Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: eleanor89    24/06/2007    10 recensioni
Una sorta di piccola immagine tratta dall'infanzia di due personaggi, quando erano ancora innocenti, due persone che in seguito hanno avuto modo di vedersi solo per breve tempo: uno che non ricorda affatto il loro primo incontro, l'altra che non è mai riuscita a scordarlo anche se sono stati pochi minuti. Spoiler per chi segue solo la serie animata.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non lo so perché. Non so cosa mi sia saltato in mente in questi giorni, ma non riuscivo a smettere di pensarci. Questi due personaggi non si saranno mai, mai e poi mai incontrati. Però chissà… dopotutto non si sa mai, no? Chi ci vuole vedere qualcosa di romantico, ce lo veda pure XD (io si!)



Chi non vorrebbe tornare all’innocenza di quando si è bambini?

La bambina che quel giorno correva per le strade bagnate non lo sapeva, ma avrebbe rimpianto molto quel suo essere spensierata, quella sua paura di non ritrovare più i propri genitori, da cui la folla l’aveva separata.

Continuava a correre, ignorando gli schizzi d’acqua che le sporcavano il bel vestitino rosa, sollevando con stizza e angoscia crescente il cappellino che le cadeva sul naso ad ogni salto.

Ora cominciava ad avere davvero paura, un forte terrore che si impadroniva delle sue membra gelide, impedendole di correre come avrebbe voluto.

Non conosceva quel paese, quella Konoha o come si chiamava, lei non sarebbe voluta venire.

Ma avrebbe seguito ovunque la sua mamma ed il suo papà.

E ora non li trovava più.

Lentamente la corsa si trasformò in una camminata veloce e infine in qualche passo incerto. Si sedette per terra, all’angolo della strada, le mani premute sugli occhi, le lacrime che scivolavano delicate sulle sue guance.

Una folata di vento più forte le strappò il cappellino troppo grande per lei dalla testa, rivelando dei lunghi capelli rossi come il fuoco.

Già, il fuoco.

Era la cosa di cui avrebbe avuto più bisogno in quel momento, un bel fuoco caldo che la facesse sentire protetta.

-È tuo?-

La bambina continuò a piangere ignorando la voce che, ne era certa, non poteva essere rivolta a lei.

-ehi… è tuo il capellino?-

Sollevò appena la testa, ritrovandosi a guardare due occhi nerissimi e curiosi.

Guardò tra le sue mani e vide il proprio cappellino; Allora glielo stracciò semplicemente via per poi calcarselo in testa.

-Si. Ora va via!-

Il bambino deluso e anche piuttosto spaventato, le diede le spalle.

Lei riprese a singhiozzare e si fermò nuovamente.

-Bambina?-

-Cosa vuoi?- gli chiese sgarbatamente.

-perché piangi?- domandò l’altro, avvicinandosi a lei.

-Non trovo più… mamma e papà!- la risposta si trasformò in un grido e lei cominciò a piangere ancora più forte.

-Se vuoi… dico a mio fratello di cercarli. O al mio papà. Il mio papà è della polizia.- disse infine il piccolo con voce sicura e orgogliosa.

-Davvero?- chiese, calmandosi appena.

-Si. Però tu non piangere… se vuoi diventare una ninja non devi piangere.-

-Chi ti dice che voglio diventare una ninja?-

-Beh… sei rozza. E non hai paura di sporcarti i vestiti seduta nel fango.- rispose con semplicità.

La bambina non se ne ebbe a male. Queste cose gliele dicevano sempre tutti.

Si alzò in piedi, rifiutando la mano che il bambino gli aveva cortesemente teso.

-Non piango più allora.-

-Brava.- si complimentò sorridendo.

Un ragazzino svoltò l’angolo e lei lo guardò. Somigliava davvero molto a quel bambino.

-Ti cercavo! Ma dove eri fi…-

-Nii-san, questa bambina non trova più la sua mamma ed il suo papà!- strepitò il bambino più piccolo, tirando il fratello per un braccio.

La bambina si guardò attorno e improvvisamente, poco più in là, vide comparire le figure familiari dei suoi genitori che la cercavano disperatamente.

-Eccoli!-strillò indicandoli con un dito.

Il bambino le fece un largo sorriso.

-Basta dirlo al mio nii-san e succede tutto subito.- esclamò ostentando ancora più orgoglio.

Il ragazzino più grande lo guardò meravigliato, per poi sorridere rassegnato. Il fratellino non avrebbe mai smesso di lodarlo, anche se non ve n’era motivo.

La bambina si avvicinò e gli schioccò un bacio sulla guancia, che istantaneamente divenne rossa quanto i suoi capelli.

-Grazie della compagnia. Ci vediamo!- lo salutò, prima di correre dai propri genitori lasciandolo tramortito a pensare che forse non era poi così rozza.

I due la guardarono raggiungerli e abbracciarli.

-Che bella bambina… fai già conquiste Sasuke?-

-No! Non dire queste cose nii-chan!- gridò l’altro, pulendosi la guancia con una mano e arrossendo di più.

Diversi anni dopo, la bambina ormai ragazza con i suoi compagni di squadra si ritrovava nuovamente in quella città che tanto aveva odiato quel giorno.

Davanti a lei il bambino ormai ragazzo che li guardava con sfida.

Non poteva credere che fosse proprio quel bambino di un tempo, eppure le informazioni che le avevano dato su di lui combaciavano: un fratello maggiore, suo padre nella polizia…

Ma soprattutto quei profondi occhi neri. Quelli non poteva scordarli.

Non appena li aveva incontrati aveva sentito un’ondata di nostalgia assalirla dal profondo.

Voglia di tornare agli anni della sua innocenza, finiti troppo, troppo presto.

Del resto non aveva mai smesso di pensare a lui, al suo gesto gentile, l’ultimo prima che la sua famiglia venisse trucidata e lei fosse finita sotto il giogo di Orochimaru-sama.

Sasuke Uchiha.

Con la borsa in spalla pronto a partire per seguirli. Per diventare un nuovo corpo di Orochimaru.

Ma forse prima… prima che fosse troppo tardi… lei avrebbe potuto scambiare qualche parola con lui.

Dirgli quanto il suo “se vuoi diventare una ninja non devi piangere” l’avesse aiutata a non arrendersi mai alla disperazione.

Era come se non fosse mai andata via, come se non fosse mai scomparsa dal suo sguardo.

-Tayuya, andiamo?- la chiamò il suo compagno Jirobo.

-Sto arrivando, cazzo!-

Ecco, il fatto che fosse rozza, come lui le aveva detto, non era cambiato. E se ne rendeva conto sempre. Anche questo la faceva ripensare a lui.

Una volta arrivati al nascondiglio gli avrebbe parlato, ma non prima.

C’era tempo… no?



(no, ma se ne accorse troppo tardi)



Non aveva molto senso, me ne rendo conto. Non era importante come ho già detto che si fossero incontrati da bambini. E soprattutto non era necessario al mio buon umore un finale tanto triste, visto che lei morirà quasi subito, prima ancora di arrivare da Orochimaru. Però l’idea di Tayuya piccola piccola, col vestitino rosa e il capellino come sempre ancora piccola e innocente, che si trova davanti un Sasuke Uchiha ancora bambino felice e che poi se lo ritrova davanti quando ormai sono entrambi cambiati in ogni senso mi stuzzicava…

alla prossima!

P.S. non ho scordato l’altra mia fic, tranquilli! ^^

   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: eleanor89