Luce,
Tutto
intorno a te,
la emani,
lo sei,
o
così fai
credere.
Orecchie
stanche di sentire,
occhi
stanchi di vedere,
sei
tenebra,
non luce,
ma non lo
sanno,
non possono
vederlo.
Sola,
in mezzo a
chi non conosci,
gli occhi sono
tristi,
la sciarpa
copre
quel
sorriso rovesciato,
non ti
vedrà nessuno,
i capelli
schermano ciò che resta,
nascosta,
in mezzo alla folla,
cammini
incontro alla tua giornata,
non puoi,
non vuoi tornare indietro.
Basta una
parola per ripiombare nel baratro,
non ce la
fai ad uscire,
gli arti
sono stanchi,
cadono ai
tuoi fianchi,
si
trascinano a terra,
come
risalire quella parete,
senza
neanche un appiglio?
Resti
lì,
al buio,
sul fondo,
in pace?
No,
sei immersa
nel nero del tuo cuore,
e non puoi
uscirne.
Ogni minuto
che passa l’uscita si allontana,
sprofondi
sempre più in basso,
la luce si
fa fioca, distante,
tutto
diventa sempre più scuro,
nero.
La pelle
ormai è pallida,
il sole
è
lontano,
non lo vedi
da troppo tempo,
ma arriva
la pioggia e si sentono i tuoni,
non hai
scampo,
non hai
modo di ripararti,
sei
costretta nel tuo buco,
senza
uscita.
Potresti
scavare,
ma sei
stanca,
stanca di
tutto.
Tolleri la
pioggia,
tappi le
orecchie,
non vuoi
sentire,
fa male,
troppo
male.
Non una
distrazione,
sei sola,
persa,
non puoi
scappare,
costretta a
terra,
sottoterra,
sola,
dolorante,
senza via
di scampo.