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Autore: Slytherin vampire    25/06/2007    3 recensioni
Sei dannato. E così anche il tuo sorriso. Un sorriso che mi pervade della passione che ci è sempre stata proibita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pervasa dal tuo sorriso dannato




Non voglio morire.

Mi ritengo quasi miserabile a pensarlo, ma non voglio morire.

Tutti i miei cari sono morti per ciò che era giusto e in questo momento io potrei sacrificarmi come hanno fatto tutti loro. Morirei dignitosamente e la gente mi ricorderebbe “come la fedele amica del Prescelto”, quella che non veniva da meno al duro compito di lottare per la giustizia.

Ma in questo momento mi importa poco o nulla della dignità. Mi importa solo della mia vita. In fondo, è l’unica cosa che mi è rimasta.

E ti sto anche implorando purché tu non mi uccida. Inizialmente ridi di me. Mi trovi ridicola. E ti capisco bene, perché so che hai sempre voluto uccidermi e ora hai l’occasione giusta per farlo: la mia bacchetta giace sul fondo della tua tasca e io sono accasciata a terra, completamente disarmata e con la tua bacchetta puntata alla gola. Non ho via di scampo, perché siamo da soli e nessuno mi può salvare. Perché tutti quelli che erano pronti a correre in mio aiuto quando ero nei guai, ora sono morti e non possono più soccorermi. Siamo solo io e te. È solo una tua scelta se risparmiarmi o meno.

-Ti prego, Malfoy…- ripeto flebilmente, mentre gli occhi si appannano per via delle lacrime.

Non rispondi alle mie implorazioni. Sta di fatto che, comunque, non mi uccidi. Anzi, la presa sulla tua bacchetta si è quasi allentata e un’espressione dubbiosa si è appena mascherata sul tuo viso.

-Credo che sia una richiesta troppo grossa, Granger-

La tua bacchetta si preme leggermente contro la pelle della mia gola, ma poi levi il braccio e ti chini su di me, in modo tale che il tuo viso sia all’altezza del mio.

-Voglio qualcosa in cambio- mi informi.

Trattengo quasi il respiro, mentre le lacrime cominciano ad asciugarsi, lasciando delle fastidiosissime strisce salate sulla mia pelle. Vorrei grattarle via, ma la mia mano non finisce sulle mie guance bensì sul cappuccio del mantello da Mangiamorte.

Sono immobile, aspettando una tua reazione. Ma anche tu non ti muovi. Esitante, ti sfilo il cappuccio e lo rigetto all’indietro.

Una cascata di capelli biondi si scompiglia al vento. La tua pelle diafana luccica incredibilmente al chiaro di luna e i tuoi occhi di ghiaccio mi pietrificano ancora più di quanto non lo fossi già.

Sorridi.

E rimango tramortita. Non è un sorriso felice. Anzi, ora che ci penso, non ti ho mai visto felice. Forse perché non lo sei mai stato quando c’ero io. O forse non lo sei mai stato in tutta la tua vita. E provo un improvviso moto di compassione nei tuoi confronti. Perché se non riesci ad essere felice, vuol dire che c’è qualcosa di spezzato nella tua anima. Spezzata come lo è la mia da quando tutti i miei cari sono morti. Da quando sono sola…

-Voglio fare sesso con te, Granger-

La tua voce sibilante spezza il silenzio e mi scuote dalla testa ai piedi.

La mia bocca si spalanca, ma non voglio darti la soddisfazione di vedermi allibita e la chiudo frettolosamente.

-Cosa?- mormoro flebilmente

-Ti risparmio la vita se facciamo sesso-

Non suona come una proposta ma quasi come un ordine.

Abbasso lo sguardo, titubante. Non mi ero mai chiesta se tu avessi delle fantasie su di me. Ma a quanto pare mi desideri. Fisicamente, sia ben chiaro. Per il resto, che cosa ti frega di me?! Sangue sporco…

Ecco cosa mi scorre nelle vene: sangue sporco. E ora vuoi fare sesso con me?

-Mi stai chiedendo di diventare la tua puttana?-

-Sempre meglio che diventare la mogliettina del defunto Weasley- rispondi sogghignando.

