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Autore: Kia85    06/12/2012    8 recensioni
Dolores Umbridge, la folle professoressa di Hogwarts... lei con la sua passione per le punizioni, per il rosa, i gatti...
Ma come qualunque altro essere umano, anche su di lei Azkaban esercita quel potere spaventoso che porta inevitabilmente alla pazzia.
--Storia scritta per il Christmas in POV Auror - Contest organizzato dal gruppo "Cercando chi dà la roba alla Rowling [Team Harry/Hermione]"--
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dolores Umbridge | Coppie: Harry/Hermione
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Storia scritta per il Christmas in POV Auror - Contest organizzato dal gruppo "Cercando chi dà la roba alla Rowling [Team Harry/Hermione]"
 



 


Pazza

 

La prigione di Azkaban è circondata dall’ acqua.

A nord.

A sud.

A ovest, est…

Solo grandi distese di acqua.

Dentro l’acqua ci sono i pesci. E sopra gli uccelli, i gabbiani che vanno a mangiare i pesci. Sarebbe un posto perfetto per un gattino soffice e adorabile come me.

Prr, prr… miao!

Dopotutto di cibo ce n’è a volontà.

Se non fosse che, come tutti i gatti del mondo, io non sopporto l’acqua.

La odio, la odio, LA ODIO!

Odio l’acqua e la luce. Mi alzo sulle zampe posteriori e osservo il cielo fuori dalla piccola finestra della mia prigione. Oggi c’è un sole così luminoso che se chiudessi gli occhi, potrei immaginare di essere distesa su un immenso prato verde. Con stupidi uccellini che cinguettano e mi fanno solo venire voglia di mangiarli. E poi fiori e insetti dai colori più disparati.

Giallo.

Rosso.

Verde, azzurro, arancione…

E il rosa? Dov’è?

Com’è possibile che non ci sia niente di rosa?

Miao! Che sbadata!

Ci sono io, io un soffice gattino dal pelo rosa.

Prrr. Prrr

Guardo le mie zampe intorno alla grata. Oh, come sono sporche. Devo lavarmi.

La pulizia per un gatto sofisticato come me è un momento importantissimo della giornata. Ci vuole tempo e attenzione per togliere tutti i residui che questa lurida prigione lascia sul mio corpo. Il pelo di un gatto deve essere sempre lucen

“Dolores!”

Una voce stridula e un colpo alle sbarre mi fanno sobbalzare. Fantastico! Adesso ho il pelo ritto sulla pelle.

Mi volto per osservare con il mio magnetico sguardo felino chi è che mi ha spaventato in questo modo: sono due umane, le guardie della sezione femminile di Azkaban. Camminano a fianco dei loro animali argentati.  L’umana dal pelo liscio e fulvo è accanto a un orribile, disgustoso c… non riesco neanche a pronunciarlo.  C… cane!

L’altra, l’umana con il pelo riccio e nero come il carbone, ha un coniglio argentato che le saltella intorno. È così allegro che me lo mangerei volentieri in un sol boccone.

“Dai, smettila, Dolores! – dice quest’ultima dolcemente- Ti stai di nuovo leccando le mani!”

“Lasciala perdere, Dot. Questa ormai è andata, come tutti qui dentro.  È totalmente pazza!”  esclama l’altra, dirigendosi verso la cella accanto alla mia.

Grrrr!! Pazza a chi?! Io sono un gattino perfettamente normale.

Poi l’umana di nome Dot fa scorrere un vassoio sotto le sbarre: “Non badare a lei, Dolores. Tieni, oggi latte caldo e, guarda un po’,  c’è anche la Gazzetta del Profeta.”

Oh, cibo, era ora. Una bella tazza di latte è proprio quello che ci voleva. E il giornale per i miei bisognini.

“Babbo Natale oggi ti ha portato tutto questo per aver fatto la brava, sei contenta?” domanda l’umana, accovacciata fuori dalla mia cella.

Babbo Natale? Non mi è nuovo come nome. Chiudo gli occhi, riflettendoci.

Babbo Natale…

Un’immagine si forma nella mia mente: un uomo alto e grasso, con una lunga barba e lunghi capelli bianchi, un vestito tutto rosso e una risata che fa “Oh oh oh”.

