"Un'altra sera e poi il grande incontro, non so se sarò all'altezza di Cell, ma ce la metterò tutta!"
Gohan osservava il paesaggio che si presentava oltre la finestra della sua cameretta, era evidente la sua preoccupazione per la sorte delle Terra e per la sua, il Cell Game ormai era vicino e niente e nessuno poteva modificare la data oppure annullarla.
Uscì fuori dalla cameretta dirigendosi verso l'uscita della sua dimora, aveva un appuntamento d'allenamenti con il padre. Lungo il tragitto qualcosa lo costrinse a fermarsi; era sua madre Chichi che, seduta sul divano, osservava con occhi lucidi una foto di famiglia: lei, il piccolo Gohan e Goku.
Sapeva che quello di domani non sarebbe stato un incontro facile e poco serio, sentiva suo marito Goku distante da lei, aveva molta paura di perderlo ancora e ciò fece crescere in lei questa sensazione d' addio.
Gohan non sapeva bene cosa turbasse Chichi ma sicuramente qualcosa non andava. Le si avvicinò piano, quasi furtivo, non voleva essere rumoroso o indelicato, proprio come lo era suo padre.
"Mamma, va tutto bene? Dovresti incominciare a preparare qualcosa da mangiare, sai com'è papà!" Le parlò quasi in un sussurro, non smettendo di sorridere falsamente per la troppa preoccupazione e tensione.
Chichi non si aspettava l'intervento di suo figlio in un momento simile, sobbalzò presa dai tuoi innumerevoli pensieri e si asciugò segretamente quelle lacrime che non decidevano di fermarsi, lacrime che fecero nascere un pianto abbondante.
"Certo tesoro, va tutto più che bene. Adesso vado a farmi una doccia e preparerò immediatamente il vostro spuntino."
Detto ciò, velocemente, diede un bacio sulla guancia del figliolo e si catapultò in bagno, non poteva mostrarsi a Gohan in quelle condizioni.
Il piccolo non capì perfettamente la situazione, sua madre era riuscito a confonderlo, si morse il labbro inferiore guardando la madre sparire e poi s'incamminò verso i monti, lì dove suo padre lo aspettava.
La donna entrò in bagno e, una volta chiusa la porta a chiave, si accasciò al suolo appoggiando le spalle contro il muro.
"O Goku.." Ripartì il pianto, sapeva di perderlo, nessuno poteva cambiarle idea.


Intanto, Goku era impegnato a sferrare colpi in aria, cercando di migliorare le sue prestazioni in velocità e in astuzia.
"Finalmente Gohan, certo che ne hai impiegato di tempo!" Disse soddisfatto, sentendo l'aura di suo figlio alle sue spalle, di certo nessuno poteva cogliere di sorpresa Goku.
"Ti chiedo scusa papà, ma vedi.."
"Insomma Gohan, non abbiamo tempo da perdere. Ti ricordo che domani il destino della Terra dipenderà unicamente da noi, avanti figliolo! Fammi dire che domani vincerai tu."
Gohan venne interrotto dal padre così sicuro di sé, non dava la minima preoccupazione e sicuramente non sapeva nemmeno che Chichi stava soffrendo stando a casa da sola, mentre le sue persone più care si allenavano per una battaglia all'ultimo sangue.
Allora si sfiondò contro il padre, cercando di colpirlo il meglio possibile; Goku gli parò quasi tutti gli attacchi ma non per questo Gohan era scarso anzi, si dimostrò capace di tener testa al padre.
Così gli allenamenti durarono per altre tre ore fino a quando giunse ormai il tramonto. Entrambi i Saiyan si distesero sull'erba affannati, forse era stato il loro allenamento più duro, probabilmente per la loro battaglia più difficile.
"Urca Gohan, devo dire che in soli pochi mesi sei migliorato! Se solo ti arrabbiassi di più sul campo, saresti invincibile!"
Gohan si limitò a sorridere al padre, era un pò al disagio pensando all'incontro di oggi con sua madre, forse Goku sapeva qualcosa ma non gli passò minimamente per la testa di parlarne con il figlio.
"Papà, riguardo ad oggi..la mamma era triste."
Il padre non rispose, fissò l'erba verde capendo benissimo la moglie in una sola frase pronunciata dal figlio, bisbigliò qualcosa come "torniamo a casa" alzandosi e spiccando il volo verso la dimora, Gohan lo seguì.


