Valentina si trovava in cima al soppalco ,china sul libro di matematica per tentare di prepararsi al compito che avrebbe avuto luogo due giorni dopo.
Bussarono alla porta della sua stanza. L’insegnante di ripetizioni doveva essere arrivata.
Scese velocemente le scale giusto in tempo per vedere la porta aprirsi. Rimase di sasso nel vedere l’alta figura slanciata che si stagliava sotto l’arco della porta.
“Buon pomeriggio Valentina,sostituisco la professoressa Ba**** sono Severus Piton…”(stelline per via della privacy nd autrice)
La ragazza era praticamente sconvolta..”…”
Il professore avanzò con il suo cipiglio austero “Bene..cominciamo?Non penso voglia perdere tempo..”
Valentina era in trance….Lui le dava addirittura del lei? Nonostante i 20 anni di differenza?
“Si, certo professore…Mi segua.”
Lo condusse su per le scale,scusandosi. “Mi dispiace che starà scomodo…E’ un po’ stretto qui sopra…”
Il professore ,infatti,arrivato in cima alle scale dovette piegarsi in avanti per non sbattere la testa.
“Si,ho notato..”
Guardò la superficie intorno a se e vide un tavolino posto in uno spazio ristretto ,dinanzi al letto della ragazza che poggiava su di un palchetto in muratura..
“Ma lei studia sempre qui?”
Valentina scrollò le spalle “Già…”
Si sedettero entrambi sul letto…Troppi pensieri affollavano la mente di lei, e sperava per ciò che il professore non usasse le sue doti di legilimens…
“Mmh…allora…cosa vuole ripetere?”
La ragazza lo fissò stranita “Scusi la domanda….ma lei davvero mi darà ripetizioni di matematica?”
Il professore si voltò a fissarla e solo allora notò sulla parete un poster che lo raffigurava,inarcò un sopracciglio e si soffermò sugli occhi della ragazza.
“Pensa che io sia venuto per scherzare? Su …mi dica cosa vuole ripetere.”
Valentina annuì emozionata “Allora…pensavo di poter esercitarmi con qualche problema sulla parabola…”
Il professore prese il quaderno dal tavolo pieghevole avanti a se e lo aprì “D’accordo…iniziamo con una piccola interrogazione…”
La ragazza sgranò gli occhi “In-interrogazione?”
L’insegnante sorrise con un pizzico di sarcasmo “Oh si…”
Valentina deglutì “Va bene…” - E come potrei mai dirti di no se mi sorridi così..?-
Si riscosse dai suoi pensieri e prestò attenzione alla voce dell’insegnante .
“Mi dica come si calcolano le coordinate del vertice di una parabola.”
La ragazza guardò in su e rispose “Allora…la x è : meno B fratto due A. La y invece è uguale a: meno delta fratto quattro A….”
Il professore assentì e chiese “Ipotizzando che lei non conosca l’equazione della parabola,non può sapere le coordinate del vertice…Ma se il problema le fornisce tre condizioni, cosa deve fare?”
Valentina iniziò ad agitarsi ,non che non sapesse quelle cose, ma ora Severus si era girato completamente verso di lei.
“A-allora…Devo mettere a sistema le tre condizioni, per…per conoscere A,B eC…e poter scrivere la parabola…penso…”
“Senza penso…” Valentina annuì “Ok...”
Il professore apparve pensieroso. Aveva notato,grazie ad uno specchio a forma di fiore , che dietro di lui attaccate alla parete vi erano altre immagini che lo raffiguravano…
Deglutì e infilò due dita nel colletto per allargarlo… “Adesso può fare qualche esercizio…”Le porse il quaderno e le loro mani si sfiorarono.
Valentina arrossì leggermente mentre lui tentava di rimanere impassibile. Tentava, perché anche le sue guance si colorirono seppur debolmente.
Si limitò ad indicarle quale esercizio svolgere poi si alzò, ricordando di tenere la testa bassa e le chiese dove fosse il bagno.
La ragazza lo guardò “Fuori della mia camera ,la porta a sinistra.”Lui la ringraziò e scese le scale.
Valentina restò sola con il quaderno di matematica ,guardò avanti a sé sospirando “Se è un sogno , non svegliatemi…Severus Piton è nel bagno di casa mia…”
Il professore si sciacquò il viso ripetutamente ,tutte le sue foto nella camera della ragazza lo avevano turbato.