Miao, che buffo!!

Mi ricordo di lui. Gli umani fanno credere ai loro cuccioli che in una fredda notte di dicembre questo Babbo Natale possa consegnare doni a tutti i bambini del mondo. Poi dicono che io sono pazza perché, a quanto pare, non sono un gatto, bensì una lurida umana. Proprio io un’umana!! E per giunta pazza!

Grrr… come osano?

Dolores, la gatta pazza di Azkaban, mi chiamano.

“Dai, bevi il latte, Dolores.” mi esorta l’umana.

Mi avvicino al vassoio che mi sta porgendo, ma la fisso con perplessità. Se c’è una cosa che ho capito nella mia vita è che non bisogna mai fidarsi degli umani. Ogni tanto fanno delle cose che si chiamano “scherzi”. Per esempio possono offrirti qualcosa e poi ritirarlo nel momento in cui stai per afferrarlo. Sinceramente non vedo dove sia il divertimento. Ma sono umani, una razza inferiore. Sono come i cani, si divertono con poco.

Fortunatamente questa umana non sembra sia in vena di scherzi, credo abbia imparato la lezione quando le ho graffiato la mano due giorni fa perché mi aveva ritirato la ciotola di latte prima che avessi finito. O forse perché oggi a quanto pare è Natale e, come dicono gli umani, “A Natale sono tutti più buoni”.

Così afferro il vassoio e lo avvicino a me, senza mai spostare lo sguardo dall’umana, che adesso sorride soddisfatta. Comincio a bere il latte. Che bevanda meravigliosa! Lo lecco, godendo del suo dolce sapore sulla mia lingua rasposa. E poi lo sguardo mi cade sul giornale.

C’è una foto in prima pagina che mi balza subito all’occhio: è in basso a destra, perciò distendo il giornale con le zampe per osservarla meglio. Sembrano… come li chiamano gli umani?

Spesi?

Miao, non credo.

Ah no, si dice sposi. Due sposi, sì.

L’umana indossa un vestito completamente bianco contro cui molto volentieri mi struscerei dopo una scorrazzata per la campagna. Il vestito di lui invece è tutto nero, nero come i suoi capelli scompigliati. E si baciano e  sorridono con una specie di dolce complicità… qualcosa che ho già visto da qualche parte.

Avvicino il muso al giornale per leggere l’articolo.

“Dopo sette anni di fidanzamento, ieri, 24 dicembre 2007, Harry Potter, il Bambino sopravvissuto, ed Hermione Granger sono finalmente convolati a nozze. La cerimonia si è svolta nella piccola chiesa di Godric’s Hollow, il paese natale dello sposo, di fronte a pochi amici e parenti.

Molte critiche sono state rivolte ai due sposi per la scelta della data, accusati di manie di protagonismo e di voler essere più popolari del bambin Gesù.  Ma siamo riusciti a raccogliere una testimonianza, che sarà in grado di calmare gli animi, dalla signora Molly Weasley, amica intima dei Potter: -Io non ne so niente, ma posso assicurarvi che è una data molto importante per loro e non ha nulla a che fare con il voler essere più popolari di Gesù Bambino. Queste accuse sono semplicemente ridicole, sì, scrivetelo pure nel vostro articolo! Ridicole, ecco!-

Inoltre per festeggiare l’evento, il proprietario di Mielandia, il famoso negozio di dolci di Hogsmeade, ha annunciato che inserirà i nomi dei novelli sposi e del loro amico, il signor Ronald Weasley, tra le figurine delle Cioccorane, per aver sconfitto nel 1997 Lord Voldemort e portato la pace nel mondo magico.”

Miao! Ma certo!

Harry Potter. Hermione Granger.

Sono due nomi che conosco. E sono sicura di aver visto altre volte i loro musetti. Credo di aver avuto molto a che fare con loro, ma non nelle mie sembianze di gatto.

C’è stato un periodo in cui ero umana, io, la piccola, soffice gatta dal pelo rosa, Dolores la pazza. Bleah… Al solo pensiero mi vien voglia di rigurgitare una palla di pelo.