Quel ghigno che odio così tanto e che, eppure, mi sta intrappolando sempre di più in una strana morsa che mi ha schiavizzato allo tuo sguardo.

-Allora…?- mi domandi impaziente.

Scuoto la testa e mi nascondo il viso tra le mani.

Sono confusa.

Sto vendendo me stessa per una vita che mi porta solo tristezza e dolore.

E perché lo faccio? Non voglio morire, ma non voglio nemmeno più vivere. C’è qualcosa che mi tiene ancora legata al desiderio di cercare la felicità. Non so ancora cosa, perché altrimenti la starei già cercando.

Cazzo, se ora mi vedesse Harry! O Ronald! Che cosa penserebbero della loro migliore amica?!

La Mezzosangue di Malfoy…

Una lacrima solitaria mi scivola lungo il mento, ma tu ci appoggi un dito e la blocchi, tenendola in bilico sul polpastrello. La succhi lentamente, senza staccarmi gli occhi di dosso.

Mi stupisco: hai appena raccolto le mie lacrime. Ti sei piegato a me per raccogliere le mie lacrime.

E trovo subito che sia un gesto dannatamente sensuale. Qualcosa che mi rapisce immediatamente.

E in un attimo, non solo ho acconsentito alla tua proposta ma ti sono addirittura balzata addosso, stendendoti a terra e cercando freneticamente le tue labbra.

Sento la tua risata gelida echeggiarmi nelle orecchie, mentre mi passi una mano tra i capelli e li tiri all’indietro, per scoprirmi bene il viso. Poi sporgi lentamente il viso e in un attimo le nostre labbra aderiscono perfettamente. Sento la tua lingua calda scivolarmi sul palato con una lentezza irresistibile. Non ho mai provato una sensazione simile. Nemmeno quando ho baciato il Cercatore più famoso del mondo. Nemmeno quando ho visto Harry uscire dal Labirinto trascinandosi dietro il cadavere di Diggory. Nemmeno mentre cantava Fanny dopo il funerale di Silente. Nemmeno quando sono morti tutti: Harry, Ron, Hagrid, Ginny, i signori Weasley, Luna…

Insomma, non riesco a trovare un’esperienza nella mia vita che possa equivalere a questo contatto che continua inesorabile tra la mia bocca e la tua. È rabbia, odio, paura, sofferenza. Ed è anche voglia di vivere.

Voglia di essere normale. Almeno per una volta, vorrei essere normale. Vorrei essere innocente, come ero prima che arrivasse la Guerra e spezzasse tutto.

E quando il nostro bacio si interrompe e ti guardo negli occhi, mi sembra di leggere nei tuoi occhi le stesse emozioni che tu starai leggendo nei miei.

Sei dannato, è vero. Ma sei terribilmente affascinante anche sotto quest’aspetto. Sei quasi disumano in questo tuo splendore.

E in un secondo, mi spingi leggermente di lato e le nostre posizioni si ribaltano.

Ora tu sei sopra di me e il tuo braccio destro mi massaggia la schiena, sollevandomi la maglia. Intanto, spingi ancora la tua lingua nella mia bocca, mentre io ti scompiglio i capelli con una dolcezza esauriente.

Sento l’erba fresca pizzicarmi la schiena, mentre tu ti sollevi appena per osservare attentamente il mio corpo denudato.

-Sei ben fornita per essere una Mezzosangue-

-Ti odio- ringhio tra i denti e afferrandoti per il colletto, in modo tale da attirarti ancora tra le mie braccia.

L’ultima cosa che vedo prima di chiudere gli occhi e di cadere nell’oblio della nostra passione, è il tuo dannatissimo sorriso.

****

Mi diverto terribilmente ad arricciare i tuoi capelli attorno alle mie dita. E così che passo tantissime ore in attesa che tu ti svegli.

È passata una settimana dalla notte in cui abbiamo fatto l’amore per la prima volta.

La nostra prima volta è stata seguita da altre, sempre più appassionate.

Quando hai bisogno di svuotarti dai tuoi problemi, vieni a cercarmi. Devo ammettere che sei molto bravo a trovarmi.

E poi, appena arrivi, le parole quasi si esauriscono tra di noi e in attimo ci ritroviamo nudi, uno legato all’altra.