"Chichina, siamo tornati!"
La porta di casa Son si aprì e subito le mura furono circondate dall'allegra voce di Goku, in casa non si era mai mostrato preoccupato, sicuramente per dar maggiore sicurezza alla sua famiglia.
La donna fece trovare ai due Saiyan la tavola ricoperta di gustosi piatti, praticamente una cena perfetta. Venne salutata da entrambi i guerrieri e li vide catapultare in cucina per godersi al meglio la sola cosa positiva in quella giornata infinita.
In tavola, i tre non toccarono mai l'argomento del Cell Game, ma parlarono del più e del meno, di quanto Goku fosse vagabondo a trovarsi un lavoro o di come Gohan fosse un ottimo studente. Fu così che passò la serata ed entrambi i genitori diedero la buonanotte a Gohan che incominciò a dare i chiari segni della stanchezza, un buon riposo era necessario per l'incontro con il terribile e perfido Cell, diventato fortissimo dopo l'assorbimento dei due cyborg.
Una volta soli, Goku osservò meglio la moglie e questa volta con uno sguardo serio. Chichi capì che quella sera si preannunciava lunga e piena di confessioni nascoste.
"Avanti Chichi, cosa ti preoccupa?"
"Cosa mi preoccupa?" Abbassò leggermente la testa, singhiozzando ma mantenendo comunque il suo carattere valoroso. "Come puoi essere così sicuro di te? Tu domani mi dirai addio, com'è già successo. Dovrò crescere Gohan ancora una volta da sola, avessi almeno una buona condizione economica! Sei un egoista Goku, come puoi lasciare me e tuo figlio soli? Come?!" Prima che dasse di matto, sentì un calore improvviso avvolgerla. Suo marito le donò uno dei suoi rari momenti di dolcezza, l'abbracciò stretta in modo da farle capire di esserci, capace di farle smentire tutto ciò che disse prima.
"Ti ammiro Chichi. Sei una donna forte e sono orgoglioso di te, ho sempre saputo di aver sposato la donna più in gamba del mondo." Sospirò unendo i suoi respiri con quelli della moglie, diventando un'unica anima. Lei fermò i pianti, chiuse gli occhi e si accoccolò tra le braccia di Goku; lui pensò ai suoi sbagli commessi durante il loro intero matrimonio, a tutte le sofferenze che le provocò, le diede un bacio in fronte per chiederle scusa.
Entrambi si diressero verso la loro camera, intenti a riposare ma successe tutto il contrario. Si coccolarono, si baciarono e si unirono, quella sarebbe stata l'ultima notte piena d'amore, quel letto avrebbe addormentato solo una persona dal giorno seguente. Non c'era tempo per piangere, c'era solo tempo d'amare e non sprecarono un solo minuto.
Il mattino giunse e la casa sembrava deserta ma la famigliola era presente; le prime parole furono dette sulla soglia della porta in totale angoscia e tristezza, in disperazione.
"Gohan, sii prudente mi raccomando, fai vedere a quel mostro di come sei forte!"
"Certo mamma, te lo prometto."
Si scambiarono un sorriso materno e, quando Gohan volò via con Piccolo verso il Cell Game, aspettando a distanza suo padre, Goku guardò Chichi stringendole una mano.
"Grazie di tutto, Chichina."
"Addio, tesoro."
E le loro mani si separarono, quel tocco che non risentiranno per un bel pò, quell'amore che mai nessuno sarà capace di sostituire. Eccolo volar via, via per sempre, un viaggio senza ritorno, ma che non provocò nessuna lacrima, era il momento di reagire. Chiuse la porta e si allontanò accendendo la tv per veder qualcosa di cui sapeva già la fine, un film dove l'amore venne sconfitto dalla morte.  







Uff, tra vita sociale e università non si capisce niente, so benissimo che ciò che ho scritto non è una delle migliori ff :) rimedierò.
Ero solo ispirato ad un addio.