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Autore: V a n i l l a    07/12/2012    3 recensioni
Lei era una di quelle che vedono qualcosa di bello anche in un soffitto bianco.
Lui non avrebbe voluto ferirla,ferire lei era come schiacciare una farfalla, era come lasciar andare un uccellino con un'ala rotta, era come fare del male a chi sa fare solo bene.
Lui non avrebbe voluto ferirla ma non era colpa sua.
Lui l'aveva avvertita, glielo aveva detto che non era un granché, che l'avrebbe fatta piangere un giorno. Solo che lei gli rispondeva sempre che le capiva le persone e che lui non era cattivo,ed era quasi convincente.
Lei si era innamorata così tanto che per un attimo lui, aveva creduto nell'amore, perché lui se n'era accorto, era inevitabile accorgersene.
Ma quelli come lui non cambiano, e quelle come lei soffriranno sempre.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Never give up.

"era solo un altro giorno del duemilaschifoqualcosa”

 

"Caro Diario,

hai presente quando ti senti fuori posto? Io a volte mi sento fuori pianeta ed è anche peggio. Ricordo quel giorno come se fosse ieri.

Chiudevo il portone, salivo le scale di corsa. Perchè è naturale pensare che più vai veloce più ciò che ti sei lasciata alle spalle sembrerà piccolo e insignificante. Ma no, le regole della prospettiva non valgono in amore. Puoi andare lontano miglia ma basta girarsi indietro un secondo per ritrovarlo di nuovo lì, bello come sempre, con i suoi occhi appiccicati ai tuoi, e lì tutti i tuoi sforzi di andare avanti, di correre il più lontano possibile saranno stati vani. Sono passati tre mesi, ma non posso fare a meno di pensarci. Puoi passare minuti, ore, persino settimane ad analizzare una situazione, cercando di mettere insieme i pezzi per provare a capire come sarebbe potuta andare,trovando giustificazioni, oppure puoi lasciare i pezzi sul tavolo e cercare semplicemente di ignorare. Il problema sai qual'è, caro diario? Ci stavamo innamorando entrambi,io di lui, lui di lei...e di lei, e di lei, e di mille altre lei. Ci sono storie che quando le racconti si consumano, altre invece consumano te, e questa è una di quelle.

Si ricomincia.”

 

Settembre

http://www.youtube.com/watch?v=TlFCfkyuQM0

Effie si alzò controvoglia e infilò i primi jeans che trovò nell'armadio e legò i lunghi capelli biondi in una coda di cavallo, era il primo giorno di scuola. E come primo giorno di scuola che si rispetti era in ritardo, uscì di corsa mangiando un toast al volo e con le cuffiette dell'ipod nelle orecchie. Era terrorizzata all'idea di tornare a scuola, ma sopratutto all'idea di incontrare tutte quelle persone che non vedeva da tre mesi. Quest'estate era stata un'estate strana per lei, era cambiata, anche fisicamente e se ne rendeva conto solo adesso guardando indietro nel tempo, pensando alle vecchie abitudini, che stavano per ricominciare.

-Buongiorno prof, mi può firmare questo?- disse porgendo il foglietto del ritardo alla sua professoressa di italiano, sì, quel cerbero del bidello l'aveva costretta a prenderlo pur essendo il primo giorno di scuola.

-Signorina, incominciamo bene-

Effie afflitta si sedette al primo banco, l'unico libero e poggiò la borsa a terra, si guardò intorno, ecco Jenny in uno dei banchi dietro di lei che la guardava come a dire “scusa, ti avrei voluto mantenere un posto ma..” e affianco a lei, immancabile, Harry.

A guardarlo sentì un ribrezzo allo stomaco. Era lui in carne ed ossa ed era davanti a lei. Non lo vedeva da ben tre mesi, era più abbronzato, segno di un'estate al mare ma era sempre lo stesso. La testa le incominciò a girare, lui sentì il suo sguardo e per un attimo la guardò un po' sorpreso poi si rigirò a sentire le parole della prof.

 

*-Flashback, giugno

-Chi arriva ultimo paga il gelato- disse il riccio cominciando a correre.

-Dai Harry, così non vale- urlò Effie inseguendolo.

Si fermarono entrambi allo stesso punto con il fiatone.

-Comunque sono arrivata prima io alla fine-

-Si si, convinta tu- disse Harry ridendo. Era così bello quando rideva, era così bello giocare con lui, era così semplice, così perfetto, era Harry il suo migliore amico, la sua ragione di vita, lui era indispensabile, era il suo ossigeno e lei ogni volta che lo vedeva ridere si innamorava un po' di più.

