il treno stava per partire, richiamò Rose alla realtà. I ragazzi presero i loro bauli, salutarono i genitori e salirono sull’espresso. Quando trovarono uno scompartimento vuoto entrarono, caricarono i bagagli sulle reticelle e si sedettero a chiacchierare. Qualche minuto dopo, la porta si aprì ed entrò un ragazzo alto, muscoloso, con i capelli corvini in disordine e gli occhi verdi; James Potter, fratello di Albus e cugino delle due ragazze ero uno dei più desiderati di Hogwarts, insieme al fratello e ai cugini. In effetti, tutti i componenti del clan Weasley-Potter erano considerati i più belli della scuola (sia maschi che femmine), ma la classifica vedeva al primo posto James, al secondo Albus, al terzo (ormai considerato parte della famiglia in quanto migliore amico di Al dal ptimo anno) Scorpius Malfoy e al quarto Luis. Il fatto che James facesse parte dei “nuovi malandrini” (insieme ai cugini Fred e Roxanne) lo rendeva ancora più affascinante. –Hey famiglia!- li salutò il moro. Entrò, diede un bacio sulla guancia a Dominique e si sedette al suo fianco. Lei era sempre stata la sua cugina preferita, e, fin da piccoli, erano sempre insieme. –Ciao Jamie.- rispose la bionda. –Dov’eri finito?- gli chiese il fratello. –A fare qualche scherzo ai primini. Ah Rosie… ho saputo che sei diventata prefetto.- La rossa annuì –Tranquillo, chiuderò un occhi sui vostri scherzi; in fondo siete i miei cugini…- James tirò un sospiro di sollievo –Stavamo già pensando a come corromperti…- Tutti scoppiarono a ridere. A quel punto la porta dello scompartimento si aprì di nuovo ed entrarono un ragazzo alto, biondo, con gli occhi color ghiaccio e una ragazza abbastanza bassa, castana, con gli occhi azzurri e un gran sorriso. –Ciao Scorp.- Albus salutò l’amico dandogli il cinque, dopodiché il ragazzo si andò a sedere tra i moro e Rose. –Alice!- urlò quest’ultima saltando al collo dell’amica per abbracciarla. Alice Paciock era amica della rossa da quando erano piccole, vista l’amicizia dei genitori. –Rosie! Come stai? Come sono andate le vacanze?- le chiese. –Bèh… come al solito.- chiacchierarono per quelle che sembrarono ore, fin quando Scorpius non si alzò e disse –Sentite ragazzi, io, Rose e Alice dovremmo andare. C’è la riunione dei prefetti.- I tre si alzarono, presero le loro divise e dopo averle indossate si dirimerono verso la cabina dove gli altri prefetti gli aspettavano. Quando entrarono Rose si guardò attorno e si stupì nel constatare che conosceva la maggior parte dei ragazzi; i gemelli Scamandro, figli di Luna Lovegood e Rolf Scamandro e amici di famiglia dei Weasley, appena la videro le rivolsero un caloroso sorriso. Erano identici; alti, magri, biondi, con gli ochhi azzurri. Si distinguevano soprattutto per il carattere e le divise (Lysander era corvonero come Rose, mentre Lorcan era tassorosso). Inoltre Lorcan, come la madre, aveva sempre la testa tra le nuvole ecredeva nell’esistenza di creature come i Nargilli e i Plimpi, al contrario del fratello, che spesso criticava questo suo pensiero. –Allora sei tu l’altro prefetto, Rose?!- le chiese Lysander. –Certo!- Lo sguardo della rossa vagò per la stanza; riconobbe Mary Finnigan, l’altro prefetto di tassorosso, e Helisa Nott, cugina di Scorpius e prefetto di serpeverde. I suoi occhi infine si fermarono sul volto di un ragazzo che non aveva mai notato prima nei corridoi della scuola. Si avvicinò ad Alice per chiederle chi fosse –E’ il nuovo prefetto di grifondoro; William Baston, ultimo anno. Suo padre è uno dei cacciatori della nazionale di Quidditch. Mi stupisce che non abbia mai voluto partecipare alle selezioni. Forse aveva paura che lo facessero entrare in squadra solo per via di suo padre.- A quel unto entrarono altri due ragazzi (i caposcuola) che riassunsero le regole e divisero i turni di pattuglia dei corridoi del castello durante le notti della loro permanenza, dopodichè i tre ragazzi uscirono e si diressero al loro scompartimento, discutendo sui turni appena assegnati.
-Uffa! Anche quest’anno mi tocca quello della prima sera!- esclamò Rose. –Bèh, a me tocca quello del sabato, il che vuol dire che non potrò mai fare tardi alle gite ad Hogsmade.- si lamentò Alice. –A proposito… quando c’è la prima uscita?- chiese Scorpius. –Credo tra due settimane; perché? Sai già con chi andarci?- gli chiese la rossa. – Ho una mezza idea…- -Certo, tu non hai problemi. Con tutte le oche che cadono ai tuoi piedi, potresti sceglierne una per ogni giorno della settimana.- -Senti chi parla. Dovresti fare una lista di tutti i ragazzi che ti hanno chiesto di uscire e che tu hai rifiutato. Verrebbe bella lunga…- Alice intanto assisteva alla battaglia intrapresa dai due amici, ridendo sguaiatamente. Quando arrivarono davanti allo scompartimento il serpe verde disse –Io vado; devo scappare da Emily; quella megera da quando ha saputo che io e Kate ci siamo lasciati non la smette di perseguitarmi… Rose dopo devo di parlarti; ho bisogno di un consiglio.- la salutò dandole un bacio sulla guancia. A qual contatto la corvonero sentì le guancie infiammarsi –Qualcuno è diventato rosso…- scherzò Alice appena il biondo se ne fu andato. –Piantala!- l’ ammonì l’amica. Le due entrarono nello scompartimento. Il resto del viaggio trascorse tranquillo. La sera arrivò presto e quando il treno si fermò alla stazione di Hogsmade Rose era felice; finalmente era tornata a casa.


Note Autrice
ciao a tutti =D E' da un po' che penso a questa storia, quindi spero vi piaccia... Se ci sono degli errpri grammaticali (cosa molto probabile visto che non ho avuto il tempo di rileggere) avvisatemi. Spero di ricevere qualche recensione (anche se negativa).
Baci :*
Bi.
  
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