Eccomi!
Questo storia è stata scritto
per il banana contest di Risa (link del bando: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10446486)
e mi sono divertita a
farlo u.u è difficile fare una storia seria con una banana… XD beh, buona
lettura! =)
Fatemi sapere che ne pensate
=)
Nickname su EFP e forum: Mitsuki, ovunque.
Titolo della storia: Lo sfogo di una perfetta moglie Purosangue
Coppia o personaggi scelti: Draco/Astoria.
Rating: giallo (per il lessico un po’… va beh XD)
Genere: introspettivo.
Avvertimenti: nessuno.
Introduzione: Astoria scopre uno dei tanti tradimenti di Draco e, siccome
si sente ferita, decide di sfogarsi. Una povera banana verrà travolta dalla sua
furia…
NdA: Che devo scrivere qui? XD non ho molto da dire sulla storia: leggila!
=)
Lo sfogo di una perfetta moglie
Purosangue
Ancora!
Non
poteva crederci. Astoria aveva appena visto quella scena e adesso stava girando
come una furia per le stanze del Malfoy Manor.
Ancora!
Quello stupido stronzo puttaniere di Draco!
Capitò
nella sala da pranzo piccola. La stanza era arredata in modo sublime: ampie
vetrate davano luce all’ambiente, pesanti tende di velluto verde erano fermate
da nastri di seta argentei; sul lato sinistro della sala si intravedeva un
salottino con due divani color panna, un tappeto persiano, un camino in marmo
bianco e un piano bar per gli aperitivi. Sulla destra stava l’enorme tavolo per
i ricevimenti: nulla, comunque, in confronto a quello della sala da pranzo
ufficiale, per le feste di alta società.
Al
centro del tavolo in ebano si trovava un portafrutta, ovviamente pieno.
Astoria
era così infuriata che marciò decisa verso l’oggetto e afferrò la prima cosa
che le capitò a tiro: una banana.
Maledetto
stronzo!
Strinse
forte il frutto. La buccia si spezzò in alcuni punti ed un po’ di polpa
spappolata uscì, imbrattandole le mani.
L’aveva
tradita! E ormai aveva perso il conto di quante volte fosse successo!
Strinse
un po’ di più la banana ed infilò il dito indice in una delle spaccature,
affondando nella polpa.
Ripensò
alla scena, a lui che entrava in lei. Quel giorno Astoria era uscita per delle
commissioni ed era rientrata prima del previsto. Era passata in camera per
cambiarsi e poi aveva sentito un rumore mentre si dirigeva in salotto.
Abbandonando per un momento il comportamento da perfetta moglie Purosangue –
tanto non c’era nessuno al Manor in quel momento che potesse vederla – aveva
accostato l’orecchia ad ogni porta, finché non aveva trovato quella giusta.
L’aveva
socchiusa. Ed immediatamente se ne era pentita.
Draco
– oh, Draco, colui che doveva essere a casa di uno dei suoi amichetti! Non
aveva forse declinato il suo invito ad accompagnarla per negozi con quella
scusa?! – era disteso sopra una brunetta anonima ed era inequivocabile quello che stesse facendo.
Maledetto,
maledetto bastardo!
La
donna marciò verso la parte del salotto, continuando a fare avanti e indietro
dai divani al tavolo. Era così infuriata! Solo muovendosi e continuando a
torturare la banana le sembrava di potersi contenere.
Astoria
prese un’estremità del frutto con la mano libera e tirò forte, finché non
riuscì a dividerla a metà. Ora aveva entrambe le mani impastate e appiccicose,
ma non le importava. Aveva perso il suo proverbiale contegno Purosangue e si
stava sfogando, godendo più del previsto nel trucidare quella povera e indifesa
banana.
Povera
e indifesa un corno! La banana era gialla, sia dentro che fuori, e le ricordava
i capelli biondissimi e finissimi di suo marito.
Suo
marito! Che se la stava facendo con un’altra proprio in quel momento!
