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Autore: Rosmary    07/12/2012    7 recensioni
Una raccolta di drabble e flashfic dedicata ai più svariati personaggi e pairing: momenti di vita, ricordi, sensazioni, episodi mancanti. I pairing trattati sono canon, fanon e crack.
Ogni capitolo contiene una storia diversa.
1. Capitolo Indice (con titoli, personaggi, generi e link di ogni capitolo della raccolta)
2. Sirius/Alice
3. Regulus/Lily
4. Igor Karkaroff
(...) 38. Helena Corvonero/Tom Riddle
39. Alice Paciock
40. Remus Lupin
(...) 47. Remus Lupin, Sirius Black
48. Remus/Lily
49. Helena Corvonero, Voldemort
50. Lily/James (con la partecipazione dei Malandrini)
51. Sirius Black (...)
55. Arabella Figg
56. Evan Rosier/Dorcas Meadowes
57. Sirius Black
L'elenco completo delle storie è presente nel capitolo indice.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bartemius Crouch junior, Nimphadora Tonks, Regulus Black, Sirius Black, Vari personaggi | Coppie: Dean/Ginny, Fred Weasley/Hermione Granger, James/Lily, Rodolphus/Bellatrix, Sirius Black/Bellatrix Black
Note: Missing Moments, Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Personaggi: Regulus Black, Lily Evans, Barty Crouch junior, Sirius Black, James Potter, Horace Lumacorno
Tipo di coppia: Het, Crack pairing
Coppia: Regulus/Lily
Note: What if, Raccolta
Contesto: Malandrini/I guerra magica
Genere: Commedia, Romantico
Rating: Verde
Introduzione: Regulus Black ha quattordici anni, una strada da seguire e tanti preconcetti. E se ci fosse qualcuno capace di indurre il secondogenito di Walburga Black a dubitare delle proprie convinzioni? L’infatuazione, nell’età adolescenziale, non sempre può essere razionale e controllata.
NdA: la storia è ambientata al quinto anno dei Malandrini, dunque il quarto anno per Regulus e il terzo per Barty. Ho immaginato che Barty e Regulus avessero un legame abbastanza stretto, nonostante l’anno di differenza, perché entrambi appartenenti a due importanti famiglie del mondo magico, ho presunto che si conoscessero già da prima di Hogwarts. Riguardo al Lumaclub, invece, dai libri sappiamo con certezza che sia Regulus che Lily ne facevano parte, per Barty ho preso una piccola licenza, che non credo molto improbabile, dato che Lumacorno sceglie i pupilli in base al talento e alle conoscenze e Barty aveva sia il talento (sappiamo che si diploma in tutte le dodici materie) che le conoscenze (essendo figlio di chi, all’epoca, era il probabile futuro Ministro della Magia).


 

 

Quando Regulus Black s’innamorò

 


“C’è una cosa che non capisco,” esordisti un giorno.

“Sarebbe?” chiese Barty, senza sollevare gli occhi dal suo tema.

“La Evans.”

“Chi?” chiese scioccato, costretto a trascurare il compito di Incantesimi.

“Hai capito,” liquidasti senza particolare enfasi, mentre i tuoi occhi indugiavano sui capelli rossi di Lily Evans, che spiccavano tra i tanti capelli anonimi del tavolo Grifondoro.

“Non dovresti nemmeno nominarla, quella,” sputò rabbioso Barty, esibendo una smorfia disgustata.

Inarcasti le sopracciglia: era complesso dar torto a Crouch.

“Ѐ una Sangue Sporco,” convenisti. “Eppure è la pupilla di Lumacorno, esattamente come noi.”

“Regulus Black,” t’ammonì Barty, “finisci il tema.”

*


“Regulus, mio caro ragazzo, c’è forse qualcosa che ti turba?”

“Ovviamente no, professore.”

Lumacorno parve soddisfatto della tua risposta e tu ne profittasti per allontanarti dalla folla.

Detestavi la folla, così marcia, così opprimente.

Le festicciole di Lumacorno erano tutte uguali: lunghe, snervarti e stancanti.

“Quello è il mio posto, Black,” t’ammonì qualcuno, mentre t’apprestavi ad accomodarti.

“Non m’interessa,” affermasti seccamente e ti sedesti.

“Sei un gran maleducato,” continuò la studentessa, “proprio come tuo fratello.”

Quelle ultime parole ti punsero come odiosi aghi. T’alzasti e finalmente guardasti in viso la tua molesta interlocutrice.

“Evans.”

“Black.”

“Smettila di ripeterlo, lo sporchi.

*


“Perché guardi ancora quella?”

“Conosce Sirius.”

“Non mi stupisce,” asserì beffardo Barty.

Lo guardasti e ghignasti assieme a lui. Eravate seduti ai piedi di un albero, nei pressi del lago nero.

“Ho visto Piton parlarci, l’altro giorno,” dicesti, il ghigno ormai sfumato.

“Piton è un debole”, affermò. “Si fa trattare peggio di un Babbano dalla cricca di tuo fratello.”

Quelle parole ti ricordarono lo scontro con Lily, sorridesti senza un perché.

“Sai cosa mi ha detto la Evans?” chiedesti retorico, osservando Barty inarcare le sopracciglia. “Che sono maleducato come lui.”

“Lui chi?”

“Sirius.”