Mi chiedo che cosa sia nato tra di noi. So solo che non sono più libera. Non da quando so che mi basta il tuo sorriso per sentirmi completamente pervasa da tutto ciò di cui ho bisogno per dimenticare il mio duro passato.

****

Crac.

Sobbalzo spaventata, ma mi tranquillizzo appena ti riconosco.

-Sei andata a nasconderti per non farti più trovare?- domandi semplicemente.

Intanto, sento che ti avvicini a me e che ti sbarri proprio alle mie spalle, osservando anche tu la tomba bianca che sto contemplando silenziosamente.

-Sei riuscito comunque a trovarmi-

Non rispondi.

-Sei proprio una Serpe: quando decidi chi sarà la tua vittima, non smetti più di tenerle il fiato sul collo, vero?- mormoro a mezza voce.

-Non sei contenta di essere la mia vittima?-

Stai ridacchiando con fare sarcastico. E intanto sento le tue braccia che mi stringono da dietro e le tue labbra cominciano a scivolarmi lungo il collo.

-Non qui, Malfoy, no. Sul serio, ti supplico…qui no-

Ti sto implorando ancora, mentre cerco di liberarmi dalla tua presa.

-Perché?-

-Come perché?!- strillo infastidita e riuscendo finalmente a liberarmi dal tuo abbraccio.

Comincio a piangere. E anche se tu mi guardi con fare deluso e scocciato, io non riesco a fermare le mie lacrime.

-Non posso, Malfoy. Era il mio migliore amico. Non posso scopare come una comune puttanella sulla sua tomba. Non posso fare l’amore con te mentre piango sulla sua memoria-

Sbuffi. Non ti interessa minimamente il fatto che io stia piangendo. E questo mi fa stare ancora peggio.

Mi fissi severamente e mi sento stringere lo stomaco, attanagliato dal tuo sguardo di ghiaccio.

-Smettila di piangere-

-Non ci riesco. Non ce la faccio a fermarmi. Non ci riesco…non ci riesco- singhiozzo mentre la mia voce si fa un sussurro.

Ti passi una mano tra i capelli, scocciato.

Ma non te ne frega proprio niente? Insomma, anche tu hai perso tante persone. Eppure non sembra importarti nulla di questo dolore che arranca nelle nostre vite.

****

Abbiamo appena finito di fare l’amore. Ancora un’altra volta.

Sono sdraiata accanto a te, ma ti volto le spalle e guardo fuori dalla finestra. Sta piovendo.

La tua mano mi scivola leggermente tra le spalle e la schiena. Mi trascini lentamente tra le tue braccia.

-Smettila di pensarci-

-A cosa?- faccio finta di non capire, anche se so a cosa ti riferisci.

Sbuffi. Probabilmente sai che io ho capito cosa intendevi ma ti da fastidio che io voglia evitare l’argomento.

-Senti, facciamo così: io non verrò più a cercarti in cimiteri o posti simili. Ma tu la smetti di pensarci su, chiaro?-

Mi volto lentamente, guardandoti da sopra la spalla.

-Ti stai sottomettendo ad una Mezzosangue, te ne rendi conto, Malfoy?-

La mascella ti si irrigidisce.

-Fai sesso meglio delle altre- ti giustifichi.

Torno a fissare la finestra.

Mi accarezzi la vita, ma senza la dolcezza che ti caratterizzava un attimo fa.

Cade il silenzio tra di noi.

-Sono morti- dici infine –E non puoi farci nulla, Granger. Puoi solo viverci su-

-Ma è dura-

-E proprio questo renderà più piacevole la tua vita quando ricomincerai a trascorrerla in ogni tuo momento-
Comincio a piangere, di nuovo.

-Possibile che tu non abbia mai pianto per la morte di qualche tuo caro?! Per Pansy…per lei non hai pianto?- bisbiglio flebilmente.

Tu, intanto, continui ad accarezzarmi.

-No-

-Ma è stata la tua ragazza per tantissimo tempo! La tua donna!-

-Non importa. Non provavo quasi nulla per lei- ammetti tranquillo.

-E per tua madre? Per lei non hai pianto?- strillo istericamente

Ti zittisci un attimo.