Astoria
non ebbe alcuna pietà. Spezzò la banana in più punti ed immaginò di fare lo
stesso con il corpo perfetto e seducente del marito. Così forse avrebbe smesso
di tradirla!
No,
ok, forse non l’avrebbe fatto. Forse le sciacquette che si portava a letto non
andavano con lui solo perché stregate dalla sua bellezza, ma anche e
soprattutto per la ricompensa che sicuramente
ricevevano dopo… E che serviva a comprare il loro silenzio.
Oh,
Astoria non aveva dubbi: Draco regalava loro qualche gioiello o simili, perché
se si fosse venuto a sapere che la sua immacolata reputazione di marito
perfetto era stata macchiata… Quale disonore! Una famiglia di nobili Purosangue
non poteva permettersi una simile pubblicità!
Stronzo
due volte!
E
dire che lei era stata felicissima per quel matrimonio. Certo, era stato
combinato, come tutti i matrimoni Purosangue… Ma era noto a tutti che lei
avesse una cotta per il biondo fin dagli anni di Hogwarts. Sicuro, sapeva anche
che lui non era quello che si definiva un santo, però… Accidenti, l’aveva sposata!
Costava
così tanto portarle rispetto?! Lei non gli faceva mancare nulla! Apriva le
gambe tutte le notti. Era bella, si curava, non aveva mai un capello fuori
posto.
Allora,
perché?!
Astoria
finì di strappare le buccia della banana in mille pezzi, mentre la polpa schizzava
ormai da tutte le parti. Si era persino imbrattata il vestito…
Non
importava. In quel momento non era una sposa Purosangue: era Astoria
Greengrass, una ragazzina tradita.
Forse
le faceva così male perché questa volta li aveva visti con i suoi occhi. Di
solito erano le sue amiche che l’avvertivano, quelle ancora single ovviamente,
che potevano permettersi di uscire per una ‘serata Serpeverde’ informale. E si
complimentavano pure, quelle stronze, perché Draco era molto ‘discreto’ e stava
attento a non ‘macchiare il buon nome di famiglia e la sua reputazione’,
portandosi a letto sgualdrine scelte da locali anonimi! Ah, sarebbe dovuta sentirsi
fortunata, solo perché i tradimenti non finivano sul giornale mondano di turno!
Però
finivano dritti nel cuore.
La
banana era ormai distrutta e Astoria lasciò andare i pezzi che ancora teneva in
mano, facendoli cadere sul pregiatissimo tappeto. Pazienza, tanto un Elfo
sarebbe passato prima o poi…
Sentì
un rumore. Qualcuno scendeva le scale.
Sperò
vivamente che Draco – perché poteva essere solo lui, erano soli in casa –
avesse congedato già la sgualdrina. Non avrebbe sopportato di vederli insieme,
magari mentre lui l’accompagnava alla porta… No, certo che no. Non sarebbe mai
stato così stupido da far uscire una puttana dalla porta d’ingresso: un po’ più
rincuorata, Astoria decise di ricomporsi.
Improvvisamente
sentì il bisogno di lavare le mani: che schifo, erano tutte appiccicose e piene
di banana. Anche il vestito, doveva cambiarsi, accidenti…
“Astoria?
Sei rientrata?” chiese Draco, mentre era ancora sulle scale.
Forse
aveva visto i sacchetti dei vestiti nuovi in camera.
Astoria
fece un respiro profondo e chiuse gli occhi.
“Sì,
caro. Sono nel salotto ma sto per andare a cambiarmi: mi sono sporcata. Ci
vediamo più tardi a cena?”
Non
poteva proprio farsi vedere in quello stato da lui. Che ne sarebbe stato del
suo decoro?
“Come
sempre, cara. Ora sto uscendo: vado da Blasie.”
“A
più tardi.”
Astoria
riaprì gli occhi ed in essi non vi era più la furia distruttrice: anzi, solo
calma e compostezza. Le spalle erano rilassate, la postura signorile.
Era
di nuovo diventata la perfetta moglie Purosangue.