“Avresti dovuto schiantarla.”

Al suggerimento, ridesti leggero.

*


Sangue Sporco. Così l’aveva apostrofata Piton, finalmente secondo Barty.

La vedesti andare via dignitosa come sempre.

La seguisti e non t’accorgesti d’essere stato intercettato dallo sguardo allibito di Sirius.

I passi sempre più celeri la inseguirono: Lily correva, convinta di essere sola.

“Evans.”

“Chi è?”

Si voltò di scatto, immobile nel bel mezzo del corridoio, aveva gli occhi lucidi e l’espressione ferita.

T’immobilizzasti anche tu, guardandola troppo. Perché fermarla? Cosa credevi di fare?

“Che vuoi?” sbottò, tentando di ricomporsi.

“Niente.”

Lei sorrise senza gioia.

“Sarai orgoglioso, immagino,” insinuò. “Di Piton.”

“Ѐ un debole,” affermasti rievocando Barty.

Lei s’ammutolì, tu scappasti.

*


Non raccontasti a nessuno d’aver seguito Lily, neanche a Barty.

“Vedrai che rinsavisce anche Lumacorno,” disse Crouch a pranzo. “E quella torna con la sua razza.

Inforcasti con cattiveria un pezzo di carne e lo portasti alla bocca.

Due ore dopo eri in corridoio, diretto alla terza lezione giornaliera.

“Regulus.”

Un brivido ti percorse, ti voltasti esterrefatto: non t’eri sbagliato.

“Sirius.”

“Come stai?”

“T’interessa?”

Lui ghignò e ghignasti anche tu. Lo sapevate, che non eravate così diversi.

“Toglietela dalla testa.”

“Chi?”

“Lily Evans.”

“Cos’è? Hai paura che al caro James si spezzi il cuore?” sputasti rabbioso.

“Potrebbe spezzarsi il tuo.”

*


Non riuscivi a capire perché Sirius s’era interessato a te. Una spiegazione c’era, ma era assurda.

Non contavi più di Potter, non per Sirius, ne eri più che convinto.

“Black,” chiamò qualcuno alle tue spalle.

Sobbalzasti, lasciando che la tua elegante civetta volasse via.

“Evans.”

“Ѐ per te,” disse porgendoti una pergamena. “Lumacorno,” t’avvertì.

L’afferrasti elettrizzato e srotolasti celere l’invito: una festa.

“Ci vieni con me?”

“Cosa?”

Deglutisti e la guardasti: era bella Lily.

“Alla festa, ci vieni con me?”

“Credi sia stupida?” s’infervorò arrossendo. “Cos’hai in mente?”

“Io… niente,” rispondesti perplesso.

“N…”

Basta, decidesti, doveva smetterla, e la baciasti.

*


“Tu hai qualcuna per la testa,” affermò Barty, dall’alto dei suoi tredici anni.

“Non so di cosa parli,” rispondesti, sistemandoti la giacca di pelle di drago.

Eravate quasi nei pressi dell’ufficio di Lumacorno.

“Avanti, chi è?” incalzò ghignando. “Non sarà qualche tua cugina di chissà quale grado, spero.”

Esibisti una smorfia contrariata e Barty rise impudente.

“Miei cari ragazzi, era ora,” vi accolse Horace.

Sorridesti e t’avviasti verso l’angolo meno affollato della stanza, peccato che degli occhi verdi infransero il tuo proposito di tranquillità.

Lily ti salutò con un mezzo sorriso e scappò via.

L’avevi baciata, lei non t’aveva rifiutato.

 

*


“Evans, ehi, fermati!”

“Che vuoi?” chiese irritata.

“Esci con me?”

“No.”

Senza un perché, sorridesti. Immobile a pochi passi da loro, nascosto da una colonna, avvertisti una meravigliosa sensazione invaderti.

“Ma perché no?” insistette James, afferrandole il polso.

“Lasciami, Potter,” ringhiò Lily.

“Infatti, Potter, lasciala.”

I due Grifondoro si voltarono sorpresi verso di te, cogliendo la tua espressione irata.

“Sparisci, Black.”

“Sparisci tu, Potter.”

“Cerchi rogne?” chiese lasciando Lily per voltarsi ghignando verso di te.

“Sempre, quando vedo idioti Grifondoro in giro.”

“Ora basta,” ordinò Lily.

“Come vuoi, Evans,” convenne James. “Ringrazia di essere il fratello di Sirius,” aggiunse arrogante.


*


Odiavi Potter quanto Sirius l’adorava.

Eri solo, seduto pensieroso in riva al lago.

“Ciao.”

Una figura si fermò presso di te, aveva indosso i colori Grifondoro e folti capelli rossi.

“Cosa vuoi?” sbottasti.

Per Salazar pensasti, lei ha il sangue sporco.

Lily alzò le sopracciglia e si sedette accanto a te.

“Certo che sei strano.”

“E tu maleducata, nessuno ti ha invitata,” ribattesti.

“Questo è un luogo pubblico, Black,” puntualizzò Lily.

Tuo malgrado, sorridesti.

“Cosa vuoi, Evans?”

“Un consiglio.”

La guardasti perplesso.

“Concederesti una seconda possibilità a qualcuno?” chiese.

“Dipende dal qualcuno.”

Lei annuì, si avvicinò maliziosa e ti baciò.

 

   
 
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