-Sì, per lei sì. Quando ero da solo- rispondi a bassa voce. Ho la netta sensazione che sono la prima persona a cui stai rivelando questo fatto…

-E per tuo padre?- continuo voltandomi verso di te.

Improvvisamente, ti irrigidisci.

-Lascia perdere. Quella è un’altra storia-

E tagli il discorso, facendomi segno che è meglio che vada.

****

Mi scorre sempre un brivido per tutto il corpo ogni volta che vedo il tuo marchio. Quel marchio stampato sul tuo braccio. Impresso nella tua pelle, nei tuoi pensieri e, ancor peggio, anche nel tuo cuore.

Ti accorgi di queste mie sensazioni e ghigni beffardo.

-Devi smetterla di reagire così ogni volta che vedi il Marchio- ordini pacatamente, indicandoti il braccio come se nulla fosse.

Stringo le labbra per trattenere le lacrime che vogliono liberarsi dai miei occhi.

-Senti, diciamo che è una parte di me e che la devi accettare, chiaro?-

-è troppo dura accettare la tua parte assassina- mormoro a denti stretti

-Si fa questo in una coppia: si accettano anche i difetti, oltre che i pregi- rispondi infastidito dal mio comportamento.

Sbaglio o ci hai appena definiti come una “coppia”?!

Ti giri e guardi verso la finestra, mentre io rimango in piedi davanti a te, senza sapere cosa dire.

Poi ti volti lentamente e mi fai cenno di avvicinarmi a te.

Dolcemente, mi tiri verso di te e mi fai accomodare sulle tue gambe.

-Devi cominciare a farci l’abitudine- mi sussurri all’orecchio.

Estrai la bacchetta e fai scivolare una mano sulla mia gonna, sollevandola e scoprendo le mie cosce.

-Cosa diamine vuoi fare?-

-Non ti agitare, Granger- bisbigli tranquillamente.

Infili una mano tra le mie gambe e le spingi lentamente verso l’esterno.

Poi punti la bacchetta verso la parte di coscia più interna.

Sento un leggero bruciore ma poi mi tranquillizzo.

Stai disegnando qualcosa.

Non so perché, ma ho una sgradevole sensazione.

Sollevi la bacchetta.

-Ho finito- esclami eccitato.

Osservo la mia coscia.

Sussulto spaventata.

Mi hai inciso il Marchio Nero sulla pelle.

Eccolo, risalta nettamente con quelle sue linee scure sulla mia pelle bianca.

Un teschio e un serpente.

Il male impresso anche su di me.

Non ci credo.

Urlo e mi libero dalle tue braccia, per scappare in un angolino della stanza e accucciarmi piangendo.

Non dici nulla. E non hai intenzione di fare nulla per fermare il mio pianto.

E mi lasci piangere così, per molto tempo. Troppo tempo durante il quale ricordo tutto ciò che avevo sigillato dalla prima notte di sesso che avevo avuto con te. Ricordi così piacevoli, ma che diventano terribili se ci rifletto ora che tutti i miei cari non ci sono più: tutti i frammenti dei migliori anni passati con i miei amici si ricompongono lentamente nella mia mente. E tu non fai nulla per fermarmi. Stai seduto sul bordo del letto, fissandomi corrucciato.

Il mio pianto si interrompe, ma io non oso alzarmi dal mio posticino.

-Hai finito?- domandi bruscamente.

-Stronzo- ti rispondo ringhiando.

-Smettila di frignare-

-Smettila tu di rompere le palle. Per una volta, Malfoy, smettila di rompere-

Getto il viso tra le mani e mi zittisco per un attimo.

-Hai rovinato tutto. Tutto, Malfoy. Stavo cominciando a rinascere, a risalire dal buco nero in cui ero caduta. E tu hai ricostruito il muro che mi separa dalla felicità-

-No, ti sbagli-

Ti alzi e vieni verso di me.

Poi ti chini e mi appoggi una mano sui capelli.

-Ho il Marchio Nero inciso nella pelle!- urlo infuriata, senza alzare lo sguardo –Ho lo stesso Marchio degli assassini che hanno ucciso Harry, Ron e tutti gli altri! Sono al loro livello. AL TUO LIVELLO!-

Non rispondi.

-Sono una sorte di Mangiamorte-

-Già, ma sei comunque la prima Mangiamorte buona della storia-

Adesso sono io che non ti rispondo.

-Vedi, ti ho appena dimostrato che, benché hai il teschio e il serpente sulla tua pelle, questo non vuol dire che ce li hai anche nel cuore. Si può essere anche Mangiamorte buoni, hai capito? Certo, quelli buoni sono anche dei traditori, ma ciò non toglie il fatto che sono comunque Mangiamorte-

Sollevo leggermente il viso e ti fisso, spiazzata dalle tue parole.

Stai sorridendo.

Stai sorridendo come non ti avevo mai visto fare.

Stai sorridendo per me.

****

-Non mi hai mai detto perché odi tuo padre- ti faccio notare tranquillamente.

Tu finisci di sorseggiare il tuo caffé e mi fissi interessato.

Sembri riflettere un attimo sulla risposta da darmi.

Poi appoggi tranquillamente la tazzina sul bancone, paghi il conto velocemente e mi trascini fuori dal bar.

Camminiamo tranquillamente per le vie di Londra, mentre io continuo ad aspettare una tua risposta. Se non ti conoscessi bene, penserei che stai cercando qualcosa con cui deviare la mia domanda. Invece, dalla tua espressione capisco che stai aspettando il momento giusto e il modo giusto per rispondermi.

-Tu perché mi hai sempre odiato?- mi chiedi all’improvviso.

Per un attimo sono presa alla sprovvista.

-Bhè…sei sempre stato sgradevole con me- rispondo semplicemente.

Corrucci la fronte e capisco che non è questa la risposta che ti aspettavi.

-Insomma, mi hai sempre giudicata una Mezzosangue, non hai mai provato a conoscermi meglio, a capirmi. Sei stato solo in grado di odiarmi perché avevo il cosiddetto “sangue sporco”- aggiungo precitosamente.

Sorridi.

-Io ho sempre odiato mio padre perché è stato lui ad insegnarmi tutto ciò. Mi ha insegnato come odiare, come dispregiare, come diffamare, come fregare, come sconfiggere tutte le persone che mi stavano attorno. Ma non ha mai provato ad insegnarmi ad amare-

-è per questo che dici di non aver mai amato Pansy?-

-Può darsi-

Mi zittisco un attimo, attendendo che vada avanti tu.

-è molto più difficile imparare ad amare quando si è abbandonati con un uomo come mio padre- ammetti tristemente. E ho ancora la netta sensazione che mi stai rivelando qualcosa di cui non hai mai parlato con nessuno.

-Ma hai imparato?- chiedo incuriosita ma con un pizzico di esitazione.

-Ci sto provando-

Torni a sorridere.

****

Siamo ancora al cimitero.

Tu ed io, da soli.

Ma la situazione è completamente cambiata. Questa volta non stai cercando di saltarmi addosso per fare sesso sulla tomba di Harry. No.

Sei accanto a me e mi tieni per mano.

Io intanto piango.

Ma non ti lamenti delle mie lacrime. Non mi chiedi di smetterla di frignare.

Mi ascolti in silenzio.

E anche se non dici nulla per rincuorarmi, ti ringrazio per essere qui accanto a me.

Per non avermi abbandonata nella mia sofferenza.

Per aver raccolto ciò che rimaneva di me.

Per lo sforzo che ci metti ad imparare ad amare.

****

Sono due mesi che non ci vediamo.

Sei partito per conto di Voldemort e non sei più tornato.

Forse sei morto e io sono qua ancora in attesa del tuo ritorno.

O forse sei vivo ma ti sei dimenticato di me e mi hai abbandonata.

Sta di fatto che non sei più tornato da me.

Mi mancano i tuoi baci. Mi mancano le tue carezze.

Non credevo che l’avrei mai detto, ma mi manchi tu, Malfoy…

****

Crac.

Ed è un attimo e sento ancora la tua presenza. Il tuo profumo. E le tue forti braccia che mi stringono a te.

-Malfoy…- sussurro prima che mi strappi le parole con un bacio così tanto atteso da entrambi.

Le tue mani mi scorrono velocemente tra le spalle, accarezzandomi la schiena.

Sento le tue labbra sfuggire da me e apro leggermente gli occhi, per scorgere il tuo volto sorridente.

-Mi è mancato il tuo sapore- ammetti con voce suadente.

Mi infili le mani sotto alla maglia, ma io ti blocco, fissandoti preoccupata il volto.

Una lunga cicatrice ti scorre dall’occhio sinistro fino all’orecchio.

Ti osservo meglio e noto che sei dimagrito. Sembri quasi sciupato.

-Cos’è successo?-

-Non ti preoccupare-

-Hai una cicatrice che ti attraversa tutta la faccia e dici che non mi dovrei preoccupare?!- chiedo disinvolta.

-Sono andato in Guerra. Cosa ti aspettavi, che ritornassi senza neanche un graffio?-

La tua voce è severa. Non ammetti contraddizioni.

Ti lascio proseguire quello che hai iniziato prima che t’interrompessi.

Ma dopo un bacio veloce, sei tu quello che si blocca improvvisamente.

-Per caso non mi trovi più attraente come prima?-

Rimango spiazzata.

-No, no…certo che no! Non volevo farti pensare una cosa simile-

Sorridi, ma sembri più teso del solito.

-Che cos’è successo durante questi due mesi?- domando nuovamente, questa volta con più insistenza perché mi aspetto una risposta più esauriente.

Distogli lo sguardo e ti guardi intorno, innervosito.

-Ho il diritto di sapere cosa ti è successo- ti faccio notare con veemenza.

Torni a fissarmi negli occhi.

-Sì, forse hai ragione-

Mi trascini con te a sedermi sul bordo del letto.

-Credo che la Guerra stia per finire- mormori cautamente.

-Voldemort sta vincendo?-

Rabbrividisci sentendo quel nome: Voldemort…

-No- mi rispondi dopo un attimo di attesa.

Spalanco gli occhi e sussulto per lo stupore.

-Cosa?-

-Sì, hai sentito bene. Credo che sia solo questione di tempo prima che il Signore Oscuro venga sconfitto-

-Ma…ma come è possibile? Insomma, Harry è morto, e con lui anche metà dell’Ordine della Fenice-

-Sì, ma a quanto pare non era Potter il Prescelto. Era Neville-

Strillo eccitata e quasi mi lacrimano gli occhi di gioia: Neville, sempre diffamato da tutti e considerato un buono a nulla, si sta dimostrando all’altezza di un compito che nessun altro può portare avanti.

Tu sospiri e ti passi una mano tra i capelli.

Sembri stanco.

Ma io ho troppa sete di informazioni per lasciarti tregua.

Mentre ti stringo forte la mano per invogliarti a proseguire, un’idea orribile mi viene in mente.

-Ma…ma se Voldemort viene sconfitto, tutti i Mangiamorte verranno spediti ad Azkaban. E…e tu sei un Mangiamorte!- bisbiglio con voce tremante.

Comincio a piangere silenziosamente.

Ma anche tra le lacrime, vedo che mi sorridi per tranquillizzarmi.

Mi cingi la vita con il braccio destro e mi avvicini ancora di più a te, per abbracciarmi.

-No, è cambiato tutto-

-Ovvero?-

-Sono diventato un traditore-

Lo dici con tranquillità.

La tua voce sembra addirittura cristallina mentre pronunci questa enorme verità.

Ti abbraccio anch’io, felice.

-Ci assomigliamo più di quanto pensassi- noto esultante.

-Già, ormai siamo entrambi due Mangiamorte traditori-

-E buoni!- aggiungo frettolosa.

E poi facciamo l’amore.

Ma come non l’avevamo mai fatto.

Ora sei puro, come lo sono io.

Siamo innocenti nel nostro amore. Nella nostra passione.

E siamo vittime uno dei sentimenti dell’altro.

****

-Ti ho mai detto che ti amo?- mormoro fissandoti negli occhi
.
-No- rispondi sorridendo.

-Bene, ti amo Draco-

Mi passi una mano tra i capelli e mi osservi tranquillamente.

-In genere sono sempre gli uomini a dichiararsi per primi alle donne- mi fai notare.

-Lo so-

-Ma tu sei stata coraggiosa a fare il primo passo-

-Bhè, rimango comunque una Grifondoro- sussurro ridendo.

Mi baci con calma.

-Ti amo anch’io, Hermione-

FINE
  
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