Ritornò poco dopo nella stanza, e sorrise appena ,nel vedere la ragazza concentrata sul quaderno.
Risalì le scale e si sedette accanto a lei… “Ha finito ?” “Io..uhm si quasi…”
Il professore le sfilò il quaderno da sotto il viso e lo ispezionò,suscitandole un po’ di riluttanza “Ehi !”
Lui sorrise sadico e Valentina non ebbe il coraggio di ribattere…si stava sciogliendo.
Mentre il professore era intento a correggere l’esercizio svolto, la ragazza fissò i loro corpi molto vicini …Guardò sotto al tavolo, se avesse spostato di poco la gamba avrebbe sfiorato quella di lui. Chiuse freneticamente gli occhi e li riaprì ,le mancava il respiro e le girava la testa.
L’insegnante esclamò “Deve stare molto più attenta ai segni…Ho trovato due + che dovevano essere due -.”
Valentina richiuse gli occhi, li riaprì ,la stanza prese a roteare vorticosamente segno di un imminente attacco d’asma.
Il professore si voltò a guardarla “Ha capito cos’ho detto?”
La ragazza lo guardò con occhi assenti e con il respiro affannato , prima di ricadere all’indietro..Severus si protese verso di lei spaventato “Signorina ,signorina !” La prese tra le braccia e la scosse leggermente “Signorina si svegli !!”
La ragazza aveva perso i sensi. Il professore si guardò intorno alla ricerca di un aiuto ,vide sul tavolo uno strano oggetto tubolare che assomigliava ad un medicinale. Lo prese,capendo che la ragazza aveva avuto una piccola crisi d’asma, e lesse “Symbicort Turboaler per asma da sforzo o da allergia”
Tolse il tappo e portò il medicinale all’altezza della bocca della ragazza.Glielo somministrò velocemente e aspettò ,reggendola saldamente.
Valentina dischiuse piano le palpebre riprendendo a respirare normalmente. Fissò lo sguardo in quello dell’insegnante .
“Come si sente?”
La ragazza lo fissò senza dire nulla, poi spostò il proprio sguardo sulle sottili labbra del professore.Lui si sentì un po’ in imbarazzo, ma non lo diede a vedere e ,anzi, la rimproverò
“Mi ha fatto prendere un colpo !Deve tenere sotto controllo le sue debolezze !”
Valentina scosse leggermente la testa,che era ancora sulle gambe del professore.
Severus era sul punto di rimproverarla di nuovo ,ma lei lo bloccò posandogli le dita sulle labbra.Il professore era nel più totale imbarazzo, la fissò con occhi stupiti mentre lei lo accarezzava.
La ragazza si tirò piano a sedere sempre fissandolo negli occhi.Si soffermò di nuovo sulle sue labbra,gli si avvicinò e lo baciò delicatamente.
Il professore era sbalordito ,tuttavia si tenne quel bacio senza dire nulla. Dopo, la ragazza si allontanò e si volse verso il tavolo “Finisco l’esercizio…”
Lui la guardò completamente sconvolto ,non si sarebbe mai aspettato di venire baciato …
Valentina si dedicò alla parabola lasciata in sospeso ,e per regolarsi per il disegno pronunciò ad alta voce “Allora…il primo termine è positivo quindi la parabola rivolgerà la concavità verso l’alto…” Il professore annuì senza convinzione, ancora shockato…Entrò con la propria mente in quella della ragazza e si rese conto che lei non stava affatto pensando all’esercizio di matematica,bensì a lui.
Tentò di ritornare con i piedi per terra ma prima che potesse pensare a qualcosa di sensato, posò la propria mano sulla gamba della ragazza .
Valentina trattenne il respiro e si voltò lentamente , naufragando in quel mare nero che erano gli occhi del professore.
Severus agì d’impulso e le prese il viso tra le mani, baciandola con travolgente passione.Scivolarono distesi sul letto l’una tra le braccia dell’altro…
Ad un tratto lui si arrestò ,la guardò fisso negli occhi impaurito…Valentina gli sorrise “Quanto ho aspettato questo giorno…”
Lui abbozzò un sorriso ,poi rise, rise di gusto per la prima volta nella sua vita .
“Sei bellissima…”
“E….la parabola non me la controlla professore?” Severus rise di nuovo “E’ vero è una curva, ma io preferisco le tue ..”


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