All’epoca non mi chiamavano pazza. Ero rispettata nel mio lavoro e tutti avevano paura di me. I miei colleghi, gli studenti di Hogwarts…. Tutti!!

Chi osava contraddirmi subiva le mie punizioni. Non era una punizione da folli, era anzi più che giusta. Se ti resta il segno del male che fai, allora non lo farai più, giusto?

E quel Potter, ora ricordo bene, quel piccolo arrogante ragazzino aveva messo a dura prova la mia grande pazienza. Perciò l’avevo punito. Una volta, due…

E quella Granger, quell’insopportabile saputella aveva alleviato le sue sofferenze con una soluzione di tentacoli di Purvincoli. Pensavano che non me ne sarei accorta? Ma certo che me ne sono accorta. Dopotutto colui che crea il veleno conosce anche l’antidoto.

È stato allora che ho cominciato a capire che c’era qualcosa di particolare nel modo in cui quei due interagivano.

Era amicizia?

Forse, ma era troppa amicizia.

Le premure che lei riservava a lui erano… erano semplicemente troppe per essere una sua semplice amica. All’inizio pensai che probabilmente si trattava solo di un’attenzione morbosa passeggera, ma ciò che accadde in seguito nella foresta proibita mi ha convinta del contrario. E ha confermato il fatto che io non sia pazza.

No, non lo sono mai stata.

Avevo visto giusto, miao, quella volta così come molte altre nella mia vita.

Avevo notato come quei due si proteggevano a vicenda, rischiando la loro stessa vita l’uno per l’altra. E avevo capito che non era solo troppa amicizia, era semplicemente qualcos’altro.

Era…bleah, amore.

L’avevo intuito dal modo in cui si guardavano, da come si cercavano, da come avevano un disperato bisogno di assicurarsi che l’altro stesse bene.

E una parte di me diceva: “Ma Dolores, sei pazza? Ti stai immaginando tutto. Tu non hai mai conosciuto l’amore, non sai cosa sia veramente.”

Batto la zampa sulla foto dei novelli sposi. Bene, ora chi è che si sta immaginando tutto? Sono davvero io la pazza?

No, no, io non sono pazza.

Perché io ho visto quando tutti gli altri non vedevano. Mi sono sforzata di vedere. E pazzo è chi non riesce a guardare più in là del suo naso, pazzo è chi cerca gli altri nel buio.

Noi invece portiamo la luce nel mondo e permettiamo alle persone di trovarsi.

E allora forse anche io ho qualcosa a che fare con il matrimonio di Harry ed Hermione. Ho contribuito al loro avvicinamento. Con le mie torture, le mie minacce… ho fatto crescere il loro amore.

Io ho visto quello che nessun altro ha visto, la mia mente, libera di viaggiare, si è insinuata dentro due anime spaventate e le ha viste per ciò che erano davvero. Nude e innamorate l’una dell’altra, perché la paura fa riaffiorare la parte più vera dell’animo umano, quella parte che ora vedo in questa foto, nello sguardo di Potter, nel sorriso di Hermione, nei loro abbracci…

Tutto questo… sono stata io la prima ad accorgermene.

Io, io, IO! E nessun altro!!!

Se i pazzi possono vedere ciò che nessun altro può, allora sì, sono pazza e me ne vanto.

E questa prigione, per quanto lugubre e a prova di fuga, non potrà mai impedirmi di viaggiare con la mente e andare lì, dove gli esseri viventi si mostrano per quello che sono davvero, lì dove posso essere un gatto felice, spensierato e soprattutto libero.

E quando sarò fuori da qui, farò un-

Oh, un topo!

MIAO!

 

Una storia divertentissima da scrivere, nonostante lo sconforto iniziale. Dolores è un personaggio davvero particolare che è difficile da amare. Personalmente la trovo più odiosa di Voldemort, ma resta il fatto che sia davvero interessante. E quando pensavo a lei, pensavo solo a una pazza. Pazza anche prima di essere rinchiusa ad Azkaban.

Il motivo per cui il 24 dicembre sia una data importante per Harry ed Hermione mi sembra abbastanza ovvio, si riferisce alla loro “gita” a Godric’s hollow. J

Alla prossima

Kia85

 

 

 

 

   
 
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