-Effie, mi sa che dobbiamo rimandare il gelato-

-Fammi indovinare, Amanda?-

-Sì, ci dobbiamo incontrare, sai sarà una serata speciale per noi- disse tenendole la mano, inconsapevole dell'enorme dolore che le stava causando in quel momento, una serata “speciale” come le altre mille serate con le altre mille ragazze.

-Ah capisco, beh, divertitevi allora- affermò Effie con un sorriso amaro mentre dentro moriva. Effie si sentiva così inutile,intrappolata nel suo amore,lo guardò allontanarsi di qualche passo.

-Harry?-

-Sì?-

-Lo sai che sono innamorata di te vero, l'hai capito?-

-Sì Effie, l'ho capito-

Si guardarono per un interminabile istante negli occhi.

-Scusami,io, devo andare-

Lo vide allontanarsi, questa volta più di qualche passo e lei cominciò a correre verso casa, con le lacrime che scendevano lentamente, che bruciavano la pelle e il cuore.

Lei non era il tipo di ragazza della quale i ragazzi si innamorano, non allora. Lei era una di quelle che vedono qualcosa di bello anche in un soffitto bianco. Lui non avrebbe voluto ferirla,ferire lei era come schiacciare una farfalla, era come lasciar andare un uccellino con un'ala rotta, era come fare del male a chi sa fare solo bene. Lui non avrebbe voluto ferirla ma non era colpa sua. Lui l'aveva avvertita, glielo aveva detto che non era un granché, che l'avrebbe fatta piangere un giorno. Solo che lei gli rispondeva sempre che le capiva le persone e che lui non era cattivo,ed era quasi convincente.

Lei si era innamorata così tanto che per un attimo lui, aveva creduto nell'amore, perché lui se n'era accorto, era inevitabile accorgersene.

Ma quelli come lui non cambiano, e quelle come lei soffriranno sempre.*

 

Finalmente il suono della campanella ed Effie uscì dalla classe seguita dai suoi compagni, cercando tra la folla Jenny per parlarle, per chiederle come stesse e come avesse passato quest'estate che era appena volata.

-Effie!! Dio mio!!-

-Jenny che succede?-

-Sei completamente diversa! Non ti si riconosce, incredibile!-

-Ma dai, ho solo messo da parte le scarpette da ginnastica e le tute per curarmi un po' più, niente di che, come è andata l'estate?-

-Una favola, mare, sole e divertimento, e poi ti devo raccontare una cosa, e a te?-

-Bene, corro un attimo a posare questo nell'armadietto e poi mi racconti, ok?- con quel “bene” mentì, aveva passato l'estate a casa della nonna a leggere libri e a cambiare look cercando di dimenticare Harry, completamente inutile ovviamente.

Si diresse agli armadietti per posare il materiale che gli avevano distribuito quel giorno. Si girò di scatto a vide lui, era proprio davanti a lei.

-Ciao-

-Ciao..-

-Wow, sei...diversa-

-Grazie- non sapeva nemmeno se era un complimento o cosa. Non si vedevano da tre mesi e sapeva dire solo questo? Dietro di lui comparve Jenny che lo abbracciò da dietro e...si baciarono.

-Era questo che ti volevo raccontare, io e Harry ci siamo messi insieme- disse entusiasta la sua migliore amica. Lei non sapeva dell'amore di Effie per Harry. Ed Effie si sentì esattamente come quel giorno, anzi forse anche peggio.

-Bene, sono felice per voi- disse secca e poi si allontanò. Era stanca di sentirsi così, veramente stanca, era stanca di essere quella buona, quella che c'è per tutti,che ascolta i problemi di tutti, che da consigli, che fa sempre la cosa giusta e buona per i suoi amici. Si era stancata, voleva anche lei un po' di sana avventura, o un amore passione non sofferto, esausto come quello per Harry, voleva qualcuno che la facesse stare bene e basta,senza complicazioni, le sembrava impossibile perché il suo cuore aveva voluto sempre e solo lui, era accecata. Ma ora era arrivato il momento che le cose cambiassero.

Camminava velocemente immersa nei suoi problemi, e così, inaspettatamente, proprio come quando succedono le cose migliori, andò a sbattere contro un ragazzo ed il suo cellulare balzò a terra con un sordo rumore che tra la folla era inudibile ed infatti non si accorse di niente.

Il ragazzo dai capelli neri prese l'oggetto da terra.

-Hey, ti è caduto questo!- ma Effie non lo sentì nemmeno e continuò imperterrita per la sua strada lasciando allo sconosciuto il suo telefono, si prospettava un anno ricco di sorprese